Ennesima dimostrazione di forza del THW Kiel, che davanti ai quasi diecimila della Sparkassen Arena non lascia scampo al Pick Szeged, annicchilito già dai primi minuti e di fatto estromesso dalla Champions League con due turni d'anticipo.
Trascinati dalla coppia Sprenger - Zeitz, autrice da sola di oltre la metà dei goal 'zebrati', i tedeschi lasciano gustare alla loro vittima di turno il vantaggio iniziale (a cura dello slovacco Frantisek Sulc, miglior realizzatore dei suoi nel torneo), poi si scatenano. 3-1, 9-4, 12-4: numeri che segnano le tappe di un allungo inesorabile, in grado di chiudere la partita in poco più di un quarto d'ora. Il massimo vantaggio del tempo arriva sul 14-5 siglato in contrattacco da Narcisse, poi agli ospiti viene concesso di riportare il gap a scenari più accettabili, tipo il 18-12 della pausa. In evidenza, nell'ultima parte della frazione, il giovane serbo Dusan Beocanin, che finirà il match con sei reti all'attivo, medesimo bottino di Sulc.
Gli uomini di Alfred Gislason, con Henrik Lundström al posto di Dominik Klein e Daniel Kubes al centro, stanno attenti a non lasciare avvicinare troppo i rivali al rientro in campo. Zeitz e Jicha fanno il loro dovere, ed Omeyer (oggi al 48 percento) offre il suo contributo con una spettacolare doppia parata. Si va sul 23-13, massimo vantaggio per il THW, dopo 36 minuti. Pure con Andreas Palicka a sostituire il 'Titi' dell'handball fra i pali, il gap non fa che aumentare. Christian Sprenger realizza il suo nono goal personale per fissare il 27-16, poi tocca a Kubes e Lundström. L'ultima parte serve giusto al top scorer di giornata per finire in doppia cifra, al divario per raggiungere i 14 goal (31-17), ed a Sulc e Roland Mikler, quest'ultimo sostituto di Péter Tatai nella porta ungherese nel quarto conclusivo di gara, per farsi notare e contribuire alla riduzione di un margine comunque sempre troppo elevato.
A fine gara Gislasson non nasconde la soddisfazione per il risultato, ottenuto per giunta risparmiando a sufficienza i vari Aron Palmarsson, Kim Andersson, Tobias Reichmann e Filip Jicha, tutti con qualche problema di forma, e per il buon gioco della squadra, che ha commesso pochi errori. Sull'altra panchina Laszlo Skaliczki si rammarica per gli errori in attacco, puniti dai contropiedi avversari, e per una fase difensiva non sempre all'altezza. Infine il terzino magiaro Daniel Buday ammette che il Pick è squadra ancora giovane ed inesperta, non in grado di replicare fuori casa le buone prove offerte davanti al suo pubblico. Ma sfide come questa possono sempre risultare utili per accumulare esperienza, magari da sfruttare l'anno prossimo.
** THW Kiel - Pick Szeged 34-24 (18-12)
THW Kiel: Omeyer, Palicka; Andersson (n.e.), Lundström (4), Dragicevic (n.e.), Sprenger (11), Ahlm (3), Kubes (1), Reichmann (n.e.), Zeitz (7), Narcisse (3), Ilic (1), Klein (3), Jicha (1).
Pick Szeged: Toth (n.e.), Tatai, Mikler, Buday (5, 3 rig.), Bajorhegyi, Vadkerti, Nagy, Beocanin (6), Pribanic (4), Zubai (2), Czina, Prodanovic, Sulc (6), Ancsin (1).
Nelle altre sfide del giovedì, impresa del Wisla Plock, che a Buzău umilia il Constanta con lo score di 34-19 (p.t. 15-12). I polacchi, al loro primo successo esterno, compiono un passo decisivo verso una sorprendente qualificazione, mentre i rumeni, sconfitti in maniera molto più netta rispetto all'andata, finiscono matematicamente fuori dai giochi. I padroni di casa in realtà partono determinati, con un'immediata tripletta della 'stella' Laurenţiu Toma. Ma dopo due sette metri sbagliati in poco tempo, le cose si complicano. Gli ospiti prendono le redini dell'incontro, e fermare Michal Kubisztal diventa arduo. L'ex giocatore del Füchse Berlino arriverà a dodici goal in totale, mentre anche il portiere Marcin Wichary darà il suo contributo alla causa. Se all'intervallo i giochi paiono comunque aperti, l'inizio ripresa decide la gara, con un parziale di OTTO reti a zero per il Wisla, rimasta praticamente l'unica squadra in campo. Quel che resta è pura accademia.
