La pallamano torna a tingersi di rosa: parte oggi la fase a gruppi della Champions League femminile 2012/2013. Si apre ufficialmente la caccia al Budućnost Podgorica, che la scorsa primavera ha regalato al Montenegro indipendente il suo primo titolo internazionale per club di sempre, nell'handball quantomeno.
Ripetersi a tali livelli sembra però molto difficile per le balcaniche, che non potranno più contare sull'apporto in campo di due elementi (a dir poco) chiave: Bojana Popović e Katarina Bulatović. La prima ha deciso di porre termine ad una carriera straordinaria come giocatrice, pur rimanendo nell'ambiente: appese le scarpe al chiodo, ora siede sulla panchina della squadra di Podgorica come General Manager, ruolo in cui può far valere tutta la sua precedente esperienza da atleta e dispensare consigli. La seconda si è trasferita in Romania per rinforzare ulteriormente quella che appare come la grande favorita per la conquista del prossimo titolo europeo: l'Oltchim Râmnicu Vâlcea.
Dopo vari tentativi falliti, il presidente Petre Berbecaru ha deciso di 'blindare' la squadra con un'aggressiva campagna acquisti: oltre alla già menzionata macchina da goal serbo-montenegrina, in Oltenia è arivata gente del calibro di Alison Pineau, della stella portoghese Alexandrina Barbosa, di due portieri di qualità come la francese Amandine Leynaud (infortunatasi di recente) e la spagnola Silvia Navarro. Il tutto inserito in un contesto già in precedenza forte e solido, che dovrebbe vedere il rientro a tempo pieno di Cristina Neagu. Il tutto affidato alle alchimie di Jakob Vestergaard, mister danese con un curriculum importante che include il doppio trionfo europeo sulla panchina del Viborg (2009 e 2010, l'ultima volta proprio contro l'Oltchim in una doppia finale a senso unico). Probabilmente una delle scelte migliori per guidare una squadra quest'anno assolutamente 'obbligata' a vincere tutto.
Il cielo sulla Romania non è sempre sereno, però: ultimamente sono arrivate dense nubi, sotto forma delle difficoltà economiche in cui si trova invischiato lo sponsor principale, ditta chimica a corto di denaro, per la quale si vocifera di una prossima privatizzazione. Per evitare che il giocattolino costruito tanto diligentemente si rompa così presto, Berbecaru ha cercato ed ottenuto (così lui afferma) il sostegno di altri sponsor, in grado di assicurare la continuità finanziaria del team. Ed i tifosi che domenica sera riempiranno il palazzetto locale per assistere al match d'esordio contro l'Hypo NiederÖsterreich (in pratica una succursale della nazionale brasiliana in terra viennese, con serie ambizioni di passare il primo turno), e tentare di lasciarsi i problemi economici del club alle spalle, sembrano dargli fiducia.
La costruzione della 'candidata' perfetta al titolo europeo ha in realtà un recentissimo (e non troppo incoraggiante) precedente: il Györi Audi ETO KC delle mille fuoriclasse, che la passata stagione appariva in grado di sbaragliare qualunque avversaria, ed invece è caduta fragorosamente all'ultimo ostacolo prima del traguardo, perdendo la finale con il Budućnost.
Persa un'occasione, ne arriva un'altra: in Ungheria ci proveranno ancora, con QUASI tutto lo stesso 'nocciolo duro' della squadra (le varie Anita Görbicz, Heidi Løke, Katrine Lunde Haraldsen, Andrea Lekić ecc.), con Orsolya Herr incaricata di non far rimpiangere la mitica Katalin Palinger in porta, e la novità francese Raphaëlle Tervel a rinforzare la fase difensiva ed aumentare il tasso di esperienza. Ma la novità più grossa arriva dalla panchina: l'ormai ex doppiolavorista norvegese Karl Erik Bøhn ha scelto di dedicarsi esclusivamente alla nazionale magiara, lasciando il suo posto nel club ad Ambros Martín, lo spagnolo che due Champions League fa sorprese tutti portando l'outsider Itxako ad un soffio dalla titolo europeo.
