Fino a dove può arrivare la Serbia? Se lo chiedono in molti dopo che la nazionale di casa è stata protagonista della sorpresa di martedì, battendo i favoritissimi vice-campioni del Mondo della Danimarca. Un successo ancor più esaltante in quanto arrivato in rimonta, dopo un primo tempo essenzialmente di marca scandinava. Quattro minuti senza reti, caratterizzati da difese arcigne, poi Momir Ilić inaugura il tabellino marcatori; segue un 6-2 per gli ospiti, al quale non è estraneo Anders Jensen Eggert, che sembra indirizzare il match nel senso gradito ad Ulrik Wilbeck e connazionali.
I locali non ci stanno e, con il fuoriclasse del THW Kiel sempre sugli scudi (assieme al portiere Darko Stanić, MVP serbo di giornata, che contribuisce a tenere i suoi a galla) resistono all'onda d'urto in maglia rossa, presentandosi all'intervallo con un passivo accettabile, sul 10-12, nonostante una prodezza dell'estremo difensore nordico Niklas Landin, che ad un certo punto manda addirittura il pallone nella rete avversaria direttamente dalla propria linea di porta.
Alla ripresa del gioco sale in cattedra l'altra stella locale, Marko Vujin: la sua tripletta in appena sei minuti consente ai balcanici di impattare, a dispetto dell'infortunio capitato a Nenad Vucković (distorsione alla caviglia). Si lotta punto a punto fino all'ultimo quarto di gara, con entrambi i portieri a sfoggiare le rispettive capacità, quindi Ilić e Nikcević provano ad allungare. Lars Christiansen ed Hans Lindberg rispondono, e siamo di nuovo in perfetto equilibrio.
Ma gli ultimi sei minuti sono drammatici per la Danimarca, che smarrisce la via del goal. Al contrario, Vujin ed il debuttante (a 35 anni) Dalibor Cutura trafiggono la porta di Landin e mandano in visibilio (quasi) tutti i fans della Pionir Arena. Danesi insoddisfatti della direzione di gara, anche se lo stesso Christiansen ammetterà che la colpa del loro scivolone non è degli arbitri. Serbi proiettati in anticipo al secondo turno, con il primo posto matematico nel girone già assicurato, così come i quattro punti da portarsi in dote al turno successivo. Dagli spalti belgradesi ora si intravede la zona-medaglie ...
Prima della grande impresa serba, era toccato, nel Girone A, a Polonia e Slovacchia. Le due squadre dell'est arrivavano da sconfitte iniziali, anche se la Slovacchia aveva ben impressionato, e la Polonia no. Ieri sera, invece, la squadra di Bogdan Wenta è apparsa in ottima forma, mentre gli avversari hanno deluso. Specie nella ripresa. Protagonisti assoluti i fratelli Jurecki, che tra uno e l'altro vanno in goal undici volte in totale, e Grzegorz Tkaczyk, top scorer dei suoi, con Piotr Wyszomirski a fare il proprio dovere in porta. Dopo il tris d'apertura griffato Bartosz Jurecki, ci pensano Richard Stochl con le sue parate ed il terzino destro Daniel Valo a ristabilire l'equilibrio, che dura una ventina di minuti, fino all'undici pari siglato da un sette metri di Martin Stranovský.
L'allungo polacco verso la fine del tempo produce il +4 (17-13) con cui si giunge alla pausa lunga, ma soprattutto fa da preambolo al monologo della ripresa, dove, con Milos Putera tra i pali al posto di Stochl (ma non sarà questo a far la differenza) in pratica c'è una sola squadra in campo, tanto che il parziale dei secondi trenta minuti è un impressionante 24-11, nonostante l'inutile poker di reti a firma Kukucka. Slovacchia già matematicamente fuori, Polonia a giocarsi la seconda piazza finale nel gruppo, e qualche punticino poi fondamentale in chiave qualificazione alle semifinali, nella sfida-spareggio con la Danimarca.
