Il Montpellier Agglomeration HB ipoteca (o quasi) il passaggio del turno con una bella e meritata, anche se non facile, vittoria di due reti (29-27) sul campo del Rhein-Neckar Löwen.
La sfida parte all'insegna dell'equilibrio, e si mantiene tale per una ventina di minuti, con il Montpellier regolarmente avanti (a dispetto di qualche assenza e qualche penalità di troppo a loro inflitta dalla coppia arbitrale serba) ed i padroni di casa a rincorrerli con successo, trovando il modo di beffare più volte il portiere avversario Stochl. I francesi abbozzano una fuga sia sul 6-4 che sull'8-6, ma i Leoni li riacciuffano facilmente in entrambi i casi. Karabatic è sugli scudi, però stavolta non si tratta di Nikola, piuttosto in ombra per tutta la parte iniziale del match, bensì del fratello minore - e meno famoso - Luka, a segno quattro volte (su otto reti dei transalpini) nei primi 18 minuti. Una scelta obbligata, quella del 'fratellino' come pivot, ma che si rivela decisamente efficace.
Il time-out chiesto, sulle note di uno strano remix dell'indimenticata 'Tu vuo'fa' l'Americano' (nota di colore inaspettata), da coach Gudmundsson però regala i suoi frutti ai tifosi della SAP Arena, e con un Gensheimer in forma la squadra locale mette la testa avanti per la prima volta: 10-8 ai cinque dall'intervallo, approfittando di un calo offensivo degli avversari, 'aiutati' in questo da uno Slawomir Szmal in grande spolvero che, tra le altre parate, si esalta neutralizzando un contropiede di Michaël Guigou. La bordata del giovane William Accambray che, ad un giro di lancetta dalla prima sirena, pone fine ad una siccità in attacco durata più o meno una lunghissima dozzina di minuti è soltanto una goccia nel deserto, e non impedisce ai tedeschi di tornare negli spogliatoi su un ben augurante più tre (12-9).
Putroppo per loro, la musica cambia al rientro in pista: per quanto Grzegorz Tkaczyk - che propizia, prima dai sei metri e poi in contropiede, il massimo vantaggio degli uomini in nero - Szmal e Gunnarsson si sforzino di tenere l'avversario a debita distanza, un grande Vid Kavticnik e Karabatic 'il Giovane' guidano i francesi alla riscossa, riportandoli a meno uno, ed Accambray sigla il nuovo pareggio (18-18) al quarantesimo, mentre due minuti dopo Guigou ruba palla e addirittura riporta i suoi in vantaggio.
Tkaczyk e Michael Mueller, attori protagonisti del secondo tempo sul lato RNL, ribaltano la situazione e siglano il 21-20 con cui si entra nell'ultimo quarto d'ora di gioco, ma una doppia penalità alla squadra locale (con il solito Oliver Roggisch che non manca l'ennesimo appuntamento con la panca dei cattivi...) spiana la strada al nuovo vantaggio ospite, ed ancora Kavticnik in versione 'macchina da contropiede' riporta il MHB al più due (24-22). Quando poi, ai dieci dalla fine, 'Karabatic il Vecchio' trova finalmente l'angolo giusto per beffare Szmal, per il Löwen si fa notte fonda.
Ancora il polacco Tkacyzk, fra gli ultimi ad arrendersi, prova a trascinare i tedeschi alla rimonta, ma è costretto a fermare con le cattive un Nikola Karabatic ora davvero in partita, e si guadagna i suoi bravi due minuti in panchina. Accambray ringrazia e spedisce la banda di Caneyer sul +4 (28-24). E per quanto nomi altisonanti quali Karol Bielecki ed Uwe Gensheimer salgano in cattedra nei minuti finali, la difesa del Montpellier ne controlla, almeno parzialmente, la spinta agonistica. I Leoni riescono solo a dimezzare lo scarto, e finiscono battuti per 27-29. Le loro chances di accedere alla Final Four della vicina Colonia diventano remote, mentre i francesi, eliminati con parecchia sfortuna nei quarti della passata edizione, ora sono più vicini al grande appuntamento. Anche se rimangono sessanta, lunghissimi minuti da giocare. Ci si rivede nel Midi transalpino fra una settimana...
