Terminata la seconda fase, tutto è pronto per il gran finale. L'ultima giornata del Main Round ha stabilito le gerarchie definitive nei rispettivi gruppi e gli accoppiamenti delle semifinali e delle altre sfide che decideranno i piazzamenti dal quinto al dodicesimo.
Rimangono in zona-medaglie Francia e Svezia, che se la vedranno in quel di Malmoe in un incontro dal pronostico sbilanciato a favore degli 'ospiti', come Spagna e Danimarca, impegnate a Kristianstad in una battaglia più ardua da decifrare. Croazia ed Islanda, mancate semifinaliste, ricorderanno insieme con malinconia annate migliori nella finalina per il quinto posto. Più importante, anche se può apparire paradossale, la sfida per la settima piazza. Polonia (favorita) ed Ungheria si giocheranno infatti l'ultimo biglietto disponibile per gli spareggi che daranno accesso alle Olimpiadi di Londra. Serbia-Norvegia e Germania-Argentina saranno le ultime (ma non in ordine di tempo) due finali minori.
Tornando alla giornata di Martedì, tutto o quasi è andato come previsto. La Spagna non si è arresa nemmeno al turnover (niente di clamoroso, giusto un po' meno spazio ai titolari abituali e maggior fiducia data alle seconde linee, con il solo Alberto Entrerríos tenuto fuori dalla mischia per sessanta minuti) ed ha fatto valere la legge del più forte anche sulla povera Ungheria, che si giocava più degli iberici. I magiari, con Carlos Pérez stavolta meno pericoloso, tengono il ritmo per un tempo, poi le bocche dal fuoco del Barcellona (Iker Romero, Cristian Ugalde, Raul Entrerríos, Albert Rocas), con l'aiuto del catalano Canellas - ed ovviamente di Arpad Sterbik che ci delizia con i suoi numeri - abbattono la resistenza avversaria. Non serve il poker del giovane Máté Lékai, centrale di una squadra promettente che, se manterrà le promesse, avrà di fronte un avvenire di successo.
Gli spagnoli vincono e rendono praticamente inutile la sfida tra Francia ed Islanda. Degradata da finale olimpica a mera appendice del Main Round. Con inevitabile spazio alle seconde linee pure tra i nostri vicini d'Oltralpe. Fuori Titi, dentro Daouda Karaboué a difendere la porta 'Bleu'. Si rivede pure l'ex infortunato Xavier Barachet, che non perde tempo a sfoggiare la forma ritrovata ed a dirgliene (anzi, dargliene) quattro agli islandesi. Stesso bottino dell'altro giovane di belle speranze, William Accambray, prima che l'uomo di Cannes ceda il posto a Jérôme Fernandez. Le tre reti di scarto all'intervallo raddoppiano nel secondo tempo, mentre continua a brillare la stella di monsieur Karabatic, a segno sette volte, miglior marcatore di giornata per i suoi. Omeyer si fa vedere e resta in campo per oltre un quarto d'ora, facendo la sua parte, mentre in casa Islanda male Aron Pálmarsson, più efficaci Róbert Gunnarsson ed il 'léttone' Alexander Petersson.
Il rovescio della medaglia franco-spagnola è la Germania, che non riesce più a trovare il fondo del pozzo in cui è precipitata. Tedeschi spaesati e demotivati, tanto da finire triturati dalla Norvegia, a sua volta migliore da quando gioca senza pressione; e da quando viene dato più spazio alle giovani promesse di una squadra di talenti che - come avevamo già scritto - spesso fatica ad essere squadra. Protagonista di giornata è Christoffer Rambo, biondissimo terzino destro che, tanto per tener fede al suo nome, combatte e spara. Spara bordate dai nove metri che in molti casi vanno a segno. Assieme al compagno, di nazionale e club (al forte Cuatro Rayas Valladolid), Håvard Tvedten ed al solito pivot 'd'assalto' Bjarte Myrhol, e con l'aiuto di un'altra promessa vichinga (Sondre Paulsen), Rambo diventa l'incubo peggiore della povera difesa tedesca, vittima del fuoco nemico già nel primo tempo (17-13 per l'armata nordica) ed in rotta totale nella ripresa. Fino allo scandaloso meno dieci della sirena, così umiliante che pure i baffi di Heinar Brand fanno fatica a non cadere ... Dopo l'eliminazione al primo turno, con annessa batosta 'made in Ukraine', all'Europeo donne, ecco un altro fallimento pesante della pallamano tedesca. A livello di campionato la Germania sarà il paese dei Bengodi, ma la loro federazione dovrebbe interrogarsi sul presente - e sul futuro - e prendere qualche provvedimento.