Il cammino verso la gloria, quest'anno forse senza la pressione insita nel ruolo di grande favorita passato ad altri, comincia oggi pomeriggio contro il Podravka Vegeta Koprivinica, tradizionale massima espressione dell'handball croato, che pure ha mantenuto il suo nucleo di atlete (ma non il presidente: l'uomo d'affari Jörn Pedersen è arrivato dalla Danimarca per sostituire Krunoslav Besvir) ma non sembra in grado di sgambettare il suo fortissimo rivale odierno. Per quanto, soprattutto nelle sfide d'esordio, le sorprese siano frequentemente dietro l'angolo.
Se la triade dell'est - Budućnost, Oltchim, Györ - si è già ritagliata un ruolo da protagonista - non bisogna dimenticare la vecchia nobiltà scandinava: a cominciare dal Larvik HK campione nel 2011. Superato l'impressionante record dei 250 risultati utili consecutivi nel 'cortile di casa' (campionato norvegese), le regine dei fiordi si rituffano in una competizione che negli ultimi anni le ha viste sempre arrivare fra le prime quattro. Pure nell'ultima, travagliata stagione.
Le biancorosse potranno contare sul ritorno post-maternità di Gro Hammerseng, icona e leggenda non solo della pallamano del suo paese (ora in squadra assieme alla nuova compagna di vita Anja Edin), e dell'ex infortunata Tonje Larsen. Anche a Larvik hanno mantenuto il nocciolo della squadra, pur con la partenza della giovane e promettente Amanda Kurtović, emigrata in terra danese. Tragitto opposto di quello effettuato da Kristina Bille, forte ala destra della nazionale di Copenaghen ora trasferitasi più a nord. Il primo impegno di coppa, il derby casalingo contro le svedesi dell'IK Sävehof, unica squadra completamente'autoctona' dell'intera fase a gruppi, mai fortissime e forse ulteriormente indebolitosi, dovrebbe presentare l'eccessiva sottovalutazione dell'avversario come unico rischio.
E continuando con l'handbold danese. Le pagine gloriose scritte a suoni di trionfi dai vari Salgelse e Viborg nel decennio passato sono ingiallite a tempo di record, e per quanto la colonia straniera nell'ex 'paese dei Bengodi' rimanga folta, sono sempre più le fuoriclasse che rimangono sorde al canto della Sirenetta e preferiscono approdare su altri lidi (specie est-europei). Ciò nonostante, la Danimarca si presenta ai nastri di partenza con due formazioni agguerrite: il Viborg HK ex regina d'Europa ed il Randers alla ricerca di un prestigioso status internazionale, dopo averlo acquisito in ambito domestico.
Le prime hanno subito dovuto fare i conti con gli infortuni del loro contingente norvegese: all'assenza per un lungo periodo della mancina Kurtović, oro olimpico a Londra, si aggiunge quella di Marit Malm Frafjord, pivot della nazionale attualmente campionessa di tutto, fuori per un mese causa spalla malridotta. In più si troveranno di fronte quel Thüringer HC nuovo padrone dello scenario tedesco, e con serie aspirazioni ad un'ottima Champions dopo l'arrivo nelle sue fila della 'rocciosa' Anja Althaus, che proprio domani esordirà contro la sua ex squadra, e delle giovani promesse Mie Augustesen (danese) ed Ana Gros (slovena, la passata stagione al Györ) oltre che del portiere serbo Katarina Tomašević. La rinforzata squadra tedesca, con l'aiuto del suo pubblico, potrebbe creare seri problemi alla porta difesa (a turno...) da Cléopatre Darleux e Cecillia Grubbström.
Germania e Danimarca incrociano le spade, stavolta a nord, pure in un altro match: il Randers HK, che da quest'anno può contare sull'apporto della coppia franco-spagnola Siraba Dembele / Macarena Aguilar, ospita lunedì sera l'outsider Buxtehuder SV. Favori del pronostico tutti per la squadra di casa, ma le germaniche hanno già dimostrato la loro abilità nel ruolo di guastafeste: è sufficiente chiedere al Byåsen Trondheim, forse illusosi di poter comodamente vincere il torneo di qualificazione giocato in casa, ed invece trovatosi battuto e beffato proprio dal Buxtehuder. Camilla Dalby e compagne ricordino che fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...