La sfida parte all'insegna dell'equilibrio, e si mantiene tale per una ventina di minuti, con il Montpellier regolarmente avanti (a dispetto di qualche assenza e qualche penalità di troppo a loro inflitta dalla coppia arbitrale serba) ed i padroni di casa a rincorrerli con successo, trovando il modo di beffare più volte il portiere avversario Stochl. I francesi abbozzano una fuga sia sul 6-4 che sull'8-6, ma i Leoni li riacciuffano facilmente in entrambi i casi. Karabatic è sugli scudi, però stavolta non si tratta di Nikola, piuttosto in ombra per tutta la parte iniziale del match, bensì del fratello minore - e meno famoso - Luka, a segno quattro volte (su otto reti dei transalpini) nei primi 18 minuti. Una scelta obbligata, quella del 'fratellino' come pivot, ma che si rivela decisamente efficace.
Il time-out chiesto, sulle note di uno strano remix dell'indimenticata 'Tu vuo'fa' l'Americano' (nota di colore inaspettata), da coach Gudmundsson però regala i suoi frutti ai tifosi della SAP Arena, e con un Gensheimer in forma la squadra locale mette la testa avanti per la prima volta: 10-8 ai cinque dall'intervallo, approfittando di un calo offensivo degli avversari, 'aiutati' in questo da uno Slawomir Szmal in grande spolvero che, tra le altre parate, si esalta neutralizzando un contropiede di Michaël Guigou. La bordata del giovane William Accambray che, ad un giro di lancetta dalla prima sirena, pone fine ad una siccità in attacco durata più o meno una lunghissima dozzina di minuti è soltanto una goccia nel deserto, e non impedisce ai tedeschi di tornare negli spogliatoi su un ben augurante più tre (12-9).
Putroppo per loro, la musica cambia al rientro in pista: per quanto Grzegorz Tkaczyk - che propizia, prima dai sei metri e poi in contropiede, il massimo vantaggio degli uomini in nero - Szmal e Gunnarsson si sforzino di tenere l'avversario a debita distanza, un grande Vid Kavticnik e Karabatic 'il Giovane' guidano i francesi alla riscossa, riportandoli a meno uno, ed Accambray sigla il nuovo pareggio (18-18) al quarantesimo, mentre due minuti dopo Guigou ruba palla e addirittura riporta i suoi in vantaggio.
Tkaczyk e Michael Mueller, attori protagonisti del secondo tempo sul lato RNL, ribaltano la situazione e siglano il 21-20 con cui si entra nell'ultimo quarto d'ora di gioco, ma una doppia penalità alla squadra locale (con il solito Oliver Roggisch che non manca l'ennesimo appuntamento con la panca dei cattivi...) spiana la strada al nuovo vantaggio ospite, ed ancora Kavticnik in versione 'macchina da contropiede' riporta il MHB al più due (24-22). Quando poi, ai dieci dalla fine, 'Karabatic il Vecchio' trova finalmente l'angolo giusto per beffare Szmal, per il Löwen si fa notte fonda.
Ancora il polacco Tkacyzk, fra gli ultimi ad arrendersi, prova a trascinare i tedeschi alla rimonta, ma è costretto a fermare con le cattive un Nikola Karabatic ora davvero in partita, e si guadagna i suoi bravi due minuti in panchina. Accambray ringrazia e spedisce la banda di Caneyer sul +4 (28-24). E per quanto nomi altisonanti quali Karol Bielecki ed Uwe Gensheimer salgano in cattedra nei minuti finali, la difesa del Montpellier ne controlla, almeno parzialmente, la spinta agonistica. I Leoni riescono solo a dimezzare lo scarto, e finiscono battuti per 27-29. Le loro chances di accedere alla Final Four della vicina Colonia diventano remote, mentre i francesi, eliminati con parecchia sfortuna nei quarti della passata edizione, ora sono più vicini al grande appuntamento. Anche se rimangono sessanta, lunghissimi minuti da giocare. Ci si rivede nel Midi transalpino fra una settimana...
Nessun commento:
Posta un commento