Nel gruppo II, il match-clou era ovviamente il derby tra Svezia e Danimarca. in una Malmoe Arena forse più biancorossa che gialloblu, i danesi prevalgono sugli avversari, colpiti da infortuni e turnover, in maniera più netta di quanto racconti il 27-24 finale. Fuori Kim Andersson - frattura alla mano - ed Oscar Carlén - problemi al ginocchio, ma in semifinale dovrebbe esserci - Staffan Olson risparmia anche il portierissimo Johan Sjöstrand, mandano al suo posto un Mattias Andersson che fa quel che può, e non è molto. Niclas Ekberg gioca un tempo e nulla più, Kim Du Rietz sta in campo ma funziona a corrente alternata ... In tali circostanze non stupisce che la squadra (non tanto) di casa appaia spesso alla mercé degli avversari, tra i quali Lars Christiansen è finalmente libero di sfogare il proprio talento con una mezza dozzina di reti. E Mikkel Hansen fa il suo dovere, imitato dal pivot Michael V. Knudsen. C'è equilibrio per venti minuti, poi la Danimarca allunga, chiude il tempo sul 17-11, e di fatto mette una pietra sopra l'incontro. Nella ripresa, essenzialmente griffata Christiansen, si arriva fino al più otto ai dieci dalla fine, poi i ragazzi di Ulrik Wilbek, ormai certi del successo, tirano i remi in barca e lasciano che Ekberg e soci riducano lo scarto in termini 'accettabili'.
Croazia - Polonia era, nei pronostici pre-mondiale, una possibile semifinale. Invece si è ridotta a mini-spareggio per arrivare alla finalina del quinto posto. Vincono, pur passando un brutto quarto d'ora all'inizio, i croati, trascinati come al solito da Denis Buntić e soprattutto Vedran Zrnić. Anche in questo caso un po' più spazio alle seconde linee, specialmente in porta. Il 13-11 per gli ex-jugoslavi dell'intervallo si trasforma in vantaggio più solido al ritorno in campo, mentre si fa notare l'ala sinistra zagrebina - classe 1988 - Manuel Strlek, con le sue quattro reti. Tra i polacchi sufficiente la prova di Bartłomiej Jaszka e Tomasz Tluczynski; Karol Bielecki viene poco utilizzato e non riesce a fare nemmeno un goal.
