lunedì 16 gennaio 2012

EUROPEI MASCHILI PALLAMANO 2012: riassunto della 1a giornata.

Come non di rado succede, l'apertura di una grande competizione internazionale ha riservato qualche sorpresa. E come un po' troppo spesso accade, la Germania ha fatto cilecca nella sua gara d'esordio.

Stavolta a beneficiarne è la Repubblica Ceca che, trascinata dal solito Filip Jicha (tanti errori, ma comunque sette reti mandate a referto), e dal portiere Stochl, MVP dell'incontro, si mette in tasca i primi due punti dell'Europeo. Le cose si complicano subito per i tedeschi, capaci di andare a segno appena tre volte nei primi dodici minuti, in cui la squadra di Martin Liptak prende velocemente una mezza dozzina di reti di margine, e sei volte nei primi 25. Uwe Gensheimer appare come il possibile trascinatore della riscossa teutonica, ma le sue pile si esauriscono presto. Solo la buona prova di Silvio Heinevetter consente alla Germania di limitare i danni e rifugiarsi negli spogliatoi sul meno cinque (9-14).

Al ritorno in campo, il vento sembra cambiato: i tedeschi perforano la rete avversaria più di frequente, e con molti giocatori diversi, riducendo il gap ad appena una lunghezza nel giro di otto minuti. Ma giunti sul 16-17 non riescono a completare l'opera e si lasciano ri-scappare gli avversari; la storia si ripete sul 19-20, e la coppia Jicha-Vraný li punisce di nuovo con un doppietta a testa. Gara chiusa? Macché. La Germania prova ancora una volta ad illudere i suoi tifosi, tornando sotto sul 23-25, per merito soprattutto di Lars Kaufmann, migliore dei suoi. Peccato che gli uomini del neo-allenatore Martin Heuberger siano ormai diventati specialisti in occasioni perdute, e non si smentiscono neppure negli istanti finali. Kaufmann e Christophersen s'incaricano di gettare alle ortiche le ultime velleità e sancire la propria sconfitta (23-27).

Risultato a sensazione sfiorato pure nell'altro confronto del Gruppo B, con la Macedonia, che giocava praticamente in casa dato l'alto numero di suoi tifosi arrivato allo Sportski Centar CAIR, in grado di imporre il pareggio alla favorita Svezia. Ma forse quelli con i maggiori rimpianti alla sirena rimangono proprio i balcanici, avanti per buona parte del match. Il cannoniere dell'Atlético Madrid, a dirla tutta non proprio in serata di grazia, è stato ottimamente spalleggiato dal veterano Stevce Alushovski (classe 1972), implacabile dall'ala, senza trascurare il pokerissimo di reti griffate da Naumche Mojsovski, MVP macedone, e le parate di Borko Ristovski. In campo scandinavo discreta prova di Johannes Sjöstrand, e di Kim Andrersson con le sue cinque segnature, per quanto il vichingo più prolifico sia risultato Niclas Ekberg. Il giovane Kim Ekdahl du Rietz ha fatto la sua parte.

Spinti dal pubblico, e da Alushovski, i macedoni doppiano gli avversari (8-4) nel primo quarto d'ora, ma la Svezia reagisce, impatta a dieci e torna negli spogliatoi in vantaggio (14-13). L'avvio di secondo tempo dei gialloblu è però un disastro: una sola rete all'attivo in dieci minuti, opposta alle sei macedoni che mandano la 'Falange' venuta da Skopje, e gli stessi giocatori slavi, in visibilio. Nuova reazione nordica, e nuovo ribaltamento delle gerarchie: Dalibor Doder, Ekberg ed Henrik Lundström proiettano la Svezia sul più tre (25-22), costringendo il mister rivale al time-out ad otto minuti dal termine. Interruzione utilissima a chi l'ha richiesta: la Macedonia, mai doma, riaggancia gli avversari e Kire Lazarov la riporta addirittura davanti, prima che Du Rietz sancisca il 26-26 definitivo. Il calcio rifilato al palo da Sjöstrand allo scadere è sintomatico della rabbia svedese per una gara non andata come volevano (e credevano). Da Niš a Belgrado, dove è subito grande festa serba. I fans della Pionir Arena non potevano sperare in un inizio migliore: vittoria importantissima, anche in ottica futura, della squadra di casa, che s'impone alla Polonia forse ancor più nettamente di quanto dica il 22-18 finale. La Serbia ruggisce sin dall'inizio, e scappa sul 6-2 dopo una dozzina di minuti, con Momir Ilić e Marko Vujin prevedibilmente sugli scudi. L'ala sinistra Ivan Nikcević continua l'opera timbrando tre reti di fila e spiana la strada all'11-7 di metà gara. Dall'altro lato il solo Michal Jurecki sembra capace di tenere a galla gli ospiti.

