mercoledì 2 febbraio 2011

Crisi economica in Spagna: il rovescio della medaglia dei Mondiali. Il caso Vink.

Giornali, TV e tifosi hanno accolto con enorme soddisfazione la medaglia di bronzo della nazionale ai recenti Mondiali, un grande successo che ha portato la selección sul podio del torneo per la seconda volta nella storia. Ma la scintillante campagna di Svezia degli uomini di Valero Rivera ha un rovescio della medaglia: la crisi economica in cui versano numerosi club del campionato spagnolo, che sta cominciando a produrre effetti negativi. L'esempio più lampante, ma non certo unico, è il Balonmano Alcobendas, società della regione di Madrid che si trova praticamente in stato di bancarotta, e da cui si è verificata un'imponente emorragia di giocatori, che in Spagna ha (seppur parzialmente) rubato la scena alle notizie sui Campionati del Mondo. Il quotidiano Marca, nella sua edizione online, riporta la storia 'esemplare' di Matias Vink, ormai ex giocatore dell'Alcobendas, piuttosto indicativa della situazione drammatica del suo e di altri club. Traduciamo e riportiamo:

Paradossi della vita ... Mentre la nazionale ha conquistato domenica uno straordinario bronzo ai Mondiali di Svezia, la realtà è ben diversa per altri giocatori spagnoli e stranieri che, in alcuni club dell'Asobal, hanno vissuto il Campionato del Mondo in modo 'parallelo'. Le gare dei principali tornei nazionali sono state sospese in contemporanea ai Mondiali, ma non per questo possiamo voltare le spalle di fronte alla grave situazione economica che affligge alcune formazioni del campionato spagnolo, di secondo piano come Alcobendas, Arrate o Antequera, ma anche 'storiche' quali il Granollers.

E' curioso che la Germania, terminata undicesima ai Mondiali e ancora una volta deludente in un grande torneo internazionale, abbia un campionato con club economicamente più sani, dotati di budget paragonabili solo a quello di un Barcellona. Se le notizie sui debiti di alcune società Asobal con i loro giocatori si fanno sempre più frequenti, vuol dire che qualcosa non va nella pallamano spagnola. E le sensazioni, riguardo al futuro, sono preoccupanti.

Vink, ormai ex giocatore dell'Alcobendas, è un chiaro esempio della complicata situazione economica nella quale versa il club madrileno. Dopo che la società, incapace di garantire l'integrità dei pagamenti fino al termine della stagione, data la grave crisi finanziaria in cui si trova, ha lasciato i suoi atleti liberi di trovarsi una nuova destinazione, il giocatore olandese ha dovuto rifarsi una vita (sportivamente parlando). Grazie all'offerta del Toledo, è riuscito a rimanere in Spagna ed a fare ciò che più gli piace: giocare a pallamano. 'Alcuni però hanno avuto problemi ad arrivare a fine mese, perché devono pagare l'affitto, un mutuo o mantenere una famiglia. E c'è chi è stato costretto a chiedere soldi ai propri genitori o mettere mano ai risparmi di una vita' aggiunge Vink (foto a sinistra) al riguardo.

Gli atleti della compagine madrilena hanno percepito soltanto una delle cinque mensilità loro dovute in questa stagione, ma preoccupa il fatto che il 'caso Alcobendas' non sia una novità: già due anni fa il club era stato costretto a rivolgersi ad un istituto finanziario per avere le liquidità necessarie a portare avanti la squadra fino a settembre. A questo proposito l'olandese dice che: 'la situazione non è nuova. Ci dovevano soldi dalla fine dello scorso campionato, ed il club non ha fatto altro che prendere tempo. In estate abbiamo cominciato la nostra preparazione senza ricevere un euro, e adesso noi che siamo andati ci troviamo con soltanto un assegno sui cinque che ci dovevano nell'attuale stagione'.

