domenica 29 gennaio 2012

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: Danimarca campione!! Serbia battuta 21-19 in finale.

DANIMARCA CAMPIONE D'EUROPA. Quattro anni dopo il loro primo successo, gli scandinavi tornano ai vertici continentali. Sconfitta (ed incapace di realizzare il 'triplete' dopo i trionfi di Djoković e della nazionale di pallanuoto nelle ore anteriori) la Serbia, forse presentatasi all'ultimo atto con le pile un po' scariche dopo una camminata trionfale. Lo score di 21-19 sigilla una gara intensa e combattuta anche se non spettacolare in senso stretto, data la prevalenza delle difese sugli attacchi ed i numeri di due grandi portieri quali Niklas Landin e Darko Stanić.

Il punteggio dopo trenta minuti (un 9-7 quasi 'd'altri tempi') aveva già fatto intendere, a chiunque aspirasse a gustarsi un grande spettacolo pieno di goal, che forse era meglio andare al cinema... Qualche rete di più nella ripresa si vede, ma l'andazzo del match non cambia: Danimarca a fare da lepre, Serbia, tra l'altro salvata in molte occasioni da Stanić, ad inseguire senza mai mollare, ma pure senza mai raggiungere la 'preda'. Nemmeno la fiammata che in un attimo porta i padroni di casa dal 12-16 al 15-16 può cambiare un copione già scritto.

Un Mikkel Hansen stratosferico, che da buon fuoriclasse esce al momento giusto, ricaccia indietro gli avversari e mette al sicuro il trionfo, con la collaborazione di Landin. Al Michelone in grandissima forma corrisponde, dall'altra parte, la giornata no sia di Momir Ilić che di Marko Vujin, incapaci di provocare danni alla retroguardia 'ospite'. Dopo Canellas in semifinale, altre due presunte macchine da goal 'evaporano' al momento stesso in cui devono affrontare la Danimarca. Coincidenza o grande merito degli scandinavi? Il fattore ambientale non è riuscito ad incidere più di tanto questa volta. Ancor meno ha inciso Žarko Šešum, costretto in tribuna con un occhio bendato dopo essere stato colpito ad un oggetto lanciato dagli spalti venerdì scorso, pare diretto al coach dalla Croazia.

Danesi vincitori di un Europeo probabilmente non di qualità sopraffina (la squadra campione nel 2008 e quella che ha sfiorato il titolo mondiale un anno ci sembravano migliori delle 'truppa Wilbek' attuale), caratterizzato più dai grandi fallimenti (Francia in primis, ma non solo) che dalle grandi prodezze, ma in ogni caso bravissimi a raccogliere tutte le possibilità presentatesi davanti da otto giorni a questa parte. Gli uomini di Wilbek, che sulla panchina della nazionale maschile uguaglia la doppietta continentale al suo attivo come coach della nazionale danese femminile negli anni novanta, vendicano la sconfitta della fase a gruppi, e passano direttamente alle Olimpiadi, obbligando una Serbia comunque giunta ad un risultato storico a cercarsi il biglietto per Londra nel futuro torneo di qualificazione.

Conoscendo la solidità difensiva dei nordici, e la bravura di chi difende la porta su entrambi i lati del campo, pochi si aspettavano un inizio (e più in generale una partita) spumeggiante. Le previsioni, in particolare sulla difficoltà serba di abbattere il muro avversario, sono state rispettate in pieno. Dalla partenza. Ci vogliono oltre cinque minuti e mezzo perché Rajko Prodanović, miglior marcatore dei suoi con appena quattro reti (e questo vorrà pur dire qualcosa...), inauguri il tabellino serbo, per giunta con fatica: parata di Landin, traversa, e poi finalmente palla dentro. Nel frattempo, però, Mikkel Hansen ed Anders Eggert (l'ala sinistra è stata una delle note migliori della 'landshold' di Copenaghen in questo torneo) avevano già portato gli avversari sul 2-0.

La Serbia pareggia, poi la lepre scandinava fugge ancora, ma per quanto la stella balcanica del THW Kiel non ne azzecchi una, il portiere riesce a tenere i suoi in partita. E se Nenad Vucković, di nuovo in forma(zione), ritrova il piacere del goal, Stanić rimane sempre il grande trascinatore: para, si esalta ed incita il pubblico. L'estremo difensore del Metalurg Skopje non può comunque fermare ogni bomba avversaria, così la Danimarca, favorita anche da una leggerezza di Dalibor Cutura che le regala due minuti in superiorità numerica, riesce ad ottenere il primo vantaggio importante: un 8-5 griffato Hansen (chi altri?) al ventiduesimo.

In una frazione che va 'a scatti', però, arriva la contro-replica serba: due goal in un minuto, con Ilić a timbrare finalmente la rete nemica, ed il distacco torna minimo. Il tempo si chiude con un nuovo Darko & Niklas Show. Solo Bo Spellerberg, il cui arrivo in squadra ha elevato il livello di gioco ed i risultati dei futuri vincitori, riesce a segnare, mandando tutti negli spogliatoi con il basso punteggio già citato. E con entrambi i portieri oltre al 50%. L'impressione alla pausa è che la Danimarca sia sulla strada giusta, e la Serbia abbia assolutamente bisogno dei suoi due gemelli del goal.

Peccato che sia Vujin che Ilić proseguano la loro battaglia con il goal in apertura di ripresa, mentre l'uno-due firmato da Nikolaj Markussen porta l'Armata Wilbek al nuovo massimo vantaggio: 11-7. E se Stanić continua a fare il possibile fra i pali, il Momir nazionale continua a sbagliare, pure dai sette metri. Il rigore neutralizzatogli da Landin però non scoraggia i serbi, come al solito molto combattivi, che ora fanno piuttosto affidamento sul pivot Alem Toksić. Suo il meno uno (10-11), poi vanificato da Hansen e dal giovane Rasmus Lauge Schmidt, oggi in verità non molto considerato dal proprio allenatore, né molto preciso (due su sette, ben diversa era stata la mira contro la Spagna).

Il secondo, ed ultimo centro di Ilić è seguito da un nuova bomba del Michelone, che sbatte su palo e portiere e poi va dentro. Quando ti riescono anche tiri del genere, vuol proprio dire che è la tua giornata. E di segnali premonitori della vittoria finale della Danimarca ne abbiamo visti parecchi dall'inizio del Main Round otto giorni prima. Dall'altra parte, invece, le bordate sbattono sulla traversa o … sul naso di Landin, senza però riuscire a mettere fuori combattimento il portierone danese.

Il già menzionato break che porta di nuovo i locali sul meno uno agli otto dalla fine, segnando l'entrata di Marko Vujin nel novero dei marcatori (due golletti: troppo poco, troppo tardi) è soltanto un'illusione. A sistemare le cose ci (ri)pensa Sua Altezza Re Mikkel con tre reti nel giro di quattro minuti!! Serbia sotto di due lunghezze quando arriva il giro di lancette conclusivo, e pure terribilmente sotto pressione. Tanto da perdere l'ultima palla proprio davanti a Mikkel Hansen, che con tutta la calma del mondo sigilla il trionfo danese. Chi altri poteva farlo?

** Danimarca - Serbia 21-19 (9-7)
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EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: La Croazia vince agevolmente la finale per il Terzo posto.

Croazia di Bronzo. I balcanici vincono meritatamente, battendo la Spagna con lo score di 31-27, la finale per il 3/4 posto, condotta in pratica dall'inizio alla fine. Decisive la precisione al tiro di Ivan Čupić e gli otto goal di Blazenko Lacković, quest'ultimo MVP dei suoi. Oltre alla coppia-vincente, tra le fila slave bene Igor Vori, Marko Kopljar, e Mirko Alilović in porta (tre rigori avversari neutralizzati). Sull'altro fronte positive le prestazioni di Daniel Sarmiento, Victor Tomás ed Iker Romero, però non assistiti in fase offensiva dai compagni, e la Spagna ne risente. Sierra gioca poco e non azzecca nulla, mentre l'altro portiere Hombrados offre una prestazione così così.

Le reti della coppia Vori - Lacković propiziano il 9-4 del primo quarto d'ora, che sembra già indirizzare la sfida nel verso giusto per la Goluza-band. Iberici impacciatissimi in attacco nella prima fase di gara, ma Sarmiento e Tomás evitano comunque il tracollo, ed è proprio un tris a firma dei due assi del Barcellona a riportare la Spagna, brava ad approfittare di una superiorità numerica (due minuti a Čupić), al meno uno dell'intervallo. Peccato che l'infortunio di Tomás sullo slancio di un goal realizzato lo metta fuori gioco per il secondo tempo.

Che inizia con Julen Aguinagalde a trovare addirittura il pareggio dai sei metri, sfruttando un assist del solito Sarmiento, ma è un fuoco di paglia. Lacković e Čupić ristabiliscono il +4, poi fa brevemente la sua apparizione nel tabellino marcatori anche Ivano Balić. Ci mette la firma (tre volte) pure Ivan Nincević, ed all'entrata negli ultimi dieci minuti, sul 26-21, i giochi sembrano fatti. La Spagna prova ad abbozzare una rimonta, arriva sul meno due, ma con Alilović di nuovo sugli scudi (sette metri di un mediocre Parrondo respinto al mittente) la Croazia amministra e si porta a casa un terzo posto conquistato con pieno merito.

** Croazia - Spagna 31-27 (13-12)
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EUROPEI PALLAMANO MASCHILE 2012: l'ALL-STAR TEAM del torneo

Ecco la lista dei migliori giocatori dell'Europeo, ruolo per ruolo, secondo i 'professori' dell'EHF, Una giuria le cui scelte offriranno, come al solito, validi spunti alla discussione ed alla polemica. Anche perché, seguendo un andazzo ormai consolidato, il responso pare seguire abbastanza certe logiche da 'Manuale Cencelli' attente a distribuire i riconoscimenti tra varie squadre. Oltre ai Magnifici Sette, nelle rispettive posizioni in campo, vengono menzionati anche il serbo Momir Ilić, miglior atleta del torneo, Viran Morros come perno della difesa (iberica), ed il grande Kiril Lazarov in qualità di top scorer (nonché nuovo recordman in una singola edizione del torneo con 60 reti all'attivo in sette partite)

** PORTIERE:
DARKO STANIC (Serbia)

** ALA SINISTRA:
GUDJON VALUR SIGURDSSON (Islanda)

** TERZINO SINISTRO:
MIKKEL HANSEN (Danimarca)

** CENTRALE:
UROS ZORMAN (Slovenia)

** PIVOT:
RENE TOFT HANSEN (Danimarca)

** TERZINO DESTRO:
MARKO KOPLJAR (Croazia)

** ALA DESTRA:
CHRISTIAN SPRENGER (Germania)

** MVP:
MOMIR ILIC (Serbia)

** CAPOCANNONIERE:
Kiril Lazarov (Macedonia)

** MIGLIOR DIFENSORE:
Viran Morros (Spagna)

EUROPEI PALLAMANO MASCHILE 2012: anteprima delle finali!

