lunedì 31 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: Marcatori, Portieri e Fair Play. Classifiche finali.
Marcatori - Top 20
1. HANSEN Mikkel DEN 68 reti
2. VUJIN Marko SRB 56 reti (10 rig.)
2. TVEDTEN Håvard NOR 56 reti (23 rig.)
4. MYRHOL Bjarte NOR 54 reti
4. ZRNIC Vedran CRO 54 reti (18 rig.)
6. PETERSSON Alexander ISL 53 reti
7. KARABATIC Nikola FRA 51 reti
8. TLUCZYNSKI Tomasz POL 47 reti (19 rig.)
8. SIGURÐSSON Guðjón Valur ISL 47 reti
10. EKBERG Niclas SWE 43 reti (18 rig.)
11. KÄLLMAN Jonas SWE 42 reti
11. BUNTIC Denis CRO 42 reti (1 rig.)
13. GLANDORF Holger GER 40 reti
13. FEUCHTMANN PEREZ Emil CHI 40 reti (6 rig.)
13. ILIC Momir SRB 40 reti (12 rig.)
13. FERNANDEZ Federico ARG 40 reti (17 rig.)
13. ROMERO FERNANDEZ Iker ESP 40 reti (26 rig.)
18. CARLÉN Oscar SWE 39 reti
18. SZILAGYI Viktor AUT 39 reti
18. YU Dong Geun KOR 39 reti (14 rig.)
Classifica finale dettagliata (cliccare);
Classifica Portieri (Cliccare);
Classifica Fair Play (Cliccare)
MONDIALI MASCHILI 2011: Classifica Finale
1. Francia
2. Danimarca
3. Spagna
4. Svezia
5. Croazia
6. Islanda
7. Ungheria
8. Polonia
9. Norvegia
10. Serbia
11. Germania
12. Argentina
13. Corea del Sud
14. Egitto
15. Algeria
16. Giappone
17. Slovacchia
18. Austria
19. Romania
20. Tunisia
21. Brasile
22. Cile
23. Bahrain
24. Australia
** Francia medagalia d'oro
** Danimarca medaglia d'argento
** Spagna medaglia di bronzo
** Le squadre dal 2° al 7° posto qualificate per il torneo preolimpico di qualificazione a Londra 2012.
MONDIALI MASCHILI 2011: ENCORE LA FRANCE, TOUJOURS LA FRANCE!
Francia ancora sul tetto del mondo. I Bleus si impongono su un avversario a dir poco irriducibile in una delle più emozionanti e combattute finali mai viste. Ci sono voluti i tempi supplementari perché Omeyer (stavolta non straordinario) e soci avessero ragione della tenacia danese, con il risultato finale di 37-35. I transalpini hanno tremato prima di riuscire ad imporre la loro legge ottenendo la loro vittoria più sofferta da quando è cominciato il loro ciclo dal 2008. E con questa, proprio partendo da Pechino, raggiungono il poker di grandi successi internazionali consecutivi. La Danimarca e i suoi calorosissimi supporter, che avevano attraversato il ponte di Oresund sperando in un finale diverso, ci hanno provato, ma alla fine ... ENCORE LA FRANCE, TOUJOURS LA FRANCE!
La Francia resta dunque seduta sul trono mondiale, ma ha davvero rischiato di cadere e farsi male. Avanti per tutto l'incontro o quasi - seppure mai con un vantaggio che potesse dare tranquillità - e capaci di rintuzzare i tentativi di rimonta avversaria, i francesi si sono infatti visti raggiungere a pochi secondi dal termine, e addirittura superare all'inizio dei dieci minuti supplementari, che poi li avrebbero visti uscire trionfanti.
Una finale intensa come poche, una Francia in difficoltà come mai in questi ultimi anni, ma alla lunga vincente. Tutto logico, quando di mezzo ci sono personaggi del calibro di Nikola Karabatic e Mikkel Hansen: dieci reti a testa nella finalissima, e la prova che se il primo ha meritato il premio come MVP del torneo, il secondo non avrebbe rubato nulla se l'avesse vinto lui. Oppure come Thierry Omeyer e quello che molti vedono come suo successore nel ruolo di miglior portiere del mondo: Niklas Landin (22 anni), che con ventuno parate si è fatto notare anche nell'ultimo atto. Oppure ancora come Didier Dinart, roccia in difesa a dispetto delle zero penalità subite dagli arbitri spagnoli, ed un Lars Christiansen che ha griffato la finalissima con cinque reti personali.
I transalpini mettono le cose in chiaro dall'inizio: difesa aggressiva (subito un giallo a Bertrand Gille) e la coppia Fernandez-Guigou a mandare lo score sul 2-0. I danesi non si lasciano impressionare così facilmente, e rispondono colpo su colpo, includendo un botta e risposta proprio fra Hansen e Karabatic. I francesi non sono squadra da lasciarsi rimontare facilmente però, e con un sette metri trasformato da Guillaume Joli vanno sul più tre (9-6) intorno a metà tempo. Contro-break nordico, con lo zampino di Landin, e arriva il primo aggancio (9-9); peccato per loro che due minuti rifilati alla stella degli scandinavi spianino la strada ad un nuovo allungo rivale, con il giovane Xavier Barachet a siglare il 12-9, e spingere coach Wilbek verso il time-out. Però al ritorno in campo Sua Maestà Karabatic regala alla Francia il massimo vantaggio. Gli ribatte il Michelone di Danimarca, che William Accambray non riesce a contenere, e si va negli spogliatoi sul 15-12.
La sensazione dopo i primi trenta minuti è quella di una Francia superiore, in virtù di maggiore 'solidità' ed esperienza, ma incapace di mettere del tutto le mani sull'incontro. Anche per merito della controparte, a sua volta brava a non farsi travolgere, ma a cui manca qualcosa per giocare a tu per tu con il più quotato e 'nobile' avversario. Impressioni confermate nei primi dieci-quindici minuti nella ripresa, con il divario sempre oscillante fra due e tre lunghezze, mentre Karabatic continua a perforare la difesa scandinava, si vede finalmente Accambray, e dall'altro lato Jesper Nøddesbo acquista maggiore protagonismo.
Il pivot danese del Barcellona, assieme ad Hansen, contribuisce al nuovo pareggio della sua squadra: un 24-24 (poi 25-25) che insinua i primi seri dubbi in una Francia che si pensava invincibile ed ora si vede costretta a cercare sempre più volte Luc Abalo all'ala destra, visto che al centro non sfonda più di tanto, e quando lo fa rischia di trovarsi la strada sbarrata da Landin. Il fuoriclasse del Ciudad Real fa comunque la sua parte, pure come assist-man per Gille, che riporta i Bleus avanti, con Karabatic ad arrotondare sul 27-25.
Giochi chiusi, anche se a fatica? No. Sale alla ribalta Lars Christiansen: il 'vecchietto' (sempre arzillo) scandinavo punisce tre volte, dall'alto dei suoi 38 anni e dall'ala sinistra: la terza vale il 29 pari. Tripletta rovinata da Bo Spelleberg, che cintura Barachet e manda Guigou ai sette metri, e sè stesso fuori per due giri di lancetta. I francesi ringraziano, segnano e potrebbero addirittura operare il break decisivo; ma Gille tira su Landin, e Lasse Boesen trova uno dei pochi raggi di luce in una serata per lui opaca, firmando il trenta pari.
Scintillante è invece la giornata di Re Nikola: suo il 31-30 che potrebbe decidere partita e torneo. E quale miglior match-winner che l'MVP dei mondiali, il giocatore probabilmente più famoso in assoluto? La trama ideale per un grande finale. Peccato che nessuno avesse avvisato Gille e Bo Spellerberg. Il primo, nel tentativo di difendere l'ultimo attacco danese, si fa prendere dalla foga e si piglia i suoi bei due minuti. Il secondo, con la squadra addirittura in doppia superiorità numerica (portiere tolto da Wilbek, dentro un altro giocatore...), trova il varco giusto per spedire il pallone fra Omeyer e l'angolino in basso, rasente al palo destro della porta francese. Si va ai supplementari! Che partita!
Il 31-31 acciuffato con unghie e denti (e volontà di ferro) a fil di sirena manda in visibilio i tifosi danesi, incluso il principe Frederik, ormai cliente fisso dei match della nazionale. Ed esalta Spelleberg e Knudsen, che smentiscono la Hansen-dipendenza in attacco e, dopo 64 minuti (!!!), trovano il primo vantaggio nordico della partita (33-32). Ora in Danimarca ci credono davvero ...
Non sanno, poveri loro, che il destino ha già preso la sua decisione. Ha scelto la Francia, e vuole mostrarlo nel modo più crudele per i danesi: li lascia illudere per un attimo, poi manda Karabatic a pareggiare, Jérôme Fernandez a rubare palla e lanciare Michaël Gigou, che ristabilisce le gerarchie in contropiede. Il tutto alla velocità della luce. Uno-due micidiale che esalta i telecronisti di France 2 (mettendo alla prova le loro corde vocali) ma spezza le gambe alla Danimarca. Il sette metri di Lars Christiansen è solo il canto del cigno: quando capitan Fernandez prende il mano la situazione e infila la doppietta decisiva (uno dai sette metri), i giochi sono fatti. 36-34 con un solo minuto rimasto: la Danimarca ora si è arresa davvero.
L'ultimo a gettare la spugna è - manco a dirlo - il ragazzone di Helsingør (al secolo Hansen Mikkel, classe 1987), cittadina a poche decine di chilometri da Malmö dove stasera non si festeggerà. Lo faranno invece i ragazzi di Claude Onesta. Dopo che Guigou sigla il 37-35 finale, evitando pure l'onta di una vittoria con il minimo scarto, esplode tutta la loro gioia, e la tensione per una partita che si è rivelata forse più difficile di quanto in tanti pensassero alla vigilia.
Modalità e difficoltà passano comunque in secondo piano. La Francia ha vinto ed è questo che conta. Assieme ad altri numeri, tipo i quattro successi mondiali (1995, 2001, 2009, 2011) di una nazionale che uguaglia la mitica Romania degli anni '60 e '70 e la Svezia. Si può tifare per i francesi o meno, ma bisogna levarsi il cappello di fronte a quanto ha saputo conquistare il movimento dei cugini d'Oltralpe. La Danimarca si lecca le ferite ed esce con la consapevolezza che le sue giovani stelle sapranno regalarle nuove soddisfazioni. Magari, con l'aiuto di una maggiore esperienza, arrivando a quel titolo mondiale che ancora manca al loro palmares e stavolta è sfuggito per un soffio.
Finale 1°-2° Posto
** Francia - Danimarca 37-35 dts (15-12; 31-31)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
La partita 'raccontata' sul sito del quotidiano L'Equipe
(solo testo, in Francese)
L'incredibile finale delle cinque della sera ha fatto passare in secondo piano la vittoria della Spagna, che in una (quasi) altrettanto tirata battaglia per il terzo posto ha conquistato la medaglia di bronzo a spese della Svezia. Medaglia (la seconda per gli iberici dopo l'oro di Tunisi 2005, cui vanno aggiunti tre argenti Europei, un bronzo pure continentale e tre bronzi olimpici) meritata, e giunta soprattutto grazie alla difesa, come al solito efficace, ed alle buone prove dei vari Alberto Entrerríos, Arpad Sterbik e Joan Cañellas.
Poco convincenti in attacco, anche a causa dei numeri di Johan Sjöstrand, portiere del Barcellona oggi opposto a vari compagni di club, gli spagnoli si trovano sotto (5-4) dopo un primo quarto d'ora avido di reti ed emozioni. Ma equilibrato come tutta la prima parte, che finirà in parità (11-11). La Svezia scatta al ritorno in campo (15-12) ma poi, con lo zampino di alcune penalità, subisce il ritorno spagnolo, sotto forma di un parziale di 6-0 che porta lo score dal 16-13 locale al 19-16 ospite.
Spinti dai tifosi della Malmö Arena, gli uomini di Ola Lindgren reagiscono, senza farsi abbattere dall'infortunio al loro top scorer Jonas Källman (anche lui stavolta impegnato contro i compagni, ma del Ciudad Real) e si arriva ai cinque dalla fine in perfetto equilibrio (22-22). A quel punto Sterbik, Entrerríos e Julen Aguingalde fanno la differenza nello sprint decisivo. Gli spagnoli festeggiano un bronzo che profuma quasi d'oro, gli scandinavi rimangono con l'amarezza della medaglia di legno che sa di occasione perduta davanti al proprio pubblico, in un mondiale da cui, ad ogni modo, escono a testa alta.
Finale 3°-4° Posto
** Spagna - Svezia 24-23 (11-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
La Francia resta dunque seduta sul trono mondiale, ma ha davvero rischiato di cadere e farsi male. Avanti per tutto l'incontro o quasi - seppure mai con un vantaggio che potesse dare tranquillità - e capaci di rintuzzare i tentativi di rimonta avversaria, i francesi si sono infatti visti raggiungere a pochi secondi dal termine, e addirittura superare all'inizio dei dieci minuti supplementari, che poi li avrebbero visti uscire trionfanti.
Una finale intensa come poche, una Francia in difficoltà come mai in questi ultimi anni, ma alla lunga vincente. Tutto logico, quando di mezzo ci sono personaggi del calibro di Nikola Karabatic e Mikkel Hansen: dieci reti a testa nella finalissima, e la prova che se il primo ha meritato il premio come MVP del torneo, il secondo non avrebbe rubato nulla se l'avesse vinto lui. Oppure come Thierry Omeyer e quello che molti vedono come suo successore nel ruolo di miglior portiere del mondo: Niklas Landin (22 anni), che con ventuno parate si è fatto notare anche nell'ultimo atto. Oppure ancora come Didier Dinart, roccia in difesa a dispetto delle zero penalità subite dagli arbitri spagnoli, ed un Lars Christiansen che ha griffato la finalissima con cinque reti personali.
I transalpini mettono le cose in chiaro dall'inizio: difesa aggressiva (subito un giallo a Bertrand Gille) e la coppia Fernandez-Guigou a mandare lo score sul 2-0. I danesi non si lasciano impressionare così facilmente, e rispondono colpo su colpo, includendo un botta e risposta proprio fra Hansen e Karabatic. I francesi non sono squadra da lasciarsi rimontare facilmente però, e con un sette metri trasformato da Guillaume Joli vanno sul più tre (9-6) intorno a metà tempo. Contro-break nordico, con lo zampino di Landin, e arriva il primo aggancio (9-9); peccato per loro che due minuti rifilati alla stella degli scandinavi spianino la strada ad un nuovo allungo rivale, con il giovane Xavier Barachet a siglare il 12-9, e spingere coach Wilbek verso il time-out. Però al ritorno in campo Sua Maestà Karabatic regala alla Francia il massimo vantaggio. Gli ribatte il Michelone di Danimarca, che William Accambray non riesce a contenere, e si va negli spogliatoi sul 15-12.
La sensazione dopo i primi trenta minuti è quella di una Francia superiore, in virtù di maggiore 'solidità' ed esperienza, ma incapace di mettere del tutto le mani sull'incontro. Anche per merito della controparte, a sua volta brava a non farsi travolgere, ma a cui manca qualcosa per giocare a tu per tu con il più quotato e 'nobile' avversario. Impressioni confermate nei primi dieci-quindici minuti nella ripresa, con il divario sempre oscillante fra due e tre lunghezze, mentre Karabatic continua a perforare la difesa scandinava, si vede finalmente Accambray, e dall'altro lato Jesper Nøddesbo acquista maggiore protagonismo.
Il pivot danese del Barcellona, assieme ad Hansen, contribuisce al nuovo pareggio della sua squadra: un 24-24 (poi 25-25) che insinua i primi seri dubbi in una Francia che si pensava invincibile ed ora si vede costretta a cercare sempre più volte Luc Abalo all'ala destra, visto che al centro non sfonda più di tanto, e quando lo fa rischia di trovarsi la strada sbarrata da Landin. Il fuoriclasse del Ciudad Real fa comunque la sua parte, pure come assist-man per Gille, che riporta i Bleus avanti, con Karabatic ad arrotondare sul 27-25.
Giochi chiusi, anche se a fatica? No. Sale alla ribalta Lars Christiansen: il 'vecchietto' (sempre arzillo) scandinavo punisce tre volte, dall'alto dei suoi 38 anni e dall'ala sinistra: la terza vale il 29 pari. Tripletta rovinata da Bo Spelleberg, che cintura Barachet e manda Guigou ai sette metri, e sè stesso fuori per due giri di lancetta. I francesi ringraziano, segnano e potrebbero addirittura operare il break decisivo; ma Gille tira su Landin, e Lasse Boesen trova uno dei pochi raggi di luce in una serata per lui opaca, firmando il trenta pari.
Scintillante è invece la giornata di Re Nikola: suo il 31-30 che potrebbe decidere partita e torneo. E quale miglior match-winner che l'MVP dei mondiali, il giocatore probabilmente più famoso in assoluto? La trama ideale per un grande finale. Peccato che nessuno avesse avvisato Gille e Bo Spellerberg. Il primo, nel tentativo di difendere l'ultimo attacco danese, si fa prendere dalla foga e si piglia i suoi bei due minuti. Il secondo, con la squadra addirittura in doppia superiorità numerica (portiere tolto da Wilbek, dentro un altro giocatore...), trova il varco giusto per spedire il pallone fra Omeyer e l'angolino in basso, rasente al palo destro della porta francese. Si va ai supplementari! Che partita!