Nonsologyor. Nonosolooltchim. Stavolta ungheresi e rumene sono rappresentate da due squadre per ciascuno. Alla tradizionale iperpotenza magiara si è aggiunto il Ferencváros Rail Cargo, squadra di Budapest che per qualificarsi ha strapazzato le slovacche dello Iuventa Michalovce (rivali del Sassari nelle scorse competizioni europee), ma domenica pomeriggio si troverà di fronte un avversario di alt(r)a caratura: la Dinamo Volgograd zarina del campionato russo per la quarta volta di fila. Un mix di atlete esperte ed affermate e giovani dal promettente avvenire, che farà affidamento sulle varie Anna Sedoykina ed Anastasija Pidpalova e (domani) sui propri tifosi.
In ambito rumeno l'alternativa alla corazzata dell'Oltenia si chiama U Jolidon Cluj, costantemente obbligato a lottare per la seconda piazza (quando va bene) in patria, ma in grado di togliersi soddisfazioni a livello europeo, vincendo un torneo di qualificazione contro rivali di buon lignaggio (il Muratpasa turco, lo Zaječar serbo e soprattutto il Rostov Don) ed ora atteso da un difficile esordio nella fase a gironi sul campo del Krim Mercator Lubiana. Per ovviare (o almeno provarci) all'indebolimento dovuto all'infortunio 'olimpico' della macchina da goal Andrea Penezić, in Slovenia hanno reclutato le svedesi Linnea Torstensson e (in porta) Gabriella Kain oltre a Carmen Martin, spagnola dal talento ormai riconosciuto, ed al pivot brasileiro Daniela Piedade.
Nonostante il KO del Rostov nel turno preliminare, anche la Russia è doppiamente rappresentata in Champions League. C'é la Dinamo Volgograd di cui sopra e c'é lo Zvezda Zvenigorod, il quale dopo aver eliminato Issy Paris e Lipsia (ostacoli non proprio altissimi) nelle qualificazioni, sta per mettere alla prova il 'nuovo' ed assai ringiovanito Budućnost. Va precisato come, oltre alla Popović ed a Katka Bulatović, a Podgorica dovranno fare a meno di Sonja Barjaktarović e del pivot Ana Djokić (entrambe finite al Rostov) e di Maja Savić, ritiratasi. Defezioni potenzialmente foriere di gravi problemi alla squadra. Ma già la sfida interna di questa sera con le russe ci potrà dire di più sul valore attuale della truppa di Dragan Adžić.
Siamo partiti con il Budućnost, ed abbiamo chiuso la nostra presentazione ancora con il Budućnost. Ora è tempo di lasciare la parola al campo, con l'augurio di assistere ad un grande torneo. Purtroppo senza rappresentanti italiane, ma questa non è una novità :-( . In bocca al lupo a tutte!
Di sotto l'elenco delle partite della prima giornata nella fase a gruppi, spalmate fra oggi e lunedì (orari italiani). Ricordiamo che, esattamente come in ambito maschile. quest'anno TUTTE le sfide sono visibili in diretta streaming sul portale LaOla1.tv. Thank you EHF!!! :)
SABATO 13 OTTOBRE:
* h. 1715 (Gruppo B):
Györi Audi ETO KC (Ung) - HC Podravka Vegeta (Cro)
* h. 1745 (Gruppo C):
Larvik HK (Nor) - IK Sävehof (Sve)
* h. 2000 (Gruppo D):
Budućnost Podgorica (Mne) - Zvezda Zvenigorod (Rus)
DOMENICA 14 OTTOBRE:
* h. 1400 (Gruppo C):
Dinamo Volgograd (Rus) - FTC Rail Cargo Budapest (Ung)
* h. 15:00 (Gruppo D):
Thüringer HC Nordhausen (Ger) - Viborg HK (Dan)
* h. 1800 (Gruppo A):
Oltchim Râmnicu Vâlcea (Rom) - Hypo NiederÖsterreich (Aut)
* h. 19:30 (Gruppo B):
RK Krim Mercator Lubiana (Slo) - U Jolidon Cluj (Rom)
LUNEDI' 15 OTTOBRE:
* h. 1900 (Gruppo B):
Randers HK (Dan) - Buxtehuder SV (Ger)
Ripetersi a tali livelli sembra però molto difficile per le balcaniche, che non potranno più contare sull'apporto in campo di due elementi (a dir poco) chiave: Bojana Popović e Katarina Bulatović. La prima ha deciso di porre termine ad una carriera straordinaria come giocatrice, pur rimanendo nell'ambiente: appese le scarpe al chiodo, ora siede sulla panchina della squadra di Podgorica come General Manager, ruolo in cui può far valere tutta la sua precedente esperienza da atleta e dispensare consigli. La seconda si è trasferita in Romania per rinforzare ulteriormente quella che appare come la grande favorita per la conquista del prossimo titolo europeo: l'Oltchim Râmnicu Vâlcea.