In una giornata straordinaria per lo sport serbo, che vede l'eroe nazionale Novak Djoković impegnato nella finale degli Australian Open di tennis e la forte rappresentativa di pallanuoto sfidare i cugini del Montenegro per l'oro europeo, sarà la pallamano a regalare le ultime emozioni ad un popolo in attesa di un risultato storico. Anzi, ancora più storico di quello già ottenuto, visto che per la prima volta la Serbia del 'rukomet', non più Yugoslavia, è riuscita a conquistarsi un posto nell'ultimo atto di una grande competizione.

Tra gli uomini di Veselin Vuković e l'apoteosi è rimasto però l'ostacolo più difficile: la Danimarca che non si arrende mai. Una squadra che, dopo le tribolazioni di partenza, sembra davvero essersi imbarcata sulla rotta giusta: un cocktail di meriti propri e demeriti altrui l'ha catapultata fino alle semifinali, dove è riuscita a porre fine alle ambizioni di una Spagna di nuovo tanto forte quanto incompiuta. Un po' per bravura, un po' grazie alle circostanze, di cui hanno saputo approfittare nel modo migliore, gli scandinavi sono ormai arrivati ad un passo dal ripetere il trionfo continentale del 2008. Passo da compiere questa sera, 'vendicando' pure il K.O. subito dai serbi nelle primissime fasi del torneo (quel 24-22 della seconda giornata, materializzatosi dodici giorni fa).

Tanto di cappello a mister Ulrik Wilbek per il ripensamento e la convocazione di Bo Spellerberg. Meglio tardi che mai: il versatile centrale del KIF Kolding ha dato una nuova spinta alla 'Landshold', che dopo il suo arrivo è cresciuta sia in termini di gioco che di risultati. Senza dimenticare ovviamente il contributo degli altri: tanto per fare alcuni nomi, il portiere Niklas Landin, la stella Mikkel Hansen, alla fine decisivo contro la Spagna pur rimanendo in ombra per buona parte del match (d'altronde era marcatissimo), quell'Anders Eggert micidiale dall'ala, il veterano Hans Lindberg oppure la giovane-rivelazione Rasmus Lauge Schmidt, una spina nel fianco degli iberici venerdì scorso. La difesa rocciosa ha spesso creato difficoltà alla manovra 'nemica'. L'allenatore nordico, pronto ad aggiungere una nuova perla al suo impressionante curriculum, sa che per battere i serbi ed il fattore-campo la Danimarca dovrà comunque alzare i ritmi rispetto alla gara della fase a gironi, magari affidandosi ai quei contropiedi di cui sono stati maestri in tante occasioni. E sulla tradizione, perché se l'ultimo precedente ha sorriso alla Serbia, è pur vero che i balcanici non riuscivano a prevalere sugli odierni avversari da sette anni o giù di lì. Wilbek fa professione di fiducia riguardo alle capacità dei suoi di non lasciarsi condizionare dall'ambiente che troveranno oggi pomeriggio, ma questo è ancora tutto da dimostrare ...

Da parte loro i padroni di casa dovranno puntare moltissimo sulla forza del gruppo, sul talento di Momir Ilić e Marko Vujin, sulla parate di un Darko Stanić spesso e volentieri determinante, e soprattutto sull'apporto (invocato, a nome di tutta la squadra serba, da Dalibor Cutura, che può battezzare il suo debutto in nazionale, a 36 anni suonati, con una medaglia d'oro) della Beogradska Arena, oggi secondo le previsioni stipata e 'calda' come non mai, con ventimila ugole pronte di nuovo a fare da 'uomo in più' per una nazionale purtroppo obbligata a vedersela con lo stato di forma non perfetto di alcuni giocatori, e con la minore esperienza, rispetto alla controparte, a tali livelli. Ma come lo stesso Vuković, che nei suoi anni in campo da pivot ha conquistato ori olimpici (1984) e Mondiali (1986), ricorda, in una finale secca non è necessariamente la squadra più forte e/o esperta a vincere.

La grande sfida delle ore 17:00 sarà preceduta, alle 14:30 dalla finale dei delusi: Spagna e Croazia si affrontano per un terzo posto ad ogni modo prestigioso. Gli iberici potrebbero replicare il piazzamento dei Mondiali dello scorso anno, ed aggiungere una nuova medaglia all'altro bronzo (Croazia 2000) ed al tris di argenti in bacheca. Peccato che, ancora una volta, l'appuntamento con il gradino più alto del podio sia stato rinviato a data da destinarsi. Viran Morros si dice determinato a fare suo questo nuovo importante riconoscimento; dall'altro lato Igor Vori (spesso elemento avanzato della difesa 5-1 slava, che stavolta potrebbe venire 'sostituita' da una 6-0 che sappia aumentare le difficoltà di una Spagna priva di grandi cecchini dai nove metri ...) desidera porre fine alla sua tradizione negativa personale nelle 'finaline': tre incontri, tre sconfitte. Ed il compagno Blazenko Lacković non accetterebbe di tornare in patria a mani vuote.

Curiosamente, anche in questo caso il precedente confronto diretto si è concluso sul 24-22. Con sconfitta balcanica, però. Altro motivo che spingerebbe i croati a giocarsela a fondo, nell'attesa che un'eventuale successo della Danimarca contro i loro cugini-rivali serbi regali alla squadra di Slavko Goluža il vantaggio non da poco di organizzare il rispettivo gruppo di qualificazione olimpica in casa. Un privilegio che la Spagna si è peraltro già assicurato. Pure l'ultimo precedente nella corsa al bronzo, datato Pechino 2008, è favorevole alla 'Roja': la formazione ai tempi diretta da Juan Carlos Pastor sconfisse gli odierni rivali per 35-29.

FINALE 1-2 POSTO
(Beogradska Arena. Domenica 29/01/2012 - h. 17.00)
** SERBIA – DANIMARCA

FINALE 3-4 POSTO
(Beogradska Arena. Domenica 29/01/2012 - h. 14.30)
** SPAGNA – CROAZIA

Diretta televisiva in italiano di Spagna - Croazia su SPORTITALIA 2, e di SERBIA-DANIMARCA su SPORTITALIA; entrambe le finali vanno live anche su Sport 1 (satellite Astra, 19.2° Est) in tedesco. Soliti highlights della giornata alle ore 23:00 circa nell'EHF Euro 2012 Show su Eurosport 2 (Sky Canale 212).

Dirette web sul Canale Youtube dell'evento, dove si possono trovare anche i video 'on demand' delle partite precedenti; in alternativa possibili link ai vari live streaming (intorno agli orari inizio delle partite) sui seguenti portali:

Sportlemon (FromSport)
Live Score Hunter
Rojadirecta

sabato 28 gennaio 2012

Campionati Asiatici Maschili di Pallamano: Sud Corea vincente all'esordio

La massima rassegna continentale in corso di svolgimento alla Youth Welfare Gym di Gedda (Arabia Saudita) emette le sue prime, parziali sentenze. Debutto agevole per la Corea del Sud: i campioni in carica asfaltano la malcapitata Giordania, prendendo un discreto vantaggio nella prima fase, ed aumentandolo notevolmente nella ripresa. Buona la prima anche per il Kuwait che sconfigge con il minimo scarto l'Iran. Partenza migliore per i persiani (6-4) ma la reazione avversaria non si fa attendere. Alla pausa si arriva in perfetto equilibrio (14 per tutti), alterato dallo scatto kuwaitiano nel secondo tempo, che porta al +3 (21-18). Il Kuwait resiste nel finale e si porta a casa i due punti. Nell'altro girone è protagonista l'Uzbekistan, ma più che altro per le batoste che si prende da Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Oggi la squadra materasso del gruppo non scende in campo, e lascia alla altre quattro il compito di contendersi il primato nel girone.

Gruppo A - 1a Giornata: Risultati
** Sud Corea - Giordania 25-13 (11–7)
** Kuwait - Iran 27-26 (14–14)
CLASSIFICA
Sud Corea 2 p. 1-0-0 (25-13) +12
Kuwait 2 p. 1-0-0 (27-26) +1
Giappone 0 p. 0-0-0 (0-0)
Iran 0 p. 0-0-1 (26-27) −1
Giordania 0 p. 0-0-1 (13-25) −12

Gruppo B - Risultati
** Emirati Arabi Uniti - Uzebkistan 40-20 (22–13)
** Arabia Saudita - Bahrein 23-23 (9–13)
** Qatar - Uzbekistan 41-19
CLASSIFICA
Qatar 2 p. 1-0-0 (41-19) +22 2
Emirati Arabi Uniti 2 p. 1-0-0 (40-20) +20
Bahrain 1 p. 0-1-0 (23-23) 0
Arabia Saudita 1 p. 0-1-0 (23-23) 0
Uzbekistan 0 p. 0-0-2 (39-81) −42

PROGRAMMA ODIERNO:
Gruppo A: h. 14.30: Giappone - Giordania
Gruppo B: h. 16.30: Bahrein - Qatar
Gruppo B: h. 18.30: Arabia Saudita - Emirati Arabi Uniti
Gruppo A: h. 14.30: Sud Corea - Iran

(Orari locali, in Italia due ore meno ...).

EUROPEI PALLAMANO MASCHILE 2012: la finale è Serbia - Danimarca!!

Ebbene sì, Serbia e Danimarca vanno alla finalissima. Le due squadre, già incontratesi nella seconda giornata della fase a gruppi, con vittoria dei balcanici, il 17 Gennaio scorso, hanno guadagnato il diritto a ritrovarsi in un nuovo testa a testa. Non più alla Pionir Arena, ma nel maestoso scenario della Beogradska Arena. Non più con i soli due punti in palio, ma con il titolo europeo come unico obiettivo.

SERBIA - CROAZIA 26-22
I serbi hanno fatto loro il derby con la Croazia. Tifo caldissimo per i padroni di casa, ma nessun incidente. Il dispositivo di sicurezza, compresi l'ampio spiegamento di forze dell'ordine ed il divieto di accesso al paese per i tifosi croati senza biglietto, al momento pare aver funzionato.

Per quanto riguarda strettamente l'incontro, i padroni di casa si sono assicurati la vittoria grazie ad una sontuosa seconda parte. La prima è trascorsa su piani essenzialmente d'equilibrio, con la Croazia ad inaugurare il marcatore (Ivan Cupić dai sette metri) e rispondere ad ogni … risposta serba per otto minuti. Ivan Nikcević, compagno dell'azzurro Tin Tokić al Valladolid, e connazionali ribaltano finalmente la situazione sul 6-5, ma gli 'ospiti' che beneficiano di una panchina lunga, tornano avanti; lo scambio di reti prosegue fino a quando Ivano Balić, stavolta in campo abbastanza tempo, fissa lo score sul 12-11, e poi Marko Kopljar (migliore croato del match) ed Igor Vori (i cui trascorsi a Conversano vengono spesso ripetuti dal cronista di Sportitalia 2, alla quale facciamo i complimenti per la scelta di trasmettere in diretta le ultime, decisive sfide del torneo), rispondendo a Ivan Stanković e Marko Vujn, mandano le squadre alla pausa lunga sul 14-13 per loro.