Il 31-31 acciuffato con unghie e denti (e volontà di ferro) a fil di sirena manda in visibilio i tifosi danesi, incluso il principe Frederik, ormai cliente fisso dei match della nazionale. Ed esalta Spelleberg e Knudsen, che smentiscono la Hansen-dipendenza in attacco e, dopo 64 minuti (!!!), trovano il primo vantaggio nordico della partita (33-32). Ora in Danimarca ci credono davvero ...
Non sanno, poveri loro, che il destino ha già preso la sua decisione. Ha scelto la Francia, e vuole mostrarlo nel modo più crudele per i danesi: li lascia illudere per un attimo, poi manda Karabatic a pareggiare, Jérôme Fernandez a rubare palla e lanciare Michaël Gigou, che ristabilisce le gerarchie in contropiede. Il tutto alla velocità della luce. Uno-due micidiale che esalta i telecronisti di France 2 (mettendo alla prova le loro corde vocali) ma spezza le gambe alla Danimarca. Il sette metri di Lars Christiansen è solo il canto del cigno: quando capitan Fernandez prende il mano la situazione e infila la doppietta decisiva (uno dai sette metri), i giochi sono fatti. 36-34 con un solo minuto rimasto: la Danimarca ora si è arresa davvero.
L'ultimo a gettare la spugna è - manco a dirlo - il ragazzone di Helsingør (al secolo Hansen Mikkel, classe 1987), cittadina a poche decine di chilometri da Malmö dove stasera non si festeggerà. Lo faranno invece i ragazzi di Claude Onesta. Dopo che Guigou sigla il 37-35 finale, evitando pure l'onta di una vittoria con il minimo scarto, esplode tutta la loro gioia, e la tensione per una partita che si è rivelata forse più difficile di quanto in tanti pensassero alla vigilia.
Modalità e difficoltà passano comunque in secondo piano. La Francia ha vinto ed è questo che conta. Assieme ad altri numeri, tipo i quattro successi mondiali (1995, 2001, 2009, 2011) di una nazionale che uguaglia la mitica Romania degli anni '60 e '70 e la Svezia. Si può tifare per i francesi o meno, ma bisogna levarsi il cappello di fronte a quanto ha saputo conquistare il movimento dei cugini d'Oltralpe. La Danimarca si lecca le ferite ed esce con la consapevolezza che le sue giovani stelle sapranno regalarle nuove soddisfazioni. Magari, con l'aiuto di una maggiore esperienza, arrivando a quel titolo mondiale che ancora manca al loro palmares e stavolta è sfuggito per un soffio.
Finale 1°-2° Posto
** Francia - Danimarca 37-35 dts (15-12; 31-31)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
La partita 'raccontata' sul sito del quotidiano L'Equipe
(solo testo, in Francese)
L'incredibile finale delle cinque della sera ha fatto passare in secondo piano la vittoria della Spagna, che in una (quasi) altrettanto tirata battaglia per il terzo posto ha conquistato la medaglia di bronzo a spese della Svezia. Medaglia (la seconda per gli iberici dopo l'oro di Tunisi 2005, cui vanno aggiunti tre argenti Europei, un bronzo pure continentale e tre bronzi olimpici) meritata, e giunta soprattutto grazie alla difesa, come al solito efficace, ed alle buone prove dei vari Alberto Entrerríos, Arpad Sterbik e Joan Cañellas.
Poco convincenti in attacco, anche a causa dei numeri di Johan Sjöstrand, portiere del Barcellona oggi opposto a vari compagni di club, gli spagnoli si trovano sotto (5-4) dopo un primo quarto d'ora avido di reti ed emozioni. Ma equilibrato come tutta la prima parte, che finirà in parità (11-11). La Svezia scatta al ritorno in campo (15-12) ma poi, con lo zampino di alcune penalità, subisce il ritorno spagnolo, sotto forma di un parziale di 6-0 che porta lo score dal 16-13 locale al 19-16 ospite.
Spinti dai tifosi della Malmö Arena, gli uomini di Ola Lindgren reagiscono, senza farsi abbattere dall'infortunio al loro top scorer Jonas Källman (anche lui stavolta impegnato contro i compagni, ma del Ciudad Real) e si arriva ai cinque dalla fine in perfetto equilibrio (22-22). A quel punto Sterbik, Entrerríos e Julen Aguingalde fanno la differenza nello sprint decisivo. Gli spagnoli festeggiano un bronzo che profuma quasi d'oro, gli scandinavi rimangono con l'amarezza della medaglia di legno che sa di occasione perduta davanti al proprio pubblico, in un mondiale da cui, ad ogni modo, escono a testa alta.
Finale 3°-4° Posto
** Spagna - Svezia 24-23 (11-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
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domenica 30 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: Ultim'ora. Alla Spagna il bronzo
Vittoria iberica in una 'finalina' incerta fino agli ultimi istanti.
Score finale piuttosto basso, merito anche e soprattutto di Sterbik e Sjöstrand.
** Finale 3-4 Posto:
Spagna - Svezia 24-23 (pt 11-11)
goal-by-goal dell'incontro (in Svedese)
La partita 'raccontata' sul sito del quotidiano Marca
(solo testo, in Spagnolo)
Score finale piuttosto basso, merito anche e soprattutto di Sterbik e Sjöstrand.
** Finale 3-4 Posto:
Spagna - Svezia 24-23 (pt 11-11)
goal-by-goal dell'incontro (in Svedese)
La partita 'raccontata' sul sito del quotidiano Marca
(solo testo, in Spagnolo)
MONDIALI MASCHILI 2011: All-Star team & MVP
Eccoli qua i magnifici sette (più uno).
Scelti, come al solito prima della finale, dagli esperti (?) IHF.
Portiere: Thierry Omeyer (Francia)
Ala Sinistra: Håvard Tvedten (Norvegia)
Terzino Sinistro: Mikkel Hansen (Danimarca)
Centrale: Dalibor Doder (Svezia)
Terzino Destro: Alexander Petersson (Islanda)
Ala Destra: Vedran Zrnić (Croazia)
Pivot: Bertrand Gille (Francia)
MVP del Torneo: Nikola Karabatić (Francia)
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MONDIALI MASCHILI 2011: Oggi finalissima e finale per il bronzo.
E' arrivato il giorno della verità. Oggi, a partire dalle cinque della sera, sapremo se la Francia delle meraviglie sarà in grado di succedere a sé stessa ed andare oltre al 'triplete' (Olimpiadi, Mondiali, Europei) del periodo 2008-2010, magari aprendo un nuovo ciclo vincente. I transalpini hanno saputo far fronte alle avversità ed agli infortuni capitati a Narcisse e Guillame Gille, e portato in Svezia uno squadrone in grado di arrivare alla finalissima (quasi) senza smagliature. Ma oggi troveranno dall'altra parte un avversario tostissimo, potente, veloce, con un grande allenatore di esperienza quale Ulrik Wilbek: la Danimarca di Mikkel Hansen e del portiere-rivelazione Niklas Landin che, sulle ali dell'entusiasmo, e di un pubblico sempre strettosi attorno alla sua nazionale - anche stavolta la Malmö Arena sarà quasi interamente tinta di biancorosso - proverà a dare un colpo alla grandeur degli uomini di Claude Onesta.
Prima delle grande sfida tra le due squadre - osiamo dire - più forti e meritevoli del torneo, tocca alla 'finalina': la Spagna che ha messo in mostra le magie di Sterbik, ma pure altri giovani (e meno giovani) talenti, affrontano i padroni di casa svedesi, che dopo aver comunque ottenuto già un ottimo risultato raggiungendo le semifinali, cercheranno di concludere il loro Mondiale casalingo nel migliore dei modi, ed arrivare al bronzo. Iberici e vichinghi in campo a partire dalle ore 14:30.
Dirette TV sui canali satellitari di lingua tedesca - entrambi però sul satellite Astra (19.2° Est), SPORT 1 (ex DSF) ed ORF SPORT PLUS (TW1), quest'ultimo soltanto per la finalissima.
Sarà anche possibile vedere la partite in diretta web, trovando, intorno all'orario di avvio dei match, i relativi link agli streaming nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
Finale 3°-4° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** h. 14:30 SVEZIA - SPAGNA
Finale 1°-2° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** h. 17:00 FRANCIA - DANIMARCA
Prima delle grande sfida tra le due squadre - osiamo dire - più forti e meritevoli del torneo, tocca alla 'finalina': la Spagna che ha messo in mostra le magie di Sterbik, ma pure altri giovani (e meno giovani) talenti, affrontano i padroni di casa svedesi, che dopo aver comunque ottenuto già un ottimo risultato raggiungendo le semifinali, cercheranno di concludere il loro Mondiale casalingo nel migliore dei modi, ed arrivare al bronzo. Iberici e vichinghi in campo a partire dalle ore 14:30.
Dirette TV sui canali satellitari di lingua tedesca - entrambi però sul satellite Astra (19.2° Est), SPORT 1 (ex DSF) ed ORF SPORT PLUS (TW1), quest'ultimo soltanto per la finalissima.
Sarà anche possibile vedere la partite in diretta web, trovando, intorno all'orario di avvio dei match, i relativi link agli streaming nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
Finale 3°-4° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** h. 14:30 SVEZIA - SPAGNA
Finale 1°-2° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** h. 17:00 FRANCIA - DANIMARCA
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sabato 29 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: Riassunto, risultati della partite di Venerdi 28 Gennaio
Il Mondiale di pallamano maschile 2011 avrà l'atto conclusivo che, dopo l'eliminazione della Croazia, in molti si attendevano. Francia e Danimarca infatti si contenderanno il trono (Domenica prossima, ore 17:00, Malmö Arena) dopo essersi aggiudicate le rispettive semifinali.
I Bleus 'espugnano' Malmö battendo la Svezia per 29-26, un risultato forse ancor riduttivo se rapportato alla loro effettiva superiorità in campo. Transalpini un poco in affanno all'inizio, con gli svedesi subito trascinati dall'entusiasmo, ma poi Bertrand Gille e Michaël Guigou in particolare (otto reti a testa nei sessanta minuti) portano i campionissimi al vantaggio, nonostante sia William Accambray che Xavier Barachet sentano il peso della loro relativa inesperienza a questi livelli. Il più tre della pausa (15-12) si allarga a macchia d'olio nel secondo tempo, con il giovane talento nativo di Cannes (ovvero Accambray) finalmente in palla, e sia Luc Abalo che Titi Omeyer a far sfoggio della loro bravura. Tanto che, sul 24-17 a metà ripresa, la pratica-Svezia sembrava davvero archiviata.
Però gli scandinavi, di fronte al pubblico delle grandi occasioni - seppur incapace di creare un ambiente 'caldissimo' - non sono disposti a gettar via un'opportunità storica, e tra un paio di reti di Jonas Källman e qualche bel numero di Mattias Andersson, subentrato nell'ultimo quarto d'ora ad un Johann Sjöstrand in giornata no (anche Oscar Carlén non era in forma fisica ottimale, ma è riuscito comunque a fare una cinquina di reti) piazzano un 6-1 che li riporta a meno due con poco tempo da giocare, ma abbastanza per sperare in una clamorosa rimonta. Speranze mal riposte: la Francia non si lascia impressionare e, complice un opportuno time-out che spezza il 'momento magico' degli avversari, conduce in porto una vittoria meritata, con due reti di Guigou che scacciano ogni paura.
Vittoria che li manda in finale, dove troveranno la temibile squadra danese, brava a sbarazzarsi di un avversario ostico quale la Spagna. Partita strana, con i nordici avanti quasi sempre, ma sul filo dell'equilibrio fino a pochi istanti dalla sirena. Partenza con botta e risposta tra le due parti, e con giocate spesso alla velocità della luce; i danesi, abituati a ritmi rapidissimi sin dalle prime gare, prendono un buon margine di vantaggio, con una doppietta di Kasper Søndergaard a spedirli sul 10-6.
Però sono pur sempre umani, non possono tenere il ritmo altissimo e pretendere di non sbagliare mai. Ed allora ecco che, dopo qualche imprecisione di troppo, frutto di eccessiva frenesia e della finalmente efficace 5-1 avversaria, i combattivi spagnoli ne approfittano e, tra un contropiede e l'altro, ritrovano la parità (10-10), con cui si conclude anche il tempo (12-12). L'entrata di Arpad Sterbik al posto di un non certo stratosferico Hombrados non è estranea alla 'remontada' iberica. Nè lo sono quelle di Raúl Entrerríos e Joan Cañellas.
Ma con Julen Aguinagalde pivot dalle polveri bagnate (e dalle zero reti), e le ali altrettanto inefficaci, l'inizio della seconda parte è favorevole alla 'Danish Dynamite', che stacca di nuovo i 'nemici', in grado di andare in rete appena una volta (Garabaya) in nove minuti, e vola sul 17-13. Strada spianata verso il successo? Macchè. il serbo-ungherese di Spagna torna a sbarrare la via del goal, e l'incontro si riapre: 17-16, 21-20 e poi di nuovo parità a quota 23. E' a quel punto che si decide la gara: i danesi spingono ancora sull'acceleratore e, complice qualche due minuti affibbiato alla selección da arbitri cechi non proprio amici della Spagna, provano a scrollarsi di dosso Viran Morros - finito giustamente sulla panca dei puniti - e compagni. Stavolta è quella buona: una doppietta di Hans Lindberg, spina nel fianco (destro) della difesa spagnola, fissa la score sul 27-23, leggermente ritoccato negli ultimi istanti fino al 28-24 conclusivo, score forse bugiardo di una partita incerta fino a pochi minuti dal termine.
Ma l'anima della squadra danese, il cui trionfo ha mandato in visibilio gli oltre quattromila fans che avevano tinto la Kristianstad Arena di bianco-rosso, e tra loro il principe Frederik in versione 'ultrà', sono soprattutto Mikkel Hansen e Niklas Landin. Il primo, sempre più consacrato nell'elite della pallamano internazionale (e che adesso insidia la Wozniacki come sportivo più popolare del suo paese), va a segno nove volte - sette della quali dalla lunga distanza (a Barcellona quanto si saranno pentiti di averlo lasciato andar via?) Il secondo, principale artefice della vittoria, almeno a sentire le dichiarazioni post-partita del compagno Jesper Nøddesbo, può invece vantare una percentuale di salvataggi intorno al 50%, compresi tre rigori neutralizzati. Con loro al timone, una squadra ed un'intera nazione possono sognare il colpaccio; la Francia è avvertita.
Spagnoli e svedesi si contenderanno il bronzo domenica alle 14:30, mentre nel 'derby delle deluse' (nonché ex vittime predilette della Francia) la Croazia si è imposta di misura all'Islanda in un match equilibrato ed emozionante. Balcanici avanti per buona parte della frazione di partenza, con i soliti Buntić, Zrnić e Vori ad aprire il divario a suon di goal, ma un incredibile contro-break islandese (8-1) sul finire del tempo porta all'intervallo sul 16-14 per i nordici. Al ritorno in campo le distanze rimangono tali, poi però gli slavi agganciano (25-25) e staccano gli avversari, restituendo loro l'otto a uno della prima frazione. Gli uomini del paese dei vulcani non gettano la spugna, e provano a rientrare, ma alla fine devono soccombere, anche se con il minimo scarto (34-33). Per Duvnjak e compagni arriva almeno un quinto posto finale.
La sfida per la settima piazza, più importante della precedente in quanto assegnava l'ultimo posto al 'tavolo' delle qualificazioni per Londra 2012, ha visto l'Ungheria prevalere a sorpresa su una Polonia che chiude nel peggiore dei modi un Mondiale da dimenticare. Altro che podio o addirittura finalissima, come in certe previsioni della vigilia: i polacchi rischiano di essere ormai fuori da ogni prospettiva di partecipazione olimpica (solo un 'ripescaggio' dopo gli Europei di inizio 2012 li potrebbe aiutare).
Vittoria giusta dei magiari, bravi alla partenza (3-0 immediato), e poi bravissimi a ribaltare una situazione che si era fatta difficile: dal 14-10 per Bielecki e soci si arriva al 16-14 pro-Ungheria dell'intervallo, grazie soprattutto alle reti di Tamás e Gergö Iváncsik. Il black-out polacco continua ad inizio ripresa, con conseguente incremento (19-14, pure Ferenc Ilyés ci mette lo zampino) del loro svantaggio. La reazione dei vari Bartosz Jurecki e Bartolomiej Jaszka arriva troppo tardi, e si limita a riportarli a meno due (28-30) a poco dalla sirena; il rigore - nonchè undicesimo goal personale del giorno - di Gergö Ivancsik, ala sinistra del MKB Veszprém KC, non fa altro che sigillare il trionfo della propria squadra.
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Francia - Svezia 29-26 (15-12)
Francia: Guigou (8 reti), Bertrand Gille (8), Accambray (3), Karabatic (3), Abalo (2), Barachet (2), Fernandez (2), Joli (1)
Svezia: Källman (6), Ekdhal Du Rietz (5), Carlén (5), Ekberg (3), Doder (3), Arrhenius (2), Larholm 2
goal-by-goal e statistiche dell'incontro
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Danimarca - Spagna 28-24 (12-12)
Danimarca: Mikkel Hansen (9 reti), Lindberg (6), Søndergaard (5), Lars Christiansen (2), Toft Hansen (2), Mads Christiansen (1), Spellerberg (1), Boesen (1), Knudsen (1)
Spagna: Cañellas (6), Raúl Entrerríos (3), Alberto Entrerríos (3), Gurbindo (2), Ugalde (2), Roberto García (2), Chema Rodríguez (1), Viran Morros (1), Juanín García (1), Rocas (1), Romero (1), Garabaya (1).
goal-by-goal e statistiche dell'incontro
* Francia e Danimarca alla finalissima.
* Spagna e Svezia alla finale 3°-4° Posto.
