Va all'Amburgo la 'medaglia di bronzo' della Final Four di Colonia. Pur privi di un elemento di qualità come Blazenko Lackovic, i neo-campioni di Germania fanno loro il derby della Bundesliga, sconfiggendo il Rhein-Neckar Löwen con il punteggio finale di 33-31 (primo tempo 15-13).
E' stata una partita dall'andamento insolitamente semplice e ripetitivo: partenza-lampo dell'HSV, con un poker di reti consecutive subito a scavare il solco tra sè e gli avversari, e poi il Löwen, trascinato da Uwe Gensheimer, a rincorrere per tre quarti di gara, senza mai riuscire a rientrare, ed arrivando alla pausa sul 13-15 dopo aver cullato per un istante l'illusione di un possibile pareggio. Quando poi, dopo parecchi tentativi falliti, gettando al vento pure alcune superiorità numeriche, i 'Leoni' riescono finalmente ad agguantare la preda (sul 27-27: rigore di Olafur Stefansson, oggi top scorer dei suoi, intorno al 50°) ... se la lasciano di nuovo scappare in un attimo, vanificando in nemmeno un paio di minuti tutto il duro lavoro di 45 minuti.
Tre goal in successione dell'Amburgo chiudono di fatto i giochi, e ad Igor Vori e compagni basta amministrare - con il contributo decisivo del portiere svedese Per Sandström - il vantaggio negli ultimi istanti per portarsi a casa il match, piccola consolazione dopo la grande delusione del giorno prima. Oltre al croato ed allo svedese, nota di merito per Bertrand Gille, in rete una mezza dozzina di volte, e per Stefan Schröder. Bravo anche Torsten Jansen, che raggiunge il traguardo delle 1300 reti con la casacca dell'HSV Hamburg.
Complice l'infortunio di sabato che ha tolto di mezzo Slawomir Szaml, il Löwen recita piuttosto bene il ruolo di 'cenerentola' della manifestazione, perdendo - unica fra le quattro - entrambi gli incontri disputati. Il successo assoluto nella classifica marcatori di Gensheimer, a segno 116 volte in tutto, offre in realtà qualche motivo per sorridere ai tifosi della squadra tedesca, sui quali però gravano fitte nubi all'orizzonte: il boss della squadra, Jesper Nielsen, potrebbe infatti trasferire i migliori giocatori, tra cui la 24enne ala destra della nazionale tedesca, da Mannheim a Copenaghen, ovvero dal RNL al suo altro 'giocattolo', l'AG København, squadra per cui il magnate danese nutre grosse ambizioni.
** HSV Hamburg - Rhein-Neckar Löwen 33-31 (15-13)
HSV Hamburg: Bitter, Sandström; Bertrand Gille (6), Schröder (5), Igor Vori (5), Krzystof Lijewski (4), Jansen (3), Hens (3), Duvnjak (2), Guillaume Gille (2), Kraus (2, 2 rig.), Marcin Lijewski (1), Flohr, Lindberg, Lackovic, Schliedermann.
Rhein-Neckar Löwen: Fritz, Rominger (n.e.); Stefansson (7, 3 rig.), Sesum (5), Myrhol (5), Tkaczyk (3), Gensheimer (3, 2 rig.), Bielecki (2), Sigurdsson (2), Cupic (2), Müller (1), Groetzki (1), Schmid, Roggisch, Gunnarsson, Lund.
Parziali (ogni cinque minuti): 0-4, 3-6, 6-9, 7-11, 10-14, 13-15 (fine p.t.); 13-15, 15-17, 18-20, 21-23, 27-27, 28-30, 31-33 (fine incontro).
E' stata una partita dall'andamento insolitamente semplice e ripetitivo: partenza-lampo dell'HSV, con un poker di reti consecutive subito a scavare il solco tra sè e gli avversari, e poi il Löwen, trascinato da Uwe Gensheimer, a rincorrere per tre quarti di gara, senza mai riuscire a rientrare, ed arrivando alla pausa sul 13-15 dopo aver cullato per un istante l'illusione di un possibile pareggio. Quando poi, dopo parecchi tentativi falliti, gettando al vento pure alcune superiorità numeriche, i 'Leoni' riescono finalmente ad agguantare la preda (sul 27-27: rigore di Olafur Stefansson, oggi top scorer dei suoi, intorno al 50°) ... se la lasciano di nuovo scappare in un attimo, vanificando in nemmeno un paio di minuti tutto il duro lavoro di 45 minuti.
Tre goal in successione dell'Amburgo chiudono di fatto i giochi, e ad Igor Vori e compagni basta amministrare - con il contributo decisivo del portiere svedese Per Sandström - il vantaggio negli ultimi istanti per portarsi a casa il match, piccola consolazione dopo la grande delusione del giorno prima. Oltre al croato ed allo svedese, nota di merito per Bertrand Gille, in rete una mezza dozzina di volte, e per Stefan Schröder. Bravo anche Torsten Jansen, che raggiunge il traguardo delle 1300 reti con la casacca dell'HSV Hamburg.
Complice l'infortunio di sabato che ha tolto di mezzo Slawomir Szaml, il Löwen recita piuttosto bene il ruolo di 'cenerentola' della manifestazione, perdendo - unica fra le quattro - entrambi gli incontri disputati. Il successo assoluto nella classifica marcatori di Gensheimer, a segno 116 volte in tutto, offre in realtà qualche motivo per sorridere ai tifosi della squadra tedesca, sui quali però gravano fitte nubi all'orizzonte: il boss della squadra, Jesper Nielsen, potrebbe infatti trasferire i migliori giocatori, tra cui la 24enne ala destra della nazionale tedesca, da Mannheim a Copenaghen, ovvero dal RNL al suo altro 'giocattolo', l'AG København, squadra per cui il magnate danese nutre grosse ambizioni.
** HSV Hamburg - Rhein-Neckar Löwen 33-31 (15-13)
HSV Hamburg: Bitter, Sandström; Bertrand Gille (6), Schröder (5), Igor Vori (5), Krzystof Lijewski (4), Jansen (3), Hens (3), Duvnjak (2), Guillaume Gille (2), Kraus (2, 2 rig.), Marcin Lijewski (1), Flohr, Lindberg, Lackovic, Schliedermann.
Rhein-Neckar Löwen: Fritz, Rominger (n.e.); Stefansson (7, 3 rig.), Sesum (5), Myrhol (5), Tkaczyk (3), Gensheimer (3, 2 rig.), Bielecki (2), Sigurdsson (2), Cupic (2), Müller (1), Groetzki (1), Schmid, Roggisch, Gunnarsson, Lund.
Parziali (ogni cinque minuti): 0-4, 3-6, 6-9, 7-11, 10-14, 13-15 (fine p.t.); 13-15, 15-17, 18-20, 21-23, 27-27, 28-30, 31-33 (fine incontro).
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