Nessuna delle contendenti è riuscita a conquistarsi più di un rete di margine in tutta la frazione di apertura, però alla ripresa del gioco il vento cambia. In una direzione gradita alla stragrande maggioranza del pubblico. Alem Toskić e Momir Ilić regalano il primo vantaggio 'consistente' (16-14) alla Serbia, poi torna a colpire il duo Stanković-Vujin. I croati ora faticano a superare il muro difensivo rivale, incluso un Darko Stanić ancora una volta immenso. Ad un quarto d'ora dalla fine, sul 21-17, con la partita che sembra scappargli di mano, mister Goluža è obbligato a chiedere time-out. Kopljar si riscopre protagonista con due reti, che dimezzano lo scarto, e con … un due minuti rifilato dagli arbitri per un fallaccio, che propizia il nuovo allungo serbo. I dieci minuti rimanenti servono alla stella Ilić per allungare il bottino personale fino agli otto goal, portando i suoi al 25-20. Una doppietta di Vuijn, tra i canti di gioia degli spettatori, chiude la contesa. I croati falliscono l'obiettivo principale e dovranno accontentarsi della lotta per il bronzo. I loro grandi rivali invece fanno la storia e conquistano, ovviamente con il contributo imprescindibile del fattore-campo, la prima finale di sempre.

DANIMARCA - SPAGNA 25-24
La Danimarca si era in precedenza ritagliata uno spazio nella finalissima battendo la Spagna, per l'ennesima volta fermatasi alle porte dell'oro, con il minimo scarto. Nordici sempre lontani dalla forma esibita nel 2008 ed ai Mondiali dello scorso anno, però bravissimi a cogliere al volo le opportunità capitate negli ultimi sette giorni. La combinazione di risultati che aveva permesso la grande rimonta nel Main Round è stata seguita, in semifinale, da ulteriori episodi favorevoli alla squadra di Wilbek. A cui, lo ribadiamo, va riconosciuto il merito di averne saputo approfittare.

Inizio gara con prevedibile dominio delle difese, ed errori su entrambi i lati, tanto che ci vogliono quattro minuti perché Hans Lindberg sblocchi il punteggio. Dopo dieci minuti di equilibrio è la Spagna a regalarsi il primo break: un poker di reti, favorito da buone difese e relativi contropiedi, propizia il 7-3 e illude qualche tifoso della 'Roja'. Il coach scandinavo chiede time-out al momento giusto: al rientro i suoi tornano alla carica, spinta da Thomas Mogensen e dalle bombe del giovanissimo (appena 20 anni) centrale Rasmus Hauge Schimdt, nonché da un Niklas Landin ormai tornato (quasi) una certezza fra i pali. Dopo otto minuti senza reti, René Toft Hansen fissa dai sei metri la parità a quota dieci, e i danesi mettono la freccia con Anders Eggert autore dell'11-10. Spagna senza bussola in attacco nell'ultima fase del periodo, incapace di aggirare la sei-zero difensiva rivale, e priva (ma questo lo si sapeva da tempo) di cecchini in grado di fare la differenza dai nove metri. Non molto meglio in difesa, dove combina un pasticcio rivelatosi alla fine determinante: la barriera copre in modo inadeguato una punizione di Mikkel Hansen a tempo scaduto, lo stesso José Manuel Sierra si fa trovare fuori posto, ed il fuoriclasse del Copenaghen dice gracias: palla in rete e più due per la 'Danish Dynamite' a metà gara.

Romero e soci finiscono male e ricominciano peggio: un tris dell'ispiratissimo Lauge Schmidt apre la porta al più cinque avversario (17-12) del 38° minuto. Poi finalmente la Selección richiude le maglie in difesa, con Sierra a fare il proprio dovere, colpisce duro in contrattacco, e finalizza la 'remontada'. I trascinatori saranno Jorge Maqueda (unico vero 'bombardiere' dalla lunga distanza) e Julen Aguinagalde, per quanto il 19 pari con cui si entra nei dieci minuti conclusivi rechi la firma di Cristian Ugalde. Gli spagnoli pagano lo sforzo della rimonta e tornano a collezionare errori, lasciandosi ri-scappare gli avversari. Manco a dirlo, nel nuovo parziale troviamo lo zampino del giovane Rasmus eroe di giornata. Game over? Per nulla. La truppa di coach Rivera non starà disputando la miglior partita di sempre, ma non ha perso la grinta. Ed impatta a due giri di lancetta dal termine. A questo punto torna in scena di prepotenza l'altro Hansen, il Michelone da Helsingør, perfetto simbolo della nazionale danese di questo Europeo. Il Michelone non esalta più di tanto, non gioca benissimo, ma proprio come la sua squadra riesce a fare la cosa giusta al momento giusto. A fine primo tempo annota quel goal incredibile su punizione, ed ora griffa la doppietta che decide l'esito del confronto, catapultando i danesi nella finale per l'oro.

Con qualche recriminazione avversaria, non infondata: l'impatto tra Ugalde ed uno scandinavo nell'ultima azione iberica poteva essere sanzionato con un sette metri in grado di cambiare tutto. Ma gli arbitri, che hanno sempre ragione (anche quando hanno torto), la vedono diversamente, e poi con una gara diversa (ed un Joan Cañellas capace di combinare almeno qualcosa...) gli spagnoli ora starebbero a festeggiare, non a rammaricarsi per il nuovo K.O. subito ad un anno di distanza dalla semifinale mondiale. La Danimarca ringrazia e va avanti, beffarda e testarda nel conquistare un risultato sul quale, una settimana fa, pochi nello Jutland e dintorni avrebbero sinceramente puntato.

SEMIFINALI - RISULTATI
** Danimarca - Spagna 25-24 (12-10)
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** Serbia - Croazia 26-22 (13-14)
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FINALE 1-2 POSTO
(Beogradska Arena. Domenica 29/01/2012 - h. 17.00)
** SERBIA – DANIMARCA

FINALE 3-4 POSTO
(Beogradska Arena. Domenica 29/01/2012 - h. 14.30)
** SPAGNA – CROAZIA

venerdì 27 gennaio 2012

SLOVENIA KO: tra record di Lazarov ed ambizioni olimpiche, per la Macedonia la festa è doppia.

La Macedonia vince la battaglia balcanica contro la Slovenia e si qualifica per le ... qualificazioni alle Olimpiadi di Londra!! La finale per il 5/6 posto dei Campionati Europei di pallamano maschile si è decisa per un solo goal di scarto: 28-27 il punteggio finale che premia i macedoni. Decisivo al riguardo l'errore del giovane Sebastian Skube, il quale, dall'ala sinistra, spedisce fuori all'ultimo secondo il pallone che avrebbe potuto mandare la gara ai supplementari.

Dragan Gaijć firma l'uno-due di partenza sloveno, ma i futuri vincitori reagiscono immediatamente, e ribaltano la situazione arrivando alla pausa sul 16-12. I macedoni toccano il massimo vantaggio (+5) ad inizio ripresa, però la riscossa slovena, capitanata da Matiaž Brumen (MVP dei suoi) e Jure Dolenec, top scorer sette volte a referto, non si lascia attendere: aggancio al 40° e doppio vantaggio successivo, grazie ad un tremendo parziale di 7-1.

Macedoni colpiti ma non affondati, tornano di nuovo avanti quando Kiril Lazarov, al 47° minuto, sigla un goal storico: la sua RETE NUMERO 59, che lo trasforma nel miglior realizzatore di sempre in una singola edizione del torneo, cancellando il primato stabilito da Olafur Stefansson nel 2002. 'Kire' perfezionerà in seguito il suo record portandolo a quota 60. Un goal, il settimo personale nel match, in grado di far volare la nazionale di Skopje sul più tre (26-23) ad una decina di minuti dal termine.

Ci penseranno poi il solito Bosko Ristovski (oggi 'soltanto' al 31 percento) fra i pali, e l'errore di Skube (probabilmente non l'elemento più indicato a cui affidare un tiro così determinante) a fil di sirena a rendere vano l'ultimo accenno di rimonta, firmato da un Luka Zvizej anche stavolta in grande spolvero. Conclusione amara per il grande Europeo della Slovenia; per atleti, staff e tifosi della Macedonia, invece, la festa è doppia.

FINALE 5/6 POSTO
** Macedonia - Slovenia 28-27 (16-12)
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EUROPEI PALLAMANO MASCHILE 2012: anteprima semifinali e finale 5° posto.

Spagna - Danimarca e Serbia - Croazia. Con la sfida tra rivelazioni Slovenia e Macedonia a fare da antipasto. Il menu del giorno agli Europei, che proprio oggi decideranno le contendenti all'oro, e al bronzo, è particolarmente prelibato.

*** SERBIA- CROAZIA (Beogradska Arena, h. 20:15):
Che sia solo una partita (meglio se spettacolare)!


Il 'piatto forte' è l'ultima portata, il 'derbyssimo' delle ore 20:15, che nella capitale serba aspettavano da tempo. Un evento purtroppo capace, per qualcuno, di riportare l'orologio indietro di vent'anni, ai tempi della guerra nei Balcani. Nei giorni scorsi la rivalità fra le due parti ha mostrato il suo lato peggiore: scontri fra tifosi a Novi Sad, auto con targa croata danneggiate, e pure una sorta di agguato teso, in autostrada, contro fans che stavano tornando in Croazia dopo aver assistito alla sfida contro l'Ungheria. Con spiacevole corollario di una decina di feriti. La tensione alla Beogradska Arena sarà massima, ed il dispositivo di sicurezza proporzionato ad una partita di alto rischio come questa, in cui le frange estreme delle rispettive 'tifoserie' potrebbero approfittarne per 'regolare' conti e questioni del tutto estranei alla pallamano. Si parla di cinquemila poliziotti per ventimila spettatori. Auguriamoci almeno di non rivedere in giro Ivan Bogdanov e soci ...

Niente di quanto sopra menzionato deve però oscurare lo spettacolo che ci offrirà il campo di gioco. Dove non vedremo solo un derby tra cugini-rivali, con tutte le implicazioni del caso (ed i cipito delicato di dirigere la tenzone affidato ai francesi Nordine Lazaar e Laurent Reveret), ma soprattutto un confronto che frusterà inevitabilmente i progetti di una delle contendenti, entrambe determinatissime ad arrivare all'ultimo atto, entrambe fiduciose nei propri mezzi. La Serbia ha impressionato positivamente nella prima fase e nel Main Round, pur concedendo punti a Slovacchia e Macedonia, quando la vittoria non era però necessaria, e facendosi rimontare della Germania in una partita che sembravano avere in pugno. Momir Ilić ed il portiere Darko Stanić vanno inclusi fra le note più liete di una formazione che ha sempre beneficiato del sostegno assoluto da parte dei suoi fans.