** HCM Constanta - Orlen Wisla Plock 19-34 (12-15)
HCM Constanta: Toma 7, Stamate 3, Şimicu 2, Irimescu 2, Sadoveac 2, Stavrositu 1, Sabou 1, Adzici 1
Orlen Wisla Plock: Kubisztal 12, Spanne 7, Kavas 4, Toromanovici 3, Wisniewski 2, Dobelsek 2, Paczkowski 2, Eklemovici 1, Kwiatkowski 1.
Non ha bisogno di commenti la terza sfida di giornata. E'sufficiente lo score finale: 43-18 per i Kadetten svizzeri sul Bosna Sarajevo ridotto dalla crisi economica a parodia di squadra. Fra i giocatori balcanici visti nella gara di andata, perlatro vinta dagli elvetici per 34-23, solo il portiere Edin Tatar era presente anche a Sciaffusa. Con queste premesse, era difficile aspettarsi qualcosa di diverso dal monologo dei padroni di casa, che dopo alcune difficoltà iniziali (due soli goal in 7 minuti) avanzano a piacimento, portandosi sul 12-3 al diciassettesimo, tramutato nel 23-8 dell'intervallo. Il massimo vantaggio è raggiunto al 51° sul 40-11. Top scorer elvetici risultano Andrija Pendić con otto reti, e l'ala sinistra Flügel Florian 'fermatasi' a quota sette. A questo punto il Kadetten raggiunge Chambéry e Sävehof a sei punti, e 'tiferà' Barcellona e Zagabria nel week-end, per rendere la lotta per il quarto posto ancora più incerta.
** Kadetten Sciaffusa - Bosna Sarajevo 43-18 (23-8).
Trascinati dalla coppia Sprenger - Zeitz, autrice da sola di oltre la metà dei goal 'zebrati', i tedeschi lasciano gustare alla loro vittima di turno il vantaggio iniziale (a cura dello slovacco Frantisek Sulc, miglior realizzatore dei suoi nel torneo), poi si scatenano. 3-1, 9-4, 12-4: numeri che segnano le tappe di un allungo inesorabile, in grado di chiudere la partita in poco più di un quarto d'ora. Il massimo vantaggio del tempo arriva sul 14-5 siglato in contrattacco da Narcisse, poi agli ospiti viene concesso di riportare il gap a scenari più accettabili, tipo il 18-12 della pausa. In evidenza, nell'ultima parte della frazione, il giovane serbo Dusan Beocanin, che finirà il match con sei reti all'attivo, medesimo bottino di Sulc.
Gli uomini di Alfred Gislason, con Henrik Lundström al posto di Dominik Klein e Daniel Kubes al centro, stanno attenti a non lasciare avvicinare troppo i rivali al rientro in campo. Zeitz e Jicha fanno il loro dovere, ed Omeyer (oggi al 48 percento) offre il suo contributo con una spettacolare doppia parata. Si va sul 23-13, massimo vantaggio per il THW, dopo 36 minuti. Pure con Andreas Palicka a sostituire il 'Titi' dell'handball fra i pali, il gap non fa che aumentare. Christian Sprenger realizza il suo nono goal personale per fissare il 27-16, poi tocca a Kubes e Lundström. L'ultima parte serve giusto al top scorer di giornata per finire in doppia cifra, al divario per raggiungere i 14 goal (31-17), ed a Sulc e Roland Mikler, quest'ultimo sostituto di Péter Tatai nella porta ungherese nel quarto conclusivo di gara, per farsi notare e contribuire alla riduzione di un margine comunque sempre troppo elevato.