La 'cenerentola' di giornata risulta essere partita equilibrata ed avvincente: Serbia ed Argentina danno corpo a una bella battaglia che si risolve sul filo di lana. Primo tempo con i balcanici in fuga, spinti da Marko Vujin, e l'albiceleste perennemente a rincorrerli, fino al 15-13 dell'intervallo. La 'remontada' si concretizza nella seconda parte, grazie soprattutto ai goal del veterano terzino destro Andrés Kogovsek, sugli scudi assieme ai fratelli Simonet. Ed a Federico Fernández cecchino dai sette metri. Momir Ilić riporta avanti i suoi, ma i sudamericani non mollano e negli ultimi trenta secondi hanno in mano la palla del pareggio. Che, complice l'attenta ed aggressiva difesa serba, non riescono a far fruttare. Peccato. Per quanto fatto vedere in campo, l'Argentina meritava forse ancor di più dello storico risultato ottenuto. Saranno proprio Leo Querin (a segno una volta contro i serbi) e compagni a tornare in campo per primi, nella sfida di giovedì con la Germania. Visto l'attuale stato di disgrazia dei tedeschi, sognare un colpaccio e l'undicesimo posto finale non è proibito.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 (17-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Ungheria - Spagna 24-30 (13-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Francia - Islanda 34-28 (16-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo I - Classifica Finale
* 1. Francia 9 punti 410 160-129 (+31) Statistiche di Squadra
* 2. Spagna 9 punti 410 148-127 (+21) Statistiche di Squadra
* 3. Islanda 4 punti 203 137-141 (-4) Statistiche di Squadra
* 4. Ungheria 4 punti 203 127-147 (-20) Statistiche di Squadra
* 5. Norvegia 2 punti 104 133-143 (-10) Statistiche di Squadra
* 6. Germania 2 punti 104 124-142 (-18) Statistiche di Squadra
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 (17-11)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Polonia - Croazia 24-28 (11-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
** Serbia-Argentina 26-25 (15-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
Play-by-Play del match;
Match Report
Gruppo II - Classifica Finale
* 1. Danimarca 10 punti 500 155-131 (+24) Statistiche Squadra
* 2. Svezia 6 punti 302 127-124 (+3) Statistiche di Squadra
* 3. Croazia 5 punti 212 142-129 (+13) Statistiche di Squadra
* 4. Polonia 4 punti 203 123-129 (-6) Statistiche di Squadra
* 5. Serbia 3 punti 113 126-138 (-12) Statistiche di Squadra
* 6. Argentina 2 punti 104 117-139 (-22) Statistiche di Squadra
** = Danimarca e Svezia in semifinale.
Rimangono in zona-medaglie Francia e Svezia, che se la vedranno in quel di Malmoe in un incontro dal pronostico sbilanciato a favore degli 'ospiti', come Spagna e Danimarca, impegnate a Kristianstad in una battaglia più ardua da decifrare. Croazia ed Islanda, mancate semifinaliste, ricorderanno insieme con malinconia annate migliori nella finalina per il quinto posto. Più importante, anche se può apparire paradossale, la sfida per la settima piazza. Polonia (favorita) ed Ungheria si giocheranno infatti l'ultimo biglietto disponibile per gli spareggi che daranno accesso alle Olimpiadi di Londra. Serbia-Norvegia e Germania-Argentina saranno le ultime (ma non in ordine di tempo) due finali minori.
Tornando alla giornata di Martedì, tutto o quasi è andato come previsto. La Spagna non si è arresa nemmeno al turnover (niente di clamoroso, giusto un po' meno spazio ai titolari abituali e maggior fiducia data alle seconde linee, con il solo Alberto Entrerríos tenuto fuori dalla mischia per sessanta minuti) ed ha fatto valere la legge del più forte anche sulla povera Ungheria, che si giocava più degli iberici. I magiari, con Carlos Pérez stavolta meno pericoloso, tengono il ritmo per un tempo, poi le bocche dal fuoco del Barcellona (Iker Romero, Cristian Ugalde, Raul Entrerríos, Albert Rocas), con l'aiuto del catalano Canellas - ed ovviamente di Arpad Sterbik che ci delizia con i suoi numeri - abbattono la resistenza avversaria. Non serve il poker del giovane Máté Lékai, centrale di una squadra promettente che, se manterrà le promesse, avrà di fronte un avvenire di successo.