Cammino positivo, nonostante il K.O. Ad opera dei forti spagnoli, anche per la Croazia: le numerose frecce all'arco di Slavko Goluža hanno consentito all'allenatore di raggiungere la semifinale, tra l'altro prendendosi la rivincita sui francesi, quasi senza il contributo di Ivano Balić, costretto ad un minutaggio inferiore al solito. Le parate di Mirko Alilović, l'efficacia difensiva n generale, i numeri dei vari Blazenko Lacković, Marko Kopljar, Igor Vori, Manuel Strkel e soprattutto del folletto Ivan Cupić si sono dimostrati sufficienti per indirizzare la squadra sul cammino giusto. Sul quale il terzino dell'Amburgo Domagoj Duvnjak ed i suoi connazionali vogliono proseguire. Peccato per loro che, dall'altro lato del campo, Petar Nenadić (ex del Barcellona, attualmente al servizio del Team Tvis Holstebro danese) e compagni abbiano la medesima intenzione. Con in più lo stimolo di scrivere una pagina storica per il 'rukomet' serbo, davanti ai propri tifosi. Contro-sostituzione tra le fila dei padroni di casa: Nenad Vucković, infortunatosi alla caviglia nei primi giorni di competizione, è di nuovo disponibile; Momir Rnić, chiamato in sua sostituzione, ha fatto il proprio dovere ma adesso deve tornare in tribuna. E' la dura legge dello sport …

*** SPAGNA – DANIMARCA (Beogradska Arena, h. 17:45):
Un anno dopo, la rivincita. O la ri-perdita)?


Nessun rilevante problema di ordine pubblico atteso nell'altra semifinale. E come potrebbero esserci se il 'capo-ultrà' degli spagnoli è il pittoresco 'punk' più volte inquadrato, in tutta la sua cresta, dalle telecamere nei giorni scorsi? Ad aumentare un po' la tensione ha provveduto mister Valero Rivera, con le sue accuse ad alcuni non specificati giocatori danesi, 'colpevoli', secondo il mister iberico, di non aver 'saputo vincere' nel dopo-partita della semifinale dei Mondiali 2011, quando i nordici avevano regolato la Spagna con un chiaro e meritato 28-24 estromettendola dalla corsa all'oro, e festeggiato in maniera non gradita alla controparte. La Selección, peraltro già sconfitta dai danesi nella finale per il quinto posto dell'Euro 2010, avrebbe poi conquistato il bronzo, ed i nordici conteso fino all'ultimo l'oro alla Francia.

Forse si tratta solo di un mezzo (o piuttosto un 'mezzuccio') per caricare i suoi, che in effetti potrebbero averne bisogno. La Spagna, di nuovo fra le Fantastiche Quattro dopo sei anni, è l'unica imbattuta ed ha tutti i crismi di una squadra solida, candidata al trionfo finale, con una panchina lunga a sufficienza, una difesa tra le migliori (probabilmente la numero uno in assoluto), efficacissima sia in versione 5-1 che in veste 6-0, ed il complemento di un Sierra straordinario fra i pali; e dulcis in fundo ha pure fatto suo l'ultimo scontro diretto nella 'SuperCup' di qualche mese fa (29-26). L'altro portiere spagnolo, Hombrados, si è detto convinto che, dopo un terzo posto e tre argenti, è ora di mirare dritto al riconoscimento più importante.

Spagnoli con i favori del pronostico per la sfida delle ore 17:45? Probabile. Ma il precedente 'in partita ufficiale' di Kristianstad, anch'esso di venerdì (correva il giorno 28 Gennaio 2011) consiglia prudenza, specie se combinato ad altri fattori: dopo la partenza zoppicante i danesi, pur sempre non troppo convincenti, appaiono in crescita, con la combinazione di risultati favorevoli che li ha portati in semifinale a svolgere il ruolo di ulteriore, inquietante segnale premonitore per gli avversari. Alla federazione di Copenaghen va il merito aver raggiunto la semifinale in un grande torneo (seniores) per la quarta volta consecutiva: Europei femminili nel dicembre 2010, Mondiali maschili e femminili lo scorso anno, e adesso l'impresa di Belgrado.

Tenere a bada le macchine da goal Mikkel Hansen (il ragazzone, che stasera ritroverà i suoi ex-compagni del Barcellona, sbaglia molto, ma segna pure tanto...), Hans Lindberg ed Anders Eggert, oltre a quel Bo Spellerberg il cui rientro ha coinciso con il miglioramento della squadra, e rendere innocuo il portierone Landin, tornato in forma 'mondiale' (dodici mesi fa il suo 44% anti-Spagna fu decisivo), sono compiti all'apparenza non troppo facili. Difesa e contropiede potrebbero rivelarsi arma vincente per entrambi; Rivera ci aggiunge la pericolosità scandinava dai nove metri, mentre con Renè Toft Hansen al posto dello 'storico' Nøddesbo e di Knudsen i danesi forse puntano un po' sul loro pivot. Anche Ulrik Wilbek avrà però i suoi grattacapi cercando di disinnescare il pericoloso Joan Cañellas. Catalano come quell'Albert Rocas in viaggio per Belgrado come possibile rimpiazzo degli acciaccati Víctor Tomás e Roberto García Parrondo. Arbitrano gli sloveni Nenad Krstić e Peter Ljubić.

*** SLOVENIA - MACEDONIA: (5/6 Posto - h. 15:15):
'Derby' tra squadre-rivelazione con vista sul Tamigi


Chiude la nostra presentazione, ma apre la giornata alla Beogradska Arena (ore 15:15) un altro derby della ex-Yugoslavia mattatrice agli Europei: Macedonia vs. Slovenia. Due piacevoli sorprese premiate con la chance di guadagnarsi un biglietto per il torneo di qualificazione olimpica. Riservato però solo alla vincitrice: aspettiamoci quindi una spettacolare battaglia in campo, nella certezza che la colorita tifoseria macedone farà la sua parte in tribuna.

Occhi puntati su Kire Lazarov, attuale capocannoniere del torneo, ma soprattutto ad appena cinque lunghezze dal record di 58 reti, stabilito dieci anni fa dal leggendario Ólafur Indriði Stefánsson. Uguagliarlo e migliorarlo sono compiti alla portata del fuoriclasse in forza all'Atlético Madrid, che in caso di riuscita diverrebbe il primo giocatore di sempre a figurare come top scorer SIA in un Mondiale che in un Campionato d'Europa. Anche se il diretto interessato fa più o meno sinceramente sfoggio di modestia e afferma che il suo vero obiettivo è soltanto arrivare a Londra con la nazionale. Sarebbe la prima volta alle Olimpiadi, in uno sport di squadra, per la giovane repubblica con capitale Skopje.

Attenzione pero ai terribili sloveni, che dopo essere finiti sull'orlo del baratro nella prima fase, si sono ripresi tanto da arrivare a questo punto. Nonostante i sette debuttanti, sono molte le pedine in grado di provocare danni agli avversari. La prima, forse, si chiama ... 'mancanza di pressione', e spesso e volentieri porta a risultati insperati. Le altre hanno nome e cognome: i più significativi sono quelli di Dragan Gajić, stella degli sloveni che di solito veste i colori del Montpellier assieme al portiere Primož Prošt, i fratelli Luka e Miha Zvižej ed il terzino Uroš Zorman, il quale attribuisce il buon risultato (magari il primo di una lunga serie) della squadra all'unità del gruppo.

COPERTURA WEB / TV

Diretta televisiva di Spagna - Danimarca e Serbia – Croazia su SPORTITALIA 2 in italiano e du Sport 1 (satellite Astra, 19.2° Est) in tedesco. 15 minuti di highlights della giornata alle ore 23:00 circa nell'EHF Euro 2012 Show su Eurosport 2 (Sky Canale 212).

Dirette web sul Canale Youtube dell'evento, dove si possono trovare anche i video 'on demand' delle partite precedenti; in alternativa possibili link ai vari live streaming (intorno agli orari inizio delle partite) sui seguenti portali:

Sportlemon (FromSport)
Live Score Hunter
Rojadirecta

Campionati Asiatici Maschili di Pallamano: esordio con pareggio (e mini-zuffa nel finale).

I XV Campionati Asiatici di pallamano maschile debuttano con un pareggio. Dopo la cerimonia inaugurale, a cui presenziano alcuni membri della famiglia reale saudita, varie autorità locali ed il 'presidentissimo' dell'IHF, l'egiziano Hasan Mustafa (il quale non risparmia complimenti alla 'miglior inaugurazione mai vista'. Sincero o ruffiano?), scendono in campo i padroni di casa ed il Bahrein.

Ne segue un match tutto sommato spettacolare, terminato 23-23, con l'Arabia Saudita che nel primo tempo vola sulle ali dell'entusiasmo, fino al 13-9 di metà gara. Vantaggi importanti nella mezz'ora inaugurale, però il Bahrein, squadra più esperta e rodata (dodici mesi fa erano ai Mondiali di Svezia, dove addirittura mettevano K.O. l'Egitto in una partita storica, anche se più tardi un paio di membri della rosa sarebbero stati arrestati durante le proteste antigovernative nello stato del Golfo Persico...), esce alla distanza, trascinata dal capitano Saeed Jowhar.

Sauditi raggiunti e superati, ma non si danno per vinti e riacciuffano la parità. Il Bahrein ha un'ultima chance dai nove metri a tempo scaduto, ma il tiro del loro numero 99, invece di andare in porta, finisce con l'abbattere un avversario. Un finale di partita non gradito né all'arbitro, che estrae il cartellino rosso per il maldestro atleta del Bahrein, né ai giocatori sauditi, pronti a scatenare una mini-rissa, sedata velocemente, per 'vendicare' il compagno. Altro che le strette di mano e i 'dammi il cinque' (forse un po'ipocriti) che d'abitudine vediamo in Europa a fine gara ...

La sfida dello Youth Welfare Gym è stata trasmessa dal canale satellitare Saudi Sports 2, visibile gratuitamente, assieme al 'gemello' Saudi Sports 1, su Hot Bird (13° Est). E' possibile che sulle stesse emittenti vada in onda pure qualcuno dei match odierni:

GRUPPO A:
** h. 16:30 Sud Corea – Giordania
** h. 20:30 Iran – Kuwait

GRUPPO B:
** h. 14:30 Qatar – Uzbekistan
** h. 18:30 Bahrain – Emirati Arabi Uniti

(Orari locali, in Italia due ore meno ...).

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012:la Danimarca raggiunge Spagna, Croazia e Serbia in semifinale. Germania: disastro compiuto.

Saranno dunque Spagna - Danimarca e Serbia - Croazia le semifinali dei Campionati Europei Maschili 2012. Questo il responso dell'ultima giornata del Main Round, emessso dopo le sfide conclusive di Belgrado e Novi Sad. Alle due balcaniche ed agli iberici, già sicuri della qualificazione, si sono aggregati Mikkel Hansen e soci, bravissimi a portare a termine una grande ed insperata rimonta, conquistando la qualificazione dopo essere partiti con ZERO punti nella seconda fase.

