La stampa rumena, ripresa dal blog spagnolo Balonfemme, ha pubblicato i 'dieci comandamenti' che riassumono in breve la 'filosofia' di Anja Andersen (foto a sinistra), ex miglior giocatrice del mondo ma adesso ultra-mediatico coach dell'Oltchim Râmnicu Vâlcea, squadrone est-europeo alla ricerca della sua prima vittoria finale in Champions League femminile. Anche se l'allenatrice danese siederà in panchina solo nei match della massima competizione continentale, mentre in campionato si 'limiterà' a svolgere il ruolo di coordinatrice tra i vari membri dello staff della squadra regina di Romania, si è già accaparrata l'attenzione dei media locali, e di fans e 'addetti ai lavori' un po' in tutto il continente.
Ecco dunque i 'dieci punti-base' secondo Anja A.
1. Focalizzarsi parecchio sulla mentalità della atlete. La Andersen ha parlato individualmente con ogni giocatrice, cercando i punti in comune con ciascuna di loro.
2. Il sistema di preparazione è diversificato. Secondo Anja A. 'non importa tanto quello che si fa in allenamento, ma come lo si pratica'. Per questo motivo ha portato in squadra un preparatore atletico con un programma individuale per ogni singola giocatrice.
3. Nella prima partita in cui si è seduta sulla panchina dell'Oltchim, ha cambiato di ruolo a diverse atlete. A suo parere il futuro sta proprio nella possibilità di giocare in più posizioni diverse.
4. Punta molto sulla difesa, che secondo lei influenza al sessanta per cento il risultato una partita, mentre l'attacco conta solo per il restante 40%. Contro il Budućnost Podgorica ha alternato tre schemi difensivi: 3-3, 6-0 e 5-1.
5. Non punta eccessivamente sulla preparazione fisica, a suo parere in secondo piano rispetto a quella psicologica.
6. Per la prima volta in una gara dell'Oltchim si sono seduti in panchina tutti e quattro i membri dello staff tecnico, mentre sono stati lasciati fuori il preparatore atletico ed il medico della squadra.
7. Le giocatrici non convocate devono comunque 'partecipare' alla gara. Sono stati infatti 'piazzate' nei posti più adeguati per far sentire attivamente il loro sostegno alle compagne di squadra.
8. Prima di tutto viene l'atleta, e solo dopo viene la competizione. Per questo motivo, ad esempio, domenica scorsa ha tenuto fuori il forte pivot Ionela Stanca, che non ha messo in campo per non rischiare di aggravare ulteriormente i suoi problemi al ginocchio.
9. Anja Andersen è talmente imprevedibile che non ci sorprenderemmo se qualche volta decidesse di lasciar fuori pure la 'intoccabile' stella Cristina Neagu. La sua filosofia è che 'la squadra è fatta di 23 valori aggiunti, non di una sola giocatrice'.
10. La Andersen ha lasciato intendere che è la squadra a doversi adattare allo stile del suo coach, e non viceversa.
Ecco dunque i 'dieci punti-base' secondo Anja A.
1. Focalizzarsi parecchio sulla mentalità della atlete. La Andersen ha parlato individualmente con ogni giocatrice, cercando i punti in comune con ciascuna di loro.
2. Il sistema di preparazione è diversificato. Secondo Anja A. 'non importa tanto quello che si fa in allenamento, ma come lo si pratica'. Per questo motivo ha portato in squadra un preparatore atletico con un programma individuale per ogni singola giocatrice.
3. Nella prima partita in cui si è seduta sulla panchina dell'Oltchim, ha cambiato di ruolo a diverse atlete. A suo parere il futuro sta proprio nella possibilità di giocare in più posizioni diverse.
4. Punta molto sulla difesa, che secondo lei influenza al sessanta per cento il risultato una partita, mentre l'attacco conta solo per il restante 40%. Contro il Budućnost Podgorica ha alternato tre schemi difensivi: 3-3, 6-0 e 5-1.
5. Non punta eccessivamente sulla preparazione fisica, a suo parere in secondo piano rispetto a quella psicologica.
6. Per la prima volta in una gara dell'Oltchim si sono seduti in panchina tutti e quattro i membri dello staff tecnico, mentre sono stati lasciati fuori il preparatore atletico ed il medico della squadra.
7. Le giocatrici non convocate devono comunque 'partecipare' alla gara. Sono stati infatti 'piazzate' nei posti più adeguati per far sentire attivamente il loro sostegno alle compagne di squadra.
8. Prima di tutto viene l'atleta, e solo dopo viene la competizione. Per questo motivo, ad esempio, domenica scorsa ha tenuto fuori il forte pivot Ionela Stanca, che non ha messo in campo per non rischiare di aggravare ulteriormente i suoi problemi al ginocchio.
9. Anja Andersen è talmente imprevedibile che non ci sorprenderemmo se qualche volta decidesse di lasciar fuori pure la 'intoccabile' stella Cristina Neagu. La sua filosofia è che 'la squadra è fatta di 23 valori aggiunti, non di una sola giocatrice'.
10. La Andersen ha lasciato intendere che è la squadra a doversi adattare allo stile del suo coach, e non viceversa.
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