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Croazia - Islanda 34-33 (14-16)
goal-by-goal dell'incontro
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Ungheria - Polonia 31-28 (16-14)
goal-by-goal dell'incontro
I Bleus 'espugnano' Malmö battendo la Svezia per 29-26, un risultato forse ancor riduttivo se rapportato alla loro effettiva superiorità in campo. Transalpini un poco in affanno all'inizio, con gli svedesi subito trascinati dall'entusiasmo, ma poi Bertrand Gille e Michaël Guigou in particolare (otto reti a testa nei sessanta minuti) portano i campionissimi al vantaggio, nonostante sia William Accambray che Xavier Barachet sentano il peso della loro relativa inesperienza a questi livelli. Il più tre della pausa (15-12) si allarga a macchia d'olio nel secondo tempo, con il giovane talento nativo di Cannes (ovvero Accambray) finalmente in palla, e sia Luc Abalo che Titi Omeyer a far sfoggio della loro bravura. Tanto che, sul 24-17 a metà ripresa, la pratica-Svezia sembrava davvero archiviata.
Però gli scandinavi, di fronte al pubblico delle grandi occasioni - seppur incapace di creare un ambiente 'caldissimo' - non sono disposti a gettar via un'opportunità storica, e tra un paio di reti di Jonas Källman e qualche bel numero di Mattias Andersson, subentrato nell'ultimo quarto d'ora ad un Johann Sjöstrand in giornata no (anche Oscar Carlén non era in forma fisica ottimale, ma è riuscito comunque a fare una cinquina di reti) piazzano un 6-1 che li riporta a meno due con poco tempo da giocare, ma abbastanza per sperare in una clamorosa rimonta. Speranze mal riposte: la Francia non si lascia impressionare e, complice un opportuno time-out che spezza il 'momento magico' degli avversari, conduce in porto una vittoria meritata, con due reti di Guigou che scacciano ogni paura.
Vittoria che li manda in finale, dove troveranno la temibile squadra danese, brava a sbarazzarsi di un avversario ostico quale la Spagna. Partita strana, con i nordici avanti quasi sempre, ma sul filo dell'equilibrio fino a pochi istanti dalla sirena. Partenza con botta e risposta tra le due parti, e con giocate spesso alla velocità della luce; i danesi, abituati a ritmi rapidissimi sin dalle prime gare, prendono un buon margine di vantaggio, con una doppietta di Kasper Søndergaard a spedirli sul 10-6.
Però sono pur sempre umani, non possono tenere il ritmo altissimo e pretendere di non sbagliare mai. Ed allora ecco che, dopo qualche imprecisione di troppo, frutto di eccessiva frenesia e della finalmente efficace 5-1 avversaria, i combattivi spagnoli ne approfittano e, tra un contropiede e l'altro, ritrovano la parità (10-10), con cui si conclude anche il tempo (12-12). L'entrata di Arpad Sterbik al posto di un non certo stratosferico Hombrados non è estranea alla 'remontada' iberica. Nè lo sono quelle di Raúl Entrerríos e Joan Cañellas.
Ma con Julen Aguinagalde pivot dalle polveri bagnate (e dalle zero reti), e le ali altrettanto inefficaci, l'inizio della seconda parte è favorevole alla 'Danish Dynamite', che stacca di nuovo i 'nemici', in grado di andare in rete appena una volta (Garabaya) in nove minuti, e vola sul 17-13. Strada spianata verso il successo? Macchè. il serbo-ungherese di Spagna torna a sbarrare la via del goal, e l'incontro si riapre: 17-16, 21-20 e poi di nuovo parità a quota 23. E' a quel punto che si decide la gara: i danesi spingono ancora sull'acceleratore e, complice qualche due minuti affibbiato alla selección da arbitri cechi non proprio amici della Spagna, provano a scrollarsi di dosso Viran Morros - finito giustamente sulla panca dei puniti - e compagni. Stavolta è quella buona: una doppietta di Hans Lindberg, spina nel fianco (destro) della difesa spagnola, fissa la score sul 27-23, leggermente ritoccato negli ultimi istanti fino al 28-24 conclusivo, score forse bugiardo di una partita incerta fino a pochi minuti dal termine.
Ma l'anima della squadra danese, il cui trionfo ha mandato in visibilio gli oltre quattromila fans che avevano tinto la Kristianstad Arena di bianco-rosso, e tra loro il principe Frederik in versione 'ultrà', sono soprattutto Mikkel Hansen e Niklas Landin. Il primo, sempre più consacrato nell'elite della pallamano internazionale (e che adesso insidia la Wozniacki come sportivo più popolare del suo paese), va a segno nove volte - sette della quali dalla lunga distanza (a Barcellona quanto si saranno pentiti di averlo lasciato andar via?) Il secondo, principale artefice della vittoria, almeno a sentire le dichiarazioni post-partita del compagno Jesper Nøddesbo, può invece vantare una percentuale di salvataggi intorno al 50%, compresi tre rigori neutralizzati. Con loro al timone, una squadra ed un'intera nazione possono sognare il colpaccio; la Francia è avvertita.
Spagnoli e svedesi si contenderanno il bronzo domenica alle 14:30, mentre nel 'derby delle deluse' (nonché ex vittime predilette della Francia) la Croazia si è imposta di misura all'Islanda in un match equilibrato ed emozionante. Balcanici avanti per buona parte della frazione di partenza, con i soliti Buntić, Zrnić e Vori ad aprire il divario a suon di goal, ma un incredibile contro-break islandese (8-1) sul finire del tempo porta all'intervallo sul 16-14 per i nordici. Al ritorno in campo le distanze rimangono tali, poi però gli slavi agganciano (25-25) e staccano gli avversari, restituendo loro l'otto a uno della prima frazione. Gli uomini del paese dei vulcani non gettano la spugna, e provano a rientrare, ma alla fine devono soccombere, anche se con il minimo scarto (34-33). Per Duvnjak e compagni arriva almeno un quinto posto finale.
La sfida per la settima piazza, più importante della precedente in quanto assegnava l'ultimo posto al 'tavolo' delle qualificazioni per Londra 2012, ha visto l'Ungheria prevalere a sorpresa su una Polonia che chiude nel peggiore dei modi un Mondiale da dimenticare. Altro che podio o addirittura finalissima, come in certe previsioni della vigilia: i polacchi rischiano di essere ormai fuori da ogni prospettiva di partecipazione olimpica (solo un 'ripescaggio' dopo gli Europei di inizio 2012 li potrebbe aiutare).
Vittoria giusta dei magiari, bravi alla partenza (3-0 immediato), e poi bravissimi a ribaltare una situazione che si era fatta difficile: dal 14-10 per Bielecki e soci si arriva al 16-14 pro-Ungheria dell'intervallo, grazie soprattutto alle reti di Tamás e Gergö Iváncsik. Il black-out polacco continua ad inizio ripresa, con conseguente incremento (19-14, pure Ferenc Ilyés ci mette lo zampino) del loro svantaggio. La reazione dei vari Bartosz Jurecki e Bartolomiej Jaszka arriva troppo tardi, e si limita a riportarli a meno due (28-30) a poco dalla sirena; il rigore - nonchè undicesimo goal personale del giorno - di Gergö Ivancsik, ala sinistra del MKB Veszprém KC, non fa altro che sigillare il trionfo della propria squadra.
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Francia - Svezia 29-26 (15-12)
Francia: Guigou (8 reti), Bertrand Gille (8), Accambray (3), Karabatic (3), Abalo (2), Barachet (2), Fernandez (2), Joli (1)
Svezia: Källman (6), Ekdhal Du Rietz (5), Carlén (5), Ekberg (3), Doder (3), Arrhenius (2), Larholm 2
goal-by-goal e statistiche dell'incontro
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Danimarca - Spagna 28-24 (12-12)
Danimarca: Mikkel Hansen (9 reti), Lindberg (6), Søndergaard (5), Lars Christiansen (2), Toft Hansen (2), Mads Christiansen (1), Spellerberg (1), Boesen (1), Knudsen (1)
Spagna: Cañellas (6), Raúl Entrerríos (3), Alberto Entrerríos (3), Gurbindo (2), Ugalde (2), Roberto García (2), Chema Rodríguez (1), Viran Morros (1), Juanín García (1), Rocas (1), Romero (1), Garabaya (1).
goal-by-goal e statistiche dell'incontro
* Francia e Danimarca alla finalissima.
* Spagna e Svezia alla finale 3°-4° Posto.
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Croazia - Islanda 34-33 (14-16)
goal-by-goal dell'incontro
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Ungheria - Polonia 31-28 (16-14)
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venerdì 28 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: anteprima incontri di Venerdì 28 Gennaio
I Campionati mondiali maschili di Pallamano 2011 sono arrivati alla stretta conclusiva. Questa sera in Svezia verranno decise le due finaliste - e le due contendenti al bronzo - ed assegnate definitivamente le piazze dalla quinta all'ottava. Due compagini 'latine' ed altrettante scandinave lotteranno per le medaglie in una doppia sfida incrociata.
Vanno in campo per prime alle ore 18:00, Svezia e Francia. In una Malmoe Arena forse non dal tutto esaurito, ma piena abbastanza per creare un'atmosfera calda che aiuti la squadra di Steffan Olsson in un'impresa non facile. Anche se i veterani francesi, capaci di non farsi influenzare dall'atmosfera caldissima di Zagabria, a maggior ragione non saranno molto impressionati dal più tiepido pubblico svedese. Francesi dunque favoriti, per quanto lo stesso Karabatic sostenga, in dichiarazioni rese a L'Equipe, che il fattore-campo possa riequilibrare forze e valori in campo. La stella di origine slava ritiene pericolosa anche l'euforia di una squadra che ha già ottenuto buoni successi in questo Mondiale. Toccherà quindi alla Francia, come puntualizzato da coach Onesta, imporre sin dall'inizio la sua (almeno teorica) superiorità, per raffreddare gli entusiasmi locali e generare nell'avversario un panico cui i meno esperti giocatori scandinavi potrebbero non saper far fronte.
Certamente i padroni di casa imposteranno un gioco duro in fase difensiva, ma
dovranno fare a meno di Kim Andersson e probabilmentae anche di Oscar Carlén, infortunatosi ad un ginocchio. Certo la Francia, alla ricerca della sua quinta finale mondiale maschile, è senza Narcisse e Guillame Gille sin dall'inizio, ma con i suoi ricambi riesce ad ovviare a tali avversità meglio degli svedesi.
Alle ore 20:30 vanno in campo alla Kristianstad Arena le altre due aspiranti al trono planetario: Spagna e Danimarca. Partita che ha già creato qualche grattacapo agli organizzatori, ed ai molti tifosi danesi che, convinti che la loro squadra giocasse la semifinale a Malmoe, avevano già comperato biglietti per la semifinale nella città di Zlatan Ibrahimovic, posta di fronte a Copenhagen, cui è collegata dal ponte di Oresund.
All'origine del curioso equivoco una lettura sbagliata di alcuni pamphlet della manifestazione, che recitavano 'Sweden and Denmark will aways play in Malmoe'. Peccato che quell'always si riferisse abbastanza chiaramente solo agli incontri del Main Round (dove, nel girone di Svezia e Danimarca, alcune partite sono state invece giocate a Lund, ma non quelle delle due nazionali nordiche ...). E che fosse noto da tempo come una delle due semifinali avrebbe avuto luogo a Kristianstad, meno vicina alla Danimarca rispetto a Malmoe. Per cui, con Svezia e Danimarca entrambe qualificate, ed ovviamente in due semifinali diverse, era impossibile che entrambe si giocassero il passaggio in finale a Malmoe. Come tanti danesi non siano riusciti a capirlo resta un mistero. Che tra l'altro ha generato una sfilza di tentativi di vendere (soprattutto online) biglietti per la semfinale di Malmoe da parte di tifosi della Danimarca che li avevano originariamente, e sprovvedutamente, acquistati.
I fuoriclasse danesi, a differenza di certi loro fans, sono tutt'altro che sprovveduti, e rappresentano una seria minaccia per i sogni di gloria iberici. Dalla stella ormai di prima grandezza Mikkel Hansen, ex del Barcellona, al quotato pivot Jesper Noddesbo, tuttora nelle file blaugrana, per continuare con il veteranissimo Lars Christiansen e Lasse Boesen fino alle ali Lindberg, Anders Eggert e Svan Hansen ed al giovane portiere Niklas Laandin, è tutto un fiorire di talenti per la nazionale allenata da una vecchia volpe quale Ulrik Wilbek, già sulla panchina della landshold femminile che dominava la scena internazionale fino ad alcuni anni fa. Potenza, velocità (su cui punteranno anche stavolta), aggressività difensiva foriera di efficaci contropiedi si mescolano in un cocktail vincente - che ha fruttato 267 goal in otto partite - all'entusiasmo di una squadra finora senza scivoloni in questo Mondiale, e ad un grande tifo che, nonostante gli 'equivoci' sopra menzionati, tingerà il palazzetto di biancorosso, creando un'atmosferà che inevitabilmente rischia di condizionare in qualche modo pure i direttori di gara.
E' molto, molto presto per mandare la Danimarca già in finale, comunque. Pur leggermente favoriti, si troveranno di fronte una squadra tosta quale la Spagna che, come ammesso da Wilbek, farà salire il grado di difficoltà della partita, rispetto a tutti i match precedenti dei nordici. Una compagine farcita di elementi di qualità e prestigio, con un valore aggiunto: quell'Arpad Sterbik 'giramondo' che, non importa se per convinzione o convenienza, adesso difende pali e colori spagnoli, e sta contribuendo in modo fondamentale all'ottimo mondiale di una seleccion finora unico team in grado di fermare sul pari il rullo compressore francese.
Il portiere del Ciudad Real è spesso ben sostituito dal compagno di club José Javier Hombrados, ma la forza del gruppo di Valero Rivera si estende a numerosi altri elementi, con il sempre maggior peso del pivot Julen Aguinagalde e del giovane Eduardo Gurbindo. Cui vanno aggiunti i vari Iker Romero, Albert Rocas, Juanín Garcia, i fratelli Entrerríos, gente che non ha bisogno di presentazione. La difesa 5-1 degli iberici è finora risultata in grado di mettere in difficoltà qualunque avversaro, ma oggi dovrà essere praticamente perfetta, impedendo pure le veloci transizioni ed i contrattacchi danesi, se gli spagnoli vogliono portare a casa il risultato.
Le due nazionali si sono 'date battaglia' pure l'anno scorso agli Europei austriaci, ma in una finalina - vinta dagli scandinavi - per il quinto posto povera di significati e stimoli. Diverse saranno le motivazioni odierne, con la Spagna che torna in una semifinale mondiale dopo sei anni. Le nazionali del 2005 e del 2011 sono parecchio simili, a giudizio del centrale Chema Rodríguez. E quella volta, oltre ad entratre in semifinale, la Spagna ha pure vinto il titolo ...
Tra gli spettatori 'interessati' anche Frank Loke, il pivot della nazionale norvegese salito alle cronache per essere stato rispedito prematuramente in patria, a causa (dicono) di qualche ubriacatura di troppo, non esattamente opportuna mentre ti stai giocando un Campionato del Mondo. Non si sa se fosse sobrio o meno quando ha candidamente dichiarato a un giornale di Oslo di tifare Spagna perché 'odio quei danesi di m***a'. Notizia ovviamente riportata da tutti i giornali di Copenhagen e dintorni, che seguono in modo spasmodico questi mondiali (e, a differenza dei nostri, la pallamano in generale) e che - come in tanti altri paesi - si nutrono spesso di notizie-trash (più trash che notizie) ...
Negli altri incontri di giornata, Islanda e Croazia si affrontano per concludere degnamente un torneo in cui sono risultati meno protagonisti di quanto ci si potesse aspattare. Specialmente i balcanici, oggi alla ricerca almeno del quinto posto. Più importante sarà la sfida tra Polonia ed Ungheria, derby dell'Est con in palio la settima piazza che garantisce, a prescindere dal risultato dei prossimi Europei, il cui vincitore andrà sicuramente a Londra, l'accesso al torneo di qualificazione per le Olimpiadi.
Di sotto l'elenco completo della sfide odierne.
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Ungheria - Polonia
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Islanda - Croazia
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Svezia - Francia
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Danimarca - Spagna
Programma della giornata - Copertura TV
** 18:00 Svezia - Francia (Sport 1 - Satellite Astra)
** 20:30 Danimarca - Spagna (Sport 1 - Satellite Astra)
Programma della giornata - Copertura WEB
Per quanto concerne internet, la soluzione più comoda sembra essere quella firmata http://www.livehandball.tv/page/Home dove, a quanto scritto sul sito, per trenta denari (euri, of course ...) diventa possibile registrarsi ed abbonarsi alle dirette di tutte le partite, ed inoltre rivedere gli incontri ed i relativi highlights 'on demand'.
Per chi invece non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
Vanno in campo per prime alle ore 18:00, Svezia e Francia. In una Malmoe Arena forse non dal tutto esaurito, ma piena abbastanza per creare un'atmosfera calda che aiuti la squadra di Steffan Olsson in un'impresa non facile. Anche se i veterani francesi, capaci di non farsi influenzare dall'atmosfera caldissima di Zagabria, a maggior ragione non saranno molto impressionati dal più tiepido pubblico svedese. Francesi dunque favoriti, per quanto lo stesso Karabatic sostenga, in dichiarazioni rese a L'Equipe, che il fattore-campo possa riequilibrare forze e valori in campo. La stella di origine slava ritiene pericolosa anche l'euforia di una squadra che ha già ottenuto buoni successi in questo Mondiale. Toccherà quindi alla Francia, come puntualizzato da coach Onesta, imporre sin dall'inizio la sua (almeno teorica) superiorità, per raffreddare gli entusiasmi locali e generare nell'avversario un panico cui i meno esperti giocatori scandinavi potrebbero non saper far fronte.
