La giustizia ungherese ha emesso il suo verdetto: il tribunale di Veszprém ha condannato in primo grado Sándor Raffael (autore materiale del crimine) e Gyözö Németh, membri di un clan mafioso locale e principali accusati dell'omicidio di Marian Cozma, pivot della squadra magiara e della nazionale rumena, all'ergastolo, anche se entrambi potrebbero essere fuori tra trent'anni in caso di 'buona condotta'. Un altro imputato, Iván Stojka, ha ricevuto una sentenza di 20 anni di carcere, anch'essa impugnabile come le prime, mentre a quattro persone sono state inflitte pene di entità minore, dai 32 mesi ai cinque anni.
I fatti risalgono al Febbraio 2009, quando il 26enne Cozma fu assassinato a pugnalate al termine di una rissa scoppiata alla Patrióta Lokál, discoteca della cittadina ungherese, dove era in corso una festa. Oltre a Cozma vennero aggrediti altri due giocatori del Veszprém, il portiere croato Ivan Pesic ed il serbo Zarko Šešum, intervenuti a difesa del proprio compagno di squadra. Al primo si è dovuto rimuovere un rene, irrimediabilmente compromesso a causa di una ferita da arma da taglio, mentre il secondo ricevette un forte calcio alla testa che provocò una frattura del cranio.
I fatti risalgono al Febbraio 2009, quando il 26enne Cozma fu assassinato a pugnalate al termine di una rissa scoppiata alla Patrióta Lokál, discoteca della cittadina ungherese, dove era in corso una festa. Oltre a Cozma vennero aggrediti altri due giocatori del Veszprém, il portiere croato Ivan Pesic ed il serbo Zarko Šešum, intervenuti a difesa del proprio compagno di squadra. Al primo si è dovuto rimuovere un rene, irrimediabilmente compromesso a causa di una ferita da arma da taglio, mentre il secondo ricevette un forte calcio alla testa che provocò una frattura del cranio.
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