mercoledì 15 dicembre 2010

EHF Europei Femminili: Norvegia - Olanda 35-13



Primo tempo 18-9.

C'è bisogno di aggiungere altro ? Credo che i numeri parlino da soli ...

Se però proprio vogliamo aggiungere qualcosa, possiamo dire che la macchina da goal chiamata Norvegia demolisce lo sparring partner Olanda con lo scarto maggiore visto finora in questi campionati (difficile che si possa far meglio negli incontri rimasti) e vola, da seconda classificlpèata nel girone II dietro alla Svezia, in semifinale, dove l'attende un impegno di ben altra natura nella tana delle fortissime 'cugine' danesi.

Il nocciolo della non-partita che ha chiuso la fase norvegese (nel senso di 'in Norvegia') dell'Europeo sta tutto nei numeri dei vari parziali, impietosi verso la povera Olanda, che meritava una migliore uscita di scena da un campionato a cui le arancioni hanno sicuramente fatto onore: 8-1 dopo 13 minuti, 13-3 al ventunesimo. Poi uno scatto d'orgoglio delle ospiti riduce il divario fino al 14-8, ma il primo tempo è chiuso da una spettacolare rete in acrobazia di Gro Hammerseng, al termine di un'azione corale assolutamente da playstation.

Nella ripresa il 'Norge Express' non lascia, anzi raddoppia (numero di reti, margine di vantaggio, di tutto e di più ...) e va pure oltre. L'Olanda pare solamente attendere la fine del suo calvario, mentre tra un contropiede e l'altro, che mandano in visibilio gli oltre cinquemila fansa della Håkons Hall, c'è tempo anche per fare una bella dose di turnover e mandare in rete (due volte) il 'cucciolo' della squadra, la diciannovenne Stine Bredal Oftedal, arrivata in nazionale maggiore all'ultimo minuto, che finalmente lascia la propria impronta sul campionato.

Buon per lei che ci sia riuscita in tempo, perché è difficile che il biondo folletto dello Stabaek Oslo possa ritagliarsi ulteriori spazi nella 'Final Four' di Herning del prossimo fine settimana. Contro la Danimarca e nell'eventuale finalissima ci sarà da faticare sul serio. In un ambiente assai meno amichevole dalla grande festa che ha congedato la håndballjentene ('ragazze della pallamano' in norvegese) dal proprio pubblico, prima della partenza per lo Jutland. Al pivot Heidi Løke, oggi pure lei quasi infallibile in contropiede, è andato il premio come MVP della sua squadra.

Curiosamente l'ultima rete dell'incontro, un sette metri a tempo scaduto, è stata segnata dall'Olanda, fino ad allora capace di andare in goal la miseria di tre volte in tutta la seconda frazione. Il rigore realizzato da Maura Visser (stavolta non 'top scorer' delle sue, 'onore' andato a Lois Abbingh con un poker di reti) è il saluto dell'Olanda, che manca pure la finalina per il quinto posto (ci andrà invece la Francia, come premio di consolazione per l'ottima seconda fase delle Bleues), ma migliora nettamente il risultato dell'unica altra volta dei Paesi Bassi agli Europei, il decimo posto casalingo del 1998. Alla federazione olandese possono camminare a testa alta ...

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