Un'impresa cui va dato pieno merito, anche se facilitata da una lunga serie di coincidenze e risultati favorevoli. Ultimo, ma non certo per importanza, quello della Germania, sconfitta dai polacchi mercoledì pomeriggio e terminata addirittura al quarto posto nel suo raggruppamento, con relativa, storica esclusione da ogni 'pass' per le Olimpiadi. I tedeschi hanno complessivamente meritato l'eliminazione, frutto di una 'impresa' al contrario, se consideriamo il loro punteggio di partenza (4 punti) nel Main Round.

Contro la Polonia, in un match non sopraffino ma avvincente fino all'ultimo, hanno palesato evidenti limiti ed al tempo stesso un'invidiabile combattività, che ha permesso loro di rimettere in piedi più di una volta una partita che sembrava persa. Impressionante il recupero tedesco alla fine del primo tempo, ma ancor di più nella ripresa, quando sono passati dal 25-29 al 31-29 in nove minuti. Rimonte spesso effettuate in inferiorità numerica: la grande 'combattività' ha fruttato alla Germania anche 7x2 minuti, quattro cartellini gialli, e soprattutto il disastro combinato (sul 31-3; foto sotto) da Dominik Klein, fino ad allora fra i migliori della 'Mannschaft' al pari di Christian Sprenger: l'ala sinistra del Kiel spinge da dietro Krzystof Lijewski (MVP del match sul lato slavo) lanciato in contropiede a tutta velocità, il quale a sua volta termina addosso al malcapitato Michael Haaß. Entrambi vanno K.O., ma ad aver la peggio è il centrale tedesco, che se ne esce con una caviglia fratturata. Ovviamente cartellino rosso per lo sconsiderato Klein. Dopo tale episodio la Germania in pratica sparisce dal campo, ed i suoi avversari ne approfittano per mettersi in tasca la vittoria.

E per fare un regalo alla Danimarca, che nel confronto successivo non deve spettinarsi più di tanto per regolare la Svezia e conquistare i due punti necessari alla qualificazione matematica. Una tripletta in apertura spiana la strada ai danesi, avanti da inizio a fine match. I gialloblu provano a reagire, ma restano in partita una dozzina di minuti, prima dell'allungo decisivo, firmato soprattutto da Mikkel Hansen ed Anders Eggert, che porterà al 18-11 di metà gara. Nulla cambia nel secondo tempo, con la Danimarca che tocca le otto reti di margine e conclude sul 31-24, grazie alla doppietta finale del pivot René Toft Hansen. Decisiva la prestazione di Niklas Landin, che pare aver ritrovato la forma dei Mondiali 2011(spagnoli, siete avvisati ...) e si guadagna il pane quotidiano con un 43 percento di salvataggi. Nelle fila degli svedesi, ultimi classificati nel loro girone, si fa valere Kim Andersson, una spina nel fianco avversario con le sue otto meraviglie su nove tentativi.

L'ultima partita del Gruppo II è una festa per la Macedonia, che forse avrebbe meritato le semifinali più di Danimarca e altre contendenti, ma comunque si 'accontenta' del terzo posto finale, con relativa opportunità di staccare il 'biglietto' per il torneo di qualificazione olimpica. I leggendari tifosi macedoni riescono a superare in decibel pure i padroni di casa, quando la loro squadra, trascinata dai soliti Kiril Lazarov, stavolta in doppia cifra, e Borko Ristovski, ottimo a ripetersi fra i pali con un nuovo 44 percento, sconfigge (22-19) una Serbia interessata a risparmiarsi per la grande sfida che l'aspetta venerdì: Momir Ilic va in campo per appena 26 secondi, Darko Stanic cede completamente il posto al portiere di riserva Dragan Marjanac. La Macedonia mette il naso avanti per quasi tutta la frazione di apertura, anche se torna negli spogliatoi con un vantaggio minimo (11-10), e buona parte della seconda. Ai sette dalla fine è di nuovo parità, a quota 19. Ma l'ultima tranche è un monologo dei ragazzi di mister Shindovski, a segno tre volte, con 'Kire' a sigillare il trionfo in una Beogradska Arena coloratasi di giallo e rosso.

Main Round: Gruppo 1 - Risultati 3a Giornata
** Polonia - Germania 33-32 (18-17)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Danimarca - Svezia 31-24 (18-11)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Macedonia - Serbia 22-19 (11-10)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica finale
1. Serbia 7 p. 3-1-1 (110-104) +6
2. Danimarca 6 p. 3-0-2 (140-133) +7
_______________________________
3. Macedonia 5 p. 2-1-2 (130-127) +3
_______________________________
4. Germania 5 p. 2-1-2 (132-129) +3
5. Polonia 5 p. 2-1-2 (132-136) -4
6. Svezia 2 p. 0-2-3 (124-139) -15

A Novi Sad, la Spagna certifica il primo posto finale grazie ad un successo, in verità non agevole, ai danni della Slovenia, pure in questo caso brava a recitare la parte della guastafeste. Almeno durante la prima frazione, trascorsa spesso in vantaggio, per quanto all'intervallo il tabellone segni 15 pari. Ed al ritorno in campo, quando Luka Zvizej si erge a protagonista assoluto con un poker di reti consecutive. Gli slavi scappano fino al +4 (21-17 al 37° minuto) ma a quel punto la Spagna si ritrova e comincia la 'remontada': Raul Entrerrios fissa il 24-24, e cinque minuti dopo Eduardo Gurbindo si incarica di ribaltare del tutto la situazione (26-25). Peter Pucelj con le sue tre reti chiama gli slavi al riscatto. Troppo tardi: ormai i punti sono in mano iberica. L'uno / due di Joan Canellas in chiusura leva ogni dubbio in proposito. Spagna vincente, (abbastanza) convincente, e seria candidata al gradino più alto del podio.

La Slovenia si consola con il terzo posto di gruppo e la qualificazione alla finale per la 5/6 piazza 8da disputare contro i macedoni), con l'aiuto dei 'cugini' croati che fermano sul pareggio le ambizioni ungheresi. Come contro Spagna e Francia i magiari, in una SPENS Hall in netta maggioranza dalla loro parte, fanno risultato, ma stavolta non quello che volevano. Grande rammarico, pure alla luce di quanto visto nei primi trenta minuti: Ungheria a prendersi velocemente un vantaggio significativo (8-4 al quarto d'ora di gioco), e Gábor Császár a referto ben cinque volte. La frazione termina però sul 13-12, testimonianza dell'incapacità di chiudere il match in anticipo. Lo Császár-show continua per ben 17 minuti nella ripresa, con il centrale del Veszprém però come UNICO elemento in grado di trovare la via del goal, ed unico a tenere in partita l'Ungheria rispondendo ai tentativi di fuga croati. La lotta punto a punto dura fino al 58°, quando Krivocapics sigla il pareggio a quota 24. Da allora nessuno sarà più in grado di cambiare lo score, e con la punizione inutilmente tentata da Kornél Nagy allo scadere tramonteranno le speranze magiare di arrivare quantomeno a lottare per un ticket Olimpico.

Né vincitori né vinti nell'altra 'tenzone' (si fa per dire ..) del Gruppo II, quel Francia-Islanda ridottasi a parodia di sfide che, nemmeno troppo tempo fa, valevano medaglie d'oro o biglietti per le finalissime, ed ora vedono le squadre dividersi la posta senza infierire, terminando entrambe in fondo alla classifica. La differenza reti spedisce i Bleus all'ultimo posto, ennesima nota negativo di un Europeo da cancellare immediatamente. Ancora frastornati dall'eliminazione subita per mano croata, i francesi prendono TRE goal nei primi DUE minuti, e finiscono sotto con un imbarazzante 6-12. La prima reazione transalpina arriva entro l'intervallo (a metà gara sarà 15-12 per i nordici), e prosegue nella frazione seguente, con Luc Abalo a firmare parità (16-16 al 36°) e vantaggio (20-19 al 41°). In un sussulto di dignità i francesi, con William Accambray di nuovo ad alti livelli (10 reti su undici tentativi, ed un incredibile 7 su 8 dalla lunga distanza), si regalano il più due, ma i cinque minuti finali vedono il ritorno islandese, timbrato soprattutto da Olafur Ragnarsson, ed il ristabilimento definitivo dell'equilibrio, nonostante gli sforzi di Grégoire Detrez. Null'altro da aggiunger. Au revoir, France. Ci Vediamo alle Olimpiadi. Adesso è tempo di lasciare spazio ad un nuovo campione ...

Main Round: Gruppo 2 - Risultati 3a Giornata
** Islanda - Francia 29-29 (15-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Spagna - Slovenia 35-32 (15-15)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Croazia - Ungheria 24-24 (12-13)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica finale
1. Spagna 9 p. 4-1-0 (143-130) +13
2. Croazia 7 p. 3-1-1 (137-128) +9
______________________________
3. Slovenia 4 p. 2-0-3 (153-156) -3
_______________________________
4. Ungheria 4 p. 1-2-2 (125-130) -5
5. Islanda 3 p. 1-1-3 (143-146) -3
6. Francia 3 p. 1-1-3 (128-139) -11

giovedì 26 gennaio 2012

Campionati Asiatici Maschili di Pallamano ai nastri di partenza.

Esaurita la rassegna africana, giunta alla stretta finale quella europea, tocca agli asiatici. Il XV Asian Men's Handball Championship è ai nastri di partenza in Arabia Saudita. La città di Gedda ospiterà fino a Domenica 5 Febbraio le partite di un torneo maschile in cerca del successore di quella Corea del Sud trionfatrice nelle ultime due edizioni (2008 e 2010).

Oltre ai campioni in carica, peraltro in grado di succedere nuovamente a sè stessi, sono in corsa nove nazionali: Giappone, Iran, Giordania e Kuwait, sorteggiate assieme ai coreani nel difficile Gruppo A, ed Arabia Saudita, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti ed Uzbekistan nel Gruppo B. Come spesso accade ad ogni latitudine, la squadra locale è stata inserita nel girone meno impegnativo.

** Il calendario del torneo è disponibile nella relativa pagina (in inglese) di WIKIPEDIA. Gli orari sono locali, per ottenere quelli italiani basta sottrarre due ore (14:30 a Gedda = 12:30 nostrane...)

** Al momento non siamo in grado di fornire dettagli circa l'eventuale copertura mediatica (web e TV) dell'evento, possibile (forse) sul canale satellitare Saudi Sports (satellite Hot Bird). Una capatina sui 'soliti' portali (Fromsport, Livescorehunter, Rojaadirecta) è comunque consigliabile agli interessati.

Il video promozionale dell'evento

Le prime due di ciascun gruppo vanno alle semifinali, in programma venerdì 3 Febbraio, con la finalissima e la battaglia per il bronzo due giorni dopo; le squadre dalla 3a alla 5a dei rispettivi raggruppamenti se la vedranno con le pari classificate dell'altro girone nelle 'finali minori'.

