Clamoroso al Cibali! Anzi, alla Messecenter Arena. In un incontro colmo di errori e poco spettacolare, ma avvincente fino agli ultimi istanti, la Svezia delle meraviglie abbatte la favoritissima (nel match) Romania e si guadagna l'accesso alla finale per il titolo europeo.
25-23 il risultato che fa urlare di gioia le scandinave, trascinate dalla solita Linnea Torstenson (NOVE goal questa volta per il terzino destro del FC Midtjylland) e da una eccellente fase difensiva, capace di neutralizzare spesso la manovra avversaria, ed avanti tanto all'intervallo (14-13) quanto in buona parte della ripresa. Il 4-1 di apertura delle vichinghe è un segnale preciso lanciato chiunque credesse ad una più o meno facile vittoria della Romania; ma pur essendo tutt'altro che travolgente la squadra dell'est-Europa (grazie a Neagu, Stanca, Manea e Fiera) riesce a raddrizzare la situazione e persino a mettere la testa avanti su un doppio più due. Dovrà però subire il ritorno avversario in chiusura di tempo.
Dinamiche di punteggio simili nella ripresa: la Svezia parte subito forte, prova a scappare di nuovo - complice qualche penalità rifilata alle rumene - e va sul più tre con Linnea sugli scudi. Ma il suo contropiede povero, lontano anni luce da quello micidiale delle 'cugine' norvegesi, non riesce a dare la mazzata finale alle avversarie ed a punirle abbastanza per i loro errori. Mentre dall'altra parte Talida Tolnai estrae dal cilindro una nuova prestazione magica e tiene la Romania a galla con le sue parate; tanto che, quanto Adriana Nechita battezza un paio di volte la porta di Cecilia Grubbström (comunque brava con il suo 41% tra i pali) si pensa che, a dispetto di una prestazione tutt'altro che superlativa, la Romania sia in grado di portarsi a casa il passaggio in finale.
La verità è meno dolce per la Tolnai: errore dopo errore in attacco, una palla buttata al vento dopo l'altra, la Romania si smarrisce al momento decisivo, vanificando l'operato del suo estremo difensore, e la Torstenson (con l'ausilio della 'Toulon connection': Therese Helgesson e Tina Flogman, ed ancora di una fase difensiva scandinava sempre attenta ed ordinata) la punisce definitivamente. Né l'ottimo (secondo) portiere di Oltchim e nazionale, né la Neagu (nonostante le sue sette reti, quattro su rigore, è risultata meno incisiva del solito) né la mezza dozzina di goal del pivot Ionela Stanca riescono ad evitare il nuovo fallimento di una Romania troppo pasticciona e confusionaria, la cui fragilità in tornei di altissimo livello, a dispetto di rose di elevata qualità, sta diventando ormai cronica ...
Ed ora le sorprendenti svedesi aspettano la loro sfidante, che sarà di sicuro un'altra scandinava, in quanto la seconda semifinale è tra Danimarca e Norvegia.
25-23 il risultato che fa urlare di gioia le scandinave, trascinate dalla solita Linnea Torstenson (NOVE goal questa volta per il terzino destro del FC Midtjylland) e da una eccellente fase difensiva, capace di neutralizzare spesso la manovra avversaria, ed avanti tanto all'intervallo (14-13) quanto in buona parte della ripresa. Il 4-1 di apertura delle vichinghe è un segnale preciso lanciato chiunque credesse ad una più o meno facile vittoria della Romania; ma pur essendo tutt'altro che travolgente la squadra dell'est-Europa (grazie a Neagu, Stanca, Manea e Fiera) riesce a raddrizzare la situazione e persino a mettere la testa avanti su un doppio più due. Dovrà però subire il ritorno avversario in chiusura di tempo.
Dinamiche di punteggio simili nella ripresa: la Svezia parte subito forte, prova a scappare di nuovo - complice qualche penalità rifilata alle rumene - e va sul più tre con Linnea sugli scudi. Ma il suo contropiede povero, lontano anni luce da quello micidiale delle 'cugine' norvegesi, non riesce a dare la mazzata finale alle avversarie ed a punirle abbastanza per i loro errori. Mentre dall'altra parte Talida Tolnai estrae dal cilindro una nuova prestazione magica e tiene la Romania a galla con le sue parate; tanto che, quanto Adriana Nechita battezza un paio di volte la porta di Cecilia Grubbström (comunque brava con il suo 41% tra i pali) si pensa che, a dispetto di una prestazione tutt'altro che superlativa, la Romania sia in grado di portarsi a casa il passaggio in finale.
La verità è meno dolce per la Tolnai: errore dopo errore in attacco, una palla buttata al vento dopo l'altra, la Romania si smarrisce al momento decisivo, vanificando l'operato del suo estremo difensore, e la Torstenson (con l'ausilio della 'Toulon connection': Therese Helgesson e Tina Flogman, ed ancora di una fase difensiva scandinava sempre attenta ed ordinata) la punisce definitivamente. Né l'ottimo (secondo) portiere di Oltchim e nazionale, né la Neagu (nonostante le sue sette reti, quattro su rigore, è risultata meno incisiva del solito) né la mezza dozzina di goal del pivot Ionela Stanca riescono ad evitare il nuovo fallimento di una Romania troppo pasticciona e confusionaria, la cui fragilità in tornei di altissimo livello, a dispetto di rose di elevata qualità, sta diventando ormai cronica ...
Ed ora le sorprendenti svedesi aspettano la loro sfidante, che sarà di sicuro un'altra scandinava, in quanto la seconda semifinale è tra Danimarca e Norvegia.
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