La ragazzina-prodigio dell'handball romeno è ormai un elemento chiave della nazionale, e del gruppo che cercherà di portare a casa il più importante titolo continentale per club.
La serie di interviste di eurohandball.com ai protagonisti della prossima finale di Champions League donne continua. Dopo Johanna Alm, Rikke Skov e Radu Voina, tocca a una delle giocatrici di punta dell'Oltchim Vâlcea che sfiderà le danesi del Viborg: Cristina Neagu.
A soli ventuno anni, il terzino sinistro romeno (ex del Bucarest e del Rulmentul Braşov) si è già affermata, sotto la guida di Voina, come elemento-chiave sia del suo attuale club che della nazionale. Non è una sorpresa per chi quattro stagioni or sono era stata premiata come miglior giovane giocatrice al mondo, e adesso non si scompone più di tanto, nemmeno al pensiero di trovarsi davanti i 'mostri sacri' della corazzata nordica.
eurohandball.com: Perché è rimasta a Vâlcea?
Cristina Neagu: Due anni fa ho dovuto prendere una decisione difficile. Tra le molte offerte che mi erano state fatte le due più interessanti erano quelle di ... Viborg da una parte e Vâlcea dall'altra. Alla fine ho scelto Vâlcea, e se ci penso mi viene da sorridere: qualunque decisione avessi preso, ora mi troverei comunque a giocare la finale di Champions League.
eurohandball.com: Quali sono le maggiori differenze tra Vâlcea e Viborg?
Cristina Neagu: Non ne vedo. Entrambe le squadre sono forti, possono contare su giocatrici molto brave, hanno la mentalità vincente, e si trovano di fronte una straordinaria opportunità.
eurohandball.com: È vero che avrebbe potuto finire a fare la giocatrice di basket?
Cristina Neagu: Sì, da ragazzina ero in bilico tra pallamano e pallacanestro. Ho iniziato con la pallamano all'età di 12 anni, e a quei tempi il mio primo coach, Maria Covaci, ha dovuto faticare parecchio per convincermi a continuare. Ma alla fine questa si è dimostrata la scelta migliore. Devo anche ammettere che la famiglia ha avuto un ruolo importante in tutte le mie decisioni.
eurohandball.com: E' vero che, nonostante la sua giovane età, affronta le sfide senza paura?
Cristina Neagu: Ho solo 21 anni, e allora? Mi trovo di fronte avversari difficili, e allora? Perché mai dovrei essere nervosa? Loro sono esattamente come me: hanno due mani e due gambe. E dopo tutto la pallamano è soltanto uno sport.
eurohandball.com: Sta attendendo con impazienza la sua prima finale di Champions League?
Cristina Neagu: So solo che il Viborg è una grande squadra. L'abbiamo affrontata nella fase a gruppi e ci siamo spartiti le vittorie, una a testa. Ma ora sarà tutto diverso. Per vincere il trofeo non basterà limitarsi a giocare bene. Dovremo dare il massimo, anzi di più.
La serie di interviste di eurohandball.com ai protagonisti della prossima finale di Champions League donne continua. Dopo Johanna Alm, Rikke Skov e Radu Voina, tocca a una delle giocatrici di punta dell'Oltchim Vâlcea che sfiderà le danesi del Viborg: Cristina Neagu.
A soli ventuno anni, il terzino sinistro romeno (ex del Bucarest e del Rulmentul Braşov) si è già affermata, sotto la guida di Voina, come elemento-chiave sia del suo attuale club che della nazionale. Non è una sorpresa per chi quattro stagioni or sono era stata premiata come miglior giovane giocatrice al mondo, e adesso non si scompone più di tanto, nemmeno al pensiero di trovarsi davanti i 'mostri sacri' della corazzata nordica.
eurohandball.com: Perché è rimasta a Vâlcea?
Cristina Neagu: Due anni fa ho dovuto prendere una decisione difficile. Tra le molte offerte che mi erano state fatte le due più interessanti erano quelle di ... Viborg da una parte e Vâlcea dall'altra. Alla fine ho scelto Vâlcea, e se ci penso mi viene da sorridere: qualunque decisione avessi preso, ora mi troverei comunque a giocare la finale di Champions League.
eurohandball.com: Quali sono le maggiori differenze tra Vâlcea e Viborg?
Cristina Neagu: Non ne vedo. Entrambe le squadre sono forti, possono contare su giocatrici molto brave, hanno la mentalità vincente, e si trovano di fronte una straordinaria opportunità.
eurohandball.com: È vero che avrebbe potuto finire a fare la giocatrice di basket?
Cristina Neagu: Sì, da ragazzina ero in bilico tra pallamano e pallacanestro. Ho iniziato con la pallamano all'età di 12 anni, e a quei tempi il mio primo coach, Maria Covaci, ha dovuto faticare parecchio per convincermi a continuare. Ma alla fine questa si è dimostrata la scelta migliore. Devo anche ammettere che la famiglia ha avuto un ruolo importante in tutte le mie decisioni.
eurohandball.com: E' vero che, nonostante la sua giovane età, affronta le sfide senza paura?
Cristina Neagu: Ho solo 21 anni, e allora? Mi trovo di fronte avversari difficili, e allora? Perché mai dovrei essere nervosa? Loro sono esattamente come me: hanno due mani e due gambe. E dopo tutto la pallamano è soltanto uno sport.
eurohandball.com: Sta attendendo con impazienza la sua prima finale di Champions League?
Cristina Neagu: So solo che il Viborg è una grande squadra. L'abbiamo affrontata nella fase a gruppi e ci siamo spartiti le vittorie, una a testa. Ma ora sarà tutto diverso. Per vincere il trofeo non basterà limitarsi a giocare bene. Dovremo dare il massimo, anzi di più.
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