Ricordiamo che la vincitrice del torneo e le altre due medagliate si qualificheranno per i Campionati del Mondo di Spagna 2013.

mercoledì 25 gennaio 2012

EUROPEI PALLAMANO MASCHILE 2012: chiusura pirotecnica del Main Round. Chi sarà la quarta semifinalista?

Finale con il botto del Main Round: oggi scendono in campo tutte e dodici le squadre in competizione, in un'ultima giornata con numerose sentenze da emettere, non solo per questo torneo (chi andrà in semifinale, ed in quale ordine?) ma anche in prospettiva Londra 2012, con i pass per il torneo di qualificazione olimpica ancora da assegnare.

Nel Gruppo I la Serbia, già guadagnatasi un posto nel turno successivo, attende di sapere chi l'accompagnerà in semifinale, e se ci andrà da prima o seconda classificata. Fondamentale al riguardo la sfida di apertura delle ore 16:15: dopo aver fallito il primo 'match point' contro la Danimarca, la Germania ci riprova, in questo caso contro una Polonia che, nonostante il pesante K.O. subito dalla Macedonia, conserva qualche piccolissima chance di passaggio del turno. Mister Heuberger annuncia (meglio tardi che mai) l'arrivo del centrale 25enne Martin Strobel del TBV Lemgo (1,89m per 57 presenze in nazionale), pronto a indossare la maglia numero 19. Vincere è d'obbligo per entrambe le squadre, e pure nel caso dei polacchi rischia di non bastare. L'ala sinistra Thomas Tluczynski, militante proprio nella Bundesliga (Lubecca) come altri suoi connazionali, mantiene qualche piccolo barlume di speranza.

Un'eventuale vittoria polacca, o al limite un pareggio, offrirà un occasione d'oro alla Danimarca, rendendola in grado di qualificarsi dopo essere arrivata al Main Round con zero punti in dote. A patto di vincere il derby scandinavo delle ore 18:15. Certo bisognerà vedere se la Svezia, già matematicamente fuori dai giochi, sarà d'accordo. Ne dubitiamo: la rivalità è sempre la rivalità. La tenzone fra vicini di casa perderebbe comunque molto interesse in caso di anteriore trionfo della Germania. I danesi si augurano di trovare la miglior versione di Mikkel Hansen, quello decisivo contro la Macedonia tanto per intenderci. Non quello opaco visto in altre circostanze.

Chiuderà i battenti alla Beogradska Arena un altro derby, stavolta balcanico: la Serbia padrona di casa vorrà certificare il primo posto finale del girone con un risultato positivo contro la Macedonia. La quale, a sua volta, rischia persino di arrivare alle semifinali, ma solo grazie ad una difficile combinazione astrale di risultati (vittoria propria e della Svezia, successo targato Polonia sui tedeschi con un goal di scarto). Sfida nella sfida, quella tra le due tifoserie forse più calde del torneo. Il portiere macedone Borko Ristovski, grande protagonista - assieme a Kiril Lazarov - della vittoria sui polacchi nel turno precedente, si dice addirittura convinto che i fans provenienti da Skopje e dintorni avranno la meglio, per quantità e 'decibel', sui padroni di casa. Parlando di portieri, anche l'estremo difensore rivale, Darko Stanić, si sta ben comportando in questo europeo, e con lui Momir Ilić (desideroso di affrontare la Croazia in semifinale) e parecchi giocatori della nazionale serba, tutti con il mirino puntato sul podio, magari già sulla finalissima.

Nel Girone II invece Spagna e Croazia hanno staccato in anticipo il biglietto per la 'Final Four'. In quale ordine, lo sapremo in tarda serata. Gli iberici, probabilmente la squadra più in forma e 'versatile' finora ammirata, comandano la classifica con sette punti, uno in più degli slavi, sorpassati grazia allo scontro diretto vinto. Per la vittoria matematica nel girone agli spagnoli basta un punto, da mettersi in tasca nella gara delle ore 18:15 contro la rivelazione-Slovenia. A dispetto della scarsa esperienza di vari elementi, gli slavi stanno dimostrando grinta e qualità non da poco, e puntano al torneo pre-olimpico. Emerge soprattutto un Dragan Gaijć in grandissima forma; oggi però l'ala destra del Montpellier è attesa dalla miglior retroguardia del campionato. L'allenatore spagnolo Valero Rivera, oltre a promettere maggiore spazio alle 'seconde linee' nel confronto odierno, dice che la Spagna approda alle semifinali con la massima ambizione, ma forse mente aggiungendo che 'qualunque rivale ci tocchi, per noi sarà lo stesso'. Affrontare la seconda del gruppo I, invece che un Serbia sostenuta dal tifo scatenato della Beogradska Arena, dovrebbe essere un'opzione decisamente migliore.

Lasciando magari alla Croazia l'onore/onere di vedersela con in padroni di casa, nella battaglia tanto attesa da Momir Ilić. Stasera intanto i balcanici, esaltati dal trionfo storico sulla Francia, chiudono le danze a Novi Sad affrontando l'Ungheria delle promesse non mantenute. L'ultima proprio ieri sera, quando la pessima forma dei loro portieri è costata la sconfitta con la Slovenia e l'eliminazione anticipata. Visto però come i magiari si trasformano contro le squadre di alto rango (spagnoli e francesi ne sanno qualcosa) c'è da attendersi una prova d'orgoglio e qualità degli uomini di Lajos Mocsai. La Croazia in questo torneo ha esibito tutta la gamma di frecce al proprio arco, potendosi addirittura permettere lo scarso minutaggio riservato a Ivano Balić, distintosi più per certe stucchevoli lamentele nel post-partita con la Spagna (del tipo 'abbiamo giocato contro gli arbitri, è dal 2004 che ce l'hanno con noi' e simili) che per quanto fatto vedere in campo. Ancora niente gara per l'infortunata ala sinistra Manuel Strlek, forse recuperabile in tempo per le semifinali. Sarà 'battaglia' pure sugli spalti: si affrontano le due squadre con il maggior seguito alla SPENS Hall. In
questo ambito, se proprio ci obbligate a scegliere, punteremmo su una 'vittoria' ungherese.

Uscita di scena anticipata per la Francia. In tutti i sensi. Dopo l'eliminazione divenuta realtà martedì sera, oggi i campioni più che mai uscenti termineranno la loro disavventura affrontando l'Islanda, in un declassato remake della finale olimpica del 2008 e della semifinale europea di due anni fa. Una vittoria per ristabilire, almeno in modica quantità, l'onore perduto: questo l'obiettivo dei Bleus, che poi volteranno subito pagina (lo conferma per primo il capitano Jérôme Fernandez) e cominceranno la preparazione per Londra 2012, dove contano di recitare tutt'altro copione. Difficile però che a Karabatic (molto in ombra) e compagni, estromessi da una semifinale di un grande torneo per la prima volta dal 2004, venga data luce verde da un'Islanda pure deludente in Serbia (le assenze di peso si sono notate eccome) ma sempre combattiva. Lo ha dimostrato anche contro la Spagna, in una partita giocata all'inseguimento, però mai con rassegnazione.

Main Round - Gruppo 1: 3a Giornata
(BELGRADO, BEOGRADSKA ARENA)

** h. 16:15 Germania (5 punti) - Polonia (3)
** h. 18:15 Danimarca (4) - Svezia (2)
** h. 20:15 Serbia (7) - Macedonia (3)

Main Round - Gruppo 2: 3a Giornata
(NOVI SAD, SPENS HALL)

** h. 16:10 Francia (2 punti) - Islanda (2)
** h. 18:10 Spagna (7) - Slovenia (4)
** h. 20:10 Croazia (6) - Ungheria (3)

Diretta TV della sfida decisiva tra Germania e Polonia sul canale tedesco ZDF, mentre Sport 1 (satellite Astra, 19.2° Est) trasmetterà tutte le altre partite, in simultanea. 15 minuti di highlights della giornata alle ore 23:00 circa ell'EHF Euro 2012 Show su Eurosport 2 (Sky Canale 212).

Dirette web sul Canale Youtube dell'evento, dove si possono trovare anche i video 'on demand' delle partite precedenti; in alternativa possibili link ai vari live streaming (intorno agli orari inizio delle partite) sui seguenti portali:

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martedì 24 gennaio 2012

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: Spagna e Croazia ufficialmente in semifinale. Ungheria battuta e superata dalla rivelazione Slovenia.

Spagna e Croazia in semifinale, Slovenia, Islanda, Ungheria e Francia eliminate con un turno di anticipo, anche se in modi a maniere ben diversi. Questo il responso della giornata di gare a Novi Sad. Sul trionfo croato che pone fine al ciclo vincente della Francia iniziato nella scorsa decade abbiamo già scritto. Lo scontro di cartello ha parò avuto luogo tra due altri match.

Il primo ha visto la Spagna di Valero Rivera regolare l'Islanda per 31-26 in una gara condotta in pratica dall'inizio alla fine. Gli iberici gettano le basi del trionfo nel primo quarto d'ora di gioco, il cui parziale (10-3) è di per sé eloquente. I vari Alberto Entrerrios, Julen Aguinagalde e Juanín García abbattono la (non) resistenza di un avversario che pare non capirci molto neppure in attacco, e trova la prima rete dopo cinque minuti circa. Simbolo dell'impotenza nordica il pallonetto spedito sulla traversa, dai sette metri, da un Gudjón Valur Sigurdsson inizialmente opaco. Un opportunissimo time-out chiesto da mister Gudmundsson spezza il ritmo frenetico degli avversari, e l'Islanda, con Aron Pálmarsson sugli scudi, ne approfitta per rifarsi sotto fino al 12-9. Soltanto le bordate di Iker Romero, oggi nella sua miglior versione, ed un classico contropiede a firma Victor Tomás tengono parzialmente a bada la rimonta scandinava, peraltro favorita da un J.J. Hombrados 'trasparente' (appena il 15% di salvataggi nei primi trenta minuti).

Rimontare però richiede grandi sforzi, pagati a cavallo tra i due tempi: si torna negli spogliatoi sul 17-13, si ricomincia con la Spagna in rete due volte in sessanta secondi. Islandesi rispediti a distanza di sicurezza, per quanto un inizio 'fast and furious' come il precedente non sia possibile. I vice-campioni olimpici provano a restare a galla, con Sigurdsson che recupera la via del goal e Gustavsson ad esibirsi in qualche parata, ma non vanno oltre. Si entra nel quarto di gara conclusivo con la 'Roja', per l'occasione in maglia bianca, avanti di cinque (24-19) lunghezze, margine subito riportato ai massimi termini (+7) da Eduardo Gurbindo e Roberto García Parrondo, poi Aguinagalde, migliore marcatore dei suoi, fissa il +8 ai dieci dalla fine.

