E aggiungiamoci pure … Ungheria: disastro completo. Una Svezia che per buona parte dell'incontro sembra aver le batterie un po' scariche dopo l'eccellente Europeo fin qui disputato, tanto da finire il primo tempo sotto per 10-12, riesce a trovare nell'ultimo quarto d'ora, con Linnea Torstenson trascinatrice ed MVP delle sue, le forze e la grinta necessarie per ribaltare la situazione e surclassare un rivale inizialmente buono, ma peggiorato col passare dei minuti ed alla fine totalmente frastornato, in pratica scomparso dal campo. Bene anche Isabelle Gulldén e Anna-Maria Johansson, a segno parecchie volte tra le fila delle vincitrici. Dall'altro lato la solita Zita Szucsánszki (otto reti) predica nel deserto.
Come detto, l'inizio match è positivo per l'Ungheria, determinata e subito avanti per 7-3, con Katalin Pálinger sugli scudi. Dall'altra parte Gabriella Kain non è in giornata e Per Johansson la sostituisce con Cecilia Grubbstrom, mossa che si rivelerà azzeccata. Tra mini-parziali a favore dell'una e dell'altra squadra, tra botte della Szucsánszki e di Orsolya Vérten e risposte della Torstenson e dell'ala destra Annika Wiel Fredén, si arriva alla pausa con il già nominato più due per le est-europee. L'inizio ripresa è favorevole alle scandinave, che addirittura mettono la testa avanti sul 16-15, anche se un contro-parziale di 3-0 ridà certezze alle ungheresi. False certezze, perchè a quel punto la squadra della Mátéfi va completamente in bambola, con una fase offensiva disastrosa tra tiri senza pretese e palloni buttati al vento, tanto da fare appena un goal negli ultimi sedici minuti. La Svezia ovviamente la punisce.
Con questo successo, sancito dal 24-19 (curiosamente lo stesso score della vittoria sulle norvegesi) finale, le svedesi si assicurano passaggio del turno e vittoria matematica nel girone I. Da prime della classe, affronteranno in semifinale la Romania sabato prossimo. L'ultimo posto tra le 'fantastiche quattro' verrà assegnato fra poco; alla Norvegia vanno bene una vittoria, un pareggio e persino una sconfitta dalle dimensioni limitate contro la frizzante Olanda, che giocherà senza pressioni e sapendo di non aver comunque nulla da perdere. Francia più vicina alla finale per il 5° posto, mentre l'Ungheria, qui vista in una delle sue peggior versioni di sempre, se ne torna mestamente - e giustamente - a casa.
Come detto, l'inizio match è positivo per l'Ungheria, determinata e subito avanti per 7-3, con Katalin Pálinger sugli scudi. Dall'altra parte Gabriella Kain non è in giornata e Per Johansson la sostituisce con Cecilia Grubbstrom, mossa che si rivelerà azzeccata. Tra mini-parziali a favore dell'una e dell'altra squadra, tra botte della Szucsánszki e di Orsolya Vérten e risposte della Torstenson e dell'ala destra Annika Wiel Fredén, si arriva alla pausa con il già nominato più due per le est-europee. L'inizio ripresa è favorevole alle scandinave, che addirittura mettono la testa avanti sul 16-15, anche se un contro-parziale di 3-0 ridà certezze alle ungheresi. False certezze, perchè a quel punto la squadra della Mátéfi va completamente in bambola, con una fase offensiva disastrosa tra tiri senza pretese e palloni buttati al vento, tanto da fare appena un goal negli ultimi sedici minuti. La Svezia ovviamente la punisce.
Con questo successo, sancito dal 24-19 (curiosamente lo stesso score della vittoria sulle norvegesi) finale, le svedesi si assicurano passaggio del turno e vittoria matematica nel girone I. Da prime della classe, affronteranno in semifinale la Romania sabato prossimo. L'ultimo posto tra le 'fantastiche quattro' verrà assegnato fra poco; alla Norvegia vanno bene una vittoria, un pareggio e persino una sconfitta dalle dimensioni limitate contro la frizzante Olanda, che giocherà senza pressioni e sapendo di non aver comunque nulla da perdere. Francia più vicina alla finale per il 5° posto, mentre l'Ungheria, qui vista in una delle sue peggior versioni di sempre, se ne torna mestamente - e giustamente - a casa.
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