Certamente i padroni di casa imposteranno un gioco duro in fase difensiva, ma
dovranno fare a meno di Kim Andersson e probabilmentae anche di Oscar Carlén, infortunatosi ad un ginocchio. Certo la Francia, alla ricerca della sua quinta finale mondiale maschile, è senza Narcisse e Guillame Gille sin dall'inizio, ma con i suoi ricambi riesce ad ovviare a tali avversità meglio degli svedesi.
Alle ore 20:30 vanno in campo alla Kristianstad Arena le altre due aspiranti al trono planetario: Spagna e Danimarca. Partita che ha già creato qualche grattacapo agli organizzatori, ed ai molti tifosi danesi che, convinti che la loro squadra giocasse la semifinale a Malmoe, avevano già comperato biglietti per la semifinale nella città di Zlatan Ibrahimovic, posta di fronte a Copenhagen, cui è collegata dal ponte di Oresund.
All'origine del curioso equivoco una lettura sbagliata di alcuni pamphlet della manifestazione, che recitavano 'Sweden and Denmark will aways play in Malmoe'. Peccato che quell'always si riferisse abbastanza chiaramente solo agli incontri del Main Round (dove, nel girone di Svezia e Danimarca, alcune partite sono state invece giocate a Lund, ma non quelle delle due nazionali nordiche ...). E che fosse noto da tempo come una delle due semifinali avrebbe avuto luogo a Kristianstad, meno vicina alla Danimarca rispetto a Malmoe. Per cui, con Svezia e Danimarca entrambe qualificate, ed ovviamente in due semifinali diverse, era impossibile che entrambe si giocassero il passaggio in finale a Malmoe. Come tanti danesi non siano riusciti a capirlo resta un mistero. Che tra l'altro ha generato una sfilza di tentativi di vendere (soprattutto online) biglietti per la semfinale di Malmoe da parte di tifosi della Danimarca che li avevano originariamente, e sprovvedutamente, acquistati.
I fuoriclasse danesi, a differenza di certi loro fans, sono tutt'altro che sprovveduti, e rappresentano una seria minaccia per i sogni di gloria iberici. Dalla stella ormai di prima grandezza Mikkel Hansen, ex del Barcellona, al quotato pivot Jesper Noddesbo, tuttora nelle file blaugrana, per continuare con il veteranissimo Lars Christiansen e Lasse Boesen fino alle ali Lindberg, Anders Eggert e Svan Hansen ed al giovane portiere Niklas Laandin, è tutto un fiorire di talenti per la nazionale allenata da una vecchia volpe quale Ulrik Wilbek, già sulla panchina della landshold femminile che dominava la scena internazionale fino ad alcuni anni fa. Potenza, velocità (su cui punteranno anche stavolta), aggressività difensiva foriera di efficaci contropiedi si mescolano in un cocktail vincente - che ha fruttato 267 goal in otto partite - all'entusiasmo di una squadra finora senza scivoloni in questo Mondiale, e ad un grande tifo che, nonostante gli 'equivoci' sopra menzionati, tingerà il palazzetto di biancorosso, creando un'atmosferà che inevitabilmente rischia di condizionare in qualche modo pure i direttori di gara.
E' molto, molto presto per mandare la Danimarca già in finale, comunque. Pur leggermente favoriti, si troveranno di fronte una squadra tosta quale la Spagna che, come ammesso da Wilbek, farà salire il grado di difficoltà della partita, rispetto a tutti i match precedenti dei nordici. Una compagine farcita di elementi di qualità e prestigio, con un valore aggiunto: quell'Arpad Sterbik 'giramondo' che, non importa se per convinzione o convenienza, adesso difende pali e colori spagnoli, e sta contribuendo in modo fondamentale all'ottimo mondiale di una seleccion finora unico team in grado di fermare sul pari il rullo compressore francese.
Il portiere del Ciudad Real è spesso ben sostituito dal compagno di club José Javier Hombrados, ma la forza del gruppo di Valero Rivera si estende a numerosi altri elementi, con il sempre maggior peso del pivot Julen Aguinagalde e del giovane Eduardo Gurbindo. Cui vanno aggiunti i vari Iker Romero, Albert Rocas, Juanín Garcia, i fratelli Entrerríos, gente che non ha bisogno di presentazione. La difesa 5-1 degli iberici è finora risultata in grado di mettere in difficoltà qualunque avversaro, ma oggi dovrà essere praticamente perfetta, impedendo pure le veloci transizioni ed i contrattacchi danesi, se gli spagnoli vogliono portare a casa il risultato.
Le due nazionali si sono 'date battaglia' pure l'anno scorso agli Europei austriaci, ma in una finalina - vinta dagli scandinavi - per il quinto posto povera di significati e stimoli. Diverse saranno le motivazioni odierne, con la Spagna che torna in una semifinale mondiale dopo sei anni. Le nazionali del 2005 e del 2011 sono parecchio simili, a giudizio del centrale Chema Rodríguez. E quella volta, oltre ad entratre in semifinale, la Spagna ha pure vinto il titolo ...
Tra gli spettatori 'interessati' anche Frank Loke, il pivot della nazionale norvegese salito alle cronache per essere stato rispedito prematuramente in patria, a causa (dicono) di qualche ubriacatura di troppo, non esattamente opportuna mentre ti stai giocando un Campionato del Mondo. Non si sa se fosse sobrio o meno quando ha candidamente dichiarato a un giornale di Oslo di tifare Spagna perché 'odio quei danesi di m***a'. Notizia ovviamente riportata da tutti i giornali di Copenhagen e dintorni, che seguono in modo spasmodico questi mondiali (e, a differenza dei nostri, la pallamano in generale) e che - come in tanti altri paesi - si nutrono spesso di notizie-trash (più trash che notizie) ...
Negli altri incontri di giornata, Islanda e Croazia si affrontano per concludere degnamente un torneo in cui sono risultati meno protagonisti di quanto ci si potesse aspattare. Specialmente i balcanici, oggi alla ricerca almeno del quinto posto. Più importante sarà la sfida tra Polonia ed Ungheria, derby dell'Est con in palio la settima piazza che garantisce, a prescindere dal risultato dei prossimi Europei, il cui vincitore andrà sicuramente a Londra, l'accesso al torneo di qualificazione per le Olimpiadi.
Di sotto l'elenco completo della sfide odierne.
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Ungheria - Polonia
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Islanda - Croazia
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Svezia - Francia
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Danimarca - Spagna
Programma della giornata - Copertura TV
** 18:00 Svezia - Francia (Sport 1 - Satellite Astra)
** 20:30 Danimarca - Spagna (Sport 1 - Satellite Astra)
Programma della giornata - Copertura WEB
Per quanto concerne internet, la soluzione più comoda sembra essere quella firmata http://www.livehandball.tv/page/Home dove, a quanto scritto sul sito, per trenta denari (euri, of course ...) diventa possibile registrarsi ed abbonarsi alle dirette di tutte le partite, ed inoltre rivedere gli incontri ed i relativi highlights 'on demand'.
Per chi invece non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
L'IHF e il suo server 'd'Egitto' ...
Alla vigilia delle sfide decisive dei Mondiali di Svezia, che peraltro avevano già mostrato qualche carenza, specie a livello di webpage ufficiale, il sito internet dell'International Handball Federation è fuori uso!!! Con relativa indisponibilità delle statistiche dei vari match. :(
Il motivo? Eccolo spiegato in una nota sulla pagina ufficiale dei Mondiali maschili 2011:
'Il sito ufficiale della Federazione Internazionale di Handball, www.ihf.info, non è attualmente disponibile. Il sito è offline a causa del fatto che il server IHF si trovi al Cairo, e che attualmente tutte le connessioni Internet in Egitto non sono disponibili. Tutte le informazioni (compresi gli annunci ufficiali IHF) riguardanti il Campionato del Mondo saranno pubblicate sul sito ufficiale del Comitato Organizzatore svedese, www.handball2011.com, fino a quando il server non sia di nuovo disponibile. La IHF si scusa ancora per l'inconveniente'.
I server del sito IHF nello stesso paese del Presidentissimo dell'IHF, Dr. Hassan Mustafà. Che curiosa coincidenza ....
Il motivo? Eccolo spiegato in una nota sulla pagina ufficiale dei Mondiali maschili 2011:
'Il sito ufficiale della Federazione Internazionale di Handball, www.ihf.info, non è attualmente disponibile. Il sito è offline a causa del fatto che il server IHF si trovi al Cairo, e che attualmente tutte le connessioni Internet in Egitto non sono disponibili. Tutte le informazioni (compresi gli annunci ufficiali IHF) riguardanti il Campionato del Mondo saranno pubblicate sul sito ufficiale del Comitato Organizzatore svedese, www.handball2011.com, fino a quando il server non sia di nuovo disponibile. La IHF si scusa ancora per l'inconveniente'.
I server del sito IHF nello stesso paese del Presidentissimo dell'IHF, Dr. Hassan Mustafà. Che curiosa coincidenza ....
MONDIALI MASCHILI 2011: Risultati e riassunto finali di Giovedì 27 Gennaio
E chi l'ha detto che le finali minori non servano a nulla? Tutte e quattro le formazioni impegnate nelle sfide di Giovedì, che assegnavano le piazze dalla nona alla dodicesima, hanno dato corpo a battaglie avvincenti e combattutissime, in cui nessuno era disposto a perdere. Tanto da regalarci, in totale, qualcosa come trenta minuti di tempi supplementari e di brividi extra.
A partire da Germania e Argentina, che vanno in campo alle sei di sera. Dopo un certo equilibrio nelle fasi iniziali 'di studio', i tedeschi sembrano prendere il largo, arrivando fino all'undici a sei del minuto 24. Trattasi di miraggio: l'albiceleste sfoggia ancora la sua proverbiale grinta e, complice qualche esclusione rifilata agli avversari, torna velocemente in partita, chiudendo il tempo sotto di appena un goal (13-12). I sudamericani non si scompongono nemmeno davanti al buon inizio ripresa (16-13) tedesco, né di fronte ad un arbitraggio che lascia un po' perplessi, 'regalando' loro tre penalità quasi contemporanee. Persino con tre uomini (più il portiere) in campo i gagliardi pupilli di Gallardo tengono testa ai quotati avversari. Anche se poi arrivano nuove difficoltà, e la Mannschaft scappa sul 23-19 con soltanto nove minuti da giocare. Ma l'Argentina non ha alcuna intenzione di gettare la spugna, e con un magia di Diego Simonet a fil di sirena riagguanta il pareggio sul 27-27, portando le squadre ai supplementari.
Che iniziano nel migliore dei modi per loro: subito in rete due volte, ed avanti 29-27, con gli avversari in doppia inferiorità numerica. La situazione ideale per chiudere definitivamente il match. Se non fosse per l'inesperienza e la scarsa abitidine a volare ad alta quota, che tradiscono gli argentini. Nervosismo e tiri affrettati: l'albiceleste sbaglia troppo, e la più rodata Germania, trascinata come al solito da Holger Glandorf ed Uwe Gensheimer, ne approfitta, riuscendo a beffare la difesa rivale pur con meno giocatori in campo.
Tra penalità e conseguenti cartellini rossi (ne faranno le spese anche Oliver 'The Rogg' Roggisch, come d'abitudine molto falloso, da una parte e Leo Querin dall'altra) l'equilibrio regna fino al termine dei primi dieci minuti extra, segnato da una nuova prodezza di Dieguito Simonet, foriera di un nuovo supplementare; nel quale però la stanchezza si unisce all'inesperienza per tramare contro l'Argentina. I tedeschi, messi meglio fisicamente, non si fanno scappare la ghiotta occasione e sigillano l'incontro a loro piacimento, chiudendo di fatto i giochi non appena il giovane Patrick Groetzki - vendicandosi della sconfitta subita per mano degli argentini due anni fa, quando era ancora nelle categorie giovanili - mette in rete la palla del 37-33. Gli ultimi minuti di questa sfida tiratissima sono pura accademia, con i vincitori ad arrotondare il risultato fino al 40-35 conclusivo.
La Germania chiude con una vittoria più sofferta del dovuto (e del previsto?) un Mondiale da dimenticare rapidamente, con una squadra da rifondare, forse a partire da chi siede in panchina. I sudamericani escono ancora una volta a testa alta, tra i complimenti dei tifosi e dei cronisti della TV di Buenos Ayres. Con il rammarico della sconfitte di un solo punto con Polonia e Serbia, e dell'occasione sprecata contro i tedeschi. Peccato. Con una squadra più esperta e smaliziata il risultato già storico ottenuto sarebbe stato ancora migliore. Ma Vieyra e compagni sono entrati nell'elite della pallamano mondiale per rimanerci. I numeri ci sono, vedremo in futuro cosa sapranno regalarci ...
Incertezza ed emozioni risultano sovrane anche nell'incontro successivo. La Norvegia, con il pivot Bjarte Myrhol di nuovo alla ribalta, piazza subito un 3-0 che però non scoraggia la Serbia, brava a reagire con velocità e ribaltare il risultato. Spinti anche dagli ultimi tre precedenti tra le due squadre (quando la Serbia era ancora unita al Montenegro), tutti vittoriosi, i balcanici trascinati da Rastko Stojković, Ivan Stanković e Momir Ilić ribaltano il risultato e arrivano alla pausa sul 16-14 a proprio vantaggio. Nonostante la maggiore aggressività difensiva predicata da coach Robert Hedin, e la buona prova del giovane Espen Lie Hansen, i nordici non riescono a colmare il gap, rimanendo sotto giusto di quel paio di reti per buona parte del secondo tempo.
Poi arriva il rush finale, in cui agli scandinavi riesce l'impresa: negli ultimissimi minuti raggiungono gli avversari e li mettono pure sotto con una rete dell'esperto Borge Lund (ex THW Kiel, ora in forza al Rhein-Neckar Löwen) a venti secondi dal termine. Però i serbi pareggiano i conti (29-29) a fil di sirena e portano tutti, anche in questo caso, ai supplementari. Dove l'equilibrio continua in pratica inalterato. Solo una rete di Håvard Tvedten, miglior realizzatore dei suoi, e la successiva parata di un buon Ole Erevik scongiurano una ripetizione esatta dell'incontro precedente: stavolta bastano 'appena' dieci minuti extra per regalare una vittoria di misura alla Norvegia, brava a chiudere con dignità - compreso il trionfo sulla Germania e la buona prova contro i campionissimi francesi - un Mondiale iniziato in sordina. Resta il dispiacere per quella partita gettata la vento contro l'Ungheria, sconfitta costata loro le chances di qualficarsi al torneo pre-olimpico. Ma con giovani di valore come Cristoffer Rambo, Sondre Paulsen e lo stesso Lie Hansen, anche per i vichinghi ci sono speranze di un futuro sorridente.
Finale 9°-10° Posto
** Norvegia - Serbia 32-31 dopo 1ts (29-29; 14-16)
goal-by-goal del match
Finale 11°-12° Posto
** Germania - Argentina 40-35 dopo 2ts (31-31; 27-27; 13-12)
goal-by-goal del match
Nota: Il sito IHF è attualmente fuori servizio (ancora un avolta complimenti a loro ...) per cui non fornisce i soliti, ulteriori dati relativi agli incontri. Che ci si augura saranno disponibili in seguito.
A partire da Germania e Argentina, che vanno in campo alle sei di sera. Dopo un certo equilibrio nelle fasi iniziali 'di studio', i tedeschi sembrano prendere il largo, arrivando fino all'undici a sei del minuto 24. Trattasi di miraggio: l'albiceleste sfoggia ancora la sua proverbiale grinta e, complice qualche esclusione rifilata agli avversari, torna velocemente in partita, chiudendo il tempo sotto di appena un goal (13-12). I sudamericani non si scompongono nemmeno davanti al buon inizio ripresa (16-13) tedesco, né di fronte ad un arbitraggio che lascia un po' perplessi, 'regalando' loro tre penalità quasi contemporanee. Persino con tre uomini (più il portiere) in campo i gagliardi pupilli di Gallardo tengono testa ai quotati avversari. Anche se poi arrivano nuove difficoltà, e la Mannschaft scappa sul 23-19 con soltanto nove minuti da giocare. Ma l'Argentina non ha alcuna intenzione di gettare la spugna, e con un magia di Diego Simonet a fil di sirena riagguanta il pareggio sul 27-27, portando le squadre ai supplementari.
Che iniziano nel migliore dei modi per loro: subito in rete due volte, ed avanti 29-27, con gli avversari in doppia inferiorità numerica. La situazione ideale per chiudere definitivamente il match. Se non fosse per l'inesperienza e la scarsa abitidine a volare ad alta quota, che tradiscono gli argentini. Nervosismo e tiri affrettati: l'albiceleste sbaglia troppo, e la più rodata Germania, trascinata come al solito da Holger Glandorf ed Uwe Gensheimer, ne approfitta, riuscendo a beffare la difesa rivale pur con meno giocatori in campo.
Tra penalità e conseguenti cartellini rossi (ne faranno le spese anche Oliver 'The Rogg' Roggisch, come d'abitudine molto falloso, da una parte e Leo Querin dall'altra) l'equilibrio regna fino al termine dei primi dieci minuti extra, segnato da una nuova prodezza di Dieguito Simonet, foriera di un nuovo supplementare; nel quale però la stanchezza si unisce all'inesperienza per tramare contro l'Argentina. I tedeschi, messi meglio fisicamente, non si fanno scappare la ghiotta occasione e sigillano l'incontro a loro piacimento, chiudendo di fatto i giochi non appena il giovane Patrick Groetzki - vendicandosi della sconfitta subita per mano degli argentini due anni fa, quando era ancora nelle categorie giovanili - mette in rete la palla del 37-33. Gli ultimi minuti di questa sfida tiratissima sono pura accademia, con i vincitori ad arrotondare il risultato fino al 40-35 conclusivo.