Gli spagnoli vincono e rendono praticamente inutile la sfida tra Francia ed Islanda. Degradata da finale olimpica a mera appendice del Main Round. Con inevitabile spazio alle seconde linee pure tra i nostri vicini d'Oltralpe. Fuori Titi, dentro Daouda Karaboué a difendere la porta 'Bleu'. Si rivede pure l'ex infortunato Xavier Barachet, che non perde tempo a sfoggiare la forma ritrovata ed a dirgliene (anzi, dargliene) quattro agli islandesi. Stesso bottino dell'altro giovane di belle speranze, William Accambray, prima che l'uomo di Cannes ceda il posto a Jérôme Fernandez. Le tre reti di scarto all'intervallo raddoppiano nel secondo tempo, mentre continua a brillare la stella di monsieur Karabatic, a segno sette volte, miglior marcatore di giornata per i suoi. Omeyer si fa vedere e resta in campo per oltre un quarto d'ora, facendo la sua parte, mentre in casa Islanda male Aron Pálmarsson, più efficaci Róbert Gunnarsson ed il 'léttone' Alexander Petersson.
Il rovescio della medaglia franco-spagnola è la Germania, che non riesce più a trovare il fondo del pozzo in cui è precipitata. Tedeschi spaesati e demotivati, tanto da finire triturati dalla Norvegia, a sua volta migliore da quando gioca senza pressione; e da quando viene dato più spazio alle giovani promesse di una squadra di talenti che - come avevamo già scritto - spesso fatica ad essere squadra. Protagonista di giornata è Christoffer Rambo, biondissimo terzino destro che, tanto per tener fede al suo nome, combatte e spara. Spara bordate dai nove metri che in molti casi vanno a segno. Assieme al compagno, di nazionale e club (al forte Cuatro Rayas Valladolid), Håvard Tvedten ed al solito pivot 'd'assalto' Bjarte Myrhol, e con l'aiuto di un'altra promessa vichinga (Sondre Paulsen), Rambo diventa l'incubo peggiore della povera difesa tedesca, vittima del fuoco nemico già nel primo tempo (17-13 per l'armata nordica) ed in rotta totale nella ripresa. Fino allo scandaloso meno dieci della sirena, così umiliante che pure i baffi di Heinar Brand fanno fatica a non cadere ... Dopo l'eliminazione al primo turno, con annessa batosta 'made in Ukraine', all'Europeo donne, ecco un altro fallimento pesante della pallamano tedesca. A livello di campionato la Germania sarà il paese dei Bengodi, ma la loro federazione dovrebbe interrogarsi sul presente - e sul futuro - e prendere qualche provvedimento.
Nel gruppo II, il match-clou era ovviamente il derby tra Svezia e Danimarca. in una Malmoe Arena forse più biancorossa che gialloblu, i danesi prevalgono sugli avversari, colpiti da infortuni e turnover, in maniera più netta di quanto racconti il 27-24 finale. Fuori Kim Andersson - frattura alla mano - ed Oscar Carlén - problemi al ginocchio, ma in semifinale dovrebbe esserci - Staffan Olson risparmia anche il portierissimo Johan Sjöstrand, mandano al suo posto un Mattias Andersson che fa quel che può, e non è molto. Niclas Ekberg gioca un tempo e nulla più, Kim Du Rietz sta in campo ma funziona a corrente alternata ... In tali circostanze non stupisce che la squadra (non tanto) di casa appaia spesso alla mercé degli avversari, tra i quali Lars Christiansen è finalmente libero di sfogare il proprio talento con una mezza dozzina di reti. E Mikkel Hansen fa il suo dovere, imitato dal pivot Michael V. Knudsen. C'è equilibrio per venti minuti, poi la Danimarca allunga, chiude il tempo sul 17-11, e di fatto mette una pietra sopra l'incontro. Nella ripresa, essenzialmente griffata Christiansen, si arriva fino al più otto ai dieci dalla fine, poi i ragazzi di Ulrik Wilbek, ormai certi del successo, tirano i remi in barca e lasciano che Ekberg e soci riducano lo scarto in termini 'accettabili'.
