mercoledì 13 aprile 2011

Champions Donne. Semifinali: Itxako e Larvik a metà dell'opera.

Due vittorie casalinghe con il medesimo scarto - cinque reti - e punteggi quasi identici nelle semifinali di andata della Champions League femminile.

L'Itxako Reyno de Navarra non smette di stupire. Dopo aver eliminato il favoritissimo Oltchim, le spagnole fanno un'altra vittima illustre: il Győri Audi ETO. Vittima solo a metà, almeno per ora: perchè il 26-21 con cui è terminata la sfida di sabato scorso al Pabellón Lizarrerria di Estella lascia ancora aperto il discorso qualificazione. Ma in ogni caso si tratta di un grande risultato per le ragazze di Ambros Martín, che tra l'altro hanno dovuto reagire ad un inizio gara sfavorevole, con vantaggi ungheresi per buona parte dei primi trenta minuti, e con la Barbosa a tenere a galla le padrone di casa.

Un opportuno time-out chiesto dall'allenatore spagnolo, magari 'aiutato' dall'esclusione temporanea della giovanissima Kurucz, è però riuscito a cambiare il vento, tanto da portare le spagnole all'intervallo sul 13-11. Score positivo, che diventa ancor più favorevole nella ripresa, grazie ad un'ottima fase difensiva (una 5-1 con Barbosa in posizione avanzata a disturbare la manovra avversaria) alle parate di Silvia Navarro, portiere della nazionale spagnola, ed alla precisione in attacco delle iberiche, che arrivano fino a sette reti di vantaggio, mentre Anita Gőrbicz non riesce ad incidere più di tanto, Anikó Kovacsics non la rimpiazza adeguatamente, e soprattutto si nota l'assenza del terzino brasiliano Eduarda Amorim. Buona invece la prova di Aurelia Bradeanu.

Per fortuna delle ospiti, sia Pálinger che Lunde-Haraldsen fanno il loro dovere tra i pali magiari, e consentono al Győr di arrivare alla sfida di domenica prossima, da disputare di fronte ai loro caldissimi tifosi, con un deficit tutto sommato rimediabile. L'Itxako invece si presenterà alla sfida più importante della stagione sulle ali dell'entusiasmo, dopo avere messo il titolo nazionale in tasca: il recente trionfo in casa del Bera Bera, dove peraltro bastava un pareggio, ha regalato alle navarre il loro terzo campionato consecutivo, a spese delle grandi rivali dell'Elda Prestigio.

** Itxako Reyno de Navarra - Gyori ETO 26-21 (13-11)
Itxako Reyno de Navarra Estella: Navarro, Barnó, Pinedo (1), Martín, Turey (5), Fernández (2), Barbosa (3), Stefani, Egozkue (1), Aguilar (3), Tervel, Soit (3), Alonso, Martín (4), Kurbanova (1) y Pena (3).
Győri Audi ETO KC: Pálinger, Lunde Haraldsen; Verten (2), Mravikova (3), Bradeanu (6), Amorín, Hornyak (3), Spiridon (1), Kurucz, Görbicz (2), Kovacsics (1), Orban, Mayer (2) y Gros (1).

Trionfo interno, ma giochi ancora aperti, pure dall'altro lato del tabellone. Nonostante il sostegno dei loro 'Varvari', gruppo di tifo organizzato che ricalca (nel 'look', spesso a petto nudo, nello stile, e a quanto pare nella tendenza di alucni elementi a commettere piccoli furti e non pagare i conti in bar, aeroporti eccetera...) di molte tifoserie ultras di stampo calcistico, giunti tra i fiordi per far sentire la propria voce, il Budućnost Podgorica non riesce ad espugnare la fortezza-Larvik.

Le montenegrine tornano a casa con un passivo che occupa tutte le dita di una mano, al termine di un incontro non eccessivamente bello, caratterizzato da errori su entrambi i lati del campo, ed in cui le rispettive 'grandi stelle' brillano poco. Il pivot Heidi Løke viene disinnescato dalla retroguardia balcanica, mentre Bojana Popović non riesce mai ad entrare in partita. Certo la quantità di talento tra le fila del Larvik è così elevata da non faticare molto a trovare chi tolga comunque le castagne dal fuoco.


Ci pensa la 'vecchia guardia'. 'Vecchia' almeno anagraficamente, ma sempre in grado di tirare fuori dal cilindro le sue magie: il carismatico capitano Gro Hammerseng, impeccabile regista nella fase offensiva, la veterana Tonje Larsen (classe 1975), una sicurezza in difesa ma stavolta efficace pure in attacco. E soprattutto Cecilie Leganger (foto sopra, cliccare per ingrandire). Coetanea della Larsen, e da anni tra i migliori portieri del globo terracqueo, se non il numero uno in assoluto, la norvegese sfodera una nuova prestazione all'altezza della sua fama, e chiude spesso e volentieri (in particolare nel secondo tempo) la porta del Larvik alle avversarie, con parate che vanno dall'ordinario al quasi impossibile.

Dall'altra parte sono le reti dell'ala destra Jovanka Radičević - e la sua grinta, sotto forma di urla liberate dopo ogni trasformazione - a tenere in piedi le ragazze di coach Dragan Adžić, che però devono fare a meno di Ana Radović, espulsa con rosso diretto, nell'ultima parte dell'incontro. Match equilibrato nel primo quarto d'ora, poi le nordiche accelerano e vanno alla pausa sul 13-10, dopo essere state avanti pure di quattro. L'inizio ripresa sembra favorevole alle ospiti, che si riportano in scia (solo 17-16 pro-Larvik) alle scandinave. Ma la biondissima Linn Jørum Sulland - anche lei in grande spolvero davanti ai propri sostenitori - e le sue compagne piazzano un nuovo break micidiale, che le porta fino sul più sette.

Purtroppo per loro, le norvegesi non riescono ad assestare il colpo definitivo al Budućnost, che anche grazie al portiere Sanela Knezović (brava a subire appena un paio di goal negli ultimi dieci minuti) rosicchia qualcosa nel finale, limitando il passivo a quelle cinque reti non impossibili da ribaltare di fronte allo scatenato pubblico dello Sportski centar Morača, il cui 'ambiente' fornisce spesso un aiuto decisivo alla squadra di casa.

** Larvik HK - Budućnost Podgorica 25-20 (13-10)
Larvik HK: Gro Hammerseng 6, Tonje Larsen 6, Nora Mørk 4, Linn-Kristin Riegelhuth 3, Heidi Løke 2, Linn Jørum Sulland 2, Tine Stange 1, Karoline Dyhre Breivang 1.
Budućnost Podgorica: Jovanka Radicević 7, Marija Jovanović 3, Bojana Popović 3, Ana Djokić 2, Ana Radović 2, Majda Mehmedović 1, Radmila Miljanić 1, Dragana Pecevska 1.

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