La pallamano è uno sport che si gioca in sette contro sette, e dove alla fine vince sempre il Montpellier. Parafrasando un vecchio detto sulla nazionale tedesca di calcio, il quotidiano l'Equipe sintetizza, in una semplice frase, il grande scontro al vertice del campionato francese di scena in Savoia ieri sera. E vinto dai ragazzi di coach Patrice Caneyer, che tornano ad espugnare il fortino nemico dopo tre anni, compiendo l'impresa per la prima volta alla nuova arena locale, il Phare.
E pensare che le cose non si erano messe affatto bene per gli ospiti, in chiara difficoltà nei primi venti minuti. Con Xavier Barachet, Damir Bicanić ed Edin Basić a trafiggere più volte gli spaesati Primoz Prost e Richard Stochl, e con Cyril Dumoulin a fare la sua bella figura tra i pali, lo Chambéry vola sul 12-7 al 22°. A questo punto una modifica difensiva in grado di neutralizzare la minaccia Barachet cambia l'andamento dell'incontro, con la complicità dei due portieri ora finalmente in crescita, permettendo al MAHB di rientrare in partita e chiudere il tempo appena sul meno due (15-13 per i savoiardi).
Il sorpasso diviene realtà al ritorno in campo; merito soprattutto del poker di reti firmato Samuel Honrubia, ala sinistra implacabile e motore della riscossa assieme ad un Mladen Bojinović che dai sette metri non sbaglia. Il Montpellier mette dunque la testa avanti, persino di due lunghezze, ma gli avversari non cedono, e grazie specialmente ad un Bertrand Roiné in grande spolvero (sarà lui il sostituto di Accambray tra le fila dei Bleues agli Europei?) riacciuffano la parità a quota ventuno.
Una quota da vertigini per lo Chambéry, che infatti cade, 'spinto' da un ottimo Issam Tej. Il tunisino propizia il nuovo allungo, decisivo, della sua squadra, concretizzatosi sul 30-27 poi trasformatosi in 33-29, e di nuovo nel 34-31 della sirena. Montpellier O.K. e adesso avanti di quattro punti in classifica generale, libero di festeggiare il 'titolo d'inverno'; Chambéry K.O. e costretto ad una lunga e difficile rincorsa. Che partirà all'inizio di Febbraio comunque: ora è tempo di unire le forze ed impegnarsi assieme in nazionale. La riconferma del titolo europeo attende ...
E pensare che le cose non si erano messe affatto bene per gli ospiti, in chiara difficoltà nei primi venti minuti. Con Xavier Barachet, Damir Bicanić ed Edin Basić a trafiggere più volte gli spaesati Primoz Prost e Richard Stochl, e con Cyril Dumoulin a fare la sua bella figura tra i pali, lo Chambéry vola sul 12-7 al 22°. A questo punto una modifica difensiva in grado di neutralizzare la minaccia Barachet cambia l'andamento dell'incontro, con la complicità dei due portieri ora finalmente in crescita, permettendo al MAHB di rientrare in partita e chiudere il tempo appena sul meno due (15-13 per i savoiardi).
Il sorpasso diviene realtà al ritorno in campo; merito soprattutto del poker di reti firmato Samuel Honrubia, ala sinistra implacabile e motore della riscossa assieme ad un Mladen Bojinović che dai sette metri non sbaglia. Il Montpellier mette dunque la testa avanti, persino di due lunghezze, ma gli avversari non cedono, e grazie specialmente ad un Bertrand Roiné in grande spolvero (sarà lui il sostituto di Accambray tra le fila dei Bleues agli Europei?) riacciuffano la parità a quota ventuno.
Una quota da vertigini per lo Chambéry, che infatti cade, 'spinto' da un ottimo Issam Tej. Il tunisino propizia il nuovo allungo, decisivo, della sua squadra, concretizzatosi sul 30-27 poi trasformatosi in 33-29, e di nuovo nel 34-31 della sirena. Montpellier O.K. e adesso avanti di quattro punti in classifica generale, libero di festeggiare il 'titolo d'inverno'; Chambéry K.O. e costretto ad una lunga e difficile rincorsa. Che partirà all'inizio di Febbraio comunque: ora è tempo di unire le forze ed impegnarsi assieme in nazionale. La riconferma del titolo europeo attende ...
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