venerdì 20 gennaio 2012

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: finale con sorprese nei Gruppi A e B.

Nella serata conclusiva dei primi due gruppi, risultati decisamente sorprendenti portano ad una classifica finale, con relative conseguenze sulla prossima fase, impensabile appena tre giorni fa.

Nel girone (A) di Belgrado, a parte la sfida tra Serbia e Slovacchia inutile a fini pratici e terminata con la divisione della posta (21-21; dominio locale nella prima frazione, in cui svetta l'ala destra Rajko Prodanović, clamorosa rimonta slovacca, resa possibile dalle parate di Peter Stochl, nel secondo tempo) fa sensazione il nuovo K.O. alla Pionir Arena della Danimarca che, dopo i serbi, si fa rimontare e sorpassare (27-26) pure dalla Polonia, gettando al vento (ma diamo merito al portiere avversario Marcin Wichary, bravo a non fa rimpiangere l'infortunato Szmal) il gap significativo costruito nelle fasi anteriori dell'incontro.

Dopo un quarto d'ora all'insegna dell'equilibrio, con prevalenza della fase offensiva su ambo i lati del campo, gli scandinavi accelerano il passo e volano a più quattro (da 6-7 a 11-7), vantaggio mantenuto sino all'intervallo. Il margine tocca le cinque reti in apertura di ripresa, però i fratelli Jurecki e Grzegorz Tkcazyk, assieme al già citato Wichary, mettono in scena la grande rimonta che si concretizza in sei minuti, dal 42° al 48°, quando Niklas Landin (MVP dei suoi) non riesce più a respingere gli attacchi rivali.

Le reti dei cannonieri Mikkel Hansen e Nikolaj Marcussen, foriere del 24-22 per i nordici agli otto dalla fine, non sono altro che il canto del cigno: da quel momento un parziale di 5-1, con Robert Orzechowski (qualcuno forse se lo ricorderà nel Kwidzyn anti-Bologna in Challenge Cup due anni fa...) sugli scudi grazie ad una tripletta, sigillerà il trionfo est-europeo ed il nuovo scivolone della squadra di Ulrik Wilbek.

La quale passa il turno, ma si vede costretta ad partire da quota zero nel Main Round, con conseguente rischio di eliminazione altissimo. Mentre i serbi, che quasi tutti i pronostici della vigilia davano, nel migliore dei casi, come secondi del gruppo si trovano nella invidiabile posizione di vincitori del girone e depositari di un patrimonio (quattro punti) probabilmente di enorme utilità nella corsa alle semifinali.

Gruppo A - Risultati
** Polonia - Danimarca 27-26 (10-14)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Serbia - Slovacchia 21-21 (13-6)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica Finale
1. Serbia 5 p. 2-1-0 (67-61) +6
2. Polonia 4 p. 2-0-1 (86-72) +14
3. Danimarca 2 p. 1-0-2 (78-76) +2
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4. Slovacchia 1 p. 0-1-2 (70-92) -22

Qualcosa di ancor più strano è accaduto a Niš (girone B): chi mai, dopo la sfida inaugurale di quattro giorni fa vinta senza appello dalla Repubblica Ceca sulla Germania, avrebbe puntato un centesimo sui tedeschi futuri primi nel gruppo (con il massimo dei punti disponibili da portarsi alla fase seguente) e su Jicha e compagni spediti a casa velocemente? Invece proprio a un tale esito ha portato la combinazione delle sfide di martedì e giovedì sera. Scongiurato per un soffio il tracollo nella battaglia con la Macedonia, i tedeschi si sono riscoperti grandi ed hanno abbattuto la Svezia, contro ogni pronostico ma con un'autorevolezza che sembrava ormai relegata all'album dei ricordi.

Decisivo un primo tempo da favola, in cui i guerrieri teutonici, partiti alla grande, spediscono ben venti palloni nella rete avversaria. Trascinatore della 'Mannschaft' contro la difesa-colabrodo svedese risulta un Uwe Gensheimer finalmente in grado di prendersi le sue responsabilità e produrre grandi numeri. Ma anche Lars Kaumann e Patrick Groetzki fanno la loro brava parte. Solo qualche numero del terzo portiere Mattias Andersson e le reti di Lundström, Larholm ed Ekhdal Du Rietz (quest'ultimo a segno nove volte, tante quante l'Uwe di Germania) evitano il tracollo di una squadra finita sotto di sei (11-5) dopo nemmeno un quarto d'ora, ma poi giunta all'intervallo 'soltanto' a meno cinque. Nella ripresa si segna molto meno, però Heinvetter e compagni sono efficaci nel rispedire al mittente ogni accenno di recupero scandinavo, che non va oltre il 'meno tre' in più occasioni. La truppa di Heuberger fa buona guardia e conquista un primato che ne rilancia le ambizioni. Niente male per chi tre giorni prima era sull'orlo di un altro fallimento.

Due ore più tardi è toccato ai macedoni: la 'Falange' sugli spalti, e soprattutto la determinazione dei giocatori in giallo e rosso (Kiril Lazarov con la sua abituale dose di reti, e pure Mirkulovski e Vladimir Temelkov in giornata di grazia, senza trascurare Naumche Mojsovski) hanno compiuto il 'miracolo', esaltandosi in un secondo tempo che li ha visti travolgere i malcapitati cechi, dopo il 12-12 di metà gara, risultato giusto per una prima frazione a corrente alternata, ma favorevole agli avversari in ottica-qualificazione.

Avversari che invece crollano in una ripresa iniziata male (subito 15-12 per i balcanici, con Nocar a porre fine alla siccità offensiva dopo ben otto minuti) e finita peggio, e devono subire una prematura quanto inattesa uscita di scena, oltre all'esplosione di gioia dei circa quattromila fans arrivati da Skopje e dintorni per far vibrare lo Sportski Centar CAIR. I macedoni, come gli svedesi, andranno a Belgrado con appena un punticino, e nuove imprese, una più difficile dell'altra, da compiere per approdare in semifinale; ma questo è solo il momento di festeggiare il trionfo di giovedì.

Gruppo B - Risultati
** Germania - Svezia 29-24 (20-15)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Macedonia - Repubblica Ceca 27-21 (12-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica Finale
1. Germania 4 p. 2-0-1 (77-74) +3
2. Macedonia 1 p. 1-1-1 (76-71) +5
3. Svezia 3 p. 1-1-1 (83-84) -1
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4. Repubblica Ceca 2 p. 1-0-2 (77-84) -7

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