Gli occhi sono puntati sulla crisi economica che affligge il nostro paese, ma anche sulla cattiva gestione da parte dei dirigenti della squadra. 'Non si è stati in grado di gestire il club di fronte alla crisi, per alcuni anni abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi, e la bolla è diventata sempre più grande. Inoltre, mantenere una squadra nella massima serie maschile ed una in quella femminile non è facile; per prima cosa avrebbero dovuto sanare i debiti già molto tempo fa. Adesso, con la prevedibile retrocessione, i problemi continueranno, perché si aggiungerà pure una minore copertura mediatica' afferma Matthias Vink.

Rados e Milos Pesic, Mijatovic, Aldomar, Sluijters, Tremps e Djukic sono gli altri giocatori che hanno lasciato l'Alcobendas per cercarsi un futuro altrove (la maggior parte si é accasata a Toledo), ma nel caso di Vink la decisione è stata ancora più sofferta a causa delle sue implicazioni nella società. Infatti l'olandese non si limitava a giocare, ma pure aiutava le formazioni-base del club madrileno, allenando le giovanili: 'Sono molto triste per la maniera in cui sono stati congedati alcuni giocatori che hanno dato molto al club. Io sono straniero, ma mi sono trovato pienamente coinvolto nella squadra sin da quando sono arrivato quattro anni fa, e adesso lascio molti amici'.

E per rincarare la dose: 'la dirigenza dell'Alcobendas non si è comportata a dovere. Lo so che ci troviamo in una situazione difficile ed insolita, però se hai dei sentimenti non puoi lasciare andar via la gente senza nemmeno un semplice grazie. Dovrebbero mettersi nei nostri panni e cercare di aiutarci di più, offrendoci maggiore sostegno. Gli unici ad interessarsi veramente a noi sono stati l'allenatore Rafa Guijosa ed il manager del club'.

Il banner della pagina web dell'Alcobendas.
Con quello che è successo negli ultimi tempi,
quell'un club, una familia rischia di suonare ironico.

Matias Vink conclude sostenendo che 'non possiamo essere dei 'giocattoli' in mano alla dirigenza. C'è molto da cambiare nella gestione dei club se si vuole risolvere questa situazione preoccupante della pallamano spagnola. Una soluzione potrebbe essere quella di 'professionalizzare' l'Asobal, perché in Germania o in Francia, se non hai i soldi, non ti danno la licenza per giocare, e di conseguenza la squadra scende di diverse categorie'.

Lo storico risultato della nazionale spagnola, che ha conquistato il suo primo bronzo ai Mondiali, deve servire a rilanciare questo sport nel nostro paese, e a ricevere maggior sostegno da parte di sponsor, istituzioni, tifosi e, perché no, dai media stessi. La pallamano si merita di stare fra gli sport di primo livello in Spagna.

In realtà una prima risposta, sia all'articolo di Marca che abbiamo appena finito di citare sia più in generale alla drammatica situazione economica di vari club spagnoli, non si è fatta attendere, almeno dal punto di vista formale. Lo stesso quotidiano madrileno riporta infatti che le associazioni dei club professionistici (Asobal), dei giocatori (AJBM) e degli allenatori (AEBM) avrebbero accettato di rivedere le pretese economiche ed adattarsi alla crisi in cui versa il paese.

In una nota congiunta, le tre parti riconoscono 'l'impatto della attuale situazione economica sullo sport professionistico' e più in concreto sulla pallamano: 'non c'è modo di superare l'attuale situazione, e quella che può verificarsi nel futuro immediato, senza un'assoluta presa di coscienza da parte di tutti i settori della nostra pallamano professionale. Tanto l'Asobal quanto le associazioni di giocatori ed allenatori ritengono molto importante che ciascuna delle parti firmatarie prenda tutti i provvedimenti necessari a consentire la fattibilità di questo progetto comune'.

E ancora: 'le tre associazioni riconoscono gli sforzi di contenimento economico finora realizzati ed il loro impatto positivo sulla gestione quotidiana dei club, e si augurano che queste misure servano a superare il più presto possibile il difficile momento che sta attraversando lo sport spagnolo in generale e l'Asobal in particolare'.

'Parole, parole, parole, soltanto parole' come diceva una canzone? O queste dichiarazioni d'intenti si trasformeranno nei risultati concreti che i tempi che corrono inevitabilmente richiedono? Ai posteri l'ardua sentenza...

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