martedì 11 maggio 2010

Jakob Vestergaard: 'Puntiamo a vincere anche il ritorno'

Il coach del Viborg si attende un ambiente caldissimo nella finale di ritorno di Champions in Romania, ma si confessa fiducioso sulle possibilità che il più sette dell'andata torni molto utile, e spavaldamente dice che le sue ragazze punteranno a vincere pure l'incontro di Bucarest.

L'ennesima intervista ai protagonisti della finale di Champions League femminile pubblicata sul sito dell'EHF è dedicata ... ad un uomo: nient'altri che Jakob Vestergaard, coach delle danesi del Viborg HK che hanno stravinto la partita di andata in casa, gettando però alle ortiche il preziosissimo margine in doppia cifra conquistato ai cinque della fine, e concludendo l'incontro sul 27-21, score che lascia ancora qualche speranza di rimonta all'Oltchim Valcea, il quale avrà dalla sua il sostegno di cinque-sei mila voci urlanti nella caldissima 'Sala Polivalenta' di Bucarest sabato prossimo.

eurohandball.com: Quanto é contento del vantaggio di sette gol dopo essere stati a più dieci con solo cinque minuti da giocare?
Jakob Vestergaard: Siamo molto soddisfatti della vittoria di sette. Prima della partita avrei firmato per vincere di cinque. Portarsi un margine di sette reti in dote a Bucarest è un'ottima cosa. E possiamo fare ancora meglio (che all'andata) in alcuni settori, soprattutto nella nostra fase di contropiede, in cui abbiamo fatto un po' troppi errori nella prima partita. In certi momenti abbiamo anche tirato male, così come abbiamo avuto problemi a fermare il loro pivot. D'altra parte, anche il Valcea può fare molto meglio (che all'andata), quindi tutto sommato siamo felici di aver vinto di sette reti.

eurohandball.com: Dunque come vede esattamente le vostre possibilità di successo nel computo globale della sfida?
Jakob Vestergaard: Penso che siano ottime. Dimentichiamoci di essere stati in vantaggio di dieci gol a un certo punto dell'andata, perché ormai non conta più niente. Quello che importa ora è il fatto che siamo avanti di sette. Quindi segnando almeno 22 goal a Bucarest, e considerando la qualità abituale dei nostri contrattacchi credo che siamo in grado di farlo, il Valcea dovrà vincere di otto per conquistare il trofeo, e sarà costretto a segnare un bel po' di reti.


Jakob Vestergaard
(fonte: vhk.dk
)

eurohandball.com: Nella vostra semifinale contro il Larvik, il vantaggio di sei al termine dell'incontro di casa si è rivelato più che sufficiente (a passare il turno). Questo precedente aumenta la vostra fiducia in previsione della sfida di Bucarest?
Jakob Vestergaard: Certamente, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che saremo messi sotto forte pressione laggiù. Tuttavia mi auguro che quei sette gol di scarto siano garanzia sufficiente a permetterci di portare il trofeo con noi quando torneremo a casa.

eurohandball.com: La netta vittoria della prima partita significa pure che le sue giocatrici si siano liberate di quel nervosismo che sembrava piuttosto evidente nel corso del quarto d'ora iniziale della prima partita?
Jakob Vestergaard: Il fatto che il Valcea sia costretto a fornire una prestazione molto diversa, rispetto alla prima partita, se vogliono portare il trofeo in Romania rappresenta un vantaggio evidente per noi da questo punto di vista. Il nervosismo messo in mostra all'inizio della prima partita può essere facilmente spiegato dal fatto che si tratta pur sempre della finale del più grande torneo al mondo di pallamano per club. Non c'è quindi da meravigliarsi che in tali circostanze entrambe le squadre siano nervose, incluse quelle giocatrici che (attraverso situazioni del genere) ci sono già passate prima. Entrare in un palazzetto con quattro-cinque mila spettatori è sempre qualcosa di speciale, di diverso dalle 'ordinarie' partite.

eurohandball.com: Quale sarà il vostro approccio alla partita di ritorno?
Jakob Vestergaard: Punteremo sicuramente a vincere anche quella. Noi puntiamo sempre alla vittoria, non importa se giochiamo fuori o in casa. Potremo cominciare a pensare al nostro vantaggio di sette gol solo a due minuti dalla fine o giù di lì.

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