lunedì 22 ottobre 2012

EHF Champions League: Kielce a gonfie vele, Amburgo d'autorità. Ademar e Flensburg fanno un punto per uno ...

La Velux EHF Champions League ha un poker di regine. Il Vive Targi Kielce risponde con altrettanta autorità ai precedenti trionfi di Barcellona Intersport, Metalurg Skopje e Veszprém raggiungendole nel club delle squadre rimaste a punteggio pieno dopo i primi quattro turni.

** Gruppo C:
Chambéry (Fra) - Vive Targi Kielce (Pol) 26-36 (15-18)

I campioni di Polonia umiliano, a casa sua, lo Chambéry Savoie facendo carta straccia delle volontà - e dell'obbligo - di riscatto dei malcapitati francesi, che ancora non riescono a togliersi le stimmate di quello sgraditissimo zero in classifica. Partenza-sprint degli ospiti: fra ottime parate e reti piuttosto facili, la premiata ditta Sławomir Szmal - Ivan Cupić lancia il Vive Targi sul 6-2 dopo appena sei giri d'orologio. La riscossa è affidata al braccio di Edin Bašić, la cui doppietta porta i savoiardi a meno uno dopo una dozzina di minuti.

La difesa dello Chambéry funziona, l'attacco invece non molto, ed un doppio errore dai sette metri nel primo quarto d'ora certamente non aiuta, per quanto i due pivot (Grégoire Detrez e Bertrand Gille) si diano da fare. Qualche palla persa di troppo nei cinque minuti prima dell'intervallo costa caro ai padroni di casa: Michał Jurecki e Rastko Stojković li puniscono e scavano un solco (15-18) già importante.

L'inizio ripresa è una piccola bottega degli orrori (errori), con imprecisioni in attacco e due minuti ad accumularsi un po' su entrambi i lati. A subirne i contraccolpi maggiori è lo Chambéry, che al 39° vede il distacco salire a quattro lunghezze. E' l'inizio della fine per i francesi, che a dispetto dei cambi tentati da mister Cavalli non riescono a fermare i vari Bartosz Jurecki, Ivan Cupić e Tomasz Rosiński, né a disinnescare davvero la mina-Szmal in porta. Si entra nell'ultimo quarto di partita con il Kielce avanti 26-19, ed i giochi ormai strafatti. Quando il veterano Uroš Zorman decide di partecipare alla festa, a suon di reti ed assist, la differenza toccherà la doppia cifra.

Ormai sicuro dei due punti, coach Wenta sceglie il turnover, dando spazio pure a Grzegorz Tkaczyk, di ritorno da un infortunio. Il 36-26 della sirena non lascia dubbi sui valori in campo e sulla serietà del 'candidato Kielce' al posto di nuovo campione d'Europa. Grazie ad una miglior differenza reti rispetto al Metalurg, la corazzata polacca mantiene pure la testa del proprio girone.

Nel dopo-partita Cyril Dumoulin, estremo difensore dei francesi, si è espresso così: 'siamo rammaricati perché nel primo tempo stavamo giocando bene. Nel secondo invece abbiamo perso troppe occasioni, eravamo ancora stanchi per la partita di giovedì scorso con il Paris Saint Germain, e non avevamo rotazioni sufficienti. Cercheremo di trovare le soluzioni adatte, ma in questo momento i problemi sono molti, e pensare al passaggio del turno sta diventando assai difficile. Stasera il Kielce ha dimostrato di essere una seria pretendente alla Final Four '.

** Gruppo A:
Ademar León (Spa) - Flensburg-Hand. (Ger) 29-29 (15-16)

Nel proprio raggruppamento il Flensburg-Handewitt SG scivola in seconda posizione dopo il mezzo stop impostogli dal Reale Ademar León. In terra di Spagna si è visto un match avvincente, impreziosito dal duello fra cannonieri: Carlos Ruesga ha vinto (7-6) questa battaglia contro Anders Eggert, ma nella classifica generale dei top scorer di Champions rimane avanti l'ala destra danese in forza al club tedesco: 33 reti a 30 dopo quattro giornate.

Il primo tempo della sfida domenicale è di marca ospite, però il Flensburg sbaglia un po' troppo in fase offensiva, e all'intervallo si trova il nemico alle calcagna. L'equilibrio prosegue nella frazione seguente, con vantaggi alternati. Gli spagnoli non sanno approfittare a fondo dell'espulsione (3x2 minuti) di Tobias Karlsson tra le fila avversarie, ed è anzi il Flensburg a fuggire sul 28-25, specie per merito delle parate di Mattias Andersson. Ma l'Ademar impatta velocemente, e mette pure il naso avanti grazie a Diego Pinero. Il 'solito' Eggert sigilla la parità definitiva, con Andersson che nega agli spagnoli la vittoria all'ultimo tiro e salva l'imbattibilità dei suoi.

** Gruppo A:
HSV Hamburg (Ger) - Partizan Belgrado (Srb) 30-24 (17-13)

Il pareggio in Castiglia lascia l'Amburgo come leader solitario del gruppo. I tedeschi superano i molti infortuni (Lijewski, Bitter, Hens, Lacković, Jansen, Carlén...) e la resistenza offerta da un buon Partizan Belgrado, battendo i serbi di sei lunghezze. La difesa 'improvvisata' da coach Martin Schwalb funziona in maniera soddisfacente, e Michael Kraus (otto reti) e soci fanno la loro brava parte in attacco.

Gli ospiti tengono testa all'HSV per un quarto d'ora circa, poi i padroni di casa, pur senza travolgere gli avversari, cominciano ad incrementare il divario, che sarà di quattro reti alla pausa lunga e arriverà fino a sette (23-16) intorno a metà ripresa, approfittando di una difesa balcanica che non ha soddisfatto completamente mister Alexander Brković.

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