Partita e discorso-qualificazione di fatto chiusi, seppure l'Islanda non getti la spugna: cinque reti in altrettanti minuti ed una penalità a Maqueda forse illudono qualcuno, ma a sistemare le cose ci pensano il portiere Sierra, opportunamente subentrato ad Hombrados a inizio tempo (cambio tanto logico quanto indovinato), e Joan Cañellas, apparso al momento giusto per rassicurare gli spagnoli. Un suo goal dalla linea, un altro dai sette metri, e la finiamo lì. I lampi finali di Sigurdsson servono soltanto a rendere il proprio bottino personale (sei reti) maggiormente dignitoso ... e ad aumentare i rimpianti nordici: con una migliore partenza della stella del Copenaghen, forse l'Islanda avrebbe avuto qualcosa in più da dire.

A stabilire la seconda qualificata del Girone II è l'incontro di chiusura: l'Ungheria, rimasta unica alternativa alla Croazia per il passaggio del turno, si squaglia come neve al sole di fronte ad una Slovenia sempre più rivelazione. Due punti meritati per gli slavi, al comando lungo l'intero arco del match, escluse le primissime fasi di gioco. Támas Mocsai firma l'unico vantaggio magiaro dopo circa due minuti, seguono un paio di scambi di reti, ma dall'ottavo in poi è solo Slovenia. Un doppio due minuti fischiato quasi in contemporanea a Ferenc Ilyés e Szabolcs Zubai favorisce lo scatto del team allenato da Boris Denić, a cui gli avversari non riescono a rispondere. Gli ungheresi finiscono a meno tre, ma spinti da un ampio numero di tifosi che non smette di incitarli, non si arrendono. Una doppietta di Gábor Ancsin consente di ridurre il gap a meno uno (13-14) con tutta la seconda parte a disposizione.

Peccato che non sappiano sfruttarla al meglio: Jure Dolenec, e soprattutto Dragan Gaijć, confermatosi grazie ai tredici (!) centri odierni uno dei maggiori protagonisti del torneo, sono una spinta nel fianco dei magiari, portando la Slovenia sul 20-14 dopo 38 minuti. A far piovere sul bagnato ci pensano Ilyés, la cui gara finisce al 39° dopo essersi guadagnato il terzo due minuti, ed i portieri, che non ne indovinano una (o forse una sì, ma giusto quella …). Mocsai (Lajos, l'allenatore) prova a rimescolare le carte, e l'Ungheria tenta un ultimo assalto, a volte trovandosi la strada sbarrata dal portiere Gorazd Škof, a volte trovando la via del goal soprattutto con Barna Putics, miglior marcatore dei suoi, ed il serbo naturalizzato Milorad Krivokapics, MVP di giornata. Gajić però è implacabile, dai sei come dai sette metri ed in contropiede; le sue finalizzazioni mettono al sicuro la vittoria slovena nonostante il divario in ultimo si riduca a due lunghezze. L'Ungheria che aveva meravigliato contro spagnoli e francesi esce a testa bassa per colpa dei suoi passi falsi con le 'piccole' squadre, e finisce addirittura superata in classifica dagli sloveni.

Main Round: Gruppo 2 - Risultati 2a Giornata
** Spagna - Islanda 31-26 (17-14)
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Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Slovenia - Ungheria 32-30 (14-13)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Croazia - Francia 29-22 (11-12)
Statistiche 01 (pdf);
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Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
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Classifica dopo la 2a Giornata
1. Spagna 7 p. 3-1-0 (108-98) +10
2. Croazia 6 p. 3-0-1 (113-104)+9
---------------------------------
3. Slovenia 4 p. 2-0-2 (121-121) 0
4. Ungheria 3 p. 1-1-2 (101-105) -5
5. Islanda 2 p. 1-0-3 (114-117) -3
6. Francia p. 1-0-9 (99-110) -11

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: Francia KO. Il ciclo dei Campionissimi è finito. La Croazia si prende la sua rivincita.

ADIEU LES BLEUS! ADIEU sul serio! Stavolta è ufficiale: il ciclo vincente della Francia pigliatutto è terminato. Lo squadrone capace di monopolizzare la scena da Pechino in avanti se ne torna a casa con le pive nel sacco, eliminata con un turno d'anticipo, e per giunta da quella Croazia che, dopo tante amare sconfitte negli ultimi anni, si prende una rivincita per loro gustosissima. Addirittura con uno score finale umiliante, un 29-22 onestamente punitivo per i francesi, rimasti in partita (e in certi istanti pure in doppio vantaggio) per una quarantina di minuti, prima di crollare nel finale. Per i croati una serata trionfale: la vittoria arriva anche senza l'indisponibile Strlek e con Balić in campo appena quattro minuti e mezzo.

L'acuto di partenza viene da Titi Omeyer, che si presenta neutralizzando un tentativo di Blazenko Lacković, giusto per ricordare agli avversari quanti danni ha fatto loro nelle sfide precedenti. Ma tutto procede su binari di equilibrio, con alternanza di vantaggi, e con Cédric Sorhaindo, tornato in forma dopo l'infortunio alla coscia, a farsi notare grazie ad una doppietta, mentre Nikola Karabatic e Bertrand Gille si fanno notare … per la manifesta incapacità di farsi notare!! Visto che senza il loro apporto la Francia non riesce a pungere troppo in attacco, i croati decidono di provare la fuga, e nonostante gli sforzi del solito Titi fra i pali, scavano un primo solco importante: Lacković e soprattutto un Marko Kopljar in grande spolvero (già pericolosi nei primi minuti, entrambi finiranno il tempo con una tripletta a testa) firmano il 9-6 per i prossimi membri dell'Unione Europea.

A rovinare il momento favorevole ci pensa … il loro stesso allenatore, colpevole di inventarsi un time out del tutto inutile in quella situazione. Anzi, dannoso: al rientro in campo segue un lungo black-out degli slavi, che un po' per colpe loro e molto per merito di Omeyer smarriscono la via del goal durante otto giri dell'orologio. Nei quali i francesi, con Bertrand Gille finalmente in palla e Luc Abalo e Jérôme Fernandez a colpire dalla distanza, li trafiggono cinque volte, ribaltando completamente la situazione: da 6-9 ad 11-9. Drago Vuković e Zeljko Musa tengono però gli uomini di Goluža in partita, e le squadre vanno negli spogliatoi sul 12-11 per i Bleus.

Stessa tonica in apertura di ripresa: la Francia prova a creare il gap, la Croazia non lo consente. A Xavier Barachet rispondono tre reti timbrate dal folletto Ivan Cupić, micidiale dall'ala destra ed in contropiede, e al 38° minuto tutto torna come prima (15-15). L'onore / onere di scappare adesso tocca ai croati, che ne approfittano: Mirko Alilović si esalta in porta, Cupić, ancora lui, saltella di gioia fino alla panchina dopo aver trasformato un rigore, mentre Karabatic finalmente combina qualcosa … si becca un due minuti!! Non fa in tempo a rientrare che Les Experts ritrovano, con perfetta tempistica, l'inferiorità numerica, per 'merito' di Fernandez.

Un parziale di 5-1, che tra le firme porta il nome di Marko Kopljar, autore di una delle sue migliori prestazioni di sempre, sigilla il 22-19 di metà ripresa. Adesso c'è una sola squadra in campo (e sulle gradinate): lo si capisce quando il solito infallibile Cupić non sbaglia mai dai sette metri, e dall'altra parte Alilović, esaltante ed esaltato, neutralizza due rigori. E' il massimo vantaggio (cinque reti) per la Croazia. Onesta chiama i suoi spaesati giocatori a raccolta, ma il time-out è ininfluente, la frittata ormai è fatta. Al doppio rigore del capitano Fernandez rispondono Duvnjak e Horvat (c'è gloria anche per loro) con Blazenko a prendersi la rivincita su Omeyer timbrando l'ultima rete a fil di sirena.

L'immagine di Omeyer chinato a raccogliere l'ultimo pallone finito (beffardamente) in porta dopo aver sbattuto suo palo, in mezzo ai cori di giubilo dei fans croati, e forse la migliore istantanea della débacle di una squadra che qualcuno addirittura vorrebbe arrivata agli Europei ... solo per prepararsi meglio alle Olimpiadi. Non crediamo sia così. Più probabilmente erano arrivati in Serbia con l'intenzione di far ancora bene, ma tra infortuni, scarsa preparazione (solo due test-match disputati contro la non irresistibile Norvegia una settimana prima dell'inizio del torneo) e quant'altro, compresa l'involuzione di Karabatic, non erano abbastanza 'attrezzati'. Fine di un ciclo? Certamente. Fine dei successi di questa Francia? E' tutto da dimostrare … Sarà curioso vedere la performance di Luc Abalo e soci a Londra.

Prima però c'è da trovare il loro successore sul trono continentale. Dopo la prova di stasera, specialmente nell'ultimo terzo di gara, la Croazia rinforza di molto la propria candidatura. Sfide molto dure (a cominciare da una probabile derby con la Serbia, in campo stavolta molto ostile) attendono però i croati, che tra l'altro, alla fine della loro partita, non sono matematicamente in semifinale. Vedremo cosa ci riserverà ancora questa fucina di sorprese che si sta dimostrando l'Europeo 2012.

** Croazia - Francia 29-22 (11-12)
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EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: Francia e Croazia si giocano il tutto per tutto.

E venne il giorno di Francia - Croazia. Le due nazionali per lungo tempo dominatrici della scena, contendendosi titoli e/o medaglie in sfide epiche con prevalenza (6 a 3) francese dal 2005 al 2010, stasera alle ore 18:10 si troveranno di fronte in una sorta di spareggio, nel quale solo una di loro potrà festeggiare. In palio c'è 'appena' un biglietto per le semifinali: segno dei tempi, di un Europeo che sforna sorprese in quantità, ma non vuole ancora arrendersi al cambiamento, visto come croati, francesi e danesi al momento rimangono in corsa.

Evitato lo scivolone contro la Slovenia dopo essere finita sull'orlo del baratro, stasera la nazionale di Claude Onesta è di nuovo obbligata a fare risultato pieno. Alla fine del primo tempo contro la Spagna, invece, i balcanici già pregustavano un quasi sicuro passaggio del turno, peccato che a fine partita si siano ritrovati sconfitti ed a rischio: un altro K.O. fra poche ore sarebbe potenzialmente devastante. Le due contendenti si conoscono a meraviglia, ma devono fare i conti con la scarsa forma di alcuni elementi-chiave: da una parte Ivano Balić in condizioni precarie, dall'altra la coppia Narcisse - Karabatić, finora meno determinanti del solito.

Xavier Barachet, terzino destro dei Blues, tra i migliori in campo domenica scorsa, confida nel successo odierno come punto di svolta, in grado di aumentare la fiducia ed il livello di gioco dei 'galletti'. Coach Vladimir Goluža invece si augura che i suoi possano immediatamente reagire al K.O. subito per mano iberica e, per una volta, Thierry Omeyer non estragga dal cilindro una delle sue maestose prestazioni in passato dannosissime per la Croazia. Un ritmo più lento in attacco, con manovre più 'meditate', il sostegno dei tifosi che varcheranno il confine per riempire la SPENS Hall di Novi Sad, e specialmente la brama di vendicare le sconfitte subite ad opera dei loro grandi rivali negli ultimi anni (e mettere pure una pietra sopra al ciclo vincente francese) potrebbero risultare elementi decisivi per un'eventuale vittoria slava.

