lunedì 2 maggio 2011

EHF Champions League: Barcellona, Ciudad Real, Amburgo ed RNL alla Final Four!!

Due squadre delle Bundesliga, due dell'Asobal. La grande sfida di fine Maggio alla Lanxess Arena partirà con un sostanziale equilibrio tra i maggiori campionati del mondo. Senza i detentori del trofeo, però. Niente festeggiamenti per Thierry Omeyer in mezzo ai giocatori del Barça questa volta. Anzi, il portiere francese, grande protagonista della vittoria tedesca nella finalissima dello scorso anno, con polemica esultanza a fine partita annessa, è stato tra i principali responsabili dell'eliminazione dei suoi, avvenuta ieri pomeriggio per mano dei blaugrana.

Una difesa colabrodo del THW Kiel nella prima parte di gara, ma anche e soprattutto un portiere lontanissimo dai suoi migliori momenti, hanno spianato la strada al successo di un Barcellona Borges che, al contrario, ha beneficiato delle parate di un Danijel Saric bravissimo a sfoggiare nuovamente il proprio talento. E ad aiutare i suoi a battere i grandi rivali per la terza volta in questa stagione (l'altra sfida, nella fase a gironi, era terminata in parità).

Dopo la vittoria di misura (27-25) catalana all'andata ci si aspettava una battaglia campale alla Sparkasse Arena. Così è stato solo per il primo quarto d'ora o giù di lì, fino al 6-5 che faceva sperare i tifosi delle 'zebre'. Gelati però subito dopo dagli errori in attacco dei loro atleti, dalle parate di Saric e dal modo in cui il Barcellona, con il pivot Jesper Noddesbo in testa, puniva gli avversari, rendendone vana la difesa 6-0. Un primo break porta gli uomini di Xavi Pascual sul 9-6, ed il vantaggio vola ancora più alto: sino al 18-12 del 26°. Lo score dell'intervallo (15-19) lascia pochissime speranze ai tedeschi, ma l'inizio ripresa di un grandissimo Siarhei Rutenka (a segno otto volte) e dei suoi compagni, che piazzano subito un micidiale 4-0, le cancella del tutto.

La sostituzione dell'abulico Omeyer con Andreas Palicka porta ad un'iniezione di euforia tra i giocatori tedeschi: il portiere si fa subito notare per alcune grandissime parate, ed il Kiel torna a meno cinque (20-25). Ma è un fuoco di paglia, utile casomai solo a far aumentare i rimpianti per non aver effettuato la sostituzione prima. Esaurito il momento magico dell'estremo difensore svedese, il Barcellona torna a colpire, e ritrova il più otto (31-23 per loro). I catalani hanno ormai il biglietto per Colonia tra le mani, e staccano il piede dall'acceleratore. La mini-rimonta finale del Kiel, che porterà sino al 33-36 della sirena, serve però solo a rendere la pillola meno amara, e ad aumentare il bottino personale di Marcus Ahlm e Filip Jicha. I Re d'Europa del 2010 hanno ufficialmente abdicato, e dopo quanto visto ieri sera, c'è già chi pensa che a sostituirli sul trono sarà proprio chi li ha battuti.

THW Kiel - F.C. Barcelona 33-36 (15-17) (andata 25-27)
THW Kiel: Omeyer, Palicka; Sprenger (3), Zeitz (2), Ahlm (8), Jicha (6, 1 rig.), Ilic (8), Lundström (-), Palmarsson (-), Klein (3), Kubes (-), Andersson (2), Jerome Fernandez (1)
F.C. Barcelona Borges: Saric; Víctor Tomás (3), Nagy (4), Noddesbo (5), Jernemyr (-), Raúl Entrerríos (2), Juanín (4), Rutenka (8), Oneto (-), Igropulo (-), Sorhaindo (1), Sarmiento (3), Rocas (4, 3 rig.) y Ugalde (2)

Quella del Primo Maggio non è stata l'unica grande impresa del ritorno dei quarti. Sabato era toccato al Rhein Neckar Löwen, capace di espugnare il campo di Montpellier per 35-26, ribaltando il meno due (27-29) casalingo dell'andata, e lasciando fuori dalla finale a quattro proprio Karabatic e compagni, fermatisi all'ultima tappa prima di Colonia per il secondo anno consecutivo. In realtà le cose sembravano andare per il verso giusto per i francesi nel primo tempo, conclusosi sul 17-15 con i transalpini sempre al comando, grazie in particolare ad un prolifico Mladen Bojinovic. Ma non avevano fatto i conti con il 'fattore S': ovvero Slawomir Szmal. Prima di tornare in patria nelle fila del Kielce, il portierone polacco regala ai Leoni di Germania una prestazione da incorniciare nella ripresa, che aiuta in maniera fondamentale i tedeschi a staccare il biglietto per la Final Four.

Il Montpellier riesce ad andare a segno appena nove volte in un secondo tempo che già inizia sotto il peggiori auspici per loro: RNL subito avanti sul 18-17, e poi in grado di ribaltare anche il parziale dell'intera eliminatoria portandosi sul 24-21. Con il solo Karabatic (Nikola) a non gettare la spugna, e Vid Kavticnik in campo in non ottime condizioni, resistere all'avanzata dei cavalieri teutonici, trascinati in attacco dal solito Uwe Gensheimer (il capocannoniere di Champions terminerà l'incontro in doppia cifra) diventa impresa impossibile per i francesi che, totalmente incapaci di reagire, vedono il loro svantaggio lievitare sino sul 23-28 e poi all'umiliante score finale di 26-35. Un crollo tanto clamoroso quanto (forse) inaspettato, che fa felici i tedeschi e al tempo stesso priva ancora la Final Four di Nikola Karabatic, beffato in maniera simile a quanto successo nella finale di Champions alcuni anni fa, quando il suo Kiel vinse a Ciudad Real proprio per 29-27, ma perse partita e titolo fra le mura amiche al ritorno.

