giovedì 13 maggio 2010

Oltchim Vâlcea-Viborg HK. Ipse Dixit.

Alcune frasi dette da membri della squadra rumena a solo un paio di giorni dall'ultimo atto di Champions League.

'Molte persone hanno detto che la nostra sconfitta a Viborg è stata una tragedia. Non è vero. Una tragedia è quel che è successo la scorsa settimana al povero Zoran Kurtes, l'allenatore dell'HCM Constanta. Nel nostro caso si tratta semplicemente di una sconfitta, ed abbiamo ancora sessanta minuti a disposizione per ripararvi' (Radu Voina, allenatore dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea).

'Lo sappiamo che non è mai capitato prima che una squadra abbia vinto la finale di Champions League perdendo l'andata con sette reti di scarto. Ma noi vogliamo dimostrare che c'è una prima volta per tutto' (Iulia Puscasu, ala sinistra dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea).

'E 'stata una vera e propria tortura! In alcuni momenti avrei solo desiderato addormentarmi e risvegliarmi all'inizio della finale, in modo da evitare tutti questi problemi. Sicuramente mi sono fatto parecchi nemici in questi giorni, dato che non ho potuto soddisfare le richieste di tutte le persone che volevano per forza assistere alla partita' (Petre Berbecaru, vice-presidente dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea, riguardo alle difficoltà originate dall'enorme richiesta di biglietti per la partita di sabato, oltre quindicimila su appena cinquemila posti circa a disposizione...).

'La cosa buona (nel giocare alla Sala Polivalenta) è che a Bucarest molte più persone potranno venire a sostenerci, in una maniera che solo la gente di Romania é capace di fare. Questo sarà di grande aiuto alla nostra squadra e, si spera, rappresenterà un grande problema per il Viborg' (Steluta Luca, capitano dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea).

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