La Spagna di Jorge Dueñas vince la sua battaglia contro la Serbia (26-23 lo score finale) e raggiunge la Romania a quota due punti.
Furie rosse vincenti, ma non del tutto convincenti. L'inizio partita è una sagra dell'errore, con le slave incapaci di trovare la via del goal per sei minuti dopo l'1-0 di Biljana Balac, e la nervosa Spagna in rete solo su rigore, grazie a Carmen Martín dell'Itxako. Con tali premesse non sorprende che si giunga a metà tempo su un poco entusiasmante 4-4. Marta Mangue non è proprio in vena, quindi tocca alle parate di Cristina Gonzales (quasi 50% la sua straordinaria percentuale nella prima metà di gara) ed alla mano calda di Nely Carla Alberto rompere l'equilibrio: 8-4 al 18°minuto, poi evolutosi in 11-5, che si completa in un incoraggiante 14-9 all'intervallo; vantaggio nel quale anche Nerea Pena ci mette lo zampino.
La Serbia, che nel primo tempo ha abusato troppo del gioco per vie centrali, rientra in campo decisa a dare il tutto per tutto, visto che sconfitta farebbe rima con (quasi certa) eliminazione; tanto decisa che nemmeno l'infortunio dell'ala sinistra Jovana Bartosic - KO dopo uno scontro con la Alberto - adesso blocca la volontà di rimonta delle ragazze di Dusko Milic. Con Sanja Damnjanovic, assai più in forma che nella prima partita, a dare una mano ad Andrea Lekic, e qualche errore di troppo nella fase offensiva iberica combinato ad una doppia penalità per Verónica Cuadrado, le slave arrivano ad una sola lunghezza (17-18, segna Jelena Nisavic) con un buon quarto d'ora da giocare.
Ma la scalata serba al successo si frema lì. La Spagna ritrova un margine di (relativa) sicurezza sul 22-20, e le avversarie ora non riescono neanche ad approfittare di una nuova penalità, rifilata a Marta Manguè, che intanto ha segnato il suo unico goal al momento giusto. Al contrario, sono Veronica Cuadrado con una doppietta - e Jessica Alonso a mettere in cascina i due punti. Spagna vicinissima al Main Round; adesso però, per evitare rischi e cominciare la seconda fase in buona posizione, è d'obbligo battere la Danimarca (facile a dirsi, non tanto a farsi ...).
Furie rosse vincenti, ma non del tutto convincenti. L'inizio partita è una sagra dell'errore, con le slave incapaci di trovare la via del goal per sei minuti dopo l'1-0 di Biljana Balac, e la nervosa Spagna in rete solo su rigore, grazie a Carmen Martín dell'Itxako. Con tali premesse non sorprende che si giunga a metà tempo su un poco entusiasmante 4-4. Marta Mangue non è proprio in vena, quindi tocca alle parate di Cristina Gonzales (quasi 50% la sua straordinaria percentuale nella prima metà di gara) ed alla mano calda di Nely Carla Alberto rompere l'equilibrio: 8-4 al 18°minuto, poi evolutosi in 11-5, che si completa in un incoraggiante 14-9 all'intervallo; vantaggio nel quale anche Nerea Pena ci mette lo zampino.
La Serbia, che nel primo tempo ha abusato troppo del gioco per vie centrali, rientra in campo decisa a dare il tutto per tutto, visto che sconfitta farebbe rima con (quasi certa) eliminazione; tanto decisa che nemmeno l'infortunio dell'ala sinistra Jovana Bartosic - KO dopo uno scontro con la Alberto - adesso blocca la volontà di rimonta delle ragazze di Dusko Milic. Con Sanja Damnjanovic, assai più in forma che nella prima partita, a dare una mano ad Andrea Lekic, e qualche errore di troppo nella fase offensiva iberica combinato ad una doppia penalità per Verónica Cuadrado, le slave arrivano ad una sola lunghezza (17-18, segna Jelena Nisavic) con un buon quarto d'ora da giocare.
Ma la scalata serba al successo si frema lì. La Spagna ritrova un margine di (relativa) sicurezza sul 22-20, e le avversarie ora non riescono neanche ad approfittare di una nuova penalità, rifilata a Marta Manguè, che intanto ha segnato il suo unico goal al momento giusto. Al contrario, sono Veronica Cuadrado con una doppietta - e Jessica Alonso a mettere in cascina i due punti. Spagna vicinissima al Main Round; adesso però, per evitare rischi e cominciare la seconda fase in buona posizione, è d'obbligo battere la Danimarca (facile a dirsi, non tanto a farsi ...).
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