Francesi e croati nemici sul campo, ma uniti nell'invidiare la situazione della Spagna: il successo nella giornata di apertura del Main Round, frutto in particolare di un'efficacissima fase difensiva, ha portato la Selección in vetta al gruppo ed alle porte delle semifinali. Nel pomeriggio (fischio d'inizio alle ore 16:10) gli iberici possono certificare matematicamente il passaggio del turno incamerando i due punti in palio contro l'Islanda. Un'occasione da non lasciarsi sfuggire.

Attenzione però all'euforia eccessiva ed ai pronostici affrettati: i nordici, pur lontani dalla forma-medaglie esibita in grandi tornei del passato recente (compreso quando, anche grazie agli attuali assenti Snorri Gudjónsson ed Ólafur Stefánsson, negarono agli spagnoli la finale Olimpica del 2008) rimangono squadra di qualità in grado di colpire duro, sfruttando il binomio difesa-contropiede. Ne sa qualcosa l'Ungheria, che dopo aver fermato la stessa Spagna e battuto i francesi si è vista travolgere da Gudjón Valur Sigurdsson e compagni.

Importantissima, nel bene e nel male, la forma del portiere Björgvin Páll Gustavsson, ma le incognite per mister Gudmundsson riguardano pure Alexander Petersson, Aron Pálmarsson ed il rapido Thórir Ólafsson (quest'ultimo autore di un poker di reti contro i magiari), tutti leggermente infortunati, così come Arnór Atlason, che ad ogni modo dovrebbe essere della partita. Islandesi senza scelta: bisogna vincere a tutti i costi. Spagnoli rinfrancati dall'ultimo precedente (vittoria 32-24 ai Mondiali di un anno fa) e con un dubbio che molti vorrebbero avere: Hombrados o Sierra titolare in porta?

Chiude la serata Ungheria - Slovenia (ore 20:10). I magiari che si esaltano contro le grandi sono usciti ridimensionati dalla battuta d'arresto domenicale, però mantengono alcune chances di qualificazione. A patto di non sbagliare più, di non ripetere gli errori commessi due giorni prima. E di prestare attenzione ad un avversario in crescita, salvatosi da un'uscita di scena anticipata grazie alla buona prova offerta contro l'Islanda, e ripetuta, seppure con esito meno gradito, in versione anti-francese. Le parate di Primož Prošt, le reti del suo compagni di club Dragan Gaijć e della premiata ditta Zvižej & Zvižej, nonché gli assist del centrale Uroš Zorman, leader della relativa classifica, rendono (a prescindere dal loro elevato numero di debuttanti) gli ex-yugoslavi una minaccia da non sottovalutare. Nemmeno per i tanti tifosi in bianco-rosso-verde che animeranno le gradinate del palazzetto della Vojvodina, pur senza monopolizzare gli spalti questa volta: anche la nazionale avversaria può vantare il suo buon seguito di fans, giunti da Lubiana e dintorni.

Main Round - Gruppo 2: 2a Giornata
(NOVI SAD, SPENS HALL)

** h. 16:10 Spagna (5 punti) - Islanda (0)

** h. 18:10 Croazia (4) - Francia (2)

** h. 20:10 Slovenia (2) - Ungheria (3)

Dirette TV di tutti gli incontri sul canale tedesco Sport 1 (satellite Astra, 19.2° Est). 15 minuti di highlights della giornata alle ore 23:00 circa su Eurosport 2 (Sky Canale 212).

Dirette web sul Canale Youtube dell'evento, dove si possono trovare anche i video 'on demand' delle partite precedenti; in alternativa possibili link ai vari live streaming sui seguenti portali:

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EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: Serbia in semifinale, Svezia out. Danimarca e Macedonia non si arrendono.

Fra tante sorprese e decisioni rinviate, la seconda giornata del Gruppo I offre almeno una certezza: la Serbia è in semifinale!! I padroni di casa si ritagliano un posto fra le Fantastiche Quattro con un turno d'anticipo, battendo la Svezia che un simile risultato aveva ottenuto lo scorso anno ai Mondiali casalinghi, ed invece stavolta finisce eliminata più o meno precocemente. Il fattore-campo ora sta dalla parte dei serbi, bravi a vendicare il 28-24 subito a Malmö 366 giorni prima, per la felicità di una Beogradska Arena più calda e 'vocale' che mai.

L'inizio non è loro favorevole: un ottimo Johan Sjöstrand proietta gli scandinavi verso il 5-2; ma dopo i primi dieci minuti il vento cambia direzione, spingendo la squadra di casa verso la vittoria, e propiziando un break di 6-1, con il contropiede vincente di Marko Vujin a regalare il doppio vantaggio locale (8-6). Ekdahl Du Rietz, Ekberg e Lundström provano a reagire. Invano. I serbi conservano le distanze ed in chiusura di tempo trovano addirittura il massimo vantaggio: 14-11 a firma Ivan Nikcević.

La musica non cambia nel successivo quarto d'ora: i padroni di casa tengono a bada ogni accenno di rimonta; ma qualche imprecisione, unita alle prodezze di Sjöstrand che non si arrende mai, consente ai nordici di tornare a meno uno. Partita riaperta? Non troppo. I gialloblu sbagliano ancora in attacco al momento decisivo, complice un ottimo Darko Stanić che risponde al collega svedese (i due portieri finiranno con la stessa, ottima percentuale: 43%), ed i vari Prodanović, Sesum e Vujin li puniscono. Nemmeno la doppietta di Kim Ekdhal du Rietz nel finale impedisce l'esplosione di gioia dei diciottomila tifosi allo scadere del tempo. L'obiettivo minimo è centrato, ora a Belgrado e dintorni si punta ad una medaglia.

Serbia unica contendente già qualificata, visto che negli altri due match le squadre (all'inizio) messe peggio in classifica si sono imposte. La Macedonia è tornata in corsa per un passaggio del turno comunque assai improbabile dopo aver messo al tappeto la Polonia. Tre i fattori principali del trionfo balcanico il solito grande Kiril Lazarov, il solito grande pubblico, e fra i pali un immenso Borko Ristovski, che termina l'incontro con il 44 percento dopo aver raggiunto punte del cinquanta. Portieri avversari invece in giornata no.

Decisiva la partenza a razzo dei macedoni, cui fanno da trampolino le doppiette di Naumche Mojsovski e Lazarov. Il 4-1 iniziale si trasforma nel 10-4 di metà tempo, con la stella della squadra semplicemente inarrestabile (sei reti in un quarto d'ora per 'Kire'!) ed i polacchi completamente frastornati da Lazarov, dal portiere balcanico, e dai decibel di una Beogradska Arena tutta in giallo e rosso: c'è pure il Presidente della Repubblica Gjorge Ivanov! Passato il momento peggiore, la squadra di Bogdan Wenta riesce quantomeno a contenere i danni fino all'intervallo, quando il tabellone segna un impietoso 18-12.

Dopo la grande prova contro la Svezia, però, annullare un gap di 'solamente' sei lunghezze dovrebbe essere un gioco da ragazzi per Krzysztof Lijewski (MVP dei suoi, mentre il top scorer è Bartosz Jurecki) e compagni. Ma certe imprese riescono ogni tanto, e stavolta non è quella buona. Anche se un poker di reti consecutive in appena tre minuti (dal 38° al 41°) aveva creato illusioni di una nuova mega-rimonta, immediatamente frustrate da Alushovski, Dimovski, Lazarov e dalle parate di Ristovski. I polacchi non riescono mai ad avvicinarsi più di tanto (il 27-25 finale sarà il minimo vantaggio macedone dopo i primi cinque minuti), e Kire sale a quota nove con l'uno-due che, in chiusura di match, mette al sicuro i due punti.

Successo di due reti anche per la Danimarca, in grado di fare sua una delle sfide più tradizionali della pallamano europea, mandando al tappeto la Germania. La seconda vittoria consecutiva permette agli scandinavi di rimanere in corsa, raddrizzando (in parte) una situazione che appariva compromessa, mentre i tedeschi devono riporre nel cassetto le speranze di passaggio del turno anticipato, ed ora rischiano grosso.

La vittoria danese, merito soprattutto dei numeri di un Niklas Landin tornato in forma 'Mondiale' (2011) risulta meno tribolata che quella di sabato con la Macedonia, e matura in un grande finale di primo tempo, che fa seguito ad un pessimo inizio. Gli uomini di Ulrik Wilbek sono bravi a non farsi tagliare le gambe dal parziale di 5-1 'made in Germany' (protagonista Uwe Gensheimer in versione fuoco di paglia: tre goal in cinque minuti, poi nulla fino al 48°, e quindi ancora niente fino alla sirena), e reagiscono sia con Mikkel Hansen, il quale però non gioca molto nella prima parte, che attraverso i numeri di Landin, ritrovando la parità entro il quarto d'ora. Dopo un botta e risposta più o meno lungo arriva lo scatto firmato in particolare da una stella della Bundesliga, Hans Lindberg, a segno tre volte nei minuti precedenti l'intervallo. Cui si giunge con la Danimarca avanti di tre: 17-14.

Alla ripresa del gioco Tomas Mogensen, altro elemento del campionato tedesco, ed Anders Eggert incrementano le distanze fino al 21-16. La Germania, tenuta a galla dal portiere Silvio Heinvetter, prova a rifarsi sotto, e proprio il 'cameo' di Gensheimer ad una dozzina di minuti dal termine segna la riapertura dei giochi (24-23). Tempo di time-out per Wilbek, al quale segue una fase frenetica con tiri senza ricompensa da una parte e dall'altra, e Landin nuovamente in evidenza. L'esito della gara si deciderà (entro il sessantesimo ovviamente) dai sette metri: Eggert è glaciale e non spreca le due occasioni che si trova fra le mani; il grande incompiuto Gensheimer si vede invece neutralizzare l'ultimo tentativo con poco più di un minuto rimasto. Le ultime sentenze definitive sono rimandate a giovedì, con i danesi obbligati a vincere il derby vichingo contro una Svezia ormai eliminata, augurandosi che la Polonia strappi almeno un punto alla Germania.

Main Round: Gruppo 1 - Risultati 2a Giornata
** Macedonia - Polonia 27-25 (18-12)
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** Danimarca - Germania 28-26 (17-14)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Serbia - Svezia 24-21 (14-11)
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Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo la 2a Giornata
1. Serbia 7 p. 3-1-0 (91-82) +9
2. Germania 5 p. 2-1-1 (100-96) +4
---------------------------------
3. Danimarca 4 p. 2-0-2 (109-109) 0
4. Macedonia 3 p. 1-1-2 (108-108) 0
5. Polonia 3 p. 1-1-2 (99-104) -5
6. Svezia 2 p. 0-2-2 (100-108) -8