mercoledì 14 dicembre 2011

Mondiali femminili pallamano 2011. Stasera il derby latino Brasile - Spagna ed un'insolita Norvegia - Croazia.

Le protagoniste dei quarti di finale di questa sera hanno passato il turno precedente con modalità diverse.

La Croazia è quella che più ha faticato, pur centrando l'obiettivo di sconfiggere finalmente la Romania. Buona parte del 'merito' va però alle ragazze di Radu Voina, 'riuscite' a buttare al vento una partita che, avanti di due reti (27-25) a tre minuti dalla fine, sembravano avere in tasca.

E pensare che le rumene avevano finalmente sfoderato una prestazione dignitosa, ben diversa da certe figuracce della fase a gruppi. Trascinate dalle reti di Bradeanu e Chirila, avevano risposto al tentativo di fuga iniziale delle avversarie, passando in vantaggio dopo un quarto d'ora e chiudendo il primo tempo sul 18-15. Il gap cresce quando Adelina Fiera battezza il secondo tempo, ma dieci minuti di black-out consentono ad Andrea Penezić, anche stavolta la migliore delle sue, e connazionali di rientrare in partita. Lo scambio di colpi prosegue fino a quando Manea, Bradeanu e Nichita, tre veterane della 'tricolore', portano lo score sul già citato più due.

Finita? Per niente. Le rumene smarriscono di nuovo la via del goal e la Croazia, brava a crederci fino all'ultimo, risponde a tono e si rimette davanti. Nel minuto conclusivo, e decisivo, Amariei e compagne non riescono ad imbastire un'azione vincente, dimostrando per l'ennesima volta come la Romania 'sappia' sempre perdersi al momento meno opportuno, e continui a mancare di quel qualcosa necessario per fare il salto di qualità. La prova contro le croate della rimaneggiata nazionale di Bucarest riscatta in parte le prestazioni deludenti della fase a gironi, ma lascia soprattutto l'amaro in bocca per come è terminata.

La Croazia se la vedrà con la Norvegia. Scandinave abbastanza in scioltezza sull'Olanda negli ottavi. Le orange tengono il passo per una ventina di minuti, poi devono cedere alla legge del più forte, che ha soprattutto un nome e cognome: Heidi Løke. Il pivot numero uno al mondo segna a piacimento dai sei metri e in contrattacco, si procura rigori, regala due minuti alle avversarie. E plasma un parziale di 5-0 che rompe la resistenza olandese e propizia il 15-11 dell'intervallo. La ripresa non ha storia, a parte un fuoco fatuo iniziale firmato Maura Visser, lasciata però troppo sola, e tre reti posteriori di Yvette Broch, anche lei troppo sola negli ultimi minuti. Nel mezzo ci sta un'alluvione di goal vichinghi, con le bordate di Linn Jørum Sulland sugli scudi, ma soprattutto il giovane talento Amanda Kurtović a farsi notare con cinque reti a referto. Alla sirena il tabellino segna un 34-22 umiliante per le olandesi, incapaci di replicare la buona prova degli Europei.

Il derby latino tra Brasile e Spagna sarà una sfida tra grandi portieri. Da una parte Chana Masson, esaltante in questi campionati, e Barbara Arenhart ormai specialista in tiri vincenti dell'ultimo secondo dalla sua linea di porta. A segno in maniera decisiva contro la Tunisia, si è poi ripetuta con la Costa D'Avorio, quando le verde-oro avevano però già stravinto agevolmente la gara, messa sul binario giusto dalla partenza 'fast and furious' di Alexandra do Nascimento, che punisce la difesa africana cinque volte in dieci minuti. Mambo (col) Number Five (sulla casacca) prova a frenare il ciclone Seleçao, ma non può fare molto.

Brasile ai quarti dove affronterà un altro grande portiere quale Silvia Navarro, autentica mattatrice di giornata con il suo SESSANTACINQUE percento di parate contro il Montenegro. L'atleta dell'Itxako porta la 'Roja' al turno successivo chiudendo spesso e volentieri la porta a fuoriclasse come Popović e Bulatović, e neanche la proverbiale grinta di Jovanka Radicević è in grado cambiare le cose. I numeri della Navarro e le reti della premiata ditta Mangue & Pinedo catapultano la Spagna sul 6-1 dopo otto minuti, ma le balcaniche non rinunciano al loro obiettivo minimo (qualificarsi al torneo pre-olimpico) così facilmente, e grazie a Marija Jovanović e Milena Knezević si rifanno sotto. Più due spagnolo (11-9) all'equatore del match, poi un poker di reti consecutive (due ancora opera di Eli Pinedo) quando riprende il gioco manda la Selección definitivamente in fuga: ogni tentativo di rientro montenegrino sarà frustrato dalla Navarro. Oltre ai Paesi Bassi, anche l'altra sorpresa dell'Europeo 2010 se ne torna a casa con le pive nel sacco.

Chi invece può tonare in patria a testa altissima è la Costa d'Avorio. Il perché lo illustrano ampiamente le parole del loro coach, il francese Thierry Vincent: 'Sono molto orgoglioso della mia squadra visto che nessuno qui può immaginare come facciamo pallamano in Costa d’Avorio. Abbiamo avuto solamente una settimana per prepararci a questi Campionati del mondo e abbiamo solamente una giocatrice professionista nel nostro team e otto che giocano ancora in Costa d’Avorio. Il campionato da noi dura solo tre mesi, e si gioca all’aperto. Dunque sapevamo già prima che questa partita sarebbe stata l’ultima qui per noi. Ma abbiamo apprezzato la grande atmosfera che si è creata durante l’incontro in questo campo. E per me, che sono francese, è stato più facile giocare contro il Brasile che contro la Francia. Auguro inoltre al Brasile di arrivare in finale ma li, penso proprio che perderebbero contro la Francia'.

1 commento:

  1. Ciao, mi potresti lasciare un tuo indirizzo e-mail? Vorrei farti una proposta. Oppure scrivimi a federico1987great@hotmail.it

    Grazie,

    Federico Militello

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