ADIEU LES BLEUS! ADIEU sul serio! Stavolta è ufficiale: il ciclo vincente della Francia pigliatutto è terminato. Lo squadrone capace di monopolizzare la scena da Pechino in avanti se ne torna a casa con le pive nel sacco, eliminata con un turno d'anticipo, e per giunta da quella Croazia che, dopo tante amare sconfitte negli ultimi anni, si prende una rivincita per loro gustosissima. Addirittura con uno score finale umiliante, un 29-22 onestamente punitivo per i francesi, rimasti in partita (e in certi istanti pure in doppio vantaggio) per una quarantina di minuti, prima di crollare nel finale. Per i croati una serata trionfale: la vittoria arriva anche senza l'indisponibile Strlek e con Balić in campo appena quattro minuti e mezzo.
L'acuto di partenza viene da Titi Omeyer, che si presenta neutralizzando un tentativo di Blazenko Lacković, giusto per ricordare agli avversari quanti danni ha fatto loro nelle sfide precedenti. Ma tutto procede su binari di equilibrio, con alternanza di vantaggi, e con Cédric Sorhaindo, tornato in forma dopo l'infortunio alla coscia, a farsi notare grazie ad una doppietta, mentre Nikola Karabatic e Bertrand Gille si fanno notare … per la manifesta incapacità di farsi notare!! Visto che senza il loro apporto la Francia non riesce a pungere troppo in attacco, i croati decidono di provare la fuga, e nonostante gli sforzi del solito Titi fra i pali, scavano un primo solco importante: Lacković e soprattutto un Marko Kopljar in grande spolvero (già pericolosi nei primi minuti, entrambi finiranno il tempo con una tripletta a testa) firmano il 9-6 per i prossimi membri dell'Unione Europea.
A rovinare il momento favorevole ci pensa … il loro stesso allenatore, colpevole di inventarsi un time out del tutto inutile in quella situazione. Anzi, dannoso: al rientro in campo segue un lungo black-out degli slavi, che un po' per colpe loro e molto per merito di Omeyer smarriscono la via del goal durante otto giri dell'orologio. Nei quali i francesi, con Bertrand Gille finalmente in palla e Luc Abalo e Jérôme Fernandez a colpire dalla distanza, li trafiggono cinque volte, ribaltando completamente la situazione: da 6-9 ad 11-9. Drago Vuković e Zeljko Musa tengono però gli uomini di Goluža in partita, e le squadre vanno negli spogliatoi sul 12-11 per i Bleus.
Stessa tonica in apertura di ripresa: la Francia prova a creare il gap, la Croazia non lo consente. A Xavier Barachet rispondono tre reti timbrate dal folletto Ivan Cupić, micidiale dall'ala destra ed in contropiede, e al 38° minuto tutto torna come prima (15-15). L'onore / onere di scappare adesso tocca ai croati, che ne approfittano: Mirko Alilović si esalta in porta, Cupić, ancora lui, saltella di gioia fino alla panchina dopo aver trasformato un rigore, mentre Karabatic finalmente combina qualcosa … si becca un due minuti!! Non fa in tempo a rientrare che Les Experts ritrovano, con perfetta tempistica, l'inferiorità numerica, per 'merito' di Fernandez.
Un parziale di 5-1, che tra le firme porta il nome di Marko Kopljar, autore di una delle sue migliori prestazioni di sempre, sigilla il 22-19 di metà ripresa. Adesso c'è una sola squadra in campo (e sulle gradinate): lo si capisce quando il solito infallibile Cupić non sbaglia mai dai sette metri, e dall'altra parte Alilović, esaltante ed esaltato, neutralizza due rigori. E' il massimo vantaggio (cinque reti) per la Croazia. Onesta chiama i suoi spaesati giocatori a raccolta, ma il time-out è ininfluente, la frittata ormai è fatta. Al doppio rigore del capitano Fernandez rispondono Duvnjak e Horvat (c'è gloria anche per loro) con Blazenko a prendersi la rivincita su Omeyer timbrando l'ultima rete a fil di sirena.
L'immagine di Omeyer chinato a raccogliere l'ultimo pallone finito (beffardamente) in porta dopo aver sbattuto suo palo, in mezzo ai cori di giubilo dei fans croati, e forse la migliore istantanea della débacle di una squadra che qualcuno addirittura vorrebbe arrivata agli Europei ... solo per prepararsi meglio alle Olimpiadi. Non crediamo sia così. Più probabilmente erano arrivati in Serbia con l'intenzione di far ancora bene, ma tra infortuni, scarsa preparazione (solo due test-match disputati contro la non irresistibile Norvegia una settimana prima dell'inizio del torneo) e quant'altro, compresa l'involuzione di Karabatic, non erano abbastanza 'attrezzati'. Fine di un ciclo? Certamente. Fine dei successi di questa Francia? E' tutto da dimostrare … Sarà curioso vedere la performance di Luc Abalo e soci a Londra.