Croazia - Polonia era, nei pronostici pre-mondiale, una possibile semifinale. Invece si è ridotta a mini-spareggio per arrivare alla finalina del quinto posto. Vincono, pur passando un brutto quarto d'ora all'inizio, i croati, trascinati come al solito da Denis Buntić e soprattutto Vedran Zrnić. Anche in questo caso un po' più spazio alle seconde linee, specialmente in porta. Il 13-11 per gli ex-jugoslavi dell'intervallo si trasforma in vantaggio più solido al ritorno in campo, mentre si fa notare l'ala sinistra zagrebina - classe 1988 - Manuel Strlek, con le sue quattro reti. Tra i polacchi sufficiente la prova di Bartłomiej Jaszka e Tomasz Tluczynski; Karol Bielecki viene poco utilizzato e non riesce a fare nemmeno un goal.
La 'cenerentola' di giornata risulta essere partita equilibrata ed avvincente: Serbia ed Argentina danno corpo a una bella battaglia che si risolve sul filo di lana. Primo tempo con i balcanici in fuga, spinti da Marko Vujin, e l'albiceleste perennemente a rincorrerli, fino al 15-13 dell'intervallo. La 'remontada' si concretizza nella seconda parte, grazie soprattutto ai goal del veterano terzino destro Andrés Kogovsek, sugli scudi assieme ai fratelli Simonet. Ed a Federico Fernández cecchino dai sette metri. Momir Ilić riporta avanti i suoi, ma i sudamericani non mollano e negli ultimi trenta secondi hanno in mano la palla del pareggio. Che, complice l'attenta ed aggressiva difesa serba, non riescono a far fruttare. Peccato. Per quanto fatto vedere in campo, l'Argentina meritava forse ancor di più dello storico risultato ottenuto. Saranno proprio Leo Querin (a segno una volta contro i serbi) e compagni a tornare in campo per primi, nella sfida di giovedì con la Germania. Visto l'attuale stato di disgrazia dei tedeschi, sognare un colpaccio e l'undicesimo posto finale non è proibito.
Di seguito trovate risultati, classifiche, e link ai dettagli statistici completi di ogni singolo incontro.
Main Round - GRUPPO I (Jönköping): 3a Giornata
** Norvegia - Germania 35-25 (17-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
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** Ungheria - Spagna 24-30 (13-13)
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** Francia - Islanda 34-28 (16-13)
Statistiche Match;
Statistiche Squadre;
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Match Report
Gruppo I - Classifica Finale
* 1. Francia 9 punti 410 160-129 (+31) Statistiche di Squadra
* 2. Spagna 9 punti 410 148-127 (+21) Statistiche di Squadra
* 3. Islanda 4 punti 203 137-141 (-4) Statistiche di Squadra
* 4. Ungheria 4 punti 203 127-147 (-20) Statistiche di Squadra
* 5. Norvegia 2 punti 104 133-143 (-10) Statistiche di Squadra
* 6. Germania 2 punti 104 124-142 (-18) Statistiche di Squadra
*** Francia e Spagna qualificate alle semifinali.
Main Round - GRUPPO II (Kristianstad / Lund): 3a Giornata
** Danimarca - Svezia 27-24 (17-11)
Statistiche Match;
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Match Report
** Polonia - Croazia 24-28 (11-13)
Statistiche Match;
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** Serbia-Argentina 26-25 (15-13)
Statistiche Match;
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Match Report
Gruppo II - Classifica Finale
* 1. Danimarca 10 punti 500 155-131 (+24) Statistiche Squadra
* 2. Svezia 6 punti 302 127-124 (+3) Statistiche di Squadra
* 3. Croazia 5 punti 212 142-129 (+13) Statistiche di Squadra
* 4. Polonia 4 punti 203 123-129 (-6) Statistiche di Squadra
* 5. Serbia 3 punti 113 126-138 (-12) Statistiche di Squadra
* 6. Argentina 2 punti 104 117-139 (-22) Statistiche di Squadra
** = Danimarca e Svezia in semifinale.
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