L'allenatore dell'Oltchim e della nazionale di Bucarest ha ricevuto qualche critica in patria nel recente passato, e non ha mai vinto la Champions come coach. Ma adesso è giunto il momento della rivincita.
A Radu Voina, allenatore dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea, e soprattutto vera e propria leggenda della pallamano romena, piacciono le grandi sfide, ma sempre in vesti diverse. Nella carriera del quasi sessantenne di Sighişoara è infatti presente un primo tentativo, riuscito, di conquistare il massimo trofeo continentale, risalente però al lontano 1977, quando il giovane Radu era in campo tra le fila dello Steaua Bucarest (nel quale ha militato per quasi due decenni) che vinse 'allo sprint' (21-20) contro il CSKA Mosca la finale di Coppa Campioni.
Dodici anni più tardi, Voina prova a tornare sul tetto d'Europa come allenatore della squadra più famosa di Romania, ma senza successo. Se quell'anno nel calcio è il glorioso Milan di Arrigo Sacchi a distruggere i sogni di gloria dello Steaua, nell'handball tocca ai sovietici dell'SKA Minsk l'arduo compito di dare un dispiacere ai romeni.
Ora Voina è di fronte ad una nuova sfida del genere, ma sulla panchina di una squadra femminile. Dopo avere condotto l'Oltchim ad una storica semifinale di Champions League lo scorso anno, Radu è andato oltre. Fra pochi giorni le sue ragazze, che rappresentano anche buona parte della nazionale romena, cercheranno di detronizzare il Viborg ed arrivare là dove mai nessuna squadra femminile del loro paese aveva mai saputo osare. E il grande coach è più che mai pronto alla battaglia.
Radu Voina
(foto da www.ehf-euro.com)
'Lavorare con le ragazze è altrettanto duro che farlo con gli uomini. Ma la soddisfazione è ancora maggiore' ha dichiarato Voina ad eurohandball.com, sottolineando ulteriori differenze 'con lo Steaua nel 1989 siamo stati fortunati ad arrivare in finale, avendo incontrato squadre abbordabili. Ma adesso con il Valcea abbiamo dovuto giocare 14 partite, e tutte contro rivali molto duri, per giungere alla finale'.
Un risultato importante, in virtù del quale Voina si è preso i complimenti del presidente romeno Traian Basescu. Ma l'appetito vien mangiando, dice il proverbio, dunque perché non provare pure a vincere la coppa? 'Ora tutto è nelle nostre mani. Il Viborg non ha bisogno di presentazione. Loro possono contare su giocatrici di assoluto valore, molte delle quali sono le migliori del mondo nei rispettivi ruoli. Ma non dimenticate che anche il Valcea ha dimostrato di essere ormai una delle squadre più forti al mondo. Mi aspetto una sfida apertissima, che verrà probabilmente decisa negli ultimi secondi dell'ultima partita'.
Se alla fine di quegli ultimi, maledetti secondi l'Oltchim dovesse addirittura alzare il trofeo davanti al pubblico di Bucarest in delirio, per Radu sarebbe la consacrazione, e una bella rivincita dopo le critiche arrivate in seguito ai mancati successi della nazionale romena di cui è pure allenatore. Anche a livello di club, in Romania ora si aspettano grandi cose, per cui la pressione sulle spalle di Voina e le sue ragazze sarà fortissima. Ma si sa, a Radu Voina piacciono le grandi sfide ...
A Radu Voina, allenatore dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea, e soprattutto vera e propria leggenda della pallamano romena, piacciono le grandi sfide, ma sempre in vesti diverse. Nella carriera del quasi sessantenne di Sighişoara è infatti presente un primo tentativo, riuscito, di conquistare il massimo trofeo continentale, risalente però al lontano 1977, quando il giovane Radu era in campo tra le fila dello Steaua Bucarest (nel quale ha militato per quasi due decenni) che vinse 'allo sprint' (21-20) contro il CSKA Mosca la finale di Coppa Campioni.
Dodici anni più tardi, Voina prova a tornare sul tetto d'Europa come allenatore della squadra più famosa di Romania, ma senza successo. Se quell'anno nel calcio è il glorioso Milan di Arrigo Sacchi a distruggere i sogni di gloria dello Steaua, nell'handball tocca ai sovietici dell'SKA Minsk l'arduo compito di dare un dispiacere ai romeni.
Ora Voina è di fronte ad una nuova sfida del genere, ma sulla panchina di una squadra femminile. Dopo avere condotto l'Oltchim ad una storica semifinale di Champions League lo scorso anno, Radu è andato oltre. Fra pochi giorni le sue ragazze, che rappresentano anche buona parte della nazionale romena, cercheranno di detronizzare il Viborg ed arrivare là dove mai nessuna squadra femminile del loro paese aveva mai saputo osare. E il grande coach è più che mai pronto alla battaglia.
(foto da www.ehf-euro.com)
'Lavorare con le ragazze è altrettanto duro che farlo con gli uomini. Ma la soddisfazione è ancora maggiore' ha dichiarato Voina ad eurohandball.com, sottolineando ulteriori differenze 'con lo Steaua nel 1989 siamo stati fortunati ad arrivare in finale, avendo incontrato squadre abbordabili. Ma adesso con il Valcea abbiamo dovuto giocare 14 partite, e tutte contro rivali molto duri, per giungere alla finale'.
Un risultato importante, in virtù del quale Voina si è preso i complimenti del presidente romeno Traian Basescu. Ma l'appetito vien mangiando, dice il proverbio, dunque perché non provare pure a vincere la coppa? 'Ora tutto è nelle nostre mani. Il Viborg non ha bisogno di presentazione. Loro possono contare su giocatrici di assoluto valore, molte delle quali sono le migliori del mondo nei rispettivi ruoli. Ma non dimenticate che anche il Valcea ha dimostrato di essere ormai una delle squadre più forti al mondo. Mi aspetto una sfida apertissima, che verrà probabilmente decisa negli ultimi secondi dell'ultima partita'.
Se alla fine di quegli ultimi, maledetti secondi l'Oltchim dovesse addirittura alzare il trofeo davanti al pubblico di Bucarest in delirio, per Radu sarebbe la consacrazione, e una bella rivincita dopo le critiche arrivate in seguito ai mancati successi della nazionale romena di cui è pure allenatore. Anche a livello di club, in Romania ora si aspettano grandi cose, per cui la pressione sulle spalle di Voina e le sue ragazze sarà fortissima. Ma si sa, a Radu Voina piacciono le grandi sfide ...
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