sabato 29 maggio 2010

Champions League - Adios Ciudad Real. Il Kiel va in Finale!

Il regno del Ciudad Real in Europa è, almeno per adesso, terminato. Il THW Kiel ha infatti battuto gli spagnoli al termine di un incontro straordinario sotto tutti i punti di vista, con un livello agonistico incredibile, ed una tensione che si poteva tagliare con il coltello in pratica dall'inizio alla fine. 29-27 il risultato finale per i tedeschi.

Domani sera (ore 18) saranno quindi Kiel e Barcellona a contendersi il trofeo, con i 'padroni di casa' favoriti, ma che potrebbero pagare lo sforzo fatto nella tiratissima sfida appena conclusa, mentre i loro avversari, oltre ad avere giocato un paio di ore prima, hanno pure avuto un impegno un po' più agevole. Alle 15:30 si svolgerà la finale per il bronzo tra il Ciudad Real ed il Medvedi russo.

Prima che una parata di Omeyer e la successiva rete del giovane talento islandese Aron Palmarsson a sei secondi dalla fine indirizzassero definitivamente il successo verso Kiel, con gran gioia della maggioranza dei tifosi presenti alla Lanxass Arena, si sono vissuti cinquantanove minuti intensissimi, con una pallamano di altissimo livello, ma senza un vero e proprio padrone.

L'equilibrio è regnato infatti sovrano nella maggioranza della prima parte, con il Kiel partito forte anche grazie alla spinta del pubblico, ma gli spagnoli rapidi a far capire che non si sarebbero lasciati intimidire tanto facilmente. Si è assistito dunque ad una spettacolare esibizione di intensità difensiva, di velocità offensiva, di bravura tra i pali e di tutto quanto ci si può aspettare con un tale parco giocatori, compresi ben cinque elementi della Francia campionessa olimpica. mondiale ed europea, ripartito fra la ciurma agli ordini di Dushebajev e quella di Gislasson.

In realtà l'equilibrio si rompe verso la fine del tempo, con gli spagnoli che prima operano un mini-break sull'11-9 e poi si portano addirittura avanti di tre (15-12) prima di tornare negli spogliatoi. Filip Jicha ed il pivot svedese Marcus Ahlm evitano comunque un passivo ancora più grande per il Kiel.

Che in realtà sembra reagire a inizio ripresa, grazie ai numeri di Christian Zeitz e Thierry Omeyer. Ma si tratta di una breve illusione: è di nuovo Ciudad Real, con gli spagnoli che volano sul più quattro (19-15) al 37°minuto ed un Jonas Källman in gran spolvero. Si va dunque verso una finale tutta iberica? Assolutamente no, anche questa si rivela un'illusione, ancor maggiore della precedente. I tedeschi spingono sull'acceleratore e riagguantano gli avversari mettendo a segno un gran parziale di 5-1, a cui non sono certo estranei i numeri tra i pali del grande portiere della nazionale francese.

Con le due compagini ridotte a lottare punto a punto, il gioco si fa duro, ed i giocatori pure, specialmente in difesa. Din & Dinu (già visti all'opera con risultati non proprio eccelsi anche in un Kiel-Barcellona della fase a gironi) non paiono sempre all'altezza della situazione, e a volte sembrano perdere il controllo della partita. Il Ciudad Real mantiene tutta la sua carica difensiva, ma sembra mancare di fluidità in avanti, e di veri leader in grado di caricarsi il peso della battaglia sulle spalle, tanto che qualcuno avrà cominciato a rimpiangere i vari Rutenka e Stefansson.

Per questi motivi, gli spagnoli non riescono ad approfittare più di tanto neppure di una doppia superiorità numerica (anzi è Zeitz a portare i germanici sul 25-24 con due uomini in meno sul campo), mentre dall'altra parte il Kiel non si fa molti scrupoli a punirli quando Jerome Fernandez si becca due minuti per un presunto errore in un cambio, a causa di una valutazione arbitrale che non mancherà di scatenare polemiche. Poi Sprenger conduce i 'padroni di casa' sul 26-24 mettendo a segno la sua sesta rete personale ai quattro dalla fine. E con Jicha si arriva ad un 27-24 che sembra chiudere del tutto i giochi.

Siamo però in presenza di due formazioni straordinarie che MAI si danno per vinte. Per cui da una situazione difficilissima che avrebbe spinto altri a gettare la spugna, i manchegos attingono energie e motivazioni per un ultimo, disperato assalto. Che quasi va in porto: David Davis ha infatti la palla del pareggio a circa mezzo minuto dalla sirena, ma purtroppo per lui dall'altra parte c'è un certo Omeyer, che gli chiude tutte le porte, comprese quella della finale.

Quindi Palmarsson mette il sigillo alla vittoria tedesca, e adesso a Kiel possono (ri)cominciare a pensare in grande. Al Ciudad Real invece, vittima della 'formula Final Four' (nel senso che se ci fosse stata una partita di ritorno molto probabilmente anche stavolta avrebbero ribaltato la situazione...) toccherà leccarsi le ferite, ma con la consapevolezza di avere sempre e comunque una grande squadra, che l'anno prossimo tornerà a lottare per ritornare velocemente sul tetto d'Europa.

** Ciudad Real-THW Kiel 27-29 (15-12)

Ciudad Real: Sterbik, Abalo (2), Källman (6), Metlicic (3), Dinart, Viran Morros, Chema Rodríguez (2), Julen Aguinagalde (3), Alberto Entrerríos (2), Jerome Fernández (5, 5 rig.), Gull (2), Davis, García Parrondo (1), Cañellas (1), Evdokimov.

THW Kiel: Omeyer, Gentzel, Lundström, Narcisse (3), Ahlm (5), Jicha (6), Zeitz (4), Sprenger (6) Lund, Ilic (2), Klein (2), Palmarsson (1).
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