Gruppo A - Risultati
** Polonia - Slovacchia 41-24 (17-13)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Serbia - Danimarca 24-22 (10-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 2 Giornate
1. Serbia 4 p. 2-0-0 (46-40) +6
2. Polonia 2 p. 1-0-1 (59-46) +13
3. Danimarca 2 p. 1-0-1 (52-49) +3
4. Slovacchia 0 p. 0-0-2 (49-71) -22
Nell'altro raggruppamento la Germania si salva al termine di una sfida tiratissima, forse non di elevata qualità ma avvincente per intensità e dinamiche del punteggio, contro la Macedonia. I tedeschi sconfiggono, con il minimo scarto, un rivale arcigno ed un ambiente ostile. Tribune dello Sportski Centar CAIR di Niš colorate di giallo e rosso, con i 4mila tifosi della 'Falange', ai quali 'rispondono' più o meno quattro tedeschi in tutto, a dare spettacolo con striscioni, bandiere e soprattutto con le loro corde vocali perennemente in attività. E purtroppo anche con qualche oggetto di troppo lanciato in campo durante e dopo il match.
Ne esce una battaglia punto a punto dove, a parte il 3-0 iniziale tedesco, cui risponde da par suo Kiril Lazarov, nessuno dei contendenti andrà oltre le due reti di margine. Alternanza al comando per tutto il primo tempo, conclusosi (giustamente e logicamente) in parità, dodici a dodici. Il cannoniere macedone dell'Atlético Madrid segna molto, ma sbaglia pure tanto, specie dai nove metri. 'Kire' parte fortissimo con quattro goal in quindici minuti, e poi non trova più la porta avversaria fino all'intervallo. Sull'altro lato del campo i tiri da lontano di Lars Kaufmann fanno parecchi danni, mentre il portiere Carsten Lichtlein si guadagna il pane, ed il premio come migliore atleta di giornata della 'Mannschaft'.
Il secondo tempo sembra una fotocopia del precedente per Lazarov: partenza a mille, poi più nulla, almeno sul piano realizzativo. A rispondere ai teutonici ci pensano il pivot Stojanche Stoilov, in stato di grazia, e gli altri, compreso Angelov che difende bene la porta slava. Non difenderà per molto ancora i colori tedeschi Oliver Roggisch, guadagnatosi gli spogliatoi in anticipo causa 3x2 minuti. Gli scambi di reti e vantaggi proseguono fino all'ultimo, quando Uwe Gensheimer, che segna poco ma ... al momento giusto, si incarica di firmare il 24-23. Ai macedoni restano 58 secondi per pareggiare.
Tanti, ma bisogna saperne approfittare. E loro non lo fanno, anche se ci si mette di mezzo la traversa, beffarda nel respingere l'ultimo assalto di Kire Lazarov. Lo staff della Macedonia vorrebbe la concessione del goal, ma gli arbitri - e la Commissione Disciplinare EHF, che dopo aver visionato le immagini ha definitivamente respinto la protesta formale dei balcanici - sono di tutt'altro parere. La Falange si deve arrendere, mentre le una volta invincibili armate teutoniche sono ridotte ad esaltarsi per una 'impresa' del genere, manco avessero vinto un Mondiale ... Ma questa è la realtà attuale della nazionale tedesca, e per ora va bene così, anche due punticini contro i macedoni fanno sempre comodo.
Nell'altra partita del Girone A, la Svezia fa bottino pieno a spese della Repubblica Ceca, e si qualifica per il Main Round. Vittoria meritata per i gialloblu, avanti quasi tutto il match, a parte la rete iniziale segnata da Jan Filip, per quanto l'avversario dovrebbe mangiarsi le dita per le troppe occasioni fallite nella sua 'ansia da rimonta'. Rimonta cercata, sfiorata ... ed alla fine mancata. Tra le fila svedesi ottimo il giovane Niclas Ekberg del Copenaghen, una macchina da goal che termina addirittura in doppia cifra, ma l'MVP nordico è, pure stavolta, Kim Andersson, di nuovo a segno cinque volte. Non male neppure il veterano Henrik Lundström e i due portieri Palicka e Sjöstrand. Filip (Jicha) & (Jan) Filip, pur coadiuvati da Nocar, Sklenák e Vraný, non bastano alla Repubblica Ceca, ora costretta a far fronte alla voglia di riscatto macedone (e dei tifosi balcanici) nello scontro finale del gruppo, seppure agli uomini di Liptak basterà un pareggio per centrare la qualificazione.