La Germania chiude con una vittoria più sofferta del dovuto (e del previsto?) un Mondiale da dimenticare rapidamente, con una squadra da rifondare, forse a partire da chi siede in panchina. I sudamericani escono ancora una volta a testa alta, tra i complimenti dei tifosi e dei cronisti della TV di Buenos Ayres. Con il rammarico della sconfitte di un solo punto con Polonia e Serbia, e dell'occasione sprecata contro i tedeschi. Peccato. Con una squadra più esperta e smaliziata il risultato già storico ottenuto sarebbe stato ancora migliore. Ma Vieyra e compagni sono entrati nell'elite della pallamano mondiale per rimanerci. I numeri ci sono, vedremo in futuro cosa sapranno regalarci ...
Incertezza ed emozioni risultano sovrane anche nell'incontro successivo. La Norvegia, con il pivot Bjarte Myrhol di nuovo alla ribalta, piazza subito un 3-0 che però non scoraggia la Serbia, brava a reagire con velocità e ribaltare il risultato. Spinti anche dagli ultimi tre precedenti tra le due squadre (quando la Serbia era ancora unita al Montenegro), tutti vittoriosi, i balcanici trascinati da Rastko Stojković, Ivan Stanković e Momir Ilić ribaltano il risultato e arrivano alla pausa sul 16-14 a proprio vantaggio. Nonostante la maggiore aggressività difensiva predicata da coach Robert Hedin, e la buona prova del giovane Espen Lie Hansen, i nordici non riescono a colmare il gap, rimanendo sotto giusto di quel paio di reti per buona parte del secondo tempo.
Poi arriva il rush finale, in cui agli scandinavi riesce l'impresa: negli ultimissimi minuti raggiungono gli avversari e li mettono pure sotto con una rete dell'esperto Borge Lund (ex THW Kiel, ora in forza al Rhein-Neckar Löwen) a venti secondi dal termine. Però i serbi pareggiano i conti (29-29) a fil di sirena e portano tutti, anche in questo caso, ai supplementari. Dove l'equilibrio continua in pratica inalterato. Solo una rete di Håvard Tvedten, miglior realizzatore dei suoi, e la successiva parata di un buon Ole Erevik scongiurano una ripetizione esatta dell'incontro precedente: stavolta bastano 'appena' dieci minuti extra per regalare una vittoria di misura alla Norvegia, brava a chiudere con dignità - compreso il trionfo sulla Germania e la buona prova contro i campionissimi francesi - un Mondiale iniziato in sordina. Resta il dispiacere per quella partita gettata la vento contro l'Ungheria, sconfitta costata loro le chances di qualficarsi al torneo pre-olimpico. Ma con giovani di valore come Cristoffer Rambo, Sondre Paulsen e lo stesso Lie Hansen, anche per i vichinghi ci sono speranze di un futuro sorridente.
Finale 9°-10° Posto
** Norvegia - Serbia 32-31 dopo 1ts (29-29; 14-16)
goal-by-goal del match
Finale 11°-12° Posto
** Germania - Argentina 40-35 dopo 2ts (31-31; 27-27; 13-12)
goal-by-goal del match
Nota: Il sito IHF è attualmente fuori servizio (ancora un avolta complimenti a loro ...) per cui non fornisce i soliti, ulteriori dati relativi agli incontri. Che ci si augura saranno disponibili in seguito.
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giovedì 27 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: Risultati incontri di Giovedì 27 Gennaio
Finale 9-10 Posto:
Norvegia - Serbia 32-31 dopo 1ts (29-29; 14-16)
goal-by-goal del match
Finale 11-12 posto:
Germania - Argentina 40-35 dopo 2ts (31-31; 27-27; 13-12)
goal-by-goal del match
Norvegia - Serbia 32-31 dopo 1ts (29-29; 14-16)
goal-by-goal del match
Finale 11-12 posto:
Germania - Argentina 40-35 dopo 2ts (31-31; 27-27; 13-12)
goal-by-goal del match
Mondiali Pallamano 2015: l'IHF sceglie Qatar (uomini) e Danimarca (donne).
Come nel calcio, più che nel calcio ... L'appeal del Qatar (dei petrodollari, direbbe qualche maligno ...) conquista anche l'International Handball Federation.
Il cui 'Gran Consiglio' proprio oggi ha annunciato in quel di Malmö, per bocca del Presidentissimo Dr. Hassan Moustafa, che sarà il paese del Golfo Persico ad ospitare i Campionati del Mondo Maschili del 2015. Sconfitte rivali di peso quali le europee Francia, Norvegia e Polonia, alla cui candidature - tutte buone, ha assicurato il Presidentissimo - è stata preferita (in una stretta volata finale, semper Moustafà dixit...) quella più esotica. Servirà a promuovere (ulteriormente) l'handball nel paese asiatico?
Nel segno della tradizione invece la scelta in campo femminile. Che poi scelta non è stata visto che la Danimarca era l'unica vera aspirante dopo il ritiro sudcoreano, e si è di fatto accaparrata 'automaticamente' l'edizione 2015 del torneo.
Ricordiamo che l'edizione femminile del Mondiale 2011 avrà luogo alla fine di quest'anno in Brasile, mentre quella del 2013 si svolgerà in Serbia. Fra due anni esatti toccherà invece agli uomini scendere ancora in campo in Spagna e contendersi il titolo planetario.
Il cui 'Gran Consiglio' proprio oggi ha annunciato in quel di Malmö, per bocca del Presidentissimo Dr. Hassan Moustafa, che sarà il paese del Golfo Persico ad ospitare i Campionati del Mondo Maschili del 2015. Sconfitte rivali di peso quali le europee Francia, Norvegia e Polonia, alla cui candidature - tutte buone, ha assicurato il Presidentissimo - è stata preferita (in una stretta volata finale, semper Moustafà dixit...) quella più esotica. Servirà a promuovere (ulteriormente) l'handball nel paese asiatico?
Nel segno della tradizione invece la scelta in campo femminile. Che poi scelta non è stata visto che la Danimarca era l'unica vera aspirante dopo il ritiro sudcoreano, e si è di fatto accaparrata 'automaticamente' l'edizione 2015 del torneo.
Ricordiamo che l'edizione femminile del Mondiale 2011 avrà luogo alla fine di quest'anno in Brasile, mentre quella del 2013 si svolgerà in Serbia. Fra due anni esatti toccherà invece agli uomini scendere ancora in campo in Spagna e contendersi il titolo planetario.
MONDIALI MASCHILI 2011: La Spagna? Meno dura dei francesi, ma sempre forte ...
I danesi rispettano la Spagna, ma sono convinti che affrontare gli iberici sia comunque più agevole che trovarsi di fronte in semifinale i campionissimi della Francia. E' quanto emerso da un articolo pubblicato sulla versione online del quotidiano di Madrid Marca.
A cominciare dal veterano Lars Christiansen (foto sotto, cliccare per ingrandire): 'Credo che il nostro compito sarà più facile che in una eventuale partita contro la Francia. Gli spagnoli sono bravi e rapidi in fase offensiva, ma la loro forma di gioco si adatta bene ai nostri giocatori molto forti fisicamente. Dobbiamo contenerli al centro, perché è lì che vorranno infilarsi' ha detto il 38enne del KIF Kolding.
Dello stesso parere è Michael V. Knudsen, convinto che l'imbattuta Danimarca, piena di fiducia nei suoi mezzi dopo le prestazioni sfornate nel cammino verso le semifinali, sia in grado di superare qualunque avversario, per quanto il pivot scandinavo ammetta che la partita contro la squadra di Valero Rivera sarà "molto più difficile", di quelle fino adesso disputate nel torneo.
Lo stesso coach Ulrik Wilbek ritiene che la sfida con la Spagna sia un gradino più ardua delle precedenti e che, in ragione dello stile di gioco di entrambe le formazioni, il ritmo dell'incontro sarà elevato: 'ci sarà molto da correre, loro corrono quanto noi. Giocano in modo fantastico'. Il veterano delle panchine danesi ha aggiunto che se la Danimarca si dimostrerà capace di giocare al massimo livello, avrà buone possibilità (di farcela) contro gli spagnoli.
Chi può parlare dei rivali con assoluta cognizione di causa è Jesper Nøddesbo, pivot danese del Barcellona (squadra con giocatori presenti in tutte e quattro le semifinaliste), il quale venerdì alla Kristianstad Arena si troverà di fronte più di un compagno di club: 'loro hanno costruito un gruppo forte, in grado di giocare in maniera solida, ed assai più 'collettiva' che in passato. Ma al tempo stesso sono molto bravi a livello individuale e sanno muovere la palla velocemente'. Il nordico specialista dai sei metri ha inoltre evidenziato la bravura dei suoi colleghi 'di reparto' spagnoli e la pericolosità di un 'contrattacco incredibilmente veloce', così come del portiere Arpad Sterbik, un elemento 'sgradito agli avversari'. Ma solo a causa delle sue grandi qualità.
Insomma, forse la Spagna farà anche tremare i polsi meno della macchina da vittorie transalpina, ma nello staff danese non ci si illude troppo: non sarà facile, il rivale è di quelli da prendere con le molle.
A cominciare dal veterano Lars Christiansen (foto sotto, cliccare per ingrandire): 'Credo che il nostro compito sarà più facile che in una eventuale partita contro la Francia. Gli spagnoli sono bravi e rapidi in fase offensiva, ma la loro forma di gioco si adatta bene ai nostri giocatori molto forti fisicamente. Dobbiamo contenerli al centro, perché è lì che vorranno infilarsi' ha detto il 38enne del KIF Kolding.
Dello stesso parere è Michael V. Knudsen, convinto che l'imbattuta Danimarca, piena di fiducia nei suoi mezzi dopo le prestazioni sfornate nel cammino verso le semifinali, sia in grado di superare qualunque avversario, per quanto il pivot scandinavo ammetta che la partita contro la squadra di Valero Rivera sarà "molto più difficile", di quelle fino adesso disputate nel torneo.
Lo stesso coach Ulrik Wilbek ritiene che la sfida con la Spagna sia un gradino più ardua delle precedenti e che, in ragione dello stile di gioco di entrambe le formazioni, il ritmo dell'incontro sarà elevato: 'ci sarà molto da correre, loro corrono quanto noi. Giocano in modo fantastico'. Il veterano delle panchine danesi ha aggiunto che se la Danimarca si dimostrerà capace di giocare al massimo livello, avrà buone possibilità (di farcela) contro gli spagnoli.
Chi può parlare dei rivali con assoluta cognizione di causa è Jesper Nøddesbo, pivot danese del Barcellona (squadra con giocatori presenti in tutte e quattro le semifinaliste), il quale venerdì alla Kristianstad Arena si troverà di fronte più di un compagno di club: 'loro hanno costruito un gruppo forte, in grado di giocare in maniera solida, ed assai più 'collettiva' che in passato. Ma al tempo stesso sono molto bravi a livello individuale e sanno muovere la palla velocemente'. Il nordico specialista dai sei metri ha inoltre evidenziato la bravura dei suoi colleghi 'di reparto' spagnoli e la pericolosità di un 'contrattacco incredibilmente veloce', così come del portiere Arpad Sterbik, un elemento 'sgradito agli avversari'. Ma solo a causa delle sue grandi qualità.
Insomma, forse la Spagna farà anche tremare i polsi meno della macchina da vittorie transalpina, ma nello staff danese non ci si illude troppo: non sarà facile, il rivale è di quelli da prendere con le molle.
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MONDIALI MASCHILI: anteprima finali di Giovedì 27 Gennaio
Aspettando il week-end (allungato) che stabilirà vincitori, medagliati e vinti del Campionato Mondiale 2011 di pallamano maschile, oggi tornano in campo quattro squadre, impegnate in due finali (assai) 'minori', eppure con qualche motivo extra a renderle degne di nota.
Norvegia e Serbia si contendono la nona piazza, inutile persino in chiave play-off di qualificazione alle Olimpiadi di Londra, fuori dalla portata di entrambe. Gli scandinavi, brillanti nelle ultime due partite dopo una prima fase con molte lacune, proveranno comunque a mettere ulteriormente in mostra le loro giovani 'gemme', in particolare Espen Lie Hansen e Cristoffer Rambo. Oltre ai bravi portieri Steinar Ege ed Ole Erevik, e ad un Bjarte Myrhol tra i migliori pivot dell'intera competizione, forse NON estraneo ai nuovi problemi di Frank Løke. Il fratello della più famosa Heidi, infatti, era finito in panchina a causa delle ottime prestazioni del giocatore di linea del Rhein-Neckar Löwen, ma adesso è stato pure rispedito direttamente a casa. Per un duplice motivo, a quanto riporta il sito della federazione norvegese: forma fisica non ottimale e soprattutto una non meglio specificata 'rottura del codice interno alla squadra'. Non è la prima volta che il trentenne del Lubecca, una 'testa calda' che in carriera ha già cambiato numerosi club, ha problemi con l'allenatore Robert Hedin e gli altri compagni, ma sembra che ormai l'atleta di Sandefjord, miglior pivot agli Europei 2008, abbia sprecato l'ultima chance offertagli. La sua esperienza in nazionale, almeno con questo staff, può dirsi terminata.
Dall'altra parte i serbi, come spiegato da Žarko Šešum in una conferenza stampa, cercheranno di sigillare nel migliore dei modi un'avventura da non ricordare tra le migliori, della quale lo stesso terzino, compagno di club di Myrhol (e dell'altro norvegese Borge Lund) al Löwen, non si ritiene soddisfatto. Più interessante del match in sé potrebbe risultare la battaglia fra cannonieri, con Marko Vujin (54 reti), attuale top scorer del torneo, impegnato a difendere il primato dagli attacchi della coppia Bjarte Myrhol (48 goal) - Håvard Tvedten (47). Anche se, probabilmente, fra i tre litiganti sarà il quarto a godere: Mikkel Hansen, ora cinque 'lunghezze' dietro il serbo del Veszprém (e futura stella del THW Kiel, dove Vujin ritroverà il connazionale Momir Ilić) ma con un match in più a disposizione, in quanto la Danimarca giocherà sia la semifinale che una finale. Sarà compito del terzino destro serbo mettere fra sé e gli altri un divario tale che nemmeno Hansen sia in grado di recuperare.
Prima di slavi e vichinghi tocca a Germania ed Argentina, in un insolito remake, versione handball, di tante sfide calcistiche di alto lignaggio fra le due nazionali. Adesso però c'è in ballo solo l'undicesimo posto nella classifica finale. Per i sudamericani arrivare a giocare questa partita è comunque un buon risultato, in una 'campagna di Svezia' nella quale Matias Schulz e compagni - inclusi gli 'italiani' García e Querin - hanno fatto la storia della pallamano del loro paese, migliorando notevolmente il quindicesimo posto di Francia 2001.
Terminare con una vittoria sarebbe fonte di soddisfazione per i ragazzi di coach Gallardo, e al tempo stesso buon viatico per il futuro: questa squadra è infatti giovane, con vari elementi (i fratelli Simonet, Federico Vieyra, Federico Fernández) tratti da quella compagine che nel 2009 si spinse fino ai quarti (nel roster c'era pure Pablo Vainstein) dei Mondiali Junior egiziani; fra l'altro sconfiggendo, all'esordio, proprio ... la Germania, che in seguito avrebbe conquistato la medaglia d'oro!! Perché non provare a batterla pure 'tra i grandi', allora? Comunque finisca l'incontro, l'Argentina ha i numeri per replicare nei prossimi appuntamenti le buone cose fatte vedere in questi giorni. Magari con esiti addirittura migliori.
I tedeschi sono invece obbligati a fare i conti con un presente cupo: esito mondiale deludente, con il fondo toccato martedì sera in seguito alla pesante batosta rimediata dalla Norvegia, insoddisfazione palpabile, ed alto rischio di non vedere più i baffi di Heiner Brand sulla panchina germanica. In più la Mannschaft sembra costretta a fare a meno, nell'ultima partita, di Christian Sprenger, afflitto da problemi alla coscia e quasi certamente sostituito in campo da Patrick Groetzki del Rhein-Neckar Löwen. L'unico di loro, guarda caso, presente pure al Cairo nel 2009. Dunque la Germania potrà contare, almeno, sulla voglia di riscattare quell'affronto 'd'Egitto' subito due anni fa.
Uno degli effetti negativi dell'infausto mondiale tedesco è stato lo spostamento della partita conclusiva dalle più popolari reti pubbliche, ARD e ZDF, alla privata e meno seguita Sport 1 che, dal satellite Astra (19-2° Est), irradierà il segnale dell'unico match odierno visibile gratuitamente in TV in Italia. Per il resto c'è comunque internet ...
Finale 11°-12° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** h. 18:00: Germania - Argentina
(Copertura TV: Sport 1 - Satellite Astra. 19:2° Est)
Finale 9°-10° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** h. 20:30 Norvegia - Serbia
Programma della giornata - Copertura WEB
Per quanto concerne internet, la soluzione più comoda sembra essere quella firmata http://www.livehandball.tv/page/Home dove, a quanto scritto sul sito, per trenta denari (euri, of course ...) diventa possibile registrarsi ed abbonarsi alle dirette di tutte le partite, ed inoltre rivedere gli incontri ed i relativi highlights 'on demand'. Anche se farlo con soltanto una decina di match rimasti non è forse la soluzione migliore ...
