Spagna e Croazia, ormai entrambe tagliate fuori da ogni finale dopo il risultato di Russia-Romania, giocano libere e senza più alcuna pressione. Ne esce una partita divertente ed equilibrata, con le due squadre ad alternarsi al comando. Iberiche avanti per buona parte delle prima frazione, ma paradossalmente sono le balcaniche in vantaggio per 11-10 all'intervallo. Il botta e risposta prosegue nella ripresa; Andrea Penezić trascina le croate, Begoña Fernández e Marta Manguè svolgono lo stesso ruolo sul versante spagnolo.
Risultato dunque incertto fino al mini-break (tre a zero) che porta le slave sul 21-18 a cinque minuti dalla fine. La Spagna non ci sta, e prova a riportare l'equilibrio, ma l'ottava meraviglia della Penezić all'entrata dell'ultimo minuto fissa lo score su un 23-21 che toglie alle ragazze di Jorge Dueñas qualsiasi speranza di vittoria. La rete a fil di sirena di Nerea Peña, che sancisce il 23-22 finale, non riesce a rendere la pillola mano amara per una squadra scivolata dall'argento del 2008 ad un poco onorevole undicesimo posto, mentre le slave chiudono la loro campagna di Scandinavia in maniera tutto sommato onorevole.
Risultato dunque incertto fino al mini-break (tre a zero) che porta le slave sul 21-18 a cinque minuti dalla fine. La Spagna non ci sta, e prova a riportare l'equilibrio, ma l'ottava meraviglia della Penezić all'entrata dell'ultimo minuto fissa lo score su un 23-21 che toglie alle ragazze di Jorge Dueñas qualsiasi speranza di vittoria. La rete a fil di sirena di Nerea Peña, che sancisce il 23-22 finale, non riesce a rendere la pillola mano amara per una squadra scivolata dall'argento del 2008 ad un poco onorevole undicesimo posto, mentre le slave chiudono la loro campagna di Scandinavia in maniera tutto sommato onorevole.
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