Prima però c'è da trovare il loro successore sul trono continentale. Dopo la prova di stasera, specialmente nell'ultimo terzo di gara, la Croazia rinforza di molto la propria candidatura. Sfide molto dure (a cominciare da una probabile derby con la Serbia, in campo stavolta molto ostile) attendono però i croati, che tra l'altro, alla fine della loro partita, non sono matematicamente in semifinale. Vedremo cosa ci riserverà ancora questa fucina di sorprese che si sta dimostrando l'Europeo 2012.
** Croazia - Francia 29-22 (11-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
L'acuto di partenza viene da Titi Omeyer, che si presenta neutralizzando un tentativo di Blazenko Lacković, giusto per ricordare agli avversari quanti danni ha fatto loro nelle sfide precedenti. Ma tutto procede su binari di equilibrio, con alternanza di vantaggi, e con Cédric Sorhaindo, tornato in forma dopo l'infortunio alla coscia, a farsi notare grazie ad una doppietta, mentre Nikola Karabatic e Bertrand Gille si fanno notare … per la manifesta incapacità di farsi notare!! Visto che senza il loro apporto la Francia non riesce a pungere troppo in attacco, i croati decidono di provare la fuga, e nonostante gli sforzi del solito Titi fra i pali, scavano un primo solco importante: Lacković e soprattutto un Marko Kopljar in grande spolvero (già pericolosi nei primi minuti, entrambi finiranno il tempo con una tripletta a testa) firmano il 9-6 per i prossimi membri dell'Unione Europea.
A rovinare il momento favorevole ci pensa … il loro stesso allenatore, colpevole di inventarsi un time out del tutto inutile in quella situazione. Anzi, dannoso: al rientro in campo segue un lungo black-out degli slavi, che un po' per colpe loro e molto per merito di Omeyer smarriscono la via del goal durante otto giri dell'orologio. Nei quali i francesi, con Bertrand Gille finalmente in palla e Luc Abalo e Jérôme Fernandez a colpire dalla distanza, li trafiggono cinque volte, ribaltando completamente la situazione: da 6-9 ad 11-9. Drago Vuković e Zeljko Musa tengono però gli uomini di Goluža in partita, e le squadre vanno negli spogliatoi sul 12-11 per i Bleus.
Stessa tonica in apertura di ripresa: la Francia prova a creare il gap, la Croazia non lo consente. A Xavier Barachet rispondono tre reti timbrate dal folletto Ivan Cupić, micidiale dall'ala destra ed in contropiede, e al 38° minuto tutto torna come prima (15-15). L'onore / onere di scappare adesso tocca ai croati, che ne approfittano: Mirko Alilović si esalta in porta, Cupić, ancora lui, saltella di gioia fino alla panchina dopo aver trasformato un rigore, mentre Karabatic finalmente combina qualcosa … si becca un due minuti!! Non fa in tempo a rientrare che Les Experts ritrovano, con perfetta tempistica, l'inferiorità numerica, per 'merito' di Fernandez.
Un parziale di 5-1, che tra le firme porta il nome di Marko Kopljar, autore di una delle sue migliori prestazioni di sempre, sigilla il 22-19 di metà ripresa. Adesso c'è una sola squadra in campo (e sulle gradinate): lo si capisce quando il solito infallibile Cupić non sbaglia mai dai sette metri, e dall'altra parte Alilović, esaltante ed esaltato, neutralizza due rigori. E' il massimo vantaggio (cinque reti) per la Croazia. Onesta chiama i suoi spaesati giocatori a raccolta, ma il time-out è ininfluente, la frittata ormai è fatta. Al doppio rigore del capitano Fernandez rispondono Duvnjak e Horvat (c'è gloria anche per loro) con Blazenko a prendersi la rivincita su Omeyer timbrando l'ultima rete a fil di sirena.
L'immagine di Omeyer chinato a raccogliere l'ultimo pallone finito (beffardamente) in porta dopo aver sbattuto suo palo, in mezzo ai cori di giubilo dei fans croati, e forse la migliore istantanea della débacle di una squadra che qualcuno addirittura vorrebbe arrivata agli Europei ... solo per prepararsi meglio alle Olimpiadi. Non crediamo sia così. Più probabilmente erano arrivati in Serbia con l'intenzione di far ancora bene, ma tra infortuni, scarsa preparazione (solo due test-match disputati contro la non irresistibile Norvegia una settimana prima dell'inizio del torneo) e quant'altro, compresa l'involuzione di Karabatic, non erano abbastanza 'attrezzati'. Fine di un ciclo? Certamente. Fine dei successi di questa Francia? E' tutto da dimostrare … Sarà curioso vedere la performance di Luc Abalo e soci a Londra.
Prima però c'è da trovare il loro successore sul trono continentale. Dopo la prova di stasera, specialmente nell'ultimo terzo di gara, la Croazia rinforza di molto la propria candidatura. Sfide molto dure (a cominciare da una probabile derby con la Serbia, in campo stavolta molto ostile) attendono però i croati, che tra l'altro, alla fine della loro partita, non sono matematicamente in semifinale. Vedremo cosa ci riserverà ancora questa fucina di sorprese che si sta dimostrando l'Europeo 2012.
** Croazia - Francia 29-22 (11-12)
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