Per chi non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
Norvegia e Serbia si contendono la nona piazza, inutile persino in chiave play-off di qualificazione alle Olimpiadi di Londra, fuori dalla portata di entrambe. Gli scandinavi, brillanti nelle ultime due partite dopo una prima fase con molte lacune, proveranno comunque a mettere ulteriormente in mostra le loro giovani 'gemme', in particolare Espen Lie Hansen e Cristoffer Rambo. Oltre ai bravi portieri Steinar Ege ed Ole Erevik, e ad un Bjarte Myrhol tra i migliori pivot dell'intera competizione, forse NON estraneo ai nuovi problemi di Frank Løke. Il fratello della più famosa Heidi, infatti, era finito in panchina a causa delle ottime prestazioni del giocatore di linea del Rhein-Neckar Löwen, ma adesso è stato pure rispedito direttamente a casa. Per un duplice motivo, a quanto riporta il sito della federazione norvegese: forma fisica non ottimale e soprattutto una non meglio specificata 'rottura del codice interno alla squadra'. Non è la prima volta che il trentenne del Lubecca, una 'testa calda' che in carriera ha già cambiato numerosi club, ha problemi con l'allenatore Robert Hedin e gli altri compagni, ma sembra che ormai l'atleta di Sandefjord, miglior pivot agli Europei 2008, abbia sprecato l'ultima chance offertagli. La sua esperienza in nazionale, almeno con questo staff, può dirsi terminata.
Dall'altra parte i serbi, come spiegato da Žarko Šešum in una conferenza stampa, cercheranno di sigillare nel migliore dei modi un'avventura da non ricordare tra le migliori, della quale lo stesso terzino, compagno di club di Myrhol (e dell'altro norvegese Borge Lund) al Löwen, non si ritiene soddisfatto. Più interessante del match in sé potrebbe risultare la battaglia fra cannonieri, con Marko Vujin (54 reti), attuale top scorer del torneo, impegnato a difendere il primato dagli attacchi della coppia Bjarte Myrhol (48 goal) - Håvard Tvedten (47). Anche se, probabilmente, fra i tre litiganti sarà il quarto a godere: Mikkel Hansen, ora cinque 'lunghezze' dietro il serbo del Veszprém (e futura stella del THW Kiel, dove Vujin ritroverà il connazionale Momir Ilić) ma con un match in più a disposizione, in quanto la Danimarca giocherà sia la semifinale che una finale. Sarà compito del terzino destro serbo mettere fra sé e gli altri un divario tale che nemmeno Hansen sia in grado di recuperare.
Prima di slavi e vichinghi tocca a Germania ed Argentina, in un insolito remake, versione handball, di tante sfide calcistiche di alto lignaggio fra le due nazionali. Adesso però c'è in ballo solo l'undicesimo posto nella classifica finale. Per i sudamericani arrivare a giocare questa partita è comunque un buon risultato, in una 'campagna di Svezia' nella quale Matias Schulz e compagni - inclusi gli 'italiani' García e Querin - hanno fatto la storia della pallamano del loro paese, migliorando notevolmente il quindicesimo posto di Francia 2001.
Terminare con una vittoria sarebbe fonte di soddisfazione per i ragazzi di coach Gallardo, e al tempo stesso buon viatico per il futuro: questa squadra è infatti giovane, con vari elementi (i fratelli Simonet, Federico Vieyra, Federico Fernández) tratti da quella compagine che nel 2009 si spinse fino ai quarti (nel roster c'era pure Pablo Vainstein) dei Mondiali Junior egiziani; fra l'altro sconfiggendo, all'esordio, proprio ... la Germania, che in seguito avrebbe conquistato la medaglia d'oro!! Perché non provare a batterla pure 'tra i grandi', allora? Comunque finisca l'incontro, l'Argentina ha i numeri per replicare nei prossimi appuntamenti le buone cose fatte vedere in questi giorni. Magari con esiti addirittura migliori.
I tedeschi sono invece obbligati a fare i conti con un presente cupo: esito mondiale deludente, con il fondo toccato martedì sera in seguito alla pesante batosta rimediata dalla Norvegia, insoddisfazione palpabile, ed alto rischio di non vedere più i baffi di Heiner Brand sulla panchina germanica. In più la Mannschaft sembra costretta a fare a meno, nell'ultima partita, di Christian Sprenger, afflitto da problemi alla coscia e quasi certamente sostituito in campo da Patrick Groetzki del Rhein-Neckar Löwen. L'unico di loro, guarda caso, presente pure al Cairo nel 2009. Dunque la Germania potrà contare, almeno, sulla voglia di riscattare quell'affronto 'd'Egitto' subito due anni fa.
Uno degli effetti negativi dell'infausto mondiale tedesco è stato lo spostamento della partita conclusiva dalle più popolari reti pubbliche, ARD e ZDF, alla privata e meno seguita Sport 1 che, dal satellite Astra (19-2° Est), irradierà il segnale dell'unico match odierno visibile gratuitamente in TV in Italia. Per il resto c'è comunque internet ...
Finale 11°-12° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** h. 18:00: Germania - Argentina
(Copertura TV: Sport 1 - Satellite Astra. 19:2° Est)
Finale 9°-10° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** h. 20:30 Norvegia - Serbia
Programma della giornata - Copertura WEB
Per quanto concerne internet, la soluzione più comoda sembra essere quella firmata http://www.livehandball.tv/page/Home dove, a quanto scritto sul sito, per trenta denari (euri, of course ...) diventa possibile registrarsi ed abbonarsi alle dirette di tutte le partite, ed inoltre rivedere gli incontri ed i relativi highlights 'on demand'. Anche se farlo con soltanto una decina di match rimasti non è forse la soluzione migliore ...
Per chi non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
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mercoledì 26 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI 2011: Calendario completo semifinali e finali.
Finale 11°-12° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Giovedì 27 Gennaio h. 18:00: Germania - Argentina
Finale 9°-10° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Giovedì 27 Gennaio h. 20:30 Norvegia - Serbia
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Ungheria - Polonia
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Islanda - Croazia
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Svezia - Francia
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Danimarca - Spagna
Finale 3°-4° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Domenica 30 Gennaio h. 14:30
Finale 1°-2° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Domenica 30 Gennaio h. 17:00
** Giovedì 27 Gennaio h. 18:00: Germania - Argentina
Finale 9°-10° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Giovedì 27 Gennaio h. 20:30 Norvegia - Serbia
Finale 7°-8° Posto (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Ungheria - Polonia
Finale 5°-6° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Islanda - Croazia
Semifinale #1 (Malmö Arena, Malmö)
** Venerdì 28 Gennaio h. 18:00 Svezia - Francia
Semifinale #2 (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** Venerdì 28 Gennaio h. 20:30 Danimarca - Spagna
Finale 3°-4° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Domenica 30 Gennaio h. 14:30
Finale 1°-2° Posto (Malmö Arena, Malmö)
** Domenica 30 Gennaio h. 17:00
MONDIALI MASCHILI 2011: Highlights video della seconda fase. Parte II.
Da YOUTUBE e da un sito web svedese, le sintesi video degli incontri principali che hanno avuto luogo ai Mondiali di pallamano di Svezia 2011 negli ultimi tre giorni. Trattasi della seconda e terza giornata del Main Round, e di un paio delle finali minori.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 2a Giornata
** Spagna - Islanda 32-24 Highlights
** Ungheria - Germania 27-25 Highlights
** Ungheria - Germania 27-25 Highlights in Tedesco
** Francia - Norvegia 31-26 Highlights
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 Highlights
** Norvegia - Germania 35-25 Highlights in Tedesco
** Ungheria - Spagna 24-30 Highlights
** Ungheria - Spagna 24-30 Highlights in Tedesco
** Francia - Islanda 34-28 Highlights
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 2a Giornata
** Danimarca - Argentina 31-24 Highlights
** Danimarca - Argentina 31-24 Ultimi 10 minuti in Danese
** Svezia - Croazia 29-25 Highlights
** Polonia - Serbia 27-26 Highlights
** Polonia - Serbia 27-26 Utimi minuti in Polacco
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 Highlights
** Polonia - Croazia 24-28 Highlights
** Serbia-Argentina 26-25 Highlights
Finale 13°-14° Posto
** Sud Corea - Egitto 26-23 non disponibile
Finale 15°-16° Posto
** Algeria - Giappone 29-24 Highlights
Finale 17°-18° Posto
** Slovacchia - Austria 39-35 non disponibile
Finale 19°-20° Posto
** Romania - Tunisia 30-29 non disponibile
Finale 21°-22° Posto
** Brasile - Cile 28-18 non disponibile
Finale 23°-24° Posto
** Bahrein - Australia 33-23 non disponibile
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 2a Giornata
** Spagna - Islanda 32-24 Highlights
** Ungheria - Germania 27-25 Highlights
** Ungheria - Germania 27-25 Highlights in Tedesco
** Francia - Norvegia 31-26 Highlights
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 Highlights
** Norvegia - Germania 35-25 Highlights in Tedesco
** Ungheria - Spagna 24-30 Highlights
** Ungheria - Spagna 24-30 Highlights in Tedesco
** Francia - Islanda 34-28 Highlights
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 2a Giornata
** Danimarca - Argentina 31-24 Highlights
** Danimarca - Argentina 31-24 Ultimi 10 minuti in Danese
** Svezia - Croazia 29-25 Highlights
** Polonia - Serbia 27-26 Highlights
** Polonia - Serbia 27-26 Utimi minuti in Polacco
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 Highlights
** Polonia - Croazia 24-28 Highlights
** Serbia-Argentina 26-25 Highlights
Finale 13°-14° Posto
** Sud Corea - Egitto 26-23 non disponibile
Finale 15°-16° Posto
** Algeria - Giappone 29-24 Highlights
Finale 17°-18° Posto
** Slovacchia - Austria 39-35 non disponibile
Finale 19°-20° Posto
** Romania - Tunisia 30-29 non disponibile
Finale 21°-22° Posto
** Brasile - Cile 28-18 non disponibile
Finale 23°-24° Posto
** Bahrein - Australia 33-23 non disponibile
MONDIALI MASCHILI 2011: Marcatori, Portieri e Fair Play al termine della seconda fase
Marcatori - Top 20
1. VUJIN Marko SRB 54 reti (10 rig.)
2. HANSEN Mikkel DEN 49 reti
3. MYRHOL Bjarte NOR 48 reti
4. ZRNIC Vedran CRO 47 reti (16 rig.)
4. TVEDTEN Håvard NOR 47 reti (18 rig.)
4. PETERSSON Alexander ISL 47 reti
7. TLUCZYNSKI Tomasz POL 45 reti (19 rig.)
8. FEUCHTMANN PEREZ Emil CHI 40 reti (6 rig.)
9. YU Dong Geun KOR 39 reti (14 rig.)
9. EKBERG Niclas SWE 39 reti (17 rig.)
9. SZILAGYI Viktor AUT 39 reti
12. KARABATIC Nikola FRA 38 reti
13. STRANOVSKÝ Martin SVK 37 reti (12 rig.)
13. SIGURÐSSON Guðjón Valur ISL 37 reti
13. EL AHMAR Ahmed EGY 37 reti (8 rig.)
16. STAMATE Alexandru ROU 36 reti
17. ROMERO FERNANDEZ Iker ESP 35 reti (24 rig.)
17. ALSAYYAD Husain BRN 35 reti (8 rig.)
19. FERNANDEZ Federico ARG 34 reti (17 rig.)
19. BORTOLINI Leonardo BRA 34 reti (13 rig.)
Classifica dettagliata (cliccare);
Classifica Portieri (Cliccare);
Classifica Fair Play (Cliccare)
1. VUJIN Marko SRB 54 reti (10 rig.)
2. HANSEN Mikkel DEN 49 reti
3. MYRHOL Bjarte NOR 48 reti
4. ZRNIC Vedran CRO 47 reti (16 rig.)
4. TVEDTEN Håvard NOR 47 reti (18 rig.)
4. PETERSSON Alexander ISL 47 reti
7. TLUCZYNSKI Tomasz POL 45 reti (19 rig.)
8. FEUCHTMANN PEREZ Emil CHI 40 reti (6 rig.)
9. YU Dong Geun KOR 39 reti (14 rig.)
9. EKBERG Niclas SWE 39 reti (17 rig.)
9. SZILAGYI Viktor AUT 39 reti
12. KARABATIC Nikola FRA 38 reti
13. STRANOVSKÝ Martin SVK 37 reti (12 rig.)
13. SIGURÐSSON Guðjón Valur ISL 37 reti
13. EL AHMAR Ahmed EGY 37 reti (8 rig.)
16. STAMATE Alexandru ROU 36 reti
17. ROMERO FERNANDEZ Iker ESP 35 reti (24 rig.)
17. ALSAYYAD Husain BRN 35 reti (8 rig.)
19. FERNANDEZ Federico ARG 34 reti (17 rig.)
19. BORTOLINI Leonardo BRA 34 reti (13 rig.)
Classifica dettagliata (cliccare);
Classifica Portieri (Cliccare);
Classifica Fair Play (Cliccare)
MONDIALI MASCHILI 2011: Riassunto, risultati e statistiche degli incontri di Martedì 25 Gennaio
Terminata la seconda fase, tutto è pronto per il gran finale. L'ultima giornata del Main Round ha stabilito le gerarchie definitive nei rispettivi gruppi e gli accoppiamenti delle semifinali e delle altre sfide che decideranno i piazzamenti dal quinto al dodicesimo.
Rimangono in zona-medaglie Francia e Svezia, che se la vedranno in quel di Malmoe in un incontro dal pronostico sbilanciato a favore degli 'ospiti', come Spagna e Danimarca, impegnate a Kristianstad in una battaglia più ardua da decifrare. Croazia ed Islanda, mancate semifinaliste, ricorderanno insieme con malinconia annate migliori nella finalina per il quinto posto. Più importante, anche se può apparire paradossale, la sfida per la settima piazza. Polonia (favorita) ed Ungheria si giocheranno infatti l'ultimo biglietto disponibile per gli spareggi che daranno accesso alle Olimpiadi di Londra. Serbia-Norvegia e Germania-Argentina saranno le ultime (ma non in ordine di tempo) due finali minori.
Tornando alla giornata di Martedì, tutto o quasi è andato come previsto. La Spagna non si è arresa nemmeno al turnover (niente di clamoroso, giusto un po' meno spazio ai titolari abituali e maggior fiducia data alle seconde linee, con il solo Alberto Entrerríos tenuto fuori dalla mischia per sessanta minuti) ed ha fatto valere la legge del più forte anche sulla povera Ungheria, che si giocava più degli iberici. I magiari, con Carlos Pérez stavolta meno pericoloso, tengono il ritmo per un tempo, poi le bocche dal fuoco del Barcellona (Iker Romero, Cristian Ugalde, Raul Entrerríos, Albert Rocas), con l'aiuto del catalano Canellas - ed ovviamente di Arpad Sterbik che ci delizia con i suoi numeri - abbattono la resistenza avversaria. Non serve il poker del giovane Máté Lékai, centrale di una squadra promettente che, se manterrà le promesse, avrà di fronte un avvenire di successo.
Gli spagnoli vincono e rendono praticamente inutile la sfida tra Francia ed Islanda. Degradata da finale olimpica a mera appendice del Main Round. Con inevitabile spazio alle seconde linee pure tra i nostri vicini d'Oltralpe. Fuori Titi, dentro Daouda Karaboué a difendere la porta 'Bleu'. Si rivede pure l'ex infortunato Xavier Barachet, che non perde tempo a sfoggiare la forma ritrovata ed a dirgliene (anzi, dargliene) quattro agli islandesi. Stesso bottino dell'altro giovane di belle speranze, William Accambray, prima che l'uomo di Cannes ceda il posto a Jérôme Fernandez. Le tre reti di scarto all'intervallo raddoppiano nel secondo tempo, mentre continua a brillare la stella di monsieur Karabatic, a segno sette volte, miglior marcatore di giornata per i suoi. Omeyer si fa vedere e resta in campo per oltre un quarto d'ora, facendo la sua parte, mentre in casa Islanda male Aron Pálmarsson, più efficaci Róbert Gunnarsson ed il 'léttone' Alexander Petersson.
Il rovescio della medaglia franco-spagnola è la Germania, che non riesce più a trovare il fondo del pozzo in cui è precipitata. Tedeschi spaesati e demotivati, tanto da finire triturati dalla Norvegia, a sua volta migliore da quando gioca senza pressione; e da quando viene dato più spazio alle giovani promesse di una squadra di talenti che - come avevamo già scritto - spesso fatica ad essere squadra. Protagonista di giornata è Christoffer Rambo, biondissimo terzino destro che, tanto per tener fede al suo nome, combatte e spara. Spara bordate dai nove metri che in molti casi vanno a segno. Assieme al compagno, di nazionale e club (al forte Cuatro Rayas Valladolid), Håvard Tvedten ed al solito pivot 'd'assalto' Bjarte Myrhol, e con l'aiuto di un'altra promessa vichinga (Sondre Paulsen), Rambo diventa l'incubo peggiore della povera difesa tedesca, vittima del fuoco nemico già nel primo tempo (17-13 per l'armata nordica) ed in rotta totale nella ripresa. Fino allo scandaloso meno dieci della sirena, così umiliante che pure i baffi di Heinar Brand fanno fatica a non cadere ... Dopo l'eliminazione al primo turno, con annessa batosta 'made in Ukraine', all'Europeo donne, ecco un altro fallimento pesante della pallamano tedesca. A livello di campionato la Germania sarà il paese dei Bengodi, ma la loro federazione dovrebbe interrogarsi sul presente - e sul futuro - e prendere qualche provvedimento.
