sabato 18 dicembre 2010

EHF Europei Femminili: E' sempre il Regno di Norvegia!

La festa, appena cominciata, è già finita. La Danimarca deve riporre in tutta fretta nella valigia i sogni di gloria. La Legge del Più Forte non fa sconti, e nemmeno il pubblico delle grandissime occasioni della Messecenter Arena riesce ad evitare l'inevitabile. La Norvegia fa un solo boccone delle 'cugine' in un derby scandinavo segnato dall'inizio alla fine, da quel 5-0 che indirizza subito il match nel senso voluto dalle campionesse in carica, al 14-10 dell'intervallo, con le norvegesi brave a tenere a freno i tentativi di rimonta e l'entusiasmo delle rivali, ad una ripresa dove la Danimarca ci prova, ma nulla può contro lo strapotere delle avversarie, che nel finale dilagano fino al 29-19 della sirena, fin troppo punitivo per la squadra di casa.

Una vittoria soprattutto della 'vecchia guardia' norvegese, con la 30enne Katrine Lunde Haraldsen muro invalicabile in porta e la coetanea Gro Hammerseng a dirigere in modo quasi perfetto sia l'attacco che la difesa delle sue, e a tenere le redini della squadra anche nei momenti in cui la Danimarca, dopo un inizio da incubo, aveva ritrovato goal ed entusiasmo e si era riportata pericolosamente sotto. Bene Tonje Larsen, 35 anni e solo una rete, ma piazzata al momento giusto per ricacciare indietro le avversarie. Heidi Løke fa il suo dovere, non male neppure Tonje Nøstvold, e se le ali della squadra a volte sembrano appena delle spettatrici non paganti, e Nora Mørk si lascia insolitamente travolgere da una pressione troppo elevata per i suoi diciannove anni e non ne azzecca una, la Norvegia può sempre contare su un valore aggiunto quale Linn Jørum Sulland. Quanto era mancata alla nazionale di Oslo. Tra rigori eseguiti con la massima freddezza ed i suoi tiri 'doc' dalla distanza, il biondo terzino destro del Larvik stabilisce una sorta di record: sette reti in sette minuti. Miglior realizzatrice delle sue.

Contro questa squadra non possono fare molto le danesi. L'assenza di Mie Augustesen si fa sentire, ma anche quelle in campo non riescono a pungere più di tanto. Camilla Dalby e Trine Troelsen sono bocche da fuoco piuttosto fatuo, A.G. Nørgaard ci mette la sua grinta, ma pochi goal, Rikke Skov è generosa e talvolta beffa la sua ex-compagna di club Haraldsen (ma non basta), ed anche la buona prova del giovane pivot Susan Thorsgaard, migliore delle sue, a conti fatti serve a poco. Non riesce a brillare come nei match precedenti neppure il portiere Karin Mortensen; a sua discolpa la grande qualità delle macchine da successo che si è trovata a fronteggiare.

Jan Pytlick porta a casa la decima sconfitta consecutiva nei suoi scontri diretti con la Norvegia, e adesso la Danimarca giovane e comunque destinata a prendersi ampie soddisfazioni in futuro sfiderà la rabbia e la fame di medaglie rumena nella lotta per il bronzo. Thorir Hergeirsson invece mette in tasca la settima finale europea della storia per la nazionale norvegese, e va ad incontrare la Svezia per il titolo numero quattro, e pure per vendicare l'inopinata batosta subita appena sette giorni prima a Lillehammer. Norvegia favorita, ma dovrà fare tesoro della sua più recente esperienza contro la fabbrica di sorprese made in Sweden.

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