A fine gara Gislasson non nasconde la soddisfazione per il risultato, ottenuto per giunta risparmiando a sufficienza i vari Aron Palmarsson, Kim Andersson, Tobias Reichmann e Filip Jicha, tutti con qualche problema di forma, e per il buon gioco della squadra, che ha commesso pochi errori. Sull'altra panchina Laszlo Skaliczki si rammarica per gli errori in attacco, puniti dai contropiedi avversari, e per una fase difensiva non sempre all'altezza. Infine il terzino magiaro Daniel Buday ammette che il Pick è squadra ancora giovane ed inesperta, non in grado di replicare fuori casa le buone prove offerte davanti al suo pubblico. Ma sfide come questa possono sempre risultare utili per accumulare esperienza, magari da sfruttare l'anno prossimo.
** THW Kiel - Pick Szeged 34-24 (18-12)
THW Kiel: Omeyer, Palicka; Andersson (n.e.), Lundström (4), Dragicevic (n.e.), Sprenger (11), Ahlm (3), Kubes (1), Reichmann (n.e.), Zeitz (7), Narcisse (3), Ilic (1), Klein (3), Jicha (1).
Pick Szeged: Toth (n.e.), Tatai, Mikler, Buday (5, 3 rig.), Bajorhegyi, Vadkerti, Nagy, Beocanin (6), Pribanic (4), Zubai (2), Czina, Prodanovic, Sulc (6), Ancsin (1).
Nelle altre sfide del giovedì, impresa del Wisla Plock, che a Buzău umilia il Constanta con lo score di 34-19 (p.t. 15-12). I polacchi, al loro primo successo esterno, compiono un passo decisivo verso una sorprendente qualificazione, mentre i rumeni, sconfitti in maniera molto più netta rispetto all'andata, finiscono matematicamente fuori dai giochi. I padroni di casa in realtà partono determinati, con un'immediata tripletta della 'stella' Laurenţiu Toma. Ma dopo due sette metri sbagliati in poco tempo, le cose si complicano. Gli ospiti prendono le redini dell'incontro, e fermare Michal Kubisztal diventa arduo. L'ex giocatore del Füchse Berlino arriverà a dodici goal in totale, mentre anche il portiere Marcin Wichary darà il suo contributo alla causa. Se all'intervallo i giochi paiono comunque aperti, l'inizio ripresa decide la gara, con un parziale di OTTO reti a zero per il Wisla, rimasta praticamente l'unica squadra in campo. Quel che resta è pura accademia.
** HCM Constanta - Orlen Wisla Plock 19-34 (12-15)
HCM Constanta: Toma 7, Stamate 3, Şimicu 2, Irimescu 2, Sadoveac 2, Stavrositu 1, Sabou 1, Adzici 1
Orlen Wisla Plock: Kubisztal 12, Spanne 7, Kavas 4, Toromanovici 3, Wisniewski 2, Dobelsek 2, Paczkowski 2, Eklemovici 1, Kwiatkowski 1.
Non ha bisogno di commenti la terza sfida di giornata. E'sufficiente lo score finale: 43-18 per i Kadetten svizzeri sul Bosna Sarajevo ridotto dalla crisi economica a parodia di squadra. Fra i giocatori balcanici visti nella gara di andata, perlatro vinta dagli elvetici per 34-23, solo il portiere Edin Tatar era presente anche a Sciaffusa. Con queste premesse, era difficile aspettarsi qualcosa di diverso dal monologo dei padroni di casa, che dopo alcune difficoltà iniziali (due soli goal in 7 minuti) avanzano a piacimento, portandosi sul 12-3 al diciassettesimo, tramutato nel 23-8 dell'intervallo. Il massimo vantaggio è raggiunto al 51° sul 40-11. Top scorer elvetici risultano Andrija Pendić con otto reti, e l'ala sinistra Flügel Florian 'fermatasi' a quota sette. A questo punto il Kadetten raggiunge Chambéry e Sävehof a sei punti, e 'tiferà' Barcellona e Zagabria nel week-end, per rendere la lotta per il quarto posto ancora più incerta.
** Kadetten Sciaffusa - Bosna Sarajevo 43-18 (23-8).
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