Nel gruppo II, il match-clou era ovviamente il derby tra Svezia e Danimarca. in una Malmoe Arena forse più biancorossa che gialloblu, i danesi prevalgono sugli avversari, colpiti da infortuni e turnover, in maniera più netta di quanto racconti il 27-24 finale. Fuori Kim Andersson - frattura alla mano - ed Oscar Carlén - problemi al ginocchio, ma in semifinale dovrebbe esserci - Staffan Olson risparmia anche il portierissimo Johan Sjöstrand, mandano al suo posto un Mattias Andersson che fa quel che può, e non è molto. Niclas Ekberg gioca un tempo e nulla più, Kim Du Rietz sta in campo ma funziona a corrente alternata ... In tali circostanze non stupisce che la squadra (non tanto) di casa appaia spesso alla mercé degli avversari, tra i quali Lars Christiansen è finalmente libero di sfogare il proprio talento con una mezza dozzina di reti. E Mikkel Hansen fa il suo dovere, imitato dal pivot Michael V. Knudsen. C'è equilibrio per venti minuti, poi la Danimarca allunga, chiude il tempo sul 17-11, e di fatto mette una pietra sopra l'incontro. Nella ripresa, essenzialmente griffata Christiansen, si arriva fino al più otto ai dieci dalla fine, poi i ragazzi di Ulrik Wilbek, ormai certi del successo, tirano i remi in barca e lasciano che Ekberg e soci riducano lo scarto in termini 'accettabili'.
Croazia - Polonia era, nei pronostici pre-mondiale, una possibile semifinale. Invece si è ridotta a mini-spareggio per arrivare alla finalina del quinto posto. Vincono, pur passando un brutto quarto d'ora all'inizio, i croati, trascinati come al solito da Denis Buntić e soprattutto Vedran Zrnić. Anche in questo caso un po' più spazio alle seconde linee, specialmente in porta. Il 13-11 per gli ex-jugoslavi dell'intervallo si trasforma in vantaggio più solido al ritorno in campo, mentre si fa notare l'ala sinistra zagrebina - classe 1988 - Manuel Strlek, con le sue quattro reti. Tra i polacchi sufficiente la prova di Bartłomiej Jaszka e Tomasz Tluczynski; Karol Bielecki viene poco utilizzato e non riesce a fare nemmeno un goal.
La 'cenerentola' di giornata risulta essere partita equilibrata ed avvincente: Serbia ed Argentina danno corpo a una bella battaglia che si risolve sul filo di lana. Primo tempo con i balcanici in fuga, spinti da Marko Vujin, e l'albiceleste perennemente a rincorrerli, fino al 15-13 dell'intervallo. La 'remontada' si concretizza nella seconda parte, grazie soprattutto ai goal del veterano terzino destro Andrés Kogovsek, sugli scudi assieme ai fratelli Simonet. Ed a Federico Fernández cecchino dai sette metri. Momir Ilić riporta avanti i suoi, ma i sudamericani non mollano e negli ultimi trenta secondi hanno in mano la palla del pareggio. Che, complice l'attenta ed aggressiva difesa serba, non riescono a far fruttare. Peccato. Per quanto fatto vedere in campo, l'Argentina meritava forse ancor di più dello storico risultato ottenuto. Saranno proprio Leo Querin (a segno una volta contro i serbi) e compagni a tornare in campo per primi, nella sfida di giovedì con la Germania. Visto l'attuale stato di disgrazia dei tedeschi, sognare un colpaccio e l'undicesimo posto finale non è proibito.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 (17-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Ungheria - Spagna 24-30 (13-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Francia - Islanda 34-28 (16-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo I - Classifica Finale
* 1. Francia 9 punti 410 160-129 (+31) Statistiche di Squadra
* 2. Spagna 9 punti 410 148-127 (+21) Statistiche di Squadra
* 3. Islanda 4 punti 203 137-141 (-4) Statistiche di Squadra
* 4. Ungheria 4 punti 203 127-147 (-20) Statistiche di Squadra
* 5. Norvegia 2 punti 104 133-143 (-10) Statistiche di Squadra
* 6. Germania 2 punti 104 124-142 (-18) Statistiche di Squadra
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 (17-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Polonia - Croazia 24-28 (11-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Serbia-Argentina 26-25 (15-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo II - Classifica Finale
* 1. Danimarca 10 punti 500 155-131 (+24) Statistiche Squadra
* 2. Svezia 6 punti 302 127-124 (+3) Statistiche di Squadra
* 3. Croazia 5 punti 212 142-129 (+13) Statistiche di Squadra
* 4. Polonia 4 punti 203 123-129 (-6) Statistiche di Squadra
* 5. Serbia 3 punti 113 126-138 (-12) Statistiche di Squadra
* 6. Argentina 2 punti 104 117-139 (-22) Statistiche di Squadra
** = Danimarca e Svezia in semifinale.
Rimangono in zona-medaglie Francia e Svezia, che se la vedranno in quel di Malmoe in un incontro dal pronostico sbilanciato a favore degli 'ospiti', come Spagna e Danimarca, impegnate a Kristianstad in una battaglia più ardua da decifrare. Croazia ed Islanda, mancate semifinaliste, ricorderanno insieme con malinconia annate migliori nella finalina per il quinto posto. Più importante, anche se può apparire paradossale, la sfida per la settima piazza. Polonia (favorita) ed Ungheria si giocheranno infatti l'ultimo biglietto disponibile per gli spareggi che daranno accesso alle Olimpiadi di Londra. Serbia-Norvegia e Germania-Argentina saranno le ultime (ma non in ordine di tempo) due finali minori.
Tornando alla giornata di Martedì, tutto o quasi è andato come previsto. La Spagna non si è arresa nemmeno al turnover (niente di clamoroso, giusto un po' meno spazio ai titolari abituali e maggior fiducia data alle seconde linee, con il solo Alberto Entrerríos tenuto fuori dalla mischia per sessanta minuti) ed ha fatto valere la legge del più forte anche sulla povera Ungheria, che si giocava più degli iberici. I magiari, con Carlos Pérez stavolta meno pericoloso, tengono il ritmo per un tempo, poi le bocche dal fuoco del Barcellona (Iker Romero, Cristian Ugalde, Raul Entrerríos, Albert Rocas), con l'aiuto del catalano Canellas - ed ovviamente di Arpad Sterbik che ci delizia con i suoi numeri - abbattono la resistenza avversaria. Non serve il poker del giovane Máté Lékai, centrale di una squadra promettente che, se manterrà le promesse, avrà di fronte un avvenire di successo.
Gli spagnoli vincono e rendono praticamente inutile la sfida tra Francia ed Islanda. Degradata da finale olimpica a mera appendice del Main Round. Con inevitabile spazio alle seconde linee pure tra i nostri vicini d'Oltralpe. Fuori Titi, dentro Daouda Karaboué a difendere la porta 'Bleu'. Si rivede pure l'ex infortunato Xavier Barachet, che non perde tempo a sfoggiare la forma ritrovata ed a dirgliene (anzi, dargliene) quattro agli islandesi. Stesso bottino dell'altro giovane di belle speranze, William Accambray, prima che l'uomo di Cannes ceda il posto a Jérôme Fernandez. Le tre reti di scarto all'intervallo raddoppiano nel secondo tempo, mentre continua a brillare la stella di monsieur Karabatic, a segno sette volte, miglior marcatore di giornata per i suoi. Omeyer si fa vedere e resta in campo per oltre un quarto d'ora, facendo la sua parte, mentre in casa Islanda male Aron Pálmarsson, più efficaci Róbert Gunnarsson ed il 'léttone' Alexander Petersson.
Il rovescio della medaglia franco-spagnola è la Germania, che non riesce più a trovare il fondo del pozzo in cui è precipitata. Tedeschi spaesati e demotivati, tanto da finire triturati dalla Norvegia, a sua volta migliore da quando gioca senza pressione; e da quando viene dato più spazio alle giovani promesse di una squadra di talenti che - come avevamo già scritto - spesso fatica ad essere squadra. Protagonista di giornata è Christoffer Rambo, biondissimo terzino destro che, tanto per tener fede al suo nome, combatte e spara. Spara bordate dai nove metri che in molti casi vanno a segno. Assieme al compagno, di nazionale e club (al forte Cuatro Rayas Valladolid), Håvard Tvedten ed al solito pivot 'd'assalto' Bjarte Myrhol, e con l'aiuto di un'altra promessa vichinga (Sondre Paulsen), Rambo diventa l'incubo peggiore della povera difesa tedesca, vittima del fuoco nemico già nel primo tempo (17-13 per l'armata nordica) ed in rotta totale nella ripresa. Fino allo scandaloso meno dieci della sirena, così umiliante che pure i baffi di Heinar Brand fanno fatica a non cadere ... Dopo l'eliminazione al primo turno, con annessa batosta 'made in Ukraine', all'Europeo donne, ecco un altro fallimento pesante della pallamano tedesca. A livello di campionato la Germania sarà il paese dei Bengodi, ma la loro federazione dovrebbe interrogarsi sul presente - e sul futuro - e prendere qualche provvedimento.
Nel gruppo II, il match-clou era ovviamente il derby tra Svezia e Danimarca. in una Malmoe Arena forse più biancorossa che gialloblu, i danesi prevalgono sugli avversari, colpiti da infortuni e turnover, in maniera più netta di quanto racconti il 27-24 finale. Fuori Kim Andersson - frattura alla mano - ed Oscar Carlén - problemi al ginocchio, ma in semifinale dovrebbe esserci - Staffan Olson risparmia anche il portierissimo Johan Sjöstrand, mandano al suo posto un Mattias Andersson che fa quel che può, e non è molto. Niclas Ekberg gioca un tempo e nulla più, Kim Du Rietz sta in campo ma funziona a corrente alternata ... In tali circostanze non stupisce che la squadra (non tanto) di casa appaia spesso alla mercé degli avversari, tra i quali Lars Christiansen è finalmente libero di sfogare il proprio talento con una mezza dozzina di reti. E Mikkel Hansen fa il suo dovere, imitato dal pivot Michael V. Knudsen. C'è equilibrio per venti minuti, poi la Danimarca allunga, chiude il tempo sul 17-11, e di fatto mette una pietra sopra l'incontro. Nella ripresa, essenzialmente griffata Christiansen, si arriva fino al più otto ai dieci dalla fine, poi i ragazzi di Ulrik Wilbek, ormai certi del successo, tirano i remi in barca e lasciano che Ekberg e soci riducano lo scarto in termini 'accettabili'.
Croazia - Polonia era, nei pronostici pre-mondiale, una possibile semifinale. Invece si è ridotta a mini-spareggio per arrivare alla finalina del quinto posto. Vincono, pur passando un brutto quarto d'ora all'inizio, i croati, trascinati come al solito da Denis Buntić e soprattutto Vedran Zrnić. Anche in questo caso un po' più spazio alle seconde linee, specialmente in porta. Il 13-11 per gli ex-jugoslavi dell'intervallo si trasforma in vantaggio più solido al ritorno in campo, mentre si fa notare l'ala sinistra zagrebina - classe 1988 - Manuel Strlek, con le sue quattro reti. Tra i polacchi sufficiente la prova di Bartłomiej Jaszka e Tomasz Tluczynski; Karol Bielecki viene poco utilizzato e non riesce a fare nemmeno un goal.
La 'cenerentola' di giornata risulta essere partita equilibrata ed avvincente: Serbia ed Argentina danno corpo a una bella battaglia che si risolve sul filo di lana. Primo tempo con i balcanici in fuga, spinti da Marko Vujin, e l'albiceleste perennemente a rincorrerli, fino al 15-13 dell'intervallo. La 'remontada' si concretizza nella seconda parte, grazie soprattutto ai goal del veterano terzino destro Andrés Kogovsek, sugli scudi assieme ai fratelli Simonet. Ed a Federico Fernández cecchino dai sette metri. Momir Ilić riporta avanti i suoi, ma i sudamericani non mollano e negli ultimi trenta secondi hanno in mano la palla del pareggio. Che, complice l'attenta ed aggressiva difesa serba, non riescono a far fruttare. Peccato. Per quanto fatto vedere in campo, l'Argentina meritava forse ancor di più dello storico risultato ottenuto. Saranno proprio Leo Querin (a segno una volta contro i serbi) e compagni a tornare in campo per primi, nella sfida di giovedì con la Germania. Visto l'attuale stato di disgrazia dei tedeschi, sognare un colpaccio e l'undicesimo posto finale non è proibito.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 (17-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Ungheria - Spagna 24-30 (13-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Francia - Islanda 34-28 (16-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo I - Classifica Finale
* 1. Francia 9 punti 410 160-129 (+31) Statistiche di Squadra
* 2. Spagna 9 punti 410 148-127 (+21) Statistiche di Squadra
* 3. Islanda 4 punti 203 137-141 (-4) Statistiche di Squadra
* 4. Ungheria 4 punti 203 127-147 (-20) Statistiche di Squadra
* 5. Norvegia 2 punti 104 133-143 (-10) Statistiche di Squadra
* 6. Germania 2 punti 104 124-142 (-18) Statistiche di Squadra
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 (17-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Polonia - Croazia 24-28 (11-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Serbia-Argentina 26-25 (15-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo II - Classifica Finale
* 1. Danimarca 10 punti 500 155-131 (+24) Statistiche Squadra
* 2. Svezia 6 punti 302 127-124 (+3) Statistiche di Squadra
* 3. Croazia 5 punti 212 142-129 (+13) Statistiche di Squadra
* 4. Polonia 4 punti 203 123-129 (-6) Statistiche di Squadra
* 5. Serbia 3 punti 113 126-138 (-12) Statistiche di Squadra
* 6. Argentina 2 punti 104 117-139 (-22) Statistiche di Squadra
** = Danimarca e Svezia in semifinale.
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martedì 25 gennaio 2011
MONDIALI MASCHILI: Seconda fase - anteprima incontri di Martedì 25 Gennaio
Con le semifinaliste già decise in anticipo, le sei partite odierne dei Mondiali di Pallamano di Svezia 2011 diventano importanti ... soprattutto in chiave olimpica. Ovvero per stabilire le terze classificate di ogni girone, che conquisteranno il diritto a partecipare il torneo di qualificazione a Londra 2012 subito, a prescindere dal risultato della successiva finale per il quinto posto. E le quarte, che poi si affronteranno in un match all'arma bianca con in palio la settima posizione, l'ultima ad offrire una chance di giocarsi la partecipazione al più grande evento sportivo in assoluto.
Varie le formazioni interessate, vari i fattori che possono influenzarne i destini: nel primo girone Islanda ed Ungheria se la vedranno con due avversari tosti quali Francia e Spagna, ma bisognerà vedere con quale spirito le 'sorelle latine' affronteranno i rispettivi impegni: fare tutto il possibile per vincere il girone e trovarsi un avversario più abbordabile in semifinale (ma siamo poi sicuri che la seconda dell'altro gruppo sarà davvero il rivale più facile? E di quanto più facile?) o risparmiare energie e giocatori, evitando magari il rischio di nuovi infortuni per gli uomini chiave. Specie nel caso francese, visto che di sfortuna in questo senso i Bleus ne hanno già avuta a sufficienza. La Germania spera in maniera interessata che entrambe le capoliste del girone facciano il loro dovere sino in fondo: solo così i tedeschi potrebbero sperare di riacciuffare le piazze 'olimpiche'. Ammesso che poi Pascal Hens e compagni riescano a battere la Norvegia, e viste le sorprese che ci hanno regalato in questa edizione i campioni del mondo di quattro anni fa, non c'è nulla da dare per scontato.
Nell'altro raggruppamento la delusione Polonia e la maxi-delusione Croazia provano a salvare l'onore – o quel che ne è rimasto - in un confronto diretto che assegnerà la terza piazza del gruppo. In caso di sconfitta, i balcanici rischiano addirittura di vedersi scavalcati dall'Argentina, la quale è chiamata a chiudere il Main Round con una buona prestazione contro la Serbia di Marko Vujin, avversario però assai tosto e forse favorito in quest'ultimo incontro. Il match-clou della giornata è Svezia-Danimarca. Lasciamo la macchina del tempo al suo posto, i ricordi calcistici del 2004 non servono, stavolta la premiata pasticceria scandinava non sfornerà un 2-2 come risultato finale ... Questa è l'unica certezza di una sfida dalla difficile interpretazione. Meglio inscenare una partita vera e cercare di finire in testa al girone per evitare la Francia in semifinale? Ma non è detto che i transalpini finiscano primi, e poi anche una Spagna seconda rimane avversario ostico, quindi varrà davvero la pena sprecare troppe energie e rischiare? Al campo l'ardua sentenza.
Di sotto l'elenco completo delle sfide odierne.