Dopo vari tentativi falliti, il presidente Petre Berbecaru ha deciso di 'blindare' la squadra con un'aggressiva campagna acquisti: oltre alla già menzionata macchina da goal serbo-montenegrina, in Oltenia è arivata gente del calibro di Alison Pineau, della stella portoghese Alexandrina Barbosa, di due portieri di qualità come la francese Amandine Leynaud (infortunatasi di recente) e la spagnola Silvia Navarro. Il tutto inserito in un contesto già in precedenza forte e solido, che dovrebbe vedere il rientro a tempo pieno di Cristina Neagu. Il tutto affidato alle alchimie di Jakob Vestergaard, mister danese con un curriculum importante che include il doppio trionfo europeo sulla panchina del Viborg (2009 e 2010, l'ultima volta proprio contro l'Oltchim in una doppia finale a senso unico). Probabilmente una delle scelte migliori per guidare una squadra quest'anno assolutamente 'obbligata' a vincere tutto.
Il cielo sulla Romania non è sempre sereno, però: ultimamente sono arrivate dense nubi, sotto forma delle difficoltà economiche in cui si trova invischiato lo sponsor principale, ditta chimica a corto di denaro, per la quale si vocifera di una prossima privatizzazione. Per evitare che il giocattolino costruito tanto diligentemente si rompa così presto, Berbecaru ha cercato ed ottenuto (così lui afferma) il sostegno di altri sponsor, in grado di assicurare la continuità finanziaria del team. Ed i tifosi che domenica sera riempiranno il palazzetto locale per assistere al match d'esordio contro l'Hypo NiederÖsterreich (in pratica una succursale della nazionale brasiliana in terra viennese, con serie ambizioni di passare il primo turno), e tentare di lasciarsi i problemi economici del club alle spalle, sembrano dargli fiducia.
La costruzione della 'candidata' perfetta al titolo europeo ha in realtà un recentissimo (e non troppo incoraggiante) precedente: il Györi Audi ETO KC delle mille fuoriclasse, che la passata stagione appariva in grado di sbaragliare qualunque avversaria, ed invece è caduta fragorosamente all'ultimo ostacolo prima del traguardo, perdendo la finale con il Budućnost.
Persa un'occasione, ne arriva un'altra: in Ungheria ci proveranno ancora, con QUASI tutto lo stesso 'nocciolo duro' della squadra (le varie Anita Görbicz, Heidi Løke, Katrine Lunde Haraldsen, Andrea Lekić ecc.), con Orsolya Herr incaricata di non far rimpiangere la mitica Katalin Palinger in porta, e la novità francese Raphaëlle Tervel a rinforzare la fase difensiva ed aumentare il tasso di esperienza. Ma la novità più grossa arriva dalla panchina: l'ormai ex doppiolavorista norvegese Karl Erik Bøhn ha scelto di dedicarsi esclusivamente alla nazionale magiara, lasciando il suo posto nel club ad Ambros Martín, lo spagnolo che due Champions League fa sorprese tutti portando l'outsider Itxako ad un soffio dalla titolo europeo.