Darko Stanić, ottimo fra i pali (13 parate, percentuale esatta del 50%) tiene la Polonia a distanza nel secondo tempo, mentre un goal di Dalibor Cutura, debuttante a 35 anni suonati, sigla un 14-7 imbarazzante. Karol Bielecki prova a suonare la carica per i polacchi. Invano. Il gap finisce persino con l'aumentare: 18-10 e poi 19-11 all'entrata dell'ultimo quarto d'ora di gioco. Solo nei dieci minuti finali i balcanici tolgono il piede dall'acceleratore ed arriva un mini-break di 5-1 per la squadra di Bogdan Wenta. Tardivo ed insufficiente, non addolcisce la pillola più di tanto. La Serbia smuove immediatamente la classifica e si presenta come un osso duro per tutti.

Forse anche per la stessa Danimarca, che pure timbra il cartellino e rispetta i pronostici battendo la Slovacchia. Anche in questo caso, però, la squadra favorita zoppica all'inizio: con il terzino destro Daniel Valo, top scorer dei suoi, subito difficile da contenere, gli slavi partono meglio, e gli scandinavi ci mettono un quarto d'ora a trovare il pareggio e quindi il primissimo vantaggio. Le reti di un Anders Eggert, assoluto protagonista del primo tempo nordico, trascinano la Danimarca al più tre, che sarà anche il divario a metà gara.

La magica coppia Hans Lindberg - Mikkel Hansen la fa da padrona nella seconda parte, ed il Wilbeck-team vola sul 21-16. Ma la Slovacchia non getta la spugna, e si riporta sotto. Valo, Kopco, Urban e la stella Martin Stranovský la tengono in partita fino al 26-24 che segna il tabellone con quattro minuti da giocare. I danesi mettono il successo al sicuro soltanto negli attimi conclusivi, quando Henrik Toft Hansen, che risparmia i suoi due goal per il momento giusto, e Tomas Mogensen, MVP dei vice-campioni del Mondo, sigillano il 30-26 con cui si torna in albergo. Con l'impressione che, se vuole veramente andare fino in fondo, la corazzata bianco-rossa non potrà giocare sempre come stasera, mentre la Slovacchia vista al debutto pare in grado togliersi qualche soddisfazione, almeno nella sfida di martedì con la Polonia.

Gruppo A - Risultati
** Polonia - Serbia 18-22 (7-11)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Danimarca - Slovacchia 30-25 (15-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 1 Giornata
1. Danimarca 2 p. 1-0-0 (30-25) +5
2. Serbia 2 p. 1-0-0 (22-18) +4
3. Polonia 0 p. 0-0-1 (18-22) -4
4. Slovacchia 0 p. 0-0-1 (25-30) -5

Gruppo B - Risultati
** Germania - Repubblica Ceca 24-27 (9-14)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Svezia - Macedonia 26-26 (14-13)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 1 Giornata
1. Repubblica Ceca 2 p. 1-0-0 (27-24) +3
2. Svezia 1 p. 0-1-0 (26-26) 0
3. Macedonia 1 p. 0-1-0 (26-26) 0
4. Germania 0 p. 0-0-1 (24-27) -3

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