PARTITE DI OGGI - PER ORARI
** 16:15 Germania - Norvegia (Kinnarps Arena, Jönköping)
** 18:15 Croazia - Polonia (Kristianstad Arena, Kristianstad)
** 18:30 Spagna - Ungheria (Kinnarps Arena, Jönköping)
** 20:15 Francia - Islanda (Kinnarps Arena, Jönköping)
** 20:15 Serbia - Argentina (FFS Arena, Lund)
** 20:15 Danimarca - Svezia (Kristianstad Arena, Kristianstad)
PARTITE DI OGGI - PER GRUPPI
Gruppo I (Jönköping): 3a Giornata
** 16:15 Germania (2) - Norvegia (0)
** 18:30 Spagna (7) - Ungheria (4)
** 20:15 Francia (7) - Islanda (4)
Gruppo II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** 18:15 Croazia (3) - Polonia (4) (Kristianstad)
** 20:15 Serbia (1) - Argentina (2) (Lund)
** 20:15 Danimarca (8) - Svezia (6) (Kristianstad)
Programma della giornata - Copertura TV
** 16:15 Germania - Norvegia (ZDF - Bouquet Sky e Satellite.Astra)
** 18:15 Croazia - Polonia (Sport 1 - Satellite Astra)
** 18:30 Spagna - Ungheria (Sport 1 - Satellite Astra)
** 20:15 Francia - Islanda (Sport 1 - Satellite Astra)
** 20:15 Danimarca - Svezia (Sport 1 - Satellite Astra)
Programma della giornata - Copertura WEB
Per quanto concerne internet, la soluzione più comoda sembra essere quella firmata http://www.livehandball.tv/page/Home dove, a quanto scritto sul sito, per trenta denari (euri, of course ...) diventa possibile registrarsi ed abbonarsi alle dirette di tutte le partite, ed inoltre rivedere gli incontri ed i relativi highlights 'on demand'.
Per chi invece non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
** http://www.rojadirecta.org/
** http://www.myp2p.eu
** http://www.livescorehunter.com
** http://www.atdhe.net
Varie le formazioni interessate, vari i fattori che possono influenzarne i destini: nel primo girone Islanda ed Ungheria se la vedranno con due avversari tosti quali Francia e Spagna, ma bisognerà vedere con quale spirito le 'sorelle latine' affronteranno i rispettivi impegni: fare tutto il possibile per vincere il girone e trovarsi un avversario più abbordabile in semifinale (ma siamo poi sicuri che la seconda dell'altro gruppo sarà davvero il rivale più facile? E di quanto più facile?) o risparmiare energie e giocatori, evitando magari il rischio di nuovi infortuni per gli uomini chiave. Specie nel caso francese, visto che di sfortuna in questo senso i Bleus ne hanno già avuta a sufficienza. La Germania spera in maniera interessata che entrambe le capoliste del girone facciano il loro dovere sino in fondo: solo così i tedeschi potrebbero sperare di riacciuffare le piazze 'olimpiche'. Ammesso che poi Pascal Hens e compagni riescano a battere la Norvegia, e viste le sorprese che ci hanno regalato in questa edizione i campioni del mondo di quattro anni fa, non c'è nulla da dare per scontato.
Nell'altro raggruppamento la delusione Polonia e la maxi-delusione Croazia provano a salvare l'onore – o quel che ne è rimasto - in un confronto diretto che assegnerà la terza piazza del gruppo. In caso di sconfitta, i balcanici rischiano addirittura di vedersi scavalcati dall'Argentina, la quale è chiamata a chiudere il Main Round con una buona prestazione contro la Serbia di Marko Vujin, avversario però assai tosto e forse favorito in quest'ultimo incontro. Il match-clou della giornata è Svezia-Danimarca. Lasciamo la macchina del tempo al suo posto, i ricordi calcistici del 2004 non servono, stavolta la premiata pasticceria scandinava non sfornerà un 2-2 come risultato finale ... Questa è l'unica certezza di una sfida dalla difficile interpretazione. Meglio inscenare una partita vera e cercare di finire in testa al girone per evitare la Francia in semifinale? Ma non è detto che i transalpini finiscano primi, e poi anche una Spagna seconda rimane avversario ostico, quindi varrà davvero la pena sprecare troppe energie e rischiare? Al campo l'ardua sentenza.
Di sotto l'elenco completo delle sfide odierne.
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** 16:15 Germania - Norvegia (Kinnarps Arena, Jönköping)
** 18:15 Croazia - Polonia (Kristianstad Arena, Kristianstad)
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** 20:15 Francia - Islanda (Kinnarps Arena, Jönköping)
** 20:15 Serbia - Argentina (FFS Arena, Lund)
** 20:15 Danimarca - Svezia (Kristianstad Arena, Kristianstad)
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Gruppo I (Jönköping): 3a Giornata
** 16:15 Germania (2) - Norvegia (0)
** 18:30 Spagna (7) - Ungheria (4)
** 20:15 Francia (7) - Islanda (4)
Gruppo II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** 18:15 Croazia (3) - Polonia (4) (Kristianstad)
** 20:15 Serbia (1) - Argentina (2) (Lund)
** 20:15 Danimarca (8) - Svezia (6) (Kristianstad)
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** 20:15 Francia - Islanda (Sport 1 - Satellite Astra)
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Per chi invece non vuole spendere, è possibile, ma spesso all'ultimo minuto o addirittura a partite già iniziate, trovare link agli streaming dei vari incontri spulciando nei seguenti portali:
** http://www.fromsport.com/
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MONDIALI MASCHILI 2011: Riassunto, risultati e statistiche degli incontri di Lunedì 24 Gennaio
Fumata bianca a Jönköping. Abbiamo le semifinaliste, anche nel Gruppo I del Main Round. Se l'altro girone è un affare tutto scandinavo, qui sono le 'sorelle latine' Francia e Spagna a timbrare il cartellino e guadagnarsi l'accesso alla lotta per le medaglie, al termine di due buone gare. In particolare quella degli iberici, che abbattono l'ultimo ostacolo, la temibile Islanda, ubriacandola in un primo tempo da 'playstation handball'. 20-10 l'incredibile risultato all'intervallo: una cavalcata trionfale dovuta ad una grandissima difesa, che neutralizza il pivot Robert Gunnarsson (per quanto assai cercato dai suoi compagni, segnerà il suo primo goal solo dopo ventiquattro minuti) e spesso costringe i nordici a soluzioni scomode e/o affrettate, e viene coadiuvata dal solito immenso Sterbik; ma anche da un attacco a prova di bomba, basato in particolare su contropiedi micidiali frutto dell'intensità difensiva. Sugli scudi i fratelli Entrerríos ed un Eduardo Gurbindo sempre più stellare (che se lo tengano stretto a Valladolid, se possono ...). Il malcapitato Björgvin Páll Gústavsson stavolta non c'azzecca proprio, e viene sostituito fra i pali islandesi da Hreiðar Guðmundsson, omonimo del suo allenatore, ma la musica non cambia.
Cambia qualcosa, invece, al ritorno in campo. Assurdo pensare che la Spagna fosse in grado di tenere il ritmo dei primi trenta minuti, per cui si assiste ad un ritorno della combattiva Islanda che, ben sapendo come sconfitta in pratica equivarrebbe ad eliminazione, dà il tutto per tutto ed in un quarto d'ora di gioco riesce a dimezzare il gap, con Gústavsson di nuovo simile quello che eravamo abituati ad ammirare, e torna a nutrire qualche speranza. Ma gli spagnoli, con lo zampino fondamentale di Sterbik, ribattono colpo su colpo agli avversari, non lasciandoli rientrare ulteriormente. Ed in un finale piuttosto 'caliente', con Juanín García che nel tentativo di recuperare un pallone vagante finisce addosso a coach Gudmundsson, il quale reagisce d'istinto e lo strattona visibilmente, ed altre penalità rifilate alle due squadre, allungano ancora fino al 32-24 conclusivo. Il sogno di continuare la saga islandese si interrompe, mentre la Spagna torna in semifinale in un Campionato del Mondo dopo sei inverni; l'ultima volta avevano pure vinto il torneo, adesso sarà più difficile, ma la selección di Valero Rivera ha già definitivamente provato di essere squadra con gli attributi.
Del successo della Roja approfittano i francesi, che superano l'agevole Norvegia da tempo fuori dalla lotta-medaglie e rimangono il testa al gruppo, oltre naturalmente a staccare il biglietto per la 'Final Four' dei Mondiali per l'ottava volta di fila. In realtà il successo dei Bleus non è stato così travolgente come si potesse immaginare. E come l'illusorio 4-1 iniziale potesse far credere. Con un buon contributo da parte delle sue giovani stelle, soprattutto Espen Lie Hansen cecchino (spesso, non sempre) dai nove metri, gli scandinavi non mollano la presa, ed anche Ole Erevik fa la sua parte tra i pali. Certo la Francia è sempre la Francia, ed anche in una prova sottotono il divario di qualità è tale da permettere agli uomini di Claude Onesta di rientrare negli spogliatoi sul più tre (17-14). Merito in particolare di un ineffabile Bertrand Gille, che fa poker nei primi venti minuti.
Il vantaggio transalpino aumenta sensibilmente nella ripresa, quando William Accambray si sveglia dal torpore e ne mette cinque. La Francia arriva sul 25-16 al minuto 42. Partita archiviata, tempo di buttare la pasta? Macché: Steinar Ege (migliore di Titi Omeyer in questa partita) chiude la porta norvegese per sei volte di seguito, e la sfida torna interessante sul 26-23 ai cinque della fine. Ci pensano Karabatic, stavolta piuttosto in ombra, Luc Abalo e Jérôme Fernandez a scacciare i fantasmi di una clamorosa sconfitta. La Francia porta a casa punti e qualificazione, ma anche stavolta dimostra come, tra infortuni ed altri problemi, sia una squadra 'umana'. Forse vinceranno pure questo torneo, però danesi, svedesi e spagnoli sono ora legittimati ad organizzare qualche scherzetto ai campionissimi ...
In mezzo alle imprese di Francia e Spagna, arriva un'altra delusione 'Made in Germany'. I tedeschi ripongono nel cassetto anche le minime speranze di qualificazione rimaste arrendendosi all'Ungheria, spinta dalle rispettive cinquine di Gergö e Tamás Iváncsik, ma soprattutto da quella di Carlos Pérez, cubano naturalizzato che all'alba dei suoi 39 anni ha raggiunto la nazionale in Scandinavia per dare il suo fondamentale contributo, e farsi beffa di avversari più giovani. Primo tempo con vantaggi alternati (i magiari partono forte, i tedeschi reagiscono e ribaltano, l'Ungheria riaggancia gli avversari, che però allungano e arrivano a metà gara sul 12-10), poi nella ripresa la Germania infila troppi errori e/o trova la strada sbarrata da un grande Nándor Fazekas. E ne paga le conseguenze, venendo raggiunta e poi superata (19-17 all'entrata dell'ultimo quarto di gioco). Holger Glandorf, migliore in una squadra di peggiori, ha un'impennata di orgoglio e sigla la nuova parità sul 21-21, ma l'inerzia del match è tutta dalla parte dei ragazzi di coach Lajos Mocsai, che trionfano per 27-25 e adesso sognano il settimo posto. O persino un piazzamento migliore: l'importante è guadagnarsi un posto alle prossime qualificazioni olimpiche.
Nelle finali 'minori' bella vittoria della Corea del Sud dei cannonieri Jeong Yi Kyeong e Park Jung Geu, che termina la sua 'campagna di Svezia' al tredicesimo posto, sull'Egitto, mentre precedentemente era stata l'Africa a trionfare sull'Asia, grazie all'Algeria giustiziera del Giappone. Un buon quindicesimo posto il piazzamento finale dei maghrebini, grazie ad un secondo tempo gagliardo e ad una nuova prestazione di alto livello del portiere Abdelmalek Slahdji, con l'ausilio in attacco di Hamza Zouhaoi, e di Hamoud Ayat micidiale dall'ala.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 2a Giornata
** Spagna - Islanda 32-24 (20-10)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Ungheria - Germania 27-25 (10-12)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Francia - Norvegia 31-26 (17-14)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo I - Classifica
* Francia 7 punti 310 126-101 (+25)
* Spagna 7 punti 310 118-103 (+15)
* Islanda 4 punti 202 109-107 (+2)
* Ungheria 4 punti 202 103-117 (-14)
* Germania 2 punti 103 99-107 (-8)
* Norvegia 0 punti 004 98-118 (-20)
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
President's Cup: Finale 13°-14° Posto
** Sud Corea - Egitto 26-23 (12-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
President's Cup: Finale 15°-16° Posto
** Algeria - Giappone 29-24 (13-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Cambia qualcosa, invece, al ritorno in campo. Assurdo pensare che la Spagna fosse in grado di tenere il ritmo dei primi trenta minuti, per cui si assiste ad un ritorno della combattiva Islanda che, ben sapendo come sconfitta in pratica equivarrebbe ad eliminazione, dà il tutto per tutto ed in un quarto d'ora di gioco riesce a dimezzare il gap, con Gústavsson di nuovo simile quello che eravamo abituati ad ammirare, e torna a nutrire qualche speranza. Ma gli spagnoli, con lo zampino fondamentale di Sterbik, ribattono colpo su colpo agli avversari, non lasciandoli rientrare ulteriormente. Ed in un finale piuttosto 'caliente', con Juanín García che nel tentativo di recuperare un pallone vagante finisce addosso a coach Gudmundsson, il quale reagisce d'istinto e lo strattona visibilmente, ed altre penalità rifilate alle due squadre, allungano ancora fino al 32-24 conclusivo. Il sogno di continuare la saga islandese si interrompe, mentre la Spagna torna in semifinale in un Campionato del Mondo dopo sei inverni; l'ultima volta avevano pure vinto il torneo, adesso sarà più difficile, ma la selección di Valero Rivera ha già definitivamente provato di essere squadra con gli attributi.
Del successo della Roja approfittano i francesi, che superano l'agevole Norvegia da tempo fuori dalla lotta-medaglie e rimangono il testa al gruppo, oltre naturalmente a staccare il biglietto per la 'Final Four' dei Mondiali per l'ottava volta di fila. In realtà il successo dei Bleus non è stato così travolgente come si potesse immaginare. E come l'illusorio 4-1 iniziale potesse far credere. Con un buon contributo da parte delle sue giovani stelle, soprattutto Espen Lie Hansen cecchino (spesso, non sempre) dai nove metri, gli scandinavi non mollano la presa, ed anche Ole Erevik fa la sua parte tra i pali. Certo la Francia è sempre la Francia, ed anche in una prova sottotono il divario di qualità è tale da permettere agli uomini di Claude Onesta di rientrare negli spogliatoi sul più tre (17-14). Merito in particolare di un ineffabile Bertrand Gille, che fa poker nei primi venti minuti.
Il vantaggio transalpino aumenta sensibilmente nella ripresa, quando William Accambray si sveglia dal torpore e ne mette cinque. La Francia arriva sul 25-16 al minuto 42. Partita archiviata, tempo di buttare la pasta? Macché: Steinar Ege (migliore di Titi Omeyer in questa partita) chiude la porta norvegese per sei volte di seguito, e la sfida torna interessante sul 26-23 ai cinque della fine. Ci pensano Karabatic, stavolta piuttosto in ombra, Luc Abalo e Jérôme Fernandez a scacciare i fantasmi di una clamorosa sconfitta. La Francia porta a casa punti e qualificazione, ma anche stavolta dimostra come, tra infortuni ed altri problemi, sia una squadra 'umana'. Forse vinceranno pure questo torneo, però danesi, svedesi e spagnoli sono ora legittimati ad organizzare qualche scherzetto ai campionissimi ...
In mezzo alle imprese di Francia e Spagna, arriva un'altra delusione 'Made in Germany'. I tedeschi ripongono nel cassetto anche le minime speranze di qualificazione rimaste arrendendosi all'Ungheria, spinta dalle rispettive cinquine di Gergö e Tamás Iváncsik, ma soprattutto da quella di Carlos Pérez, cubano naturalizzato che all'alba dei suoi 39 anni ha raggiunto la nazionale in Scandinavia per dare il suo fondamentale contributo, e farsi beffa di avversari più giovani. Primo tempo con vantaggi alternati (i magiari partono forte, i tedeschi reagiscono e ribaltano, l'Ungheria riaggancia gli avversari, che però allungano e arrivano a metà gara sul 12-10), poi nella ripresa la Germania infila troppi errori e/o trova la strada sbarrata da un grande Nándor Fazekas. E ne paga le conseguenze, venendo raggiunta e poi superata (19-17 all'entrata dell'ultimo quarto di gioco). Holger Glandorf, migliore in una squadra di peggiori, ha un'impennata di orgoglio e sigla la nuova parità sul 21-21, ma l'inerzia del match è tutta dalla parte dei ragazzi di coach Lajos Mocsai, che trionfano per 27-25 e adesso sognano il settimo posto. O persino un piazzamento migliore: l'importante è guadagnarsi un posto alle prossime qualificazioni olimpiche.
Nelle finali 'minori' bella vittoria della Corea del Sud dei cannonieri Jeong Yi Kyeong e Park Jung Geu, che termina la sua 'campagna di Svezia' al tredicesimo posto, sull'Egitto, mentre precedentemente era stata l'Africa a trionfare sull'Asia, grazie all'Algeria giustiziera del Giappone. Un buon quindicesimo posto il piazzamento finale dei maghrebini, grazie ad un secondo tempo gagliardo e ad una nuova prestazione di alto livello del portiere Abdelmalek Slahdji, con l'ausilio in attacco di Hamza Zouhaoi, e di Hamoud Ayat micidiale dall'ala.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 2a Giornata
** Spagna - Islanda 32-24 (20-10)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Ungheria - Germania 27-25 (10-12)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Francia - Norvegia 31-26 (17-14)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo I - Classifica
* Francia 7 punti 310 126-101 (+25)
* Spagna 7 punti 310 118-103 (+15)
* Islanda 4 punti 202 109-107 (+2)
* Ungheria 4 punti 202 103-117 (-14)
* Germania 2 punti 103 99-107 (-8)
* Norvegia 0 punti 004 98-118 (-20)
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
President's Cup: Finale 13°-14° Posto
** Sud Corea - Egitto 26-23 (12-11)
Statistiche Match;
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President's Cup: Finale 15°-16° Posto
** Algeria - Giappone 29-24 (13-13)
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