Il cammino verso la gloria, quest'anno forse senza la pressione insita nel ruolo di grande favorita passato ad altri, comincia oggi pomeriggio contro il Podravka Vegeta Koprivinica, tradizionale massima espressione dell'handball croato, che pure ha mantenuto il suo nucleo di atlete (ma non il presidente: l'uomo d'affari Jörn Pedersen è arrivato dalla Danimarca per sostituire Krunoslav Besvir) ma non sembra in grado di sgambettare il suo fortissimo rivale odierno. Per quanto, soprattutto nelle sfide d'esordio, le sorprese siano frequentemente dietro l'angolo.
Se la triade dell'est - Budućnost, Oltchim, Györ - si è già ritagliata un ruolo da protagonista - non bisogna dimenticare la vecchia nobiltà scandinava: a cominciare dal Larvik HK campione nel 2011. Superato l'impressionante record dei 250 risultati utili consecutivi nel 'cortile di casa' (campionato norvegese), le regine dei fiordi si rituffano in una competizione che negli ultimi anni le ha viste sempre arrivare fra le prime quattro. Pure nell'ultima, travagliata stagione.
Le biancorosse potranno contare sul ritorno post-maternità di Gro Hammerseng, icona e leggenda non solo della pallamano del suo paese (ora in squadra assieme alla nuova compagna di vita Anja Edin), e dell'ex infortunata Tonje Larsen. Anche a Larvik hanno mantenuto il nocciolo della squadra, pur con la partenza della giovane e promettente Amanda Kurtović, emigrata in terra danese. Tragitto opposto di quello effettuato da Kristina Bille, forte ala destra della nazionale di Copenaghen ora trasferitasi più a nord. Il primo impegno di coppa, il derby casalingo contro le svedesi dell'IK Sävehof, unica squadra completamente'autoctona' dell'intera fase a gruppi, mai fortissime e forse ulteriormente indebolitosi, dovrebbe presentare l'eccessiva sottovalutazione dell'avversario come unico rischio.
E continuando con l'handbold danese. Le pagine gloriose scritte a suoni di trionfi dai vari Salgelse e Viborg nel decennio passato sono ingiallite a tempo di record, e per quanto la colonia straniera nell'ex 'paese dei Bengodi' rimanga folta, sono sempre più le fuoriclasse che rimangono sorde al canto della Sirenetta e preferiscono approdare su altri lidi (specie est-europei). Ciò nonostante, la Danimarca si presenta ai nastri di partenza con due formazioni agguerrite: il Viborg HK ex regina d'Europa ed il Randers alla ricerca di un prestigioso status internazionale, dopo averlo acquisito in ambito domestico.
Le prime hanno subito dovuto fare i conti con gli infortuni del loro contingente norvegese: all'assenza per un lungo periodo della mancina Kurtović, oro olimpico a Londra, si aggiunge quella di Marit Malm Frafjord, pivot della nazionale attualmente campionessa di tutto, fuori per un mese causa spalla malridotta. In più si troveranno di fronte quel Thüringer HC nuovo padrone dello scenario tedesco, e con serie aspirazioni ad un'ottima Champions dopo l'arrivo nelle sue fila della 'rocciosa' Anja Althaus, che proprio domani esordirà contro la sua ex squadra, e delle giovani promesse Mie Augustesen (danese) ed Ana Gros (slovena, la passata stagione al Györ) oltre che del portiere serbo Katarina Tomašević. La rinforzata squadra tedesca, con l'aiuto del suo pubblico, potrebbe creare seri problemi alla porta difesa (a turno...) da Cléopatre Darleux e Cecillia Grubbström.
Germania e Danimarca incrociano le spade, stavolta a nord, pure in un altro match: il Randers HK, che da quest'anno può contare sull'apporto della coppia franco-spagnola Siraba Dembele / Macarena Aguilar, ospita lunedì sera l'outsider Buxtehuder SV. Favori del pronostico tutti per la squadra di casa, ma le germaniche hanno già dimostrato la loro abilità nel ruolo di guastafeste: è sufficiente chiedere al Byåsen Trondheim, forse illusosi di poter comodamente vincere il torneo di qualificazione giocato in casa, ed invece trovatosi battuto e beffato proprio dal Buxtehuder. Camilla Dalby e compagne ricordino che fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...