Gruppo B - Risultati
** Germania - Macedonia 24-23 (12-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Svezia - Repubblica Ceca 33-29 (19-17)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 2 Giornate
1. Svezia 3 p. 1-1-0 (59-55) +4
2. Repubblica Ceca 2 p. 1-0-1 (56-57) -1
3. Germania 2 p. 1-0-1 (48-50) -2
4. Macedonia 1 p. 0-1-1 (49-50) -1
I locali non ci stanno e, con il fuoriclasse del THW Kiel sempre sugli scudi (assieme al portiere Darko Stanić, MVP serbo di giornata, che contribuisce a tenere i suoi a galla) resistono all'onda d'urto in maglia rossa, presentandosi all'intervallo con un passivo accettabile, sul 10-12, nonostante una prodezza dell'estremo difensore nordico Niklas Landin, che ad un certo punto manda addirittura il pallone nella rete avversaria direttamente dalla propria linea di porta.
Alla ripresa del gioco sale in cattedra l'altra stella locale, Marko Vujin: la sua tripletta in appena sei minuti consente ai balcanici di impattare, a dispetto dell'infortunio capitato a Nenad Vucković (distorsione alla caviglia). Si lotta punto a punto fino all'ultimo quarto di gara, con entrambi i portieri a sfoggiare le rispettive capacità, quindi Ilić e Nikcević provano ad allungare. Lars Christiansen ed Hans Lindberg rispondono, e siamo di nuovo in perfetto equilibrio.
Ma gli ultimi sei minuti sono drammatici per la Danimarca, che smarrisce la via del goal. Al contrario, Vujin ed il debuttante (a 35 anni) Dalibor Cutura trafiggono la porta di Landin e mandano in visibilio (quasi) tutti i fans della Pionir Arena. Danesi insoddisfatti della direzione di gara, anche se lo stesso Christiansen ammetterà che la colpa del loro scivolone non è degli arbitri. Serbi proiettati in anticipo al secondo turno, con il primo posto matematico nel girone già assicurato, così come i quattro punti da portarsi in dote al turno successivo. Dagli spalti belgradesi ora si intravede la zona-medaglie ...
Prima della grande impresa serba, era toccato, nel Girone A, a Polonia e Slovacchia. Le due squadre dell'est arrivavano da sconfitte iniziali, anche se la Slovacchia aveva ben impressionato, e la Polonia no. Ieri sera, invece, la squadra di Bogdan Wenta è apparsa in ottima forma, mentre gli avversari hanno deluso. Specie nella ripresa. Protagonisti assoluti i fratelli Jurecki, che tra uno e l'altro vanno in goal undici volte in totale, e Grzegorz Tkaczyk, top scorer dei suoi, con Piotr Wyszomirski a fare il proprio dovere in porta. Dopo il tris d'apertura griffato Bartosz Jurecki, ci pensano Richard Stochl con le sue parate ed il terzino destro Daniel Valo a ristabilire l'equilibrio, che dura una ventina di minuti, fino all'undici pari siglato da un sette metri di Martin Stranovský.
L'allungo polacco verso la fine del tempo produce il +4 (17-13) con cui si giunge alla pausa lunga, ma soprattutto fa da preambolo al monologo della ripresa, dove, con Milos Putera tra i pali al posto di Stochl (ma non sarà questo a far la differenza) in pratica c'è una sola squadra in campo, tanto che il parziale dei secondi trenta minuti è un impressionante 24-11, nonostante l'inutile poker di reti a firma Kukucka. Slovacchia già matematicamente fuori, Polonia a giocarsi la seconda piazza finale nel gruppo, e qualche punticino poi fondamentale in chiave qualificazione alle semifinali, nella sfida-spareggio con la Danimarca.
Gruppo A - Risultati
** Polonia - Slovacchia 41-24 (17-13)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
** Serbia - Danimarca 24-22 (10-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 2 Giornate
1. Serbia 4 p. 2-0-0 (46-40) +6
2. Polonia 2 p. 1-0-1 (59-46) +13
3. Danimarca 2 p. 1-0-1 (52-49) +3
4. Slovacchia 0 p. 0-0-2 (49-71) -22
Nell'altro raggruppamento la Germania si salva al termine di una sfida tiratissima, forse non di elevata qualità ma avvincente per intensità e dinamiche del punteggio, contro la Macedonia. I tedeschi sconfiggono, con il minimo scarto, un rivale arcigno ed un ambiente ostile. Tribune dello Sportski Centar CAIR di Niš colorate di giallo e rosso, con i 4mila tifosi della 'Falange', ai quali 'rispondono' più o meno quattro tedeschi in tutto, a dare spettacolo con striscioni, bandiere e soprattutto con le loro corde vocali perennemente in attività. E purtroppo anche con qualche oggetto di troppo lanciato in campo durante e dopo il match.
Ne esce una battaglia punto a punto dove, a parte il 3-0 iniziale tedesco, cui risponde da par suo Kiril Lazarov, nessuno dei contendenti andrà oltre le due reti di margine. Alternanza al comando per tutto il primo tempo, conclusosi (giustamente e logicamente) in parità, dodici a dodici. Il cannoniere macedone dell'Atlético Madrid segna molto, ma sbaglia pure tanto, specie dai nove metri. 'Kire' parte fortissimo con quattro goal in quindici minuti, e poi non trova più la porta avversaria fino all'intervallo. Sull'altro lato del campo i tiri da lontano di Lars Kaufmann fanno parecchi danni, mentre il portiere Carsten Lichtlein si guadagna il pane, ed il premio come migliore atleta di giornata della 'Mannschaft'.
Il secondo tempo sembra una fotocopia del precedente per Lazarov: partenza a mille, poi più nulla, almeno sul piano realizzativo. A rispondere ai teutonici ci pensano il pivot Stojanche Stoilov, in stato di grazia, e gli altri, compreso Angelov che difende bene la porta slava. Non difenderà per molto ancora i colori tedeschi Oliver Roggisch, guadagnatosi gli spogliatoi in anticipo causa 3x2 minuti. Gli scambi di reti e vantaggi proseguono fino all'ultimo, quando Uwe Gensheimer, che segna poco ma ... al momento giusto, si incarica di firmare il 24-23. Ai macedoni restano 58 secondi per pareggiare.
Tanti, ma bisogna saperne approfittare. E loro non lo fanno, anche se ci si mette di mezzo la traversa, beffarda nel respingere l'ultimo assalto di Kire Lazarov. Lo staff della Macedonia vorrebbe la concessione del goal, ma gli arbitri - e la Commissione Disciplinare EHF, che dopo aver visionato le immagini ha definitivamente respinto la protesta formale dei balcanici - sono di tutt'altro parere. La Falange si deve arrendere, mentre le una volta invincibili armate teutoniche sono ridotte ad esaltarsi per una 'impresa' del genere, manco avessero vinto un Mondiale ... Ma questa è la realtà attuale della nazionale tedesca, e per ora va bene così, anche due punticini contro i macedoni fanno sempre comodo.
Nell'altra partita del Girone A, la Svezia fa bottino pieno a spese della Repubblica Ceca, e si qualifica per il Main Round. Vittoria meritata per i gialloblu, avanti quasi tutto il match, a parte la rete iniziale segnata da Jan Filip, per quanto l'avversario dovrebbe mangiarsi le dita per le troppe occasioni fallite nella sua 'ansia da rimonta'. Rimonta cercata, sfiorata ... ed alla fine mancata. Tra le fila svedesi ottimo il giovane Niclas Ekberg del Copenaghen, una macchina da goal che termina addirittura in doppia cifra, ma l'MVP nordico è, pure stavolta, Kim Andersson, di nuovo a segno cinque volte. Non male neppure il veterano Henrik Lundström e i due portieri Palicka e Sjöstrand. Filip (Jicha) & (Jan) Filip, pur coadiuvati da Nocar, Sklenák e Vraný, non bastano alla Repubblica Ceca, ora costretta a far fronte alla voglia di riscatto macedone (e dei tifosi balcanici) nello scontro finale del gruppo, seppure agli uomini di Liptak basterà un pareggio per centrare la qualificazione.
Gruppo B - Risultati
** Germania - Macedonia 24-23 (12-12)
Statistiche 01 (pdf);
Statistiche 02 (pdf);
Statistiche 03 (pdf);
Play-by-play (pdf);
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** Svezia - Repubblica Ceca 33-29 (19-17)
Statistiche 01 (pdf);
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Start List (formazioni) (pdf)
Classifica dopo 2 Giornate
1. Svezia 3 p. 1-1-0 (59-55) +4
2. Repubblica Ceca 2 p. 1-0-1 (56-57) -1
3. Germania 2 p. 1-0-1 (48-50) -2
4. Macedonia 1 p. 0-1-1 (49-50) -1
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