Montpellier - Rhein-Neckar Löwen 26-35 (17-15) (andata 29-27)
Montpellier Agglomeration HB: Stochl, Robin; Nikola Karabatić (6), Bojinović (6, 2 rig.), Accambray (5), Dipanda, Guigou (5), Luka Karabatić, Salou (3), Markez (n.e.), Honrubia, Hammed, Grebille (n.e.), Hmam, Kavticnik (1), Joli.
Rhein-Neckar Löwen: Szmal, Fritz (n.e.); Rominger (n.e.), Stefánsson (1), Šešum (6), Tkaczyk (4), Čupić (7), Gensheimer (10, 3 rig.), Gunnarsson (3), Schmid, Roggisch, Bielecki (3), Sigurdsson (1), Rigterink (n.e.), Groetzki (n.e.), Lund (n.e.).


Tante emozioni e sorprendenti trionfi esterni a Kiel e Montpellier. Poco da dire invece sulle due altre sfide. Sabato pomeriggio l'Amburgo certifica il suo passaggio alla Final Four, scontato dopo il +14 dell'andata, impattando nella tana del Chekhovskie Medvedi. A dir la verità non si è trattato di una passeggiata per i tedeschi, presi allo sprovvisto dalla partenza-lampo degli avversari, con punteggi (9-3 e poi 15-7) che, nel primo tempo, rischiavano di far traballare le germaniche certezze. Ma a cavallo tra i due tempi l'HSV rimette le cose a posto, prima tornando negli spogliatoi sotto di 'appena' cinque reti (14-19), e poi cominciando la ripresa nel verso giusto. Chiusa la porta ad ogni flebile speranza di qualificazione russa i tedeschi, trascinati da un ottimo Domagoj Duvnjak, si possono dedicare anche alla vittoria nel match.

Prima di tutto eguagliando lo score (28-28) intorno a metà ripresa, poi addirittura mettendo il naso avanti (32-31 e 35-33). Il Medvedi non ci sta e, grazie alle reti di Siarhei Harbok e Dmitry Kovalev, riesce quantomeno ad evitare una sconfitta immeritata, chiudendo il match sul 37-37. Lo scorso anno i russi conquistarono, unica squadra dell'Est, la partecipazione alla Final Four mentre l'Amburgo si fermò alle porte di Colonia; quest'anno le parti si sono invertite, e potete star certi che la truppa di Martin Schwalb andrà all'atto finale della Champions con intenzioni piuttosto serie.

Chekhovskie Medvedi - Amburgo 37-37 (19-14) (andata 24-38)
Chekhovskie Medvedi: Grams, Budkov; Harbok 8, Kovalev 8 (4 rig.), Shelmenko 5, Chernoivanov 4, Chipurin 4, Filippov 4, Dibirov 2, Starykh 2, Rastvortsev, Ivanov, Aslanyan n.e., Skopintsev n.e., Zotov n.e., Shishkarev n.e.
HSV Hamburg: Bitter, Sandström; Duvnjak 7, Hens 6, Vori 5, Lindberg 5 (2 rig.), K. Lijewski 5, Schröder 4, Flohr 2, Lackovic 1, Jansen 1, Schliedermann 1, B. Gille, G. Gille

Alla Lanxess Arena troveranno pure il Ciudad Real. Battuti in casa dal Flensburg per 22-21, gli spagnoli hanno perso ieri l'imbattibilità interna che durava da circa tre anni, ma nessuno alla Quijote Arena sembrava particolarmente afflitto. Il grande successo dell'andata (38-24) in terra di Germania era una perfetta assicurazione sulla Final Four. Tedeschi rimaneggiati, ma combattivi, tanto da piazzare un break di partenza, e chiudere la prima parte sul 13-9 dopo essere stati avanti di cinque lunghezze (11-6) quattro minuti prima. Troppo poco per sperare in una fantascientifica qualificazione, abbastanza per credere in una uscita di scene onorevole e vittoriosa.

Che gli uomini di Ljubo Vranjes fossero decisi a portare a casa il trionfo parziale lo si è notato pure dalla loro reazione al 5-0 che, al ritorno in campo, ha portato avanti gli iberici, il cui miglior realizzatore è stato, guarda caso, Kiril Lazarov. Il match si è quindi trasformato in una sfida punto a punto, con i tedeschi di nuovo in vantaggio (15-17), ma Viran Morros a ribaltare la situazione (21-20) ad un giro e mezzo di orologio dalla conclusione. Lasse Boesen impatta a mezzo minuto dalla fine, il palo nega il goal ad Alberto Entrerríos, ed il terzino destro svedese Tobias Karlsson regala la vittoria ai suoi a fil di sirena.

Ciudad Real - SG Flensburg 21-22 (9-13) (andata 38-24)
Renovalia Ciudad Real: Sterbik, Hombrados, Antonio Carreño; Kallman (4), Abaló (1), Cañellas (2), Alberto Entrerríos (1), Viran Morros (3), Dinart (-), Isaías Guardiola (-), Juanjo Fernández (-), Julen Aginagalde (1), David Davis (1), Shevelev (-), Lazarov (7, 1 rig.) y Jurkiewicz (1).
SG Flensburg-Handewitt: Rasmussen, Weidner (ps); Karlsson (1), Eggert (3, 1 rig.), Fahlgren (3), Mogensen (4), Mocsai (-), Heinl (3), Szilagyi (3), Boesen (4), Knudsen (1).

Il sorteggio che deciderà gli accoppiamenti della Final Four è fissato per le ore 15:00 di Lunedì 2 Maggio.

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