Nonsologyor. Nonosolooltchim. Stavolta ungheresi e rumene sono rappresentate da due squadre per ciascuno. Alla tradizionale iperpotenza magiara si è aggiunto il Ferencváros Rail Cargo, squadra di Budapest che per qualificarsi ha strapazzato le slovacche dello Iuventa Michalovce (rivali del Sassari nelle scorse competizioni europee), ma domenica pomeriggio si troverà di fronte un avversario di alt(r)a caratura: la Dinamo Volgograd zarina del campionato russo per la quarta volta di fila. Un mix di atlete esperte ed affermate e giovani dal promettente avvenire, che farà affidamento sulle varie Anna Sedoykina ed Anastasija Pidpalova e (domani) sui propri tifosi.
In ambito rumeno l'alternativa alla corazzata dell'Oltenia si chiama U Jolidon Cluj, costantemente obbligato a lottare per la seconda piazza (quando va bene) in patria, ma in grado di togliersi soddisfazioni a livello europeo, vincendo un torneo di qualificazione contro rivali di buon lignaggio (il Muratpasa turco, lo Zaječar serbo e soprattutto il Rostov Don) ed ora atteso da un difficile esordio nella fase a gironi sul campo del Krim Mercator Lubiana. Per ovviare (o almeno provarci) all'indebolimento dovuto all'infortunio 'olimpico' della macchina da goal Andrea Penezić, in Slovenia hanno reclutato le svedesi Linnea Torstensson e (in porta) Gabriella Kain oltre a Carmen Martin, spagnola dal talento ormai riconosciuto, ed al pivot brasileiro Daniela Piedade.
Nonostante il KO del Rostov nel turno preliminare, anche la Russia è doppiamente rappresentata in Champions League. C'é la Dinamo Volgograd di cui sopra e c'é lo Zvezda Zvenigorod, il quale dopo aver eliminato Issy Paris e Lipsia (ostacoli non proprio altissimi) nelle qualificazioni, sta per mettere alla prova il 'nuovo' ed assai ringiovanito Budućnost. Va precisato come, oltre alla Popović ed a Katka Bulatović, a Podgorica dovranno fare a meno di Sonja Barjaktarović e del pivot Ana Djokić (entrambe finite al Rostov) e di Maja Savić, ritiratasi. Defezioni potenzialmente foriere di gravi problemi alla squadra. Ma già la sfida interna di questa sera con le russe ci potrà dire di più sul valore attuale della truppa di Dragan Adžić.
Siamo partiti con il Budućnost, ed abbiamo chiuso la nostra presentazione ancora con il Budućnost. Ora è tempo di lasciare la parola al campo, con l'augurio di assistere ad un grande torneo. Purtroppo senza rappresentanti italiane, ma questa non è una novità :-( . In bocca al lupo a tutte!
Di sotto l'elenco delle partite della prima giornata nella fase a gruppi, spalmate fra oggi e lunedì (orari italiani). Ricordiamo che, esattamente come in ambito maschile. quest'anno TUTTE le sfide sono visibili in diretta streaming sul portale LaOla1.tv. Thank you EHF!!! :)
SABATO 13 OTTOBRE:
* h. 1715 (Gruppo B):
Györi Audi ETO KC (Ung) - HC Podravka Vegeta (Cro)
* h. 1745 (Gruppo C):
Larvik HK (Nor) - IK Sävehof (Sve)
* h. 2000 (Gruppo D):
Budućnost Podgorica (Mne) - Zvezda Zvenigorod (Rus)
DOMENICA 14 OTTOBRE:
* h. 1400 (Gruppo C):
Dinamo Volgograd (Rus) - FTC Rail Cargo Budapest (Ung)
* h. 15:00 (Gruppo D):
Thüringer HC Nordhausen (Ger) - Viborg HK (Dan)
* h. 1800 (Gruppo A):
Oltchim Râmnicu Vâlcea (Rom) - Hypo NiederÖsterreich (Aut)
* h. 19:30 (Gruppo B):
RK Krim Mercator Lubiana (Slo) - U Jolidon Cluj (Rom)
LUNEDI' 15 OTTOBRE:
* h. 1900 (Gruppo B):
Randers HK (Dan